Risultati da 1 a 8 di 8
  1. #1
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    Angry DEVOLUTION: NO a questa BALLA COLOSSALE!!

    DEVOLUTION: NO a questa BALLA COLOSSALE!!

    Diciamo NO a questa FARSA


    Incredibile!

    Riforma dell’art.117 comma 2 che parla delle competenze esclusive dello stato:
    Competenze che vengono centralizzate
    (sì avete capito bene competenze che passano dalle regioni allo stato centrale!):
    « a) promozione … del sistema economico e produttivo»
    « e) ….. politica del credito… e organizzazioni comuni di mercato»
    «m-bis) norme generali sulla tutela della salute; sicurezza e qualità alimentari»
    «s-bis) reti strategiche di trasporto e di navigazione …….»
    s-ter) ordinamento della comunicazione
    s-quater) ordinamento delle professioni intellettuali; ordinamento sportivo ……
    s-quinquies) produzione strategica, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia

    Competenze che erano già in capo allo stato e che rimangono allo stato centrale:
    n) norme generali sull’istruzione;
    h) ordine pubblico e sicurezza, escluso la polizia amministrativa locale;
    s) tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali.
    p) legislazione elettorale, organi di governo e funzioni di Comuni, Province e Città.
    VIENE INTRODOTTO IL PRINCIPIO DI PREMINENTE INTERESSE NAZIONALE.
    Con questo “trucco” ogni competenza regionale può essere revocata e trasferita allo stato in qualsiasi momento.
    Questa non è devolution, ma centralization!

    Alle regioni viene dato (art.117 comma 4):
    a) assistenza e organizzazione sanitaria;(non le norme, ma solo l'organizzazione, cioè lo stato fa le leggi la regione ci mette il lavoro organizzativo e i soldi, proprio come adesso!)
    b) organizzazione scolastica, gestione degli istituti scolastici e di formazione, salva l’autonomia delle istituzioni scolastiche; (anche qua solo organizzazione e gestione, cioè lo stato fa i programmi, le leggi e la regione ci mette il lavoro per l’organizzazione e i soldi)
    c) definizione della parte dei programmi scolastici e formativi d’interesse specifico della Regione; (tutto qua?)
    d) polizia amministrativa (ma i vigili urbani sono già comunali e ordinati da leggi regionali!)

    Non c’è federalismo fiscale! Nonostante le sentenze della Corte Costituzionale.
    Anche sulle (poche) competenze esclusive delle regioni il governo può bloccare le leggi regionali!

    L’art. 116 comma 3 della Costituzione è stato abrogato togliendo a qualsiasi regione la possibilità di avere ulteriori forme di autonomia!!!!

    I poteri del governo centrale sono rafforzati in modo inquietante!!!

    Questa riforma ricalca il progetto di rinascita nazionale della P 2 !!!

    Questo non è un passo avanti per il federalismo, ma tre passi indietro che porteranno un
    NUOVO CENTRALISMO!
    e il rischio di un nuovo totalitarismo!!!

  2. #2
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    Wink

    Citazione Originariamente Scritto da Kekko
    DEVOLUTION: NO a questa BALLA COLOSSALE!!

    Diciamo NO a questa FARSA


    Incredibile!

    Riforma dell’art.117 comma 2 che parla delle competenze esclusive dello stato:
    Competenze che vengono centralizzate
    (sì avete capito bene competenze che passano dalle regioni allo stato centrale!):
    « a) promozione … del sistema economico e produttivo»
    « e) ….. politica del credito… e organizzazioni comuni di mercato»
    «m-bis) norme generali sulla tutela della salute; sicurezza e qualità alimentari»
    «s-bis) reti strategiche di trasporto e di navigazione …….»
    s-ter) ordinamento della comunicazione
    s-quater) ordinamento delle professioni intellettuali; ordinamento sportivo ……
    s-quinquies) produzione strategica, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia

    Competenze che erano già in capo allo stato e che rimangono allo stato centrale:
    n) norme generali sull’istruzione;
    h) ordine pubblico e sicurezza, escluso la polizia amministrativa locale;
    s) tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali.
    p) legislazione elettorale, organi di governo e funzioni di Comuni, Province e Città.
    VIENE INTRODOTTO IL PRINCIPIO DI PREMINENTE INTERESSE NAZIONALE.
    Con questo “trucco” ogni competenza regionale può essere revocata e trasferita allo stato in qualsiasi momento.
    Questa non è devolution, ma centralization!

