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    Predefinito Castelli ordinò, Maresciallo identifichi quell’uomo e scoppia la bagarre al dibattito

    http://www.merateonline.it/Cgi-bin/M...7&Sezione=MAIN

    Merate: E l’ex min. Castelli disse,
    Maresciallo identifichi quell’uomo. Scoppia
    la bagarre al dibattito sul referendum


    La decisione era di soprassedere sulla cronaca della serata organizzata dai colleghi del settimanale cittadino per offrire alla cittadinanza elementi sul prossimo referendum confermativo della riforma costituzionale. La sgradevole degenerazione che ha costretto a sospendere anzitempo il dibattito meritava soltanto un decoroso silenzio. Peraltro ci eravamo interrogati a lungo, sollecitati da numerosi lettori, sull’opportunità di dare vita ad un confronto pubblico; ma alla fine avevamo concluso che non ne sarebbe valso lo sforzo considerando che vi avrebbero partecipato solo le tifoserie già nettamente schierate e solo pochi cittadini in cerca di elementi utili al giudizio. Forse nessuno, addirittura. La materia è talmente complessa che la si risolve o a colpi di slogan (“padroni a casa nostra” evitando però di aggiungere “senza portafoglio”) o per militanza politica. Gli interventi dei lettori, però, ci hanno indotto ad aprire una finestra per non incasellare tante lettere senza un filo conduttore. Dunque, vediamo se abbiamo visto e sentito bene. Sul palco ci sono l’on.Palmeri di Forza Italia e il sen. Castelli della Lega per il SI al referendum confermativo; gli on.Zaccaria e Rusconi per il NO.


    In sala le tifoserie: davanti quelle di centrodestra, dietro quelle di centrosinistra. Altri, qua e là. Maurizio Colombo “modera” il dibattito. La tensione è pari a quella che si taglia col coltello al derby Atalanta-Brescia. Le claque si alternano all’applauso in base alle battute dei relatori Il moderatore lascia ampi spazi a tutti senza ricorrere, anche se necessario, almeno al cartellino giallo. In sala ci sono i carabinieri della locale stazione e alcuni uomini della scorta dell’ex Ministro, arrivato a bordo di una Lancia Thesis presumibilmente blindata con una seconda auto di scorta. In tutto, se abbiamo contato bene, quattro uomini vestiti di scuro. L’on.Zaccaria, ex presidente Rai, era arrivato solo, a bordo di una Y 10, non nuovissima e soli erano giunti anche Palmeri e Rusconi. Ad un certo punto il sen.Castelli esprime giudizi piuttosto pungenti sull’ex capo dello stato Oscar Luigi Scalfaro. Dal pubblico si leva una voce in difesa del Senatore a vita, con un “si vergogni” all’indirizzo dell’ex Guardasigilli di Caprino. Costui, sentendosi forse provocato, o offeso, per quanto già su di giri per la tensione del confronto, invita l’uomo a uscire dalla sala civica e chiede con vigore alla forza pubblica di identificarlo. I tre carabinieri, un maresciallo e due militari restano per qualche secondo perplessi poi si avvicinano all’uomo, che si saprà essere il presidente del Comitato per la difesa della Costituzione della provincia di Lecco Pierangelo Marucco e sembra che gli chiedano il documento di identità.


    Subito si leva la protesta da parte di parecchia gente. Interviene Ernesto Passoni che si qualifica come vice sindaco, ma in quel momento “primo cittadino” facente funzioni data l’assenza di Giovani Battista Albani. L’ingegner Passoni non esita a farsi avanti ritenendo irregolare l’operazione dei carabinieri, sotto dettatura, per così dire, e annuncia che se la pratica di identificazione e trascrizione dei dati dovesse concretizzarsi in pieno lui, assieme a un bel gruppone di altri cittadini, tra i quali l’assessore comunale Marcello Toma e l’assessore provinciale Chiara Bonfanti, scenderà in caserma per consegnare il proprio documento d’identità. La situazione è evidentemente fuori controllo; è sfuggita di mano e a prevederlo non ci voleva il mago Otelma. Intervengono anche un paio di agenti della scorta ma più che acqua gettano – certo involontariamente – benzina sul fuoco. Pierangelo Marucco prende la parola e dice: “Perchè i carabinieri mi chiedono i documenti?” Gli risponde indirettamente l’on.Zaccaria, professore ordinario di istituzioni di diritto pubblico presso l’università di Firenze, esperto di diritto costituzionale e diritto dell’informazione che afferma con tono deciso: “Il carabiniere che chiede i documenti d’identificazione si assumerà le sue responsabilità”.


