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Discussione: Gli evirati cantori

  1. #11
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    Predefinito I castrati nel cinema

    Farinelli - Voce regina
    (Regia di G. Corbiau, 1995)



    Stefano Dionisi interpreta Farinelli.
    Il brano Ombra fedele anch'io è di Riccardo Broschi, fratello del sopranista.
    La voce è stata ottenuta elaborando quelle di un soprano e di un controtenore.



    Il Marchese del Grillo
    (Regia di M. Monicelli, 1981)



    Il vivace incontro fra i castrati e Olimpia.
    Simili "gare" avvenivano realmente. Per esempio, nel 1722, Farinelli mantenne una nota altissima
    più a lungo di un trombettista tedesco.
    Ultima modifica di Tomás de Torquemada; 17-01-13 alle 01:05
    "Tante aurore devono ancora splendere" (Ṛgveda)

  2. #12
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    Predefinito Rif: Gli evirati cantori

    Le voci dei castrati erano le più ricercate e anche le più pagate dell'epoca Barocca: erano uno strumento musicale potentissimo che racchiudeva in sé le caratteristiche delle voci maschili, femminili e bianche, il tutto amplificato da una poderosa cassa toracica, sviluppatasi come effetto della castrazione, che permetteva fiati lunghissimi e messe di voce incredibili. L'Abate François Raguenet testimonia: "Sono ugole e suoni di voci da usignoli; sono fiati che fanno mancare la terra sotto i piedi e che quasi tolgono il respiro".

    "Musici cantori": così venivano definiti i castrati se a loro ci si riferiva senza dare una inflessione negativa al termine. Ma anche altri erano gli epiteti: "cappone" per esempio, così veniva definito Farinelli in Spagna; "puttini castratelli" era il termine usato dal cardinal Gonzaga nel pieno del 1600; "castrone" invece si usava con intento spregiativo.

    Innanzitutto è da dire che la castrazione non implicava l'impotenza: ci sono molti aneddoti sui castrati famosi, si parla anche di matrimonio, in aperto contrasto con la Chiesa che non poteva concedere un tale evento. Altri aneddoti galanti si riferiscono innanzitutto a Caffarelli, dal carattere irruente e dall'appetito sessuale affatto estinto dalla castrazione, a Siface e a Matteuccio (Matteo Sassani). Farinelli invece pare nutrisse un amore platonico, ricambiato, per Metastasio.



    Caffarelli (1710 - 1783)


    Tenducci si sposò e sua moglie ebbe due figli, però la di lei famiglia ottenne l'annullamento, Sorlini e Finazzi dopo numerose discussioni teologiche, poterono sposarsi in Germania, e i loro matrimoni durarono. Di certo, le donne perdevano la testa per loro, li inseguivano, gli si offrivano, li obbligavano a fuggire insieme, causavano la gelosia di mariti che poi li sfidavano a duello. Anche le cantanti cercavano protezione tra le braccia dei colleghi inermi. Altri si tennero vicino giovani allievi e adottarono graziosi fanciulli, e qui ogni illazione è possibile ma non comprovabile. Se comunque non conobbero le gioie dell'amore, alcuni castrati divennero celebri e ricchissimi e spesso si sfogarono in capricci e pretese, si dimostrarono volgari, violenti, attaccabrighe. Il bellissimo e maestoso Carestini, per esempio, si rifiutò di cantare un'aria dell'Alcina che non riteneva all'altezza della sua arte, facendo infuriare Haendel che minacciò di non pagarlo. Luigi Marchesi, detto Marchesini, non entrava in scena se non a cavallo e cantando la sua aria favorita, qualunque fosse l'opera. Era adorato proprio per queste sue apparizioni insensate, tanto che nel 1787 alcune signore milanesi fondarono un ordine quasi monastico in suo onore: l'insegna era un nastro con le iniziali L. M. da portare attorno alla vita, quali monache votate a una accesa anche se casta passione.

    Ma solo una piccola percentuale dei bambini evirati giungeva al successo. Chi non possedeva una voce adatta a calcare i palcoscenici, era invece destinato a vivere una vita repressa nei cupi meandri della Chiesa, per dedicarsi a canti ecclesiastici, molto meno remunerativi e appaganti. La castrazione non assicurava assolutamente una carriera, poiché era solo l'ex post che poteva decretare se una voce aveva futuro e successo.

    Da sottolineare che i musici cantori erano preparatissimi nell'arte musicale, perché fin da piccoli dedicavano moltissimo tempo allo studio della musica e alle tecniche canore più sofisticate: si vedano i "Conservatori" dell'epoca, e non dimentichiamo Nicola Porpora come plasmatore di voci, grazie ad una serie di esercizi che fecero di lui non solo un compositore in voga, ma anche gran maestro di voci (Caffarelli e Farinelli, per citare due nomi importanti, escono dalla sua fucina).

    Fonti:
    HAENDEL.IT ( Castrati: considerazioni )
    www.fisicamente.net ( Farinelli )
    Ultima modifica di Tomás de Torquemada; 23-01-10 alle 17:03

  3. #13
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    Predefinito Rif: Gli evirati cantori

    Citazione Originariamente Scritto da Tomás de Torquemada Visualizza Messaggio

    L’ultimo castrato della storia della musica fu Alessandro Moreschi che cantò nella Cappella Sistina in Vaticano fino al 1913. È anche l’unico di cui è possibile apprezzare la voce, anche on-line.
    Tra il 1902 e il 1904, Moreschi ha registrato a Roma 17 brani (pubblicati nel CD "The Last Castrato"), che costituiscono oggi una testimonianza sonora unica del canto dei castrati.

