Leggo sul sito della Parrocchia Ortodossa Russa di Milano una notizia che già conoscevo.
Ma la riporto di lì e metterò un piccolo commento visto che in quel sito non ero gradito e mi sono cancellato.
""""""Annunciamo con gioia, l'ingresso nel Patriarcato di Mosca del Reverendo Padre Giuseppe e della sua realtà parrocchiale sita in Marrubio (Oristano).
Un sincero saluto a lui, ai suoi cari e a tutti i suoi parrocchiani: che il Signore li custodisca e li protegga per molti anni.
Con ricordo nelle preghiere.
Lo Staff.
-Modificato da - Lo Staff del Sito il 22/06/2006 10:253
Padre Ambrogio
Dalle valli piemontesi
Italy
363 Messaggi
Posted - 22/06/2006 : 11:155
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Mi associo allo staff del sito nel dare il benvenuto a Padre Giuseppe, che conosco come persona seria e di buon cuore.
Sono contento che abbia trovato realizzazione (seppure postuma) il desiderio di Mons. Giovanni Basciu di rientrare in comunione con la Chiesa Ortodossa.
Fino a quando rimarrà la relativa pagina sul sito del Sinodo della Resistenza, ulteriori dati (e una foto) della parrocchia di Marrubiu sono visibili a questo indirizzo:
http://www.synodinresistance.org/Dio...n/Italyen.html
La ricezione di Padre Giuseppe ha avuto luogo per decisione e per mano del tanto esecrato Metropolita Kirill, che nelle predizioni (sbagliate) dei soliti profeti di sventura (fasulla) doveva essere colui che si opponeva personalmente alla costituzione di qualsivoglia forma di ortodossia italiana. Vale la pena ricordare che la parrocchia di Marrubiu e la chiesa a questa collegata a Samassi sono comunità completamente italiane.
Speriamo che questo episodio serva ai nostri fratelli ortodossi rimasti intrappolati nel Sinodo della Resistenza a considerare la via del ritorno alla loro casa, che è meno inospitale di quanto abbiano mai temuto.
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Padre Pino (non Giuseppe, Pino è il suo nome reale e non un diminutivo) è passato al patriarcato di Mosca esclusivamente perchè si trovava sotto l'ordine canonico, emanato nello scorso ottobre dall'intero unanime Sinodo, di trasferire all'ente esponenziale e patrimoniale della Chiesa Greca Tradizionale i beni che aveva ereditato - beni ecclesiastici, che quindi non dovevano andare a lui ma alla Chiesa - ma che al di là delle parole con cui diceva di non volerli tenere li aveva tenuti eccome e ne aveva disposto come beni propri, installando nella parrocchia di Samassi, nella casa canonica, il proprio cognato e famiglia.
Il padre Pino è sposato con figli e quindi ha eredi legittimari. D'altra parte i beni erano stati acquistati esclusivamente con offerte del popolo e per destinazione ecclesiastica.
Dopo aver per tanto tempo atteso un gesto "sacerdotale" la Santa Sinodo dovette ricorrere ad un provvedimento canonico. Di fronte a questo - e per null'altro anche perchè fino a poco prima lo stesso aveva ribadito la sua fedeltà alla Sinodo che lo aveva ordinato prete e nella piena comunione col quale era morto il Metropolita Giovanni, dai cui Vescovi era stato sepolto.
Per valurare e la sincerità del padre Pino di passare sotto il Patriarcato di Mosca (che - a differenza di quello di Costantinopoli - almeno per ora non esige che i beni ecclesiastici cessino di essere proprietà privata) e la corretta fede di questo stesso patriarcato nell'accettare quelle Parrocchie, atendo che i suoi superiori obblighino, come avevamo fatto noi, ad una intestazione ecclesistica di tutti i beni ricevuti in personale eredità dal Metropolita (con un testamento del quale non voglio dubitare, ma che certo è stato redatto in età molto tarda da una persona ormai molto malata) .
Solo a quel punto il sottoscritto - che è un sostenitore della piena libertà religiosa - metterà il suo animo in pace dicendo che soggettivamente e trasferimento ed accoglienza sono avvenuti per la gloria di Dio ed il bene delle anime, e non per la cupidigia di beni di questi mondo.
In ogni modo una sola cosa fa infinita tristezza: che questo squallido episodia rompe i pochi ortodossi rimasti in un poaese come Marrubiu in due "fazioni": quella fedele a p.Pino Pia e quella fedele all'Archimandrita Antonio Pompiano rimasto fedele alla nostra Sinodo e che, con grandi sacrifici anche per la sua precaria salute, sta costruendo un Metochio dedicato a sant'Antonio abate, dipendenza del Monastero dei Santi Cipriano e Giustina in Filì.
E' chiaro che ciò che esprimo è solo opinione personale perchè ogni eventuale decisione da prendere sia in sede ecclesiastica, come nel foro civile, npon spetta solo a me ma alla Sinodo ed al Metropolita che ha quelle due Parrocchie nella sua diretta giurisdizione.
Comprendo benissimo la gioia del padre Ambrogio che pur di farci dispetti..... ha fatto anche una chiesa a Pistoia a 100 m. dalla nastro, o meglio, celebra in una Chiesa cattolica. Per me invece, tutto questo, compresa la sua gioia, provoca solo tanto dolore.