    I militari in divisa sbandano mentre la scorta dell’ex ministro insiste per attuare l’indicazione di Roberto Castelli. Un paio di persone si affannano a calmare gli animi. Invitano tutti al buon senso, a riprendere il dibattito. Evidentemente hanno dimestichezza con simili situazioni e sanno come agire al meglio. Possiamo sbagliarci ma sono agenti della Digos della questura di Lecco. Tutta la sala, intanto, ribolle e nessuno capisce più di che cosa si stia parlando. Si susseguono alcuni interventi ma ormai in pochissimi ascoltano ancora. Sono tutti concentrati a seguire le mosse di carabinieri e le reazioni degli “indagati”. In breve la serata si chiude, sempre tra forti tensioni.


    L’on. Zaccaria invita ancora una volta i militari ad agire con grande prudenza; avvertendo che, diversamente, l’indomani avrebbe diramato un comunicato alla stampa milanese per denunciare l’accaduto. Ernesto Passoni si avvicina ai carabinieri per consegnare loro la propria carta d’identità. Esempio seguito da una cinquantina di presenti che palesemente mettono mano al portadocumenti. Nella concitazione del momento non è stato possibile accertare se “l’ordine” di Castelli sia stato eseguito. Le tifoserie se ne vanno pian piano. La nostra idea, tornando a casa è di lasciar perdere, non scrivere nulla. Invece stamane nella posta elettronica arrivano le prime lettere. “Scrivete”, dicono, “è giusto che si sappia ciò che è successo”. Naturalmente le pagine di Merateonline sono aperte a chiunque abbia qualcosa da aggiungere.

  2. #2
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    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da Zadig
    http://www.merateonline.it/Cgi-bin/M...7&Sezione=MAIN

    Merate: E l’ex min. Castelli disse,
    Maresciallo identifichi quell’uomo. Scoppia
    la bagarre al dibattito sul referendum


    La decisione era di soprassedere sulla cronaca della serata organizzata dai colleghi del settimanale cittadino per offrire alla cittadinanza elementi sul prossimo referendum confermativo della riforma costituzionale. La sgradevole degenerazione che ha costretto a sospendere anzitempo il dibattito meritava soltanto un decoroso silenzio. Peraltro ci eravamo interrogati a lungo, sollecitati da numerosi lettori, sull’opportunità di dare vita ad un confronto pubblico; ma alla fine avevamo concluso che non ne sarebbe valso lo sforzo considerando che vi avrebbero partecipato solo le tifoserie già nettamente schierate e solo pochi cittadini in cerca di elementi utili al giudizio. Forse nessuno, addirittura. La materia è talmente complessa che la si risolve o a colpi di slogan (“padroni a casa nostra” evitando però di aggiungere “senza portafoglio”) o per militanza politica. Gli interventi dei lettori, però, ci hanno indotto ad aprire una finestra per non incasellare tante lettere senza un filo conduttore. Dunque, vediamo se abbiamo visto e sentito bene. Sul palco ci sono l’on.Palmeri di Forza Italia e il sen. Castelli della Lega per il SI al referendum confermativo; gli on.Zaccaria e Rusconi per il NO.


    In sala le tifoserie: davanti quelle di centrodestra, dietro quelle di centrosinistra. Altri, qua e là. Maurizio Colombo “modera” il dibattito. La tensione è pari a quella che si taglia col coltello al derby Atalanta-Brescia. Le claque si alternano all’applauso in base alle battute dei relatori Il moderatore lascia ampi spazi a tutti senza ricorrere, anche se necessario, almeno al cartellino giallo. In sala ci sono i carabinieri della locale stazione e alcuni uomini della scorta dell’ex Ministro, arrivato a bordo di una Lancia Thesis presumibilmente blindata con una seconda auto di scorta. In tutto, se abbiamo contato bene, quattro uomini vestiti di scuro. L’on.Zaccaria, ex presidente Rai, era arrivato solo, a bordo di una Y 10, non nuovissima e soli erano giunti anche Palmeri e Rusconi. Ad un certo punto il sen.Castelli esprime giudizi piuttosto pungenti sull’ex capo dello stato Oscar Luigi Scalfaro. Dal pubblico si leva una voce in difesa del Senatore a vita, con un “si vergogni” all’indirizzo dell’ex Guardasigilli di Caprino. Costui, sentendosi forse provocato, o offeso, per quanto già su di giri per la tensione del confronto, invita l’uomo a uscire dalla sala civica e chiede con vigore alla forza pubblica di identificarlo. I tre carabinieri, un maresciallo e due militari restano per qualche secondo perplessi poi si avvicinano all’uomo, che si saprà essere il presidente del Comitato per la difesa della Costituzione della provincia di Lecco Pierangelo Marucco e sembra che gli chiedano il documento di identità.


