I sondaggi per la realizzazione della Torino-Lione procedono secondo i tempi previsti, ma le polemiche non accennano a diminuire. «Non so neppure se il Piemonte ha bisogno della Tav», ha dichiarato oggi il leader della Lega Umberto Bossi a Telepadania, riaccendendo lo scontro politico. «Queste parole - ha ribattuto la presidente del Piemonte, Mercedes Bresso - rendono lampante che sono molti gli esponenti della destra contrari alla Tav».
E mentre il presidente dell’Osservatorio Mario Virano riferiva che sono ormai compiuti 11 sondaggi sui 12 previsti entro fine mese, a soffiare sul fuoco è sceso in campo anche il comico Beppe Grillo, che nel pomeriggio ha raggiunto il presidio No-Tav di Susa dove stazionavano alcune centinaia di manifestanti. Grillo, che alle prossime regionali in Piemonte cercherà di sparigliare le carte presentando un proprio candidato alla presidenza, terzo incomodo fra il centrosinistra della presidente uscente e il centrodestra dello sfidante leghista Roberto Cota, ha definito la Torino-Lione «un crimine contro l’umanità futura».
«Vogliono indebitare il popolo italiano di 30 miliardi di euro - ha affermato Grillo - per un’opera che non vedranno neppure». Lo show del comico ha avuto anche obiettivi politici: «Ci dicono che siamo contro tutto ma io devo prendere delle sostanze allucinogene per sentire i discorsi tra Bresso e Chiamparino. Loro dicono che con noi, 100 anni fa, non sarebbe stato costruito il tunnel del Frejus, ma 100 anni fa non c’erano i politici corrotti». «Lo invito a riflettere su cosa sarebbero stati Torino, il Piemonte e l’Italia se non si fosse fatto quel traforo», ha risposto pacatamente Chiamparino.
A riaccendere lo scontro politico, in serate, sono state invece le parole dette da Bossi a Telepadania. «Non so neppure se il Piemonte ha bisogno della Tav, il Piemonte ha bisogno di restare collegato alla Lombardia, ha bisogno del collegamento con il sistema imprenditoriale lombardo», ha dichiarato il leader del Carroccio, complicando la posizione del centrodestra piemontese che da tempo accusa gli avversari di «ambiguità» rispetto alla volontà di realizzare l’opera. «Le dichiarazioni di Bossi - ha ribattuto Bresso - rendono lampante che sono molti gli esponenti della destra, leghisti in particolare, contrari alla Tav. Bossi vuole il Piemonte colonia della Lombardia. Credo sia evidente - ha aggiunto - che la mancata partecipazione della destra piemontese alla manifestazione Sì-Tav in programma domenica a Torino nasconde il semplice fatto che alla destra la Tav non interessa».
Cota ha ribattuto che «se Bresso è ridotta a fare il taglia-incolla delle interviste di Bossi per cercare di nascondere le proprie ambiguità politiche, significa che la nostra linea di chiarezza sulla Tav sta pagando».«L’intervista integrale a Bossi - ha sostenuto - riprende quanto da lui già detto a ’laPadanià, che la geopolitica non cambia mai e che la Tav è un’opportunità per il Piemonte per collegarsi all’Europa, al Veneto e alla Lombardia».
Caos sulla Tav, sondaggi e polemiche Bossi: "Non so se servirà al Piemonte"- LASTAMPA.it