Scott Brown for President?

[FalcoConservatore]

ATTENTI A BROWN! DOPO AVER SCOTT-ATO DI BRUTTO OBAMA, SCOTT BROWN È IL CANDIDATO PIÙ CALDO PER CORRERE, FRA TRE ANNI, PER LA PRESIDENZA DELLA CASA BIANCA.
"QUANTO È AVVENUTO QUI IN MASSACHUSETTS PUÒ AVVENIRE NEL RESTO DELLA NAZIONE"

Ha vinto in un feudo democratico, ha conquistato repubblicani ed indipendenti nel tempio dei Kennedy, ha polverizzato la credibilità del (fu) mitico Obama; non è un estremista ma neppure un RINO qualsiasi...E' un Repubblicano moderato, una sintesi che fa breccia nel cuore di molti. E' spigliato, dinamico, intraprendente, ha saputo ribaltare un pronostico sfavorevolissimo grazie ad una straordinaria caparbietà. Mentre la sfidante cool e superfavorita se ne stava in vacanza ai Caraibi, lui è rimasto a contatto con la gente...

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Il repubblicano Scott Brown strappa ai democratici il seggio del Massachusetts che era di Ted Kennedy e complica di i piani di Barack Obama per una veloce approvazione della riforma della Sanità al Congresso di Washington.

Nello Stato-roccaforte dei liberal, dove nel novembre 2008 Obama aveva raccolto il 62 per cento dei voti, il cinquantenne veterano della Guardia Nazionale si è imposto con il 52 per cento delle preferenze staccando di oltre centomila voti la democratica Martha Coakley, procuratore generale del Massachusetts, fermatasi al 47 per cento.

Quando in Italia erano da poco passate le 3.30 del mattino è stata proprio Coakley a parlare per prima, ammettendo la sconfitta: "Ho il cuore spezzato". Pochi minuti dopo Brown si è presentato di fronte ad una folla di fan, conservatori come anche democratici e indipendenti, spiegando così un risultato-shock che sorprende l'intera nazione: "La gente non vuole un piano sanitario da un trilione di dollari imposto con la forza sul popolo americano".

E poi ha rilanciato l'opposizione alle "tasse volute dal governo" ed all'"uso dei dollari dei contribuenti per difendere i terroristi anziché fermarli" ovvero alla celebrazione di processi in Amerca per i leader di Al Qaeda, a cui saranno garantiti avvocati difensori remunerati dallo Stato.

Di fronte ad una folla in festa che ritmava le grida "Seat him now" (Insediatelo subito) e "41" (perchè sarà il 41° senatore repubblicano a Capitol Hill), Scott Brown ha ringraziato John McCain "per i consigli che mi ha dato" e puntato l'indice contro "chi a Washington governa facendo accordi alle spalle degli elettori" e lanciando un avvertimento a "chi pensava che questo seggio non appartenesse al popolo americano": "Quanto è avvenuto qui in Massachusetts può avvenire nel resto della nazione".

Come dire, i repubblicani possono ambire a espugnare le roccaforti democratiche nelle elezioni per il rinnovo del Congresso che si terranno a novembre. "A perdere stanotte è stata la sinistra liberal che governa a Washington con uno stile neomonarchico - ha commentato l'ex governatore del Massachusetts, Mitt Romney - e che non piace agli americani, repubblicani e democratici".

Almeno il 22 per cento degli elettori di Brown appartengono infatti al partito di Barack Obama e il vincitore gli ha reso omaggio lodando l'"indipendenza di pensiero" di "tanti americani come Ted Kennedy". La vittoria di Brown è stata possibile grazie al massiccio impegno del movimento conservatore dei "Tea Parties" formatosi in febbraio in opposizione alle politiche economiche e fiscali dell'amministrazione democratica.

Il presidente Obama si è affrettato a chiamare il vincitore assicurandogli la volontà di "lavorare assieme" ma l'impatto del voto a sorpresa - un mese fa Scott Brown era dietro di 10 punti nei sondaggi - rende più arduo il varo della riforma della Sanità perché priva i democratici al Senato del quorum di 60 seggi necessario per impedire l'ostruzionismo della minoranza.

E fra i senatori democratici Jim Webb della Virginia si è affrettato a suggerire prudenza: "Niente nuovi voti in aula fino a quando Brown non sarà seduto al suo posto". Sulla carta la maggioranza ha una via d'uscita: seguire il percorso legislativo della "riconciliazione" dei testi di Camera e Senato che consente di approvare quello conclusivo a maggioranza semplice e c'è chi, come il senatore del Minnesota Al Franken, suggerisce di non esitare: "Approveremo comunque la riforma". Ma Brown avverte: "Vedremo presto se a Washington ascolteranno la voce del Massachusetts oppure continueranno a fare tutto da soli". Per Obama non tener conto del verdetto del "Bay State" potrebbe essere politicamente molto rischioso.

Nella lunghe notte di Boston - dove l'ultimo senatore repubblicano risaliva al 1972 - le luci sono state tutte e solo per il vincitore che ha concluso il discorso della platea dicendo "I'm Scott Brown and I drive a truck" ("Sono Scott Brown e guido un pick-up") incarnando il ruolo di rappresentante del ceto medio che lo ha fatto prevalere. E il pubblico gli ha risposto cantando un "Yes We Can" teso a far capire a Obama che non ha più l'esclusiva del cambiamento.

