San Michele Arcangelo, protettore del Diavolo
I pellegrini per la Terra Santa che seguivano la Via Francigena che da Roma porta a Formia lungo l'Appia Pedemontana, spesso, per evitare pericolosi incontri, preferivano i tratturi che salivano le brulle montagne degli Ausoni e degli Aurunci; e vi trovavano spesso rifugio e conforto materiale e spirituale.
Sul gran monte che sovrasta il paesino di Maranola e le città di Formia e Gaeta, quasi a picco sul mare, ben visibile a tutti, c'è la statua del Redentore:
meno visibile, perché incastonata fra le rocce (nella foto sopra, sulla sinistra) la chiesa rupestre di San Michele Arcangelo.
La strada per arrivarci è piuttosto impervia e desolata, specie se picchia il sole del Sud, ma il pellegrino moderno e pigro come me, almeno può arrivare in macchina sotto il monte, risparmiandosi qualche chilometro a piedi (ma è dura ugualmente...)
Un rifugio prezioso per avvistare per tempo l'arrivo delle feluche saracene e far riparare la popolazione in attesa di tempi migliori; ma anche una bella protezione per un brigante che volesse una base logistica in grado di dominare la situazione.
E infatti proprio un signor brigante, quel Pezza da Itri - che non a caso di nome faceva Michele Arcangelo - ne fece la base per la sua guerriglia antinapoleonica, nel 1798-99: e fu così che il povero San Michele Arcangelo si trovò protettore del terribile Fra Diavolo...
E’ venuto Fra Diavolo,
ha portato i cannoncini,
pe’ ammazzà li Giacobini,
Ferdinando è il nostro Re!