    Subito si leva la protesta da parte di parecchia gente. Interviene Ernesto Passoni che si qualifica come vice sindaco, ma in quel momento “primo cittadino” facente funzioni data l’assenza di Giovani Battista Albani. L’ingegner Passoni non esita a farsi avanti ritenendo irregolare l’operazione dei carabinieri, sotto dettatura, per così dire, e annuncia che se la pratica di identificazione e trascrizione dei dati dovesse concretizzarsi in pieno lui, assieme a un bel gruppone di altri cittadini, tra i quali l’assessore comunale Marcello Toma e l’assessore provinciale Chiara Bonfanti, scenderà in caserma per consegnare il proprio documento d’identità. La situazione è evidentemente fuori controllo; è sfuggita di mano e a prevederlo non ci voleva il mago Otelma. Intervengono anche un paio di agenti della scorta ma più che acqua gettano – certo involontariamente – benzina sul fuoco. Pierangelo Marucco prende la parola e dice: “Perchè i carabinieri mi chiedono i documenti?” Gli risponde indirettamente l’on.Zaccaria, professore ordinario di istituzioni di diritto pubblico presso l’università di Firenze, esperto di diritto costituzionale e diritto dell’informazione che afferma con tono deciso: “Il carabiniere che chiede i documenti d’identificazione si assumerà le sue responsabilità”.


    I militari in divisa sbandano mentre la scorta dell’ex ministro insiste per attuare l’indicazione di Roberto Castelli. Un paio di persone si affannano a calmare gli animi. Invitano tutti al buon senso, a riprendere il dibattito. Evidentemente hanno dimestichezza con simili situazioni e sanno come agire al meglio. Possiamo sbagliarci ma sono agenti della Digos della questura di Lecco. Tutta la sala, intanto, ribolle e nessuno capisce più di che cosa si stia parlando. Si susseguono alcuni interventi ma ormai in pochissimi ascoltano ancora. Sono tutti concentrati a seguire le mosse di carabinieri e le reazioni degli “indagati”. In breve la serata si chiude, sempre tra forti tensioni.


    L’on. Zaccaria invita ancora una volta i militari ad agire con grande prudenza; avvertendo che, diversamente, l’indomani avrebbe diramato un comunicato alla stampa milanese per denunciare l’accaduto. Ernesto Passoni si avvicina ai carabinieri per consegnare loro la propria carta d’identità. Esempio seguito da una cinquantina di presenti che palesemente mettono mano al portadocumenti. Nella concitazione del momento non è stato possibile accertare se “l’ordine” di Castelli sia stato eseguito. Le tifoserie se ne vanno pian piano. La nostra idea, tornando a casa è di lasciar perdere, non scrivere nulla. Invece stamane nella posta elettronica arrivano le prime lettere. “Scrivete”, dicono, “è giusto che si sappia ciò che è successo”. Naturalmente le pagine di Merateonline sono aperte a chiunque abbia qualcosa da aggiungere.

    Pazzesco!!!! Domani mattina vado sul sito del giornale e scrivo un commento. Pur non essendo un cittadino di Merate, direi che la prepotenza di Castelli e il suo tentativo di intimidire un cittadino siano motivo per esprimere da parte di tutti la propria solidarietà a chi ne è stato vittima.
    Un motivo in più per votare NO. la modifica della costituzione porta impressa la mentalità che è all'origine di questo episodio e questa non è la mentalità che può essere tollerata in una democrazia.

  3. #3
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    ma ascolta è sempre colpa dei demagoghi... c'era bisogno di dire "si vergogni" a mo' di retro-claque, quando si erano espressi giudizi politici su una personalità controversa come quella di Scalfaro? si è saputo poi che era del comitato per la difesa della Costituzione.. doveva proprio fare sentire la sua per forza..
    e poi è diritto di Castelli chiedere la verifica dell'identità di una persona che in qualche maniera lo insulta.. o no?

    magari è stato prepotente, ma il casus belli è di chi lo insulta..


    per me sarebbe un motivo in più per votare si, con certi di sinistra non si può manco discutere di Scalfaro.. che è intoccabile come la costituzione... spero che dal 25.6 le cose cambino e si entri nel 21° secolo...

