Milano, 28 aprile 2009
Nella gara di abiure e tradimenti, Gianni Alemanno, vice-Sindaco di Roma (si perchè il vero Sindaco è, di fatto, Riccardo Pacifici, portavoce della Comunità Ebraica romana), è riuscito a superare, in infamia, persino Gianfranco Fini, oramai radicaleggiante compagno di Benedetto Della Vedova. L'ultima chicca dell'ex "nazi" del Fronte della Gioventù è stata quella di firmare la petizione, promossa dall'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia (avete letto bene la comunista ANPI), per chiedere il ritiro della Proposta di Legge, presentata da un deputato del PDL (il bravo ex socialista Lucio Barani), che voleva, finalmente, riconoscere i Combattenti della Repubblica Sociale Italiana.
Alemanno, invece di starsene zitto come la stragrande maggioranza degli ex dirigenti di AN, ha voluto essere più realista del re o, meglio, più antifascita degli antifascisti, e si è sdegnosamente scagliato contro questa proposta politica volta, veramente, alla unità e pacificazione nazionale. Niente da fare, per Gianni Alemanno, i Combattenti della RSI (compresi Giorgio Almirante, Pino Romualdi e suo suocero Pino Rauti) non sono degni di alcun riconoscimento ufficiale, in quanto stavano dalla parte sbagliata! Attendiamo le giustificazioni degli Alemanniani sulla loro rivista Area che, probabilmente, uscirà nella nuova veste bilingue, italiano ed ebraico. Mi chiedo cosa ne pensano e cosa diranno i miei amici della cosidetta "destra sociale" di Milano (la deputata Paola Frassinetti, il consigliere comunale Carlo Fidanza, la passionaria nera Roberta Capotosti, i fratelli Pozzoli, Antonluca Romano ed i militanti di Azione Giovani), zitti non possono più stare!
Sono uomo di mondo e posso capire tutte le strategie politiche e tutte le esigenze istituzionali ma questo è veramente troppo, ma questo è decisamente altro: è vendere l'anima ed il culo per trenta denari!
Il silenzio è un tacito consenso: chiarite le Vostre posizioni!
Roberto Jonghi Lavarini