Maurizio Molinari

Brown vince il seggio di Kennedy*e sfida la riforma della Sanità - LASTAMPA.it

[democratico]

ma non so ha usufruito anche di un avversaria piuttosto scadente che non ha fatto campagna elettorale per due mesi pensando di dover essere eletta per diritto divino

[vandeano2005]

ma non so ha usufruito anche di un avversaria piuttosto scadente che non ha fatto campagna elettorale per due mesi pensando di dover essere eletta per diritto divino

Oddio mi sento male..è la prima volta che sono d'accordo con Benfy (spero sia l'ultima).

Brown va bene per umilare Obama e le presidenziali 2012. Era stomachevole Rommey, nn è esaltante neppure lui. Adesso faccia bene il suo lavoro al Senato, pensi a cambiare idea su certe questioni sociali e nn imbastisca sogni di gloria. Sulla Sancta Triade si sono infranti pretendenti più quotati di lui. E poi l'idea di un nordista alla Casa Bianca..:gratgrat::gratgrat:

Mr. Brown complimenti, ma adesso pensi a lavorare. Buon lavoro!iaociao:

[FalcoConservatore]

Beh io mi sono limitato a lanciare una ideuzza, ma mi rendo conto che la domanda nasce più dall'entusiasmo del momento che da una reale e concreta candidatura

[Florian]

Beh io mi sono limitato a lanciare una ideuzza, ma mi rendo conto che la domanda nasce più dall'entusiasmo del momento che da una reale e concreta candidatura

Sai dove ho saputo della vittoria di Brown? Su Drudge Report, il sito del blogger conservatore Matt Drudge. E sai cosa diceva il titolo che campeggiava in bella mostra? Che Brown poteva candidarsi ora alla Presidenza!

[FalcoConservatore]

Sai dove ho saputo della vittoria di Brown? Su Drudge Report, il sito del blogger conservatore Matt Drudge. E sai cosa diceva il titolo che campeggiava in bella mostra? Che Brown poteva candidarsi ora alla Presidenza!

Secondo me il candidato alla Presidenza del GOP non sarà Brown, ma la sua campagna elettorale resterà negli annali come un capolavoro di conquista degli indipendenti senza derive eccessivamente centriste. Brown non ha vinto in un seggio ultrademocratico travestendosi da liberal. Ha tenuto la barra a destra (magari non la destra conservatrice, pura, "doc" come piace a noi, ma pur sempre una destra accettabile e non trasformista).
Come ha fatto? Giocando, certo, sulle palesi mancanze dell'avversaria, troppo sicura di sè, troppo boriosa ed arrogante per accorgersi della frana.
Ma quello di Brown è stato uno scatto d'orgoglio, un moto d'indipendenza dalla politica stanca e scontata.
Deve la sua vittoria al Tea Party, movimento non esattamente repubblicano, ma che il GOP deve saper cavalcare come arma fenomenale.
Il Tea Party agisce casa per casa, batte ad ogni porta, consegna ogni singolo volantino, ferma le persone fuori dai supermercati ad una ad una, non retrocede di un millimetro nei blog di internet.
E' un movimento popolare che ha catalizzato la protesta anti-statalista ed anti-obamiana in un modo esemplare.
L'America si riconferma fondamentalmente di centrodestra. E' Obama la parentesi che verrà dimenticata.

[Bèrghem]

Il Foglio, venerdì 22 gennaio 2010

[vandeano2005]

Secondo me il candidato alla Presidenza del GOP non sarà Brown, ma la sua campagna elettorale resterà negli annali come un capolavoro di conquista degli indipendenti senza derive eccessivamente centriste. Brown non ha vinto in un seggio ultrademocratico travestendosi da liberal. Ha tenuto la barra a destra (magari non la destra conservatrice, pura, "doc" come piace a noi, ma pur sempre una destra accettabile e non trasformista).
Come ha fatto? Giocando, certo, sulle palesi mancanze dell'avversaria, troppo sicura di sè, troppo boriosa ed arrogante per accorgersi della frana.
Ma quello di Brown è stato uno scatto d'orgoglio, un moto d'indipendenza dalla politica stanca e scontata.
Deve la sua vittoria al Tea Party, movimento non esattamente repubblicano, ma che il GOP deve saper cavalcare come arma fenomenale.
Il Tea Party agisce casa per casa, batte ad ogni porta, consegna ogni singolo volantino, ferma le persone fuori dai supermercati ad una ad una, non retrocede di un millimetro nei blog di internet.
E' un movimento popolare che ha catalizzato la protesta anti-statalista ed anti-obamiana in un modo esemplare.
L'America si riconferma fondamentalmente di centrodestra. E' Obama la parentesi che verrà dimenticata.

Analisi impeccabile, come sempre. Ad integrazione: A me Brown non dispiace, ma nn sarebbe digerito da alcuni Stati a sud e sud-ovest. A meno che nn gli si metta qualche digestivo accanto

E poi chi lo dice che il candidato democrat sarà Obama? Nn ci giurereionf:

L'unica cosa sicura è che l'Obamismo sarà una parentesi. Il problem: durerà 4 o 8 anni?hefico:

[RobertoP]

La politica americana si muove con un dinamismo che qui da noi è impensabile, quindi come è arrivata presto la mazzata ai democratici che costringerà Obama a cambiare una buona parte della propria agenda politica, potranno arrivare candidati inediti per il GOP come lo sconosciuto, fino a poco tempo fa, Scott Brown. Per ora c'è da dire che quella di Brown in Massachusetts è stata una gran bella vittoria.