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Risultati da 1 a 3 di 3
  1. #1
    Briza strazzèr i maròn!
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    tra il Ducato di Modna, quello di Frara e la Rumâgna
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    Sanita': Maxitangente In Puglia. Coinvolto Raffaele Fitto

    (ASCA) - Bari, 20 giu - Terremoto politico-giudiziario in
    Puglia. Dietro una presunta tangente da 500.000 euro pagata,
    nel 2004, per favorire l'assegnazione al Consorzio San
    Raffaele di Roma (gruppo Tosinvest) della gestione settennale
    di 11 Residenze sanitarie per anziani, in tutto 198 milioni
    di euro, ci sarebbe l'ex-Presidente della giunta regionale,
    Raffaele Fitto di Forza Italia, destinatario di una delle tre
    ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip del Tribunale
    di Bari, Giuseppe De Benedictis, in una inchiesta per
    corruzione e finanziamento illecito ai partiti. Insieme
    all'ex-Governatore e' coinvolto anche Giampaolo Angelucci,
    presidente della Fondazione San Raffaele, uno dei principali
    protagonisti della sanita' privata,che avrebbe versato a piu'
    riprese la tangente e che ora e' agli arresti domiciliari a
    Roma, al pari di Paolo Pagliaro, imprenditore televisivo
    salentino accusato di corruzione.Per Fitto, intanto eletto
    parlamentare per Forza Italia ad aprile scorso, occorre
    l'autorizzazione parlamentare all'arresto e la richiesta
    sarebbe gia' stata depositata a Montecitorio. In queste ore i
    militari della GdF stanno sequestrando, in via preventiva,
    beni immobili di proprieta' di Fitto ed Angelucci, quote
    societarie del gruppo Tosinvest, autoveicoli e conti correnti
    bancari per complessivi 55 milioni di euro.

  2. #2
    Veneta sempre itagliana mai
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    e un bel se ne frega per queste notizie che di Padano non hanno un cazzo no eh!!!!!

  3. #3
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    Citazione Originariamente Scritto da pensiero
    e un bel se ne frega per queste notizie che di Padano non hanno un cazzo no eh!!!!!
    Il patron delle cliniche romane agli arresti domiciliari Angelucci e' anche l'editore di Libero di Feltri sicuramente molto abile negli ammiccamenti verso possibili lettori padani, vedi la collaborazione con il buon Gilberto Oneto...

    - ANGELUCCI, UN IMPERO TRA CLINICHE E QUOTIDIANI…
    (Ansa) - Un impero di cliniche, strutture sanitarie e posti letto. E anche di quotidiani. A capo c'e' lui Giampaolo Angelucci, romano, 35 anni, da oggi agli arresti domiciliari: laureato in scienze umanistiche, e' da anni uno dei protagonisti della sanita' laziale ed italiana. L'impero Giampaolo lo ha ereditato dal padre, Antonio, fondatore della Finanziaria Tosinvest spa: e' lui che ha creato un vero e proprio ''network'' di cliniche e strutture per la riabilitazione in tutta Italia particolarmente concentrate tra il Lazio e la Puglia. La Tosinvest dispone di strutture sanitarie accreditate presso il Sistema Sanitario Nazionale che garantiscono in totale 3000 posti letto. La societa' gestisce inoltre il Presidio Ospedaliero di Ceglie Messapica, Residenze Sanitarie Assistenziali (5 nel Lazio ed 11 in Puglia) ed attivita' di lungodegenza. Da Giampaolo Angelucci dipende anche il San Raffaele di Roma divenuto Irccs (istituto di ricovero e cura a carattere scientifico) sotto la Giunta Storace. La famiglia romana e' attiva anche nel mercato dell'editoria grazie alla proprieta' dei quotidiani Libero e Il Riformista e ad alcune azioni de ''Il Romanista''. Non e' la prima volta che degli Angelucci si occupano le cronache: nel 1999 polemiche di speculazione accompagnarono l'acquisto e la successiva vendita al Ministero della Salute del San Raffaele di Roma, dopo che l' allora assessore regionale alla sanita' Lionello Casentino (Ds) nego' alla struttura l accreditamento. Giampaolo Angelucci e' attualmente presidente della Tosinvest Sanita', e' membro del Cda di Capitalia e vicepresidente Aiop Lazio (Associazione italiana ospedalita' private).

    - PARTE DELLA TANGENTE TRANSITATA SU CONTI UDC DELLA SEGRETERIA NAZIONALE E CALABRESE DEL PARTITO…(Ansa) - E' transitata - secondo l'accusa - su conti correnti della segreteria nazionale e della segreteria regionale calabrese dell'Udc parte della presunta tangente da 500.000 euro che societa' del gruppo Tosinvest avrebbero elargito con bonifici bancari al movimento politico di Fitto 'La Puglia prima di tutto'. E' quanto e' stato spiegato nel corso di una conferenza stampa dai pm inquirenti. I magistrati hanno affermato che il danaro transitato su due conti correnti dell'Udc ammonta a complessivi 200.000 euro e hanno sottolineato che per la dazione complessiva di danaro ''non e' stata rigorosamente rispettata la legge sul finanziamento pubblico ai partiti''.

