Fare inchiesta metropolitana

[rioter]

Apro questo topic sul fare inchiesta, per capire se ancora oggi tale strumento puo risultare utile per comprendere meglio un determinato spaccato sociale.
Dopo esser stato per diversi anni legato soprattutto alle fabbriche e ai luoghi di lavoro tipiche del proletariato industriale, oggi , nell'epoca della società post-fordista, in che modo è possibile riuscire ad individuare i bisogni del disorganico mondo del precariato?
E' possibile creare un legame tra inchiesta e la "deframmentazione" di un corpo sociale ancora privo di unitarietà nelle lotte e rivendicazioni?
Un nuovo collante, può essere rappresentato dalla rivendicazione del reddito sociale sganciato dalle prestazioni lavorative?
E se sì, come?

[LokiTorino]

dai, lo sai che sono ipersensibile a questi godimenti...
Noi stiamo facendo inchiesta nel quartiere dove facciamo lavoro politico.
Per noi è fondamentale per tre obiettivi di massima:
1-conoscere una porzione di proletariato delimitata territorialmente per poi seguire delle linee d'azione mirate.
2-farci conoscere in quartiere oltre al metodo informale che stiamo anche adottando.
3-pubblicare i risultati sul giornale autogestito di quartiere.

Sul reddito sociale non mi pronuncio perché non sono abbastanza preparato. Io però punterei più sulla ricomposizione al di fuori del lavoro perché più semplice e forse in grado di sviluppare una piattaforma per poi lanciarsi nel mondo del lavoro stesso. Ma qui lo dico qui lo nego, non so se è la strada giusta.

[rioter]

dai, lo sai che sono ipersensibile a questi godimenti...

infatti mi aspettavo un tuo contributo!

il punto è: oltre la visibilità che un inchiesta puo dare, come utilizzare l'inchiesta per elaborare una strategia d'azione?
Al di là del lavoro di quartiere, il nodo è come (se è possibile) conoscere lo spaccato sociale del precariato ancora troppo svincolato da luoghi canonici della produzione, e troppo disorganico e privo di una "coscienza di classe".
Sul reddito sociale provo a dire la mia.
Il reddito sociale puo rappresentare un enorme grimaldello per scardinare il lucchetto del binomio , oggi ancora indissolubile, lavoro-salario.
Esistono diverse scuole di pensiero in merito al reddito sociale e la sua realizzazione. La piu interessante, a mio avviso, è quella post-operaista: proveniente dal dibattito dell'operaismo degli anni 60/70, pone l'introduzione del reddito di cittadinanza sganciato dalla prestazione lavorativa, e collegato alle rivendicazioni classiche del mondo del lavoro come la riduzione dell'orario. Questa rivendicazione ha uno dei suoi punti di forza nel riconoscere ed evidenziare le nuove forme di produzione sia materiale che immateriale dal "general intellect" alle nuove forme di produzione con cui il sistema post fordista riesce a mettere "valore" alla creatività umana. Reddito per tutt* non starebbe a significare esclusivamente un introito in termini monetari, ma anche la fruizione di una determinata gamma di servizi (trasporti, istruzione ecc..)
La questione da risolvere è come riuscire a fare sentire parte di un unico "corpo", sia il lavoratore del call center che il web master "a cottimo".
Riuscire, cioè, a creare una coscienza condivisa tra realtà magari enormemente distanti sia geograficamente che per forma contrattuale.

[LokiTorino]

Forse fuori dal luogo di lavoro. Una piccola comunità solidale riesce ad accumulare abbastanza energia concentrata da risolvere uno ad uno i problemi locali. Delirio? Potrebbe.

Noi i dati sulla composizione di classe li sovrapponiamo alla composizione etnica del quartiere creando una griglia "tridimensionale" dove si analizza la possibile struttura etnica del lavoro e le aspirazioni collettive in funzione di queste categorie.
In funzione di questo possiamo tentare degli approcci al quartiere stesso, niente di più. Se indicessimo percorsi di lotta in base a quali di queste sono le più gettonate, credo faremmo già delle forzature. Noi proviamo a creare vincoli e legami per poi organizzare insieme quello che ne nasce.
Anche qua, è tutto un divenire però

[AVION]

Un nuovo collante, può essere rappresentato dalla rivendicazione del reddito sociale sganciato dalle prestazioni lavorative?
E se sì, come?

Il problema del reddito sociale , a parer mio, è che nella pratica diventa sovente reddito di cittadinanza....e tale caratterizzazione, sempre per me, produce selezioni, diseguaglianze ed impulsi alla conformità del sistema e nel sistema...

...gli esempi dei Paesi nord europei vanno in questa direzione...

Resta il problema del "come", quindi, ma la questione del reddito sociale necessita un approfondimento e prospettive...

[rioter]

L'idea di creare vincoli di solidarietà al di fuori dei luoghi di lavoro è molto ambiziosa. Però si pone sempre il problema della coscienza condivisa...

[AVION]

Noi proviamo a creare vincoli e legami per poi organizzare insieme quello che ne nasce.

Bello!

[rioter]

Il problema del reddito sociale , a parer mio, è che nella pratica diventa sovente reddito di cittadinanza....e tale caratterizzazione, sempre per me, produce selezioni, diseguaglianze ed impulsi alla conformità del sistema e nel sistema......gli esempi dei Paesi nord europei vanno in questa direzione...

come detto prima esistono piu teorie e "scuole di pensiero" sul reddito e la sua introduzione...
ad esempio secondo l'impostazione neoliberale la questione ruota intorno esclusivamente il reddito minimo di sussistenza, cioè la soglia sotto la quale nessuno deve stare. Una sorta di "correzione" alle disuguaglianze capitaliste. L'erogazione viene quindi vista come forma di assistenza pubblica, ed il legame col lavoro rimane centrale come regola e condotta di vita.
I presupposti minimi che invece dovrebbe avere un modello di reddito sociale sono innanzitutto di carattere strutturale (oltre che politico).
Il reddito dovrebbe essere: individuale ( e non familiare ), universale, incondizionato (sganciato sia dal livello delle entrate che da ogni relazione col mercato del lavoro).

[AVION]

Il reddito dovrebbe essere: individuale ( e non familiare ), universale, incondizionato (sganciato sia dal livello delle entrate che da ogni relazione col mercato del lavoro).

Io aggiungerei anche sganciato dai requisiti della cittadinanza e del diritto di voto...

...penso ai numerosi disoccupati extracomunitari a vario titolo "regolari"...vuoi perchè con PDS o vuoi perchè "sanati"...

[rioter]

Io aggiungerei anche sganciato dai requisiti della cittadinanza e del diritto di voto...

universale, appunto.