22/1/2010 (72) - REGIONALI
Il premier in campo per frenare la Lega
Berlusconi farà campagna elettorale in tutto il Nord
AMEDEO LA MATTINA
«Tanto rumore per nulla». Il sarcasmo di Casini è una stilettata a Berlusconi che ha tanto «sbraitato contro l’opportunismo» dell’Udc, ma alla fine ha dato il via libera alle intese regionali dove l’accordo è stato già chiuso (Lazio) o va avanti da tempo un confronto (Campania e Calabria). «Se volevamo arruolarci e seguire gli opportunismi, quelli veri - spiega al Tg3 il leader dei centristi - avremmo accettato di andare nel Pdl e di stare nel governo di Berlusconi». Chiusi i microfoni Casini aggiunge che il premier ha dato mandato di chiudere le intese laddove teme di perdere. «I nostri voti gli fanno gola e poi gli opportunisti saremmo noi...».
Oggi Casini riunisce la direzione per ribadire l’indipendenza dai due blocchi e per proseguire indisturbata la politica dei due forni. E attende di capire come finiranno le primarie in Puglia per allearsi con il Pd se il vincitore sarà Boccia. Intanto in casa Udc fioccano le battute sui possibili candidati Pdl in Basilicata e a Venezia. Magdi Cristiano Allam, l’europarlamentare eletto come indipendente nelle liste dell’Udc, è stato ribattezzato «Magdi Lucano Allam al quale non hanno detto che la sua pur numerosa scorta non vota». «Brunetta? Quando ci sarà l’acqua alta a Venezia dovranno mettergli i braccioli».
Questo per dire quale clima ci sia tra Casini e Berlusconi. Il quale invece ha recuperato il rapporto con Fini. Ieri all’Hotel de Russie dove si sono riuniti con i coordinatori e i capigruppo, si sono trovati d’accordo su tutto dopo mesi di contrasto. Il presidente della Camera ha dato atto al premier di avere messo in moto le «procedure democratiche» del Pdl e di valorizzare gli organi del partito, come è successo con il dibattito che si è svolto l’altro ieri sera all’ufficio di presidenza. «E’ il riconoscimento del ruolo di Fini come co-fondatore», spiega il finiano Adolfo Urso. Berlusconi e Fini si sono trovati d’accordo sull’errore di valutazione che fa Casini sul fallimento del bipolarismo. «E’ lui che si trova in una terra di nessuno - ha detto il Cavaliere - e ha bisogno di andare un po’ di quà e un po’ di là. Non siamo certo noi a fare accordi elettorali con il Pd».
E in quelle regioni dove verranno chiuse le intese con l’Udc, Berlusconi indica il metodo che dovranno seguire i candidati governatori del Pdl: nessuna contrattazione preventiva sugli assessorati; i centristi dovranno accettare i nostri programmi. A margine della riunione al de Russie è stata considerata una pia illusione non contrattare con gli ex Dc chi dovrà entrare in giunta in caso di vittoria. E’ altrettanto chiaro, dicono nel Pdl, che ad esempio l’assessorato alla Sanità che chiede De Mita in Campania non gli verrà dato. Lo stesso discorso sull’assessorato all’Urbanistica nel Lazio: l’Udc se lo può scordare.
Un altro motivo di soddisfazione per Fini è il discorso che Berlusconi ha fatto sulle regionali al Nord. Il premier non è disposto a perdere il primato in Lombardia, Veneto e Piemonte a favore della Lega. A Bossi sono state date le due candidature a governatore, ma il Pdl deve rimanere il partito con più numeri. Fini in quanto presidente della Camera non potrà impegnarsi in campagna elettorale, ma Berlusconi ha promesso il suo massimo sforzo. E’ un bene che l’Udc non sia alleato in queste Regioni, è stato il ragionamento del premier e di tutti i presenti all’incontro, perchè una parte del loro elettorato voterà le liste del Popolo delle libertà rafforzandolo rispetto alla Lega.
Il premier in campo per frenare la Lega - LASTAMPA.it