Jean-Marie Lustiger (pronuncia francese: [1] /ʒɑ̃ maʀi lystiʒe/) (Parigi, 17 settembre 1926 – Parigi, 5 agosto 2007) è stato un cardinale e arcivescovo cattolico francese.
Biografia
È stato arcivescovo di Parigi dal gennaio 1981 al febbraio 2005, cardinale dal febbraio del 1983.
Carriera
Lustiger nacque come Aaron Lustiger a Parigi, da una famiglia di ebrei polacchi che si era stabilita in Francia prima della Prima guerra mondiale. Quando i Nazisti occuparono la Francia nel 1940, venne mandato dalla sua famiglia a vivere con una famiglia cristiana ad Orléans. Si convertì al cattolicesimo e ricevette il battesimo il 21 agosto del 1940. La sua famiglia fu deportata, e sua madre e sua sorella morirono nel campo di sterminio nazista di Auschwitz, mentre suo padre riuscì a sopravvivere.
Laureato in Arte alla Sorbona di Parigi
Jean-Marie Lustiger compì gli studi superiori alla Sorbona (Università di Parigi), dove ottenne la laurea in arti, ed all'Istituto Cattolico di Parigi. Venne ordinato prete il 17 aprile del 1954. Dal 1954 al 1959, svolse il ruolo di aumônier (cappellano, letteralmente elemosiniere) all' Università di Parigi. Dal 1959 al 1969, fu direttore del Richelieu Centre, che forma i cappellani universitari. Dal 1969 al 1979, fu parroco della chiesa di Sainte-Jeanne-de-Chantal, nel XVI arrondissement di Parigi.
Nominato vescovo metropolitano di Parigi nel 1981
Nel novembre del 1979, Jean-Marie Lustiger fu nominato vescovo di Orléans, alla fine di un interregno durato 15 mesi. Nel gennaio 1981, fu promosso alla sede metropolitana di Parigi. Fu creato cardinale nel concistoro del 2 febbraio 1983, diventando il primo cardinale prete del titolo dei Santi Marcellino e Pietro, e successivamente un anno dopo di San Luigi dei Francesi. Fu nominato membro della Académie Française nel 1995.
Un grande comunicatore, Jean-Marie Lustiger fu particolarmente attento ai media e diede impulso allo sviluppo in Francia ai canali radio-televisivi cattolici. Lustiger istituì anche un nuovo seminario per la formazione dei sacerdoti, scavalcando le restrizioni dello stato francese, estremamente laico.
Opinioni e prese di posizione
Come tutti gli alti prelati nominati da papa Giovanni Paolo II, Jean-Marie Lustiger sostenne l'autorità del Papa in tutte le aree della teologia e della morale: "Vi sono opinioni e vi è la Fede," disse nel 1997. "Quando è attinente alla Fede, sono d'accordo con il Papa perché io sono un responsabile della Fede."
Lustiger fu un oppositore a viso aperto del razzismo e dell'anti-semitismo, sia a causa della sua fede cristiana che delle sue origini ebraiche. Fu fortemente critico verso Jean-Marie Le Pen, leader del Front National. Ha paragonato la xenofobia di Le Pen con il nazismo. Disse Lustiger: "sappiamo da circa 50 anni che le teorie della disuguaglianza razziale possono essere letali... non meritano altra reazione che l'indignazione", ed aggiunge "la Fede cristiana afferma che tutti gli esseri umani sono uguali nella loro dignità perché tutti sono stati creati ad immagine di Dio."
Controversia con il suo predecessore liberale
Jean-Marie Lustiger evitò qualsiasi riferimento al suo predecessore liberale Guy Riobe quando si installò come vescovo di Orleans. Quando venne assegnato all'arcidiocesi di Parigi, incoraggiò un certo numero di sacerdoti liberali a ritornare allo stato laicale. Fu particolarmente influente nella nomina del suo ausiliare conciliare moderato Georges Gilson alla sede di Le Mans, sostituendo chierici anziani con uomini più giovani, ma di vedute simili alle sue. Ufficialmente si disse favorevole all'ecumenismo, ma pronunciò un'omelia molto critica dell'anglicanesimo quando ricevette l'arcivescovo di Canterbury Robert Runcie nