Sconcertato dalle prime riflessioni del dopo voto, vi pongo un problema su cui discutere.
Su una cosa non ci piove, a destra più che a sinistra c'è unione perlomeno sui temi di riforma della costituzione, visto che un testo, per quanto criticabile, era stato tirato fuori. E' inutile nascondere che la sinistra più estrema non vede di buon occhio una riforma, quale essa sia. Dopo la vittoria del NO le prime proposte, perlomeno nel dibattito televisivo, sembrano essere quelle di un DDL cost. sulla base del programma dell'unione da sottoporre al vaglio di tutto il parlamento.
A me sembra una presa in giro. Come fa un governo cosi debole a proporre un DDL senza una parte della maggioranza favorevole? Al massimo potrebbe tirar fuori una proposta unitaria di sola modifica del Titolo V, in caso contrario si metterebbe a rischio il governo... e si sa, la cadrega si tende a tenersela stretta.
L'unica alternativa all'assenza di riforme, che si tradurrebbe nell'ennesima bugia della "serietà al governo" Prodiana dopo quelle del governo Berlusconi, è un organo costituente che proceda e sviluppi un'azione del tutto autonoma dall'attività governativa vera e propria... le influenze sulla vita del governo non mancheranno, ma è l'unico modo per arrivare ad una vera riforma.
Si avrà il coraggio di fare qualcosa del genere....o assisteremo alle solite finzioni della politica...tante promesse e una volontà esattamente contraria?