    Ultima modifica di Tomás de Torquemada; 17-01-13 alle 00:42

  4. #14
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    Predefinito Rif: Gli evirati cantori

    Citazione Originariamente Scritto da Silvia Visualizza Messaggio
    Tra il 1902 e il 1904, Moreschi ha registrato a Roma 17 brani (pubblicati nel CD "The Last Castrato"), che costituiscono oggi una testimonianza sonora unica del canto dei castrati.

    Questo tipo di voci non le trovo per nulla rassicuranti, anzi inquietanti...
    Ultima modifica di Tomás de Torquemada; 17-01-13 alle 00:43
    Orientata verso l'immenso mare della bellezza

  5. #15
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    Predefinito Rif: Gli evirati cantori

    Citazione Originariamente Scritto da gertrud Visualizza Messaggio
    Questo tipo di voci non le trovo per nulla rassicuranti, anzi inquietanti...
    Sono voci innaturali. Ma, più delle voci, trovo inquietante la pratica brutale che le ha generate. Pratica ancora più crudele perché la scelta non era affatto dei diretti interessati (bambini di otto/dieci anni): molti castrati erano ragazzi poveri con genitori ambiziosi.

  6. #16
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    Predefinito Rif: Gli evirati cantori

    (...)

    Un altro castrato, sotto Sisto V, si innamorò e, volendosi sposare, scrisse al papa una supplica, in cui adduceva a pretesto, tra l'altro, che l'operazione non era riuscita bene. Il burbero pontefice meditò un poco sul foglio, poi vi scrisse sopra di sua mano, freddamente: "si castri meglio".

    Da Guida all'Italia amorosa, galante, erotica, libertina, a cura di N. Zerda e G. Mainarchi, Milano 1974, 246
    Ultima modifica di Tomás de Torquemada; 23-01-10 alle 22:50
    "Tante aurore devono ancora splendere" (Ṛgveda)

  7. #17
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    Predefinito Rif: Gli evirati cantori

    Citazione Originariamente Scritto da Silvia Visualizza Messaggio
    Sono voci innaturali. Ma, più delle voci, trovo inquietante la pratica brutale che le ha generate. Pratica ancora più crudele perché la scelta non era affatto dei diretti interessati (bambini di otto/dieci anni): molti castrati erano ragazzi poveri con genitori ambiziosi.
    Gli individui hanno una certa renitenza all'autocoscienza personale o di gruppo. Per me, è talmente aberrante, che il solo esprimere un parere mi fa sentire "colpevole"...
    Ultima modifica di Tomás de Torquemada; 23-01-10 alle 23:24
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  8. #18
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    Predefinito Rif: Gli evirati cantori

    Citazione Originariamente Scritto da gertrud Visualizza Messaggio
    Gli individui hanno una certa renitenza all'autocoscienza personale o di gruppo. Per me, è talmente aberrante, che il solo esprimere un parere mi fa sentire "colpevole"...
    Si. Mi sento anch'io molto a disagio. Si tratta di qualcosa che percepisco come molto grave: sia dal punto di vista umano che occulto.
    "Così penseremo di questo mondo fluttuante: una stella all'alba; una bolla in un flusso; la luce di un lampo in una nube d'estate; una lampada tremula, un fantasma ed un sogno:"
    (Sutra di diamante)

  9. #19
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    Predefinito Rif: Gli evirati cantori

    Citazione Originariamente Scritto da gertrud Visualizza Messaggio
    Gli individui hanno una certa renitenza all'autocoscienza personale o di gruppo. Per me, è talmente aberrante, che il solo esprimere un parere mi fa sentire "colpevole"...
    Citazione Originariamente Scritto da primahyadum Visualizza Messaggio
    Si. Mi sento anch'io molto a disagio. Si tratta di qualcosa che percepisco come molto grave: sia dal punto di vista umano che occulto.
    Ma infatti, come accennavo, bisogna riflettere soprattutto su questo: tale pratica fu per secoli "normalissima", estesa a migliaia e migliaia di bambini, senza che nessuno si scandalizzasse. Tantomeno il pubblico.

    Non parliamo, infatti, soltanto della Chiesa e della musica sacra. L'opera italiana, nel Settecento, furoreggiava quasi in tutta Europa... Non a caso il fenomeno degli evirati cantori fu pressoché esclusivamente locale (forse, in origine, anche spagnolo).
    "Tante aurore devono ancora splendere" (Ṛgveda)

  10. #20
    Papessa
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    Predefinito Rif: Gli evirati cantori

    Citazione Originariamente Scritto da namynotna Visualizza Messaggio
    furono messi nel girone dei lussuriosi.
    Temo proprio invece che siano stati messi in situazioni assai più penose... infinitamente più penose.
    Ultima modifica di Tomás de Torquemada; 01-02-10 alle 01:44
    "Così penseremo di questo mondo fluttuante: una stella all'alba; una bolla in un flusso; la luce di un lampo in una nube d'estate; una lampada tremula, un fantasma ed un sogno:"
    (Sutra di diamante)

 

 
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