    Alle regioni viene dato (art.117 comma 4):
    a) assistenza e organizzazione sanitaria;(non le norme, ma solo l'organizzazione, cioè lo stato fa le leggi la regione ci mette il lavoro organizzativo e i soldi, proprio come adesso!)
    b) organizzazione scolastica, gestione degli istituti scolastici e di formazione, salva l’autonomia delle istituzioni scolastiche; (anche qua solo organizzazione e gestione, cioè lo stato fa i programmi, le leggi e la regione ci mette il lavoro per l’organizzazione e i soldi)
    c) definizione della parte dei programmi scolastici e formativi d’interesse specifico della Regione; (tutto qua?)
    d) polizia amministrativa (ma i vigili urbani sono già comunali e ordinati da leggi regionali!)

    Non c’è federalismo fiscale! Nonostante le sentenze della Corte Costituzionale.
    Anche sulle (poche) competenze esclusive delle regioni il governo può bloccare le leggi regionali!

    L’art. 116 comma 3 della Costituzione è stato abrogato togliendo a qualsiasi regione la possibilità di avere ulteriori forme di autonomia!!!!

    I poteri del governo centrale sono rafforzati in modo inquietante!!!

    Questa riforma ricalca il progetto di rinascita nazionale della P 2 !!!

    Questo non è un passo avanti per il federalismo, ma tre passi indietro che porteranno un
    NUOVO CENTRALISMO!
    e il rischio di un nuovo totalitarismo!!!
    Nulla nasce perfetto se partorito dall'idea umana.
    l'importante è fare il primo passo
    Per questo personalmente voterò SI

  3. #3
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    Cool

    Citazione Originariamente Scritto da freeland[SIZE=3
    ]....l'importante è fare il primo passo[/size]
    Per questo personalmente voterò SI
    Ma sai leggere? Perché se sai leggere.. ti puoi rendere conto che questo non è il primo passo........
    ma tre passi indietro.....

  4. #4
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    Citazione Originariamente Scritto da Kekko
    Ma sai leggere? Perché se sai leggere.. ti puoi rendere conto che questo non è il primo passo........
    ma tre passi indietro.....
    Fossero anche 10passi indietro l'importante è muoversi
    I cavalli migliori partono sempre con l'handicap ma alla fine probabilmente vincono. La sinistra e la destra hanno fatto i loro federalismi ognuno tira l'acqua al proprio mulino, e nel loro ambito vi sono altre gore che vogliono la loro parte d'acqua, quindi pensa che fatica ottenere qualsiasi forma di federalismo. questo è il gioco della democrazia dei partiti non del popolo.
    l'importante è credere che in un futuro stato federale le spese fatte con il denaro pubblico siano meglio gestite .

  5. #5
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    IO VOTO SI, e ho convinto almeno 6 persone che conosco e che erano incerte.
    Chi vota NO e' perche' e' una riforma approvata dalla CDL, quindi ancora una volta la benzina che alimenta e' l'antiBerlusconismo a prescindere.

  6. #6
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    Unhappy

    Citazione Originariamente Scritto da freeland
    Fossero anche 10passi indietro l'importante è muoversi
    I cavalli migliori partono sempre con l'handicap ma alla fine probabilmente vincono.
    Bella questa rinunciamo a quel poco che abbiamo per ottenere qualcosa in .......meno.. sarebbe come uno che pretende l'aumento di stipendio e visto che non glielo aumentano.. allora se lo fa diminuire.....
    Citazione Originariamente Scritto da freeland
    La sinistra e la destra hanno fatto i loro federalismi ognuno tira l'acqua al proprio mulino, e nel loro ambito vi sono altre gore che vogliono la loro parte d'acqua, quindi pensa che fatica ottenere qualsiasi forma di federalismo. questo è il gioco della democrazia dei partiti non del popolo.
    l'importante è credere che in un futuro stato federale le spese fatte con il denaro pubblico siano meglio gestite .
    Forse quello che non hai capito che in questa riforma di federalismo non ce n'è nemmeno una briciola, anzi buona parte di quello in vigore adesso e mai applicato dai centralisti di destra (lega compresa) al governo fino a poco tempo fa..... viene eliminato e ridotto!!!!!!
    Per piacere va a leggerti i contenuti della riforma, leggi il topic che apre questa discussione, parlare a vanvera non serve.....

