L'ho sentito in tv nei giorni scorsi, e lo ha ripetuto anche Loiero ieri a Ballarò, non smentito nè da Fini nè da Calderoli, entrambi presenti in trasmissione.
O sono impazziti, o questa riforma costituzionale fa davvero schifo.
L'ho sentito in tv nei giorni scorsi, e lo ha ripetuto anche Loiero ieri a Ballarò, non smentito nè da Fini nè da Calderoli, entrambi presenti in trasmissione.
O sono impazziti, o questa riforma costituzionale fa davvero schifo.
Fa Schifo!!
Fa davero schifo.... i partiti della Cdl la sostengono solo per salvarsi la faccia...
E' ovvio, stavo "retorizzando" un pò ...Originariamente Scritto da Repubblica
Non ti passa per la testa che l'UGL ,a differenza della triplice, è un sindacato,di destra si, ma autonomo davvero dalle forze politiche?Guarda che ha fatto molti scioperi contro il governo Berlusconi, è un sindacato serio, mica stiamo parlando della CGIL che contro Prodi non farà nemmeno una manifestazione.Originariamente Scritto da Pericle
http://www.ugl.it/ugl/page.asp?Art=3807&Cat=2
REFERENDUM - LETTERA DEL SEGRETARIO GENERALE
Ai Responsabili
Unioni Territoriali del Lavoro UGL
Ai Responsabili
Federazioni Nazionali UGL
Loro Sedi
La Segreteria Confederale ed il Comitato Confederale, nella seduta del 12 maggio, hanno deciso di confermare la posizione della Confederazione in relazione al referendum confermativo del prossimo 25 giugno.
Di conseguenza l’UGL invita i lavoratori, con particolare riferimento ai propri iscritti a votare NO al prossimo referendum confermativo della proposta di riforma costituzionale approvata dal Parlamento lo scorso 16 novembre 2005.
E’ solo il caso di ricordare che analoga posizione fu assunta anche nei confronti del referendum confermativo, tenutosi il 18 ottobre 2001, per la precedente riforma costituzionale approvata nel 2000.
I motivi della nostra scelta sono meglio spiegati nel breve documento allegato e vertono essenzialmente, non essendo di nostro interesse diretto le innovazioni apportate in materia di organi costituzionali, sul nocumento che le norme sulla cosiddetta “devoluzione” causerebbero, se definitivamente approvate, al mondo del lavoro ed al più generale principio di solidarietà nazionale.
Data la rilevanza del tema, ed al fine di evitare ogni possibile strumentalizzazione di carattere politico, le strutture in indirizzo sono tenute a concordare direttamente con il Segretario Confederale Marina Porro, da me all’uopo delegato, ogni eventuale iniziativa in merito anche sotto forma di invito a manifestazioni o dibattiti che dovessero giungere da organizzazioni esterne alla UGL.
Certa dell’attenzione che vorrete prestare alle indicazioni fornite vi saluto con ogni cordialità.
Renata Polverini
Originariamente Scritto da BOY74Originariamente Scritto da Pericle
L'UGL DICE NO AL REFERENDUM COSTITUZIONALE DEL 25 GIUGNO 2006
L’UGL invita i lavoratori a votare NO al referendum popolare confermativo indetto per il prossimo 25 giugno per l’approvazione della riforma della Costituzione approvata dal Parlamento il 16 novembre 2005.
L’UGL, rammentando che analoga decisione fu assunta anche in relazione al referendum del 18 ottobre 2001 sulla precedente riforma costituzionale, rileva come tale determinazione sia coerente e conseguente alle posizioni a suo tempo assunte dalla Confederazione in sede di audizione parlamentare ed ai commenti pubblicati sulla stampa confederale al momento dell’approvazione della legge da parte del Parlamento, in cui venivano espresse riserve all’impianto costituzionale proposto, principalmente per due ordini di motivi.
Il primo motivo concerne l’ulteriore revisione dell’art. 117 Cost., quello che stabilisce le competenze attribuite alle Regioni.
Dal nuovo testo si sottolinea come siano considerate materie di legislazione concorrente tra Stato e Regioni quelle relative alla “tutela del lavoro” (indicata così, in modo estremamente generico ed omnicomprensivo); l’istruzione; la ricerca scientifica e tecnologica a sostegno dell’innovazione per i settori produttivi; l’alimentazione; la previdenza complementare ed integrativa. Spetta invece alle Regioni la potestà legislativa esclusiva, tra l’altro, anche per quanto concerne l’assistenza e l’organizzazione sanitaria, e l’organizzazione scolastica.
E’ prevista inoltre l’autonomia finanziaria di entrata e di spesa a favore delle Regioni.
Da quanto sopra esposto, si evince chiaramente il pericolo che, con il passare del tempo, ci siano legislazioni differenti tra Regione e Regione nelle questioni più delicate attinenti al lavoro ed in tutte quelle materie che interessano la vita dei lavoratori e dei pensionati. Vi potranno inoltre anche esservi imposte, tasse, trattamenti sociali e prestazioni economiche che interesseranno i lavoratori, i pensionati ed i soggetti deboli della società in maniera differenziata tra Regione e Regione.
Tutto ciò lede profondamente il principio dell’eguaglianza di trattamento dei cittadini previsto dall’articolo 3 della Costituzione, e potrebbe ulteriormente accrescere il già forte divario di qualità della vita dei cittadini esistente tra le diverse Regioni, che già assume, a Costituzione invariata, livelli drammatici in diverse aree del nostro Mezzogiorno.
Cosa, questa, che il Sindacato non può certamente accettare, perché intaccherebbe anche il principio morale dell’unità nazionale che va intesa in senso sociale, oltreché politico e territoriale.
Né l’uguaglianza di condizioni e di prestazioni appare sufficientemente garantita dalle indicazioni in materia di “fondo perequativo” e di “sussidiarietà” dello Stato in caso di inadempienza delle Regioni, indicate all’art. 120 Cost., perché il meccanismo giuridico e finanziario stabilito consente un elevato contenzioso innanzi alla Corte Costituzionale, peraltro già in atto: così come la Conferenza permanente Stato-Regioni non appare in grado di dirimere preventivamente conflitti di competenza o realizzare accordi di programma economico-finanziari.
L’altro motivo di insanabile dissenso risiede nel processo legislativo previsto nell’articolo 70, a seguito dell’istituzione del cosiddetto “Senato delle Regioni”, che può rallentare e rendere conflittuale l’approvazione delle leggi per l’emergere di conflitti di competenza sulle materie oggetto della discussione, creando così ulteriori problemi indiretti alla cittadinanza.
L’UGL manifesta, quindi, ancora una volta la sua coerente difesa dell’unicità della legislazione costituzionale in materia di tutela del lavoro e delle prestazioni sociali, prescindendo dalla coalizione governativa o dalla maggioranza parlamentare che di volta in volta governa il Paese.
Documento approvato all’unanimità nelle riunioni della Segreteria Confederale della UGL del 1° e 12 maggio 2006 e del Comitato Confederale del 12 maggio 2006.
http://www.ugl.it/ugl/page.asp?Art=3806&Cat=2
no ma guarda che io attendo di vedere la triplice,appena Prodi scaricherà la sfilza di tasse, mi attendo scioperi...Originariamente Scritto da Pericle
Comunque anche la destra radicale è per il NO.