  4. #4
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    Citazione Originariamente Scritto da *-RUDY-*
    ma ascolta è sempre colpa dei demagoghi... c'era bisogno di dire "si vergogni" a mo' di retro-claque, quando si erano espressi giudizi politici su una personalità controversa come quella di Scalfaro? si è saputo poi che era del comitato per la difesa della Costituzione.. doveva proprio fare sentire la sua per forza..
    e poi è diritto di Castelli chiedere la verifica dell'identità di una persona che in qualche maniera lo insulta.. o no?

    magari è stato prepotente, ma il casus belli è di chi lo insulta..


    per me sarebbe un motivo in più per votare si, con certi di sinistra non si può manco discutere di Scalfaro.. che è intoccabile come la costituzione... spero che dal 25.6 le cose cambino e si entri nel 21° secolo...
    io direi che i politici, soprattutto per il ruolo che hanno, dovrebbero imparare a moderare i termini e, principalmente, ad accettare le critiche, anche le più severe ...............
    questa era un'espressione non particolarmente offensiva - anzi non lo era per niente - e Castelli ha giocato a fare il Berlusca non avendone la statura ..............
    io avrei identificato lui, un vero Signor Nessuno della politica recente ............

  5. #5
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    Citazione Originariamente Scritto da Nelson
    Pazzesco!!!! Domani mattina vado sul sito del giornale e scrivo un commento. Pur non essendo un cittadino di Merate, direi che la prepotenza di Castelli e il suo tentativo di intimidire un cittadino siano motivo per esprimere da parte di tutti la propria solidarietà a chi ne è stato vittima.
    Un motivo in più per votare NO. la modifica della costituzione porta impressa la mentalità che è all'origine di questo episodio e questa non è la mentalità che può essere tollerata in una democrazia.
    Ma smettila..se sarebbe successo ad un comizio di sinistra i tuoi capi avrebbero fato lo stesso se nn peggio.

  6. #6
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    Citazione Originariamente Scritto da *-RUDY-*
    ..............
    e poi è diritto di Castelli chiedere la verifica dell'identità di una persona che in qualche maniera lo insulta.. o no?
    .........
    ...
    Ovviamente in democrazia non è un suo diritto.

  7. #7
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    Citazione Originariamente Scritto da delgado
    Ma smettila..se sarebbe successo ad un comizio di sinistra i tuoi capi avrebbero fato lo stesso se nn peggio.
    A parte lo scempio del congiuntivo, questo 3d dimostra che questo referendum, oltre che essere un confronto tra difensori della democrazia e apologeti della dittatura, è anche un confronto tra persone civili e seguaci di Castelli.

  8. #8
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    smettetela con questa demagogia da 4 soldi, da come parlate sembra che abbiate il poster di Scalfaro in camera e la Costituzione sotto il cuscino.. integralisti della Costituzione mai votata dal popolo...

  9. #9
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    Citazione Originariamente Scritto da *-RUDY-*
    smettetela con questa demagogia da 4 soldi, da come parlate sembra che abbiate il poster di Scalfaro in camera e la Costituzione sotto il cuscino.. integralisti della Costituzione mai votata dal popolo...
    1 - il demagogo da 4 soldi sei tu, anzi, da 2 soldi, infatti:

    2 - la costituzione non l'abbiamo sotto il cuscino, in particolare non quella attuale, ma abbiamo bene in testa il costituzionalismo liberale. Tu invece no perché evidentemente non hai neanche una testa;
    3 - Scalfaro è solo una persona autorevole, che come ogni persona onesta e competente della materia avverte l'estremo pericolo a cui è esposta la democrazia liberale italiana.
    4 - La costituzione attuale appartiene ad una ben definita famiglia di costituzioni (tra l'altro non a caso è stata ispiratrice di molte altre costituzioni liberali e democratiche prodotte negli ultimi 30 anni), quelle liberali e democratiche appunto, la cui prima caratteristica, chiave di tutto, è la separazione dei poteri.
    5 - la defecatio che tu non a caso difendi non ha alcuna relazione con nessun modello costituzionale moderno liberale e demcratico, mentre ne ha, fortissime, con le costituzioni di alcuni stati autoritari (l'Iraq di Saddam, la Siria, e, guarda un po', il modello di parlamento esistente in Italia tra il 1929 e il 1943);
    6 - rispetto al caso italiano del ventennio fascista la differenza più rilevante sta nell'attribuzione di poteri esclusivi in materia di educazione, ordine pubblico e programmazione economica alle regioni. Anche in questo la defecatio si discosta da qualunque modello federale democratico e liberale esistente.
    7 - il risultato è una dittaura che può durare 10 anni e può finire solo nel collasso dello stato e conseguente guerra alla yugoslava.
    8 - significativamente difendi un atto di intimidazione compiuto da un potente nei confronti di un cittadino. Il tuo è un comportamento ovvio da parte di un suddito che spera diventino tali anche gli altri. Io che invece sono un cittadino
    intendo rimanerlo.

  10. #10
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    io sono per il rispetto tra le persone...
    chi offende per me ha sempre torto...

    quanto alla demagogia chiunque legga il tuo intervento capisce che ne sei maestro.

 

 
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