  7. #7
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    Unhappy

    Citazione Originariamente Scritto da Sertomm
    IO VOTO SI, e ho convinto almeno 6 persone che conosco e che erano incerte.
    Chissà che balle glia hai raccontato.....
    Citazione Originariamente Scritto da Sertomm
    Chi vota NO e' perche' e' una riforma approvata dalla CDL, quindi ancora una volta la benzina che alimenta e' l'antiBerlusconismo a prescindere.
    Questo può essere vero.. come chi vota si lo fa perché è una riforma approvata dal centro destra.......
    Quello che è grave è che ben pochi ne conoscono i reali contenuti e chi li spiega (sia esso di destra che di sinistra), di solito, racconta un sacco di palle per tirare acqua al proprio mulino..........

  8. #8
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    Citazione Originariamente Scritto da Kekko
    Chissà che balle glia hai raccontato.....
    Questo può essere vero.. come chi vota si lo fa perché è una riforma approvata dal centro destra.......
    Quello che è grave è che ben pochi ne conoscono i reali contenuti e chi li spiega (sia esso di destra che di sinistra), di solito, racconta un sacco di palle per tirare acqua al proprio mulino..........

    ECCO I CONTENUTI

    Originale inviato da Principediguastalla
    LA RIFORMA DELLA II° PARTE DELLA COSTITUZIONE

    1. IL CONFRONTO CON LE PARTI IN CAUSA
    Si sente dire molto spesso che l’approvazione della Legge Costituzionale è stata portata a termine con uno scarso coinvolgimento degli Enti Locali (Regioni, Province e Comuni). Questo è ovviamente sbagliato, poiché portare a termine l’iter di una riforma del genere, dettato dalla Costituzione stessa, impone termini di tempo, di riflessione e di confronto giustamente rilevanti, in modo tale da garantire al massimo la trasparenza e la correttezza nella formulazione della legge di riforma costituzionale. Si sono dunque predisposte tutte le sedi per un confronto responsabile e civile sulla materia. Se poi, negli ambiti istituzionali si rifiuta il confronto e si impone una visione precisa e politicizzata dell’assetto costituzionale, questo non va a discapito del valore della riforma
    La Costituzione è un bene e una risorsa per il centro destra e per il centro sinistra. Nessuno può definirsi titolare di un brevetto su questo documento perchè esso è di tutti gli Italiani, nessuno escluso.
    E' sacro ed importante sì ma fino a che è al passo con la società che intende rappresentare. Deve mutare e cambiare laddove l'aspetto che muta non insidia le libertà personale e i diritti.

    2. METODO E CONTENUTO
    Per rafforzare quanto sopra sostenuto e per integrare il valore del metodo e del contenuto della riforma è importante sottolineare in ogni sede ed in ogni forma che all’interno della legge pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 18 Novembre 2005 sono previsti una lunga serie di disposizioni che prevedono norme transitorie per garantire un passaggio graduato e progressivo al nuovo meccanismo costituzionale. Il passaggio alla nuova normativa è “a costo zero” per la finanza pubblica, a differenza della riforma fatta dal centro-sinistra nel 2001 che ha causato notevoli questioni e problematiche giurisprudenziali con un notevole incremento dei ricorsi alla Corte Costituzionale tra Stato ed Enti Locali per conflitti sull’attribuzione dei poteri (ex art 117 Cost.)

    Tempistiche di introduzione della nuova normativa:
    (nota documentale Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le riforme istituzionali e la devoluzione)
    • INTRODUZIONE IMMEDIATA: Una parte della riforma entra in vigore subito ma riguarda solo la regolamentazione innovativa per le Autonomie indipendenti, la regolamentazione sulle competenze legislative fra Autonomie locali e Stato, il reintegro del concetto di interesse nazionale.
    • INTRODUZIONE POSTICIPATA: Una seconda parte sarà efficace dall’inizio della prima legislatura successiva alla data dell’entrata in vigore della normativa.. Entreranno in vigore le funzioni del Senato Federale, iter delle leggi, nuovi poteri del Capo dello Stato, Premierato.
    • INTRODUZIONE SUCCESSIVA: a partire dalla seconda legislatura successiva all’entrata in vigore della riforma, avranno luogo le elezioni contestuali di Senato Federale e Consigli Regionali, nonché la riduzione del numero dei parlamentari.

