La morale kantiana ( e illuminista ) ci ha abituati a inventare le leggi morali copiandole dalla legge naturale universale oggettiva e facendoci credere che sono frutto della nostra ragione, ponendo la loro base nella volontà di potenza dell’uomo , nella sua ragione , egli si rifà a una nuova tavola di valori con alla radice la ragione dell’uomo . Ma se , infatti ,la morale non è che una serie di espressioni della volontà, ne segue allora che la mia morale potrà solo essere ciò che
la mia volontà crea: ecco perché Nietzsche invita a diventare ciò che già si è, ad essere i legislatori e i creatori di sé. Alla ragione egli ha sostituito la volontà e, così facendo, ha proposto una morale alternativa a quella fatta valere dall'Illuminismo e
incentrata sulla ragione.
Sia chi si rifà alla ragione umana e sia chi si rifà volontà di potenza dell’uomo , vuole imporci una morale solo umana che nega la possibilità di una morale veramente oggettiva e universale che è al di sopra e al di sotto dell’uomo . Una vera morale oggettiva , non può essere solo frutto della mente umana ,anzi la mente umana può solo leggerla e svelarla , neanche interpretarla per cambiarla come fa la moderna teologia morale di ispirazione catto- protestante .
Perciò , una morale oggettiva , non potendo avere conferma dall’uomo stesso , perché resterebbe sempre una opinione dell’uomo , deve avere la conferma e la benedizione dall’alto .
Anzi deve rivolgersi per le sue linee generali , direttamente in alto .
Ecco che l’indissolubilità del matrimonio, non appartiene alla rivelazione cristiana ,non è un opzione evangelica , ma appartiene alla rivelazione di Dio per tutta l’umanità .Per il bene della vita sociale e non per le comunità religiose evangeliche , Dio Padre ha stabilito l’indissolubilità del matrimonio. Il matrimonio mira al bene comune della vita sociale e lo Stato che è quella autorità che presiede al bene comune delle famiglie deve difendere questa indissolubilità , tranne le eccezioni . Allo Stato viene data una autorità dalle famiglie per difendere l’oggettività sacra della legge universale che realizza il bene umano nel sociale .
Quindi l’uomo con le sue leggi e i suoi voti o i suoi referendum , non può eliminare ciò che è oggettivo e universale nella legge dell’uomo .
Ma se l’uomo nelle sue costituzioni ha stabilito che è libero di decidere al di sopra del giudizio divino , cosa bisogna fare ? Se l’uomo ha deciso con le sue leggi di violare le leggi universali divine , riconfermate da Cristo quando fu data qualche concessione , cosa bisogna fare ? Da dove ripartire ? Lasciare che le leggi universali diventino un retaggio o un opzione libera di chi vuole seguirle ? Puo un politico credente accontentarsi di questo discorso ?
Nell’antichità chi ebbe questo ruolo politico di difendere la legge nel popolo eletto ?
I profeti furono solo le sentinelle , quelli che avvisavano e ricordavano , ma non avevano loro l’autorita di imporre il dovere della legge . Questo dovere toccava all’autorità.
Oggi questa autorità sta nelle mani di qualsiasi potere politico al di là dell'approvazione popolare.
Infatti il matrimonio naturale è un istituzione divina per il bene della vita sociale .