    Secondo l'accusa, otto societa' del gruppo Tosinvest hanno compiuto ''fittiziamente'' tre bonifici per complessivi 100.000 euro sul conto corrente della segreteria nazionale dell'Udc; e altri tre bonifici per altri 100.000 euro sul conto corrente della segreteria regionale calabrese dell'Udc. ''Somme - sostiene l'accusa - in realta' destinate 'ab origine' alla lista 'La Puglia prima di tutto' e da quest'ultima percepite durante la campagna elettorale''. Tutto il danaro - sempre secondo i pm - sarebbe poi finito a mezzo di bonifici sul conto corrente bancario della 'Puglia prima di tutto': sia i 200.000 euro provenienti dai due conti dell'Udc sia altri 300.000 euro provenienti direttamente da conti bancari delle societa' del gruppo Tosinvest. Nel corso delle indagini militari della Guardia di Finanza hanno sequestrato disposizioni di bonifico sulle quali - rileva il gip nel provvedimento cautelare - vi era ''l'eloquente dicitura 'confidential'''

    - INDAGATO PER CORRUZIONE VESCOVO DI LECCE: AVVISO DI GARANZIA A MONSIGNOR RUPPI E AD ALTRE 19 PERSONE
    (Ansa) - L'arcivescovo di Lecce, Cosmo Francesco Ruppi, e' tra le 20 persone indagate a piede libero dalla Procura di Bari nell'ambito dell'inchiesta sulla sanita' che ha portato agli arresti eseguiti stamattina in Puglia e nel Lazio. Il prelato - a quanto si e' saputo - e' accusato di corruzione. A Ruppi e agli altri 19 indagati - tra cui figurano amministratori di societa' del gruppo Tosinvest (della famiglia Angelucci), un politico regionale, funzionari e dirigenti della Regione Puglia e della Seap (societa' che gestisce gli aeroporti pugliesi) - sono stati notificati avvisi di garanzia per reati nella maggior parte dei casi diversi da quelli contestati alle tre persone colpite dal provvedimento cautelare.

    - I REATI CONTESTATI A FITTO INDAGATI DIRETTORE GENERALE ARES E AMMINISTRATORE UNICO SEAP…
    (Ansa) - L'ex presidente della Regione Puglia, Raffaele Fitto, e' accusato di due episodi di falso, di altrettanti episodi di concorso in corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio, e di concorso nel finanziamento illecito ai partiti. La prima accusa di corruzione, e quella di finanziamento illecito ai partiti, fanno riferimento al fatto che - secondo la Procura di Bari - il movimento politico creato da Fitto, 'La Puglia prima di tutto', ha beneficiato di una 'donazione liberale' di 500 mila euro (ritenuta dai pm 'provento della corruzione') elargita in varie tranches, dall'aprile 2004 al maggio 2005, da societa' del gruppo che fa capo all'imprenditore romano Giampaolo Angelucci (da oggi agli arresti domiciliari) per far fronte alle spese della campagna elettorale del partito. Secondo l'accusa, in cambio del contributo di 500 mila euro, al gruppo capeggiato da Angelucci fu assegnato dalla giunta regionale pugliese, per il tramite di presunti abusi compiuti da Fitto, l'appalto per la gestione delle undici Residenze sanitarie assistite (Rsa). Queste hanno l'obiettivo di migliorare l'assistenza e le azioni di integrazione socio-assistenziale a favore degli anziani e disabili non autosufficienti. Per arrivare all'aggiudicazione dell'appalto, assegnato nel novembre 2004 - ricostruisce l'accusa - Fitto ha compiuto due reati di falso. Nel primo caso avrebbe attestato falsamente, anche in qualita' di relatore di fatto, nella delibera del 27 aprile 2004 della giunta regionale, che i direttori generali delle Ausl pugliesi avevano dichiarato l'impossibilita' di gestire, anche per mancanza di personale, le Rsa ricadenti nel loro territorio; nell'altro - sempre secondo l'accusa - ha concorso moralmente nel falso nella delibera dell'Ares (Agenzia regionale sanitaria) del maggio 2004 con la quale il direttore dell'Ares, Mario Morlacco (confermato ieri dalla giunta di centrosinistra ed indagato a piede libero per concorso in falso) che le undici Rsa, la cui gestione doveva essere affidata in appalto, erano pronte per entrare in funzione......
    -----
    Vedremo cosa scrivera' domani Feltri

 

 

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