    Tutto questo per documentare che la riforma costituzionale non solo ha rispettato tutti gli iter parlamentari , iter che garantiscono legittimità e valore alla normativa in questione, ma anche che il metodo e il contenuto stesso della normativa è congegnato in maniera tale da garantire la massima democraticità e soprattutto una graduale introduzione e non una imposizione immediata della legge (cosa che invece fu fatta con la legge n. 3/2001 approvata allo scadere della legislatura, a colpi di maggioranza, senza permettere neppure una adeguata discussione nelle sedi parlamentari e nel dibattito quotidiano del paese.)


    3. AUMENTO DEI POTERI E DELLE GARANZIE DELLE AUTONOMIE LOCALI
    Nel dibattito sul Referendum Costituzionale, una critica che potrebbe essere mossa alla riforma voluta dal Centro Destra è proprio quella di essere Centralista nella concezione e nella disposizione. Al contrario, guardando al testo legislativo è fin da subito chiaro che le garanzie per il rispetto istituzionale tra gli Enti locali e lo Stato stesso sono largamente aumentate rispetto alle previsioni legislative precedenti. Infatti a tutela della sfera di competenza delle Regioni, delle Province e dei Comuni, si introduce nella nuova previsione normativa la nomina di alcuni giudici della corte costituzionale da parte del Senato Federale, quindi indirettamente dalle Regioni, cosa che ovviamente qualifica maggiormente la Corte Costituzionale come arbitro sopra le parti (poiché organo determinato dall’influenza della Camera dei Deputati e del Senato Federale). Non si capisce neppure la critica mossa alla Riforma Costituzionale di voler politicizzare la Corte, poiché a garanzia che ciò non avvenga permangono i requisiti soggettivi stringenti per accedere alla carica di giudice della Corte Costituzionale. In definitiva, tutta la riforma prevede l’evoluzione del Sistema Parlamentare Italiano in un moderno sistema Federale che viene equilibrato e qualificato attraverso un assegnazione rigorosa e puntuale delle sfere di competenza. Alle Regioni vengono devoluti particolari poteri in materia di istruzione, sanità e polizia locale. Il Senato Federale, quindi, rappresenterà in tutto e per tutto le autonomie locali.

    4. DIFENDERE IL FEDERALISMO COME ESPRESSIONE DEL PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETA’
    Il Federalismo è una strada importante da perseguire per realizzare ciò che la nostra Costituzione definisce attualmente all’articolo 5: “La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell’autonomia e del decentramento”. Il Federalismo consente di rafforzare quei poteri e quegli enti più vicini ai cittadini, in modo tale da dare più valore agli interessi reali e sentiti dai cittadini. Proposte e esigenze maggiormente legate al territorio che siano realmente rappresentative e utili alla causa del Governo territoriale. Il Senato Federale rappresenta la sintesi e l’espressione degli interessi del territorio.

    5. IL FEDERALISMO NON CREA ALCUN PERICOLO PER L’UNITA’ DEL PAESE
    La Riforma riporta chiaramente il concetto dell’ “unità federale della Repubblica” che deve essere garantita dal Capo dello Stato e reintroduce il concetto di INTERESSE NAZIONALE. La fatto di assicurare materie quali la Sanità, la Polizia locale e l’Istruzione di competenza degli Enti Locali garantisce la possibilità di “localizzare” e adattare le soluzioni sulle esigenze reali.

    6. SI ABOLISCE IL REGIONALISMO DIFFERENZIATO
    Parte integrante del concetto federalista introdotto con la riforma della legge 3/2001 era il “regionalismo differenziato” che tramite un meccanismo particolare non garantiva la stessa autonomia a tutte le regioni. Con la nostra riforma tutte le regioni sono considerate uguali e non premiate o punite da una soggettiva assegnazione degli spazi di autonomia regionale.

