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"Da Shanghai andai a Tientsin a fare servizio di guardia sui confini della concessione per circa 23 giorni. La concessione era grande 3 o 4 km, in tutto ci vivevano forse 400 anime compresi i cinesi che erano la maggioranza. Vi era di stanza il Battaglione San Marco che proteggeva i diritti della concessione acquistati negli anni. Fra il Battaglione e i cinesi c'erano ottimi rapporti. "
La concessione venne ceduta al governo italiano, a titolo di affitto, nel gennaio 1901; si trattava di un terreno povero e paludoso. In pochi anni divenne un elegante insediamento in perfetto stile italiano, l'area fu ripulita e risanata. La sovranità territoriale della concessione apparteneva alla Cina ma italiani erano i poteri giurisdizionali sui propri sudditi e l'esercizio di altri poteri sovrani. L'amministrazione della concessione avveniva col sistema della municipalità, approvato il 3 gennaio 1923 dal Ministro per gli Affari Esetri italiano. In quegli anni la concessione aveva un'area di 460.000 mq e una popolazione di circa 20.000 abitanti. Nel '37, il Battaglione San Marco di stanza a Tientsin era comandato dal C.C. Aurelio Raggio, che, dopo l'incidente tra cinesi e giapponesi dell'8 luglio (Pechino distava solo 200 chilometri) pose i suoi uomini in stato d'allarme e a difesa della concessione italiana. Si temeva infatti che le truppe cinesi attaccassero la concessione giapponese, che sorgeva accanto a quella italiana. La posizione degli italiani era delicatissima perchè un qualsiasi intervento errato ritenuto tale da uno dei due contendenti avrebbe potuto coinvolgere il battaglione in azioni di rappresaglia. I giapponesi occuparono la città il 30 luglio.
"Gli italiani di Tientsin stavano bene economicamente. Non c'erano quindi discriminazioni nei confronti dei cinesi. Anche quando i contrasti fra cinesi e giapponesi si sono fatti più preoccupanti gli italiani della concessione, come del resto tutti gli stranieri qui come a Shanghai, non davano segno di preoccuparsi, pensavano di essere in una botte di ferro perchè vivevano nella concessione. Invece la prima zona che hanno occupato i Giapponesi è stata proprio la concessione, così come fecero a Shanghai con il Settlement. Nella fase più cruenta della guerra gli italiani hanno dovuto ritirarsi dalla concessione. Il Battaglione San Marco e diversi civili hanno abbandonato la località e con un viaggio alquanto pericoloso sono arrivati a Honk Kong dove sono stati accolti sul Montecuccoli. I civili hanno trovato imbarco su piroscafi civili."
Fortunatamente il corpo italiano riuscì a rimanere fuori dalla mischia, ma si ebbe ugualmente un caduto. Morì sotto i colpi di una mitragliatrice il sottocapo furiere Renzo Consolini, e rimase leggermente ferito il sotto capo elettricista Domenico De Mauro. Lo stato di emergenza, in città, per le truppe italiane rimase tale fino all'ultima decade di agosto.