    7. L’INTERESSE NAZIONALE
    A dimostrazione del fatto che questa riforma rappresenta una visione possibile dell’assetto istituzionale del nostro Stato, c’è sicuramente la reintroduzione del concetto di interesse nazionale. Fortemente voluto dall’influenza di Alleanza Nazionale all’interno del Governo, tale previsione chiude il cerchio di una “paesaggio istituzionale” completamente e fedelmente costruito sulla base del principio di sussidiarietà dei poteri. I Comuni, le Province e le Regioni avranno più competenze e più poteri, ma tutto dovrà essere gestito all’interno dell’interesse nazionale, poiché è inconcepibile una visone dello Stato come un insieme di piccoli regni in cui il Sindaco, il Presidente della Provincia o il Governatore di turno possano fare o non fare tutto ciò che vogliono, oppure che il raggiungimento di uno scopo importante per il Paese, quindi di “interesse nazionale” non abbia alcun peso contro i veti di interessi prettamente o solamente locali. Se il Governo ritiene che una normazione regionale sia contraria all’ “interesse nazionale” può sottoporre la questione al Parlamento in seduta comune ( Camera e Senato Federale) potendo annullare la legge regionale stessa.

    8. IL DIRITTO DI INFLUENZA DEI CITTADINI
    Si prevede espressamente la possibilità di poter ricorrere da parte dei Cittadini al Referendum su di una legge di riforma costituzionale che sia stata approvata, non solo quando la Camera approva con maggioranze inferiori ai 2/3 dei votanti, ma bensì sempre.

    9. RIDUZIONE DEI NUMERI DEI PARLAMENTARI
    Viene ridotto il numero dei parlamentari, da 950 a 773.

    10. UNA RIFORMA CHE MODERNIZZA LA P.A.
    Il Federalismo serve a garantire ai cittadini che la Pubblica Amministrazione che essi hanno maggiormente sotto controllo e sulle quali più puntualmente possono esercitare il loro diritto di rappresentatività e di dissenso democratico, in sostanza le Regioni, le Province ed i Comuni siano allo stesso tempo dotati di poteri adeguati alla determinazione delle soluzioni ai problemi. Federalismo significa Enti Locali più forti con maggiori trasferimenti, in grado di intervenire direttamente e senza mediazioni istituzionali sul territorio, ma anche Enti Locali più direttamente responsabili dei disservizi e sulle mancanze della Pubblica Amministrazione locale. Si assottiglia la possibilità di scaricare la colpa sul livello ISTITUZIONALE superiore al proprio, poiché si è più sotto il controllo dell’opinione pubblica e sotto l’occhio vigile di una cittadinanza consapevole delle effettive competenze delle proprie istituzioni locali.

    11. SUPERAMENTO DEL BICAMERALISMO PERFETTO.
    Con la nostra riforma si introduce il concetto di MONOCAMERALISMO. Vale a dire che l’iter attuale di una legge prevede l’approvazione in entrambe le Aule del Parlamento (Camera e Senato) con le relative tempistiche di esamina in Commissione. Il procedimento della “navetta” si ripete fino a che entrambe le Camere non abbiano esaminato e approvato lo stesso identico testo. Con l’introduzione del monocameralismo ogni camera legifera su materie indipendenti, anche se il ramo non direttamente legislatore può esprimere un parere in materia, comunque non vincolante. Si velocizzano i tempi di approvazione delle leggi senza andare ad intaccare la democraticità e la rappresentatività del Parlamento. Sostenere che l’unico modo per dare legittimità ad un Parlamento è il bi-cameralismo comporterebbe sostenere che un Consiglio Regionale non è in grado di approvare delle leggi.

    12. IL RISPETTO DELLA VOLONTA’ DEL POPOLO SOVRANO
    La riforma prevede in costituzione ciò che socialmente si è affermato nel nostro Paese da anni (garantito ad oggi soltanto dalla coalizione di Centro Destra) Il popolo vota e sceglie il Primo Ministro e la maggioranza per la Camera dei Deputati. Il Primo Ministro nomina direttamente i Ministri e chiede, nel caso di mancata fiducia al suo Governo, lo scioglimento della Camera dei Deputati. I ribaltoni sono impossibili. Il Primo Ministro avrà diritto di governare in base alla legittimazione del popolo sovrano.

    Cià che avete letto sui contenuti è un copia e incolla dal forum "discutere.it" .
    personalmente e in modo più pragmatico dico:

    domenica 25 e lunedi 26 maggio
    possono essere 2 giorni memorabili per il risorgimento del popolo Italiano, dalle costrizioni del governo centrale.
    se il popolo sceglie il popolo può correggere.
    Non lasciamo nelle mani dei partiti politici la nostra libertà.

    per essere meglio informati una semplice chiarificazione sul federalismo

    visitate il sito

    http://digilander.libero.it/italiafe...rale_index.htm

    ma rileggete attentamente ciò che ha scritto il Principe

    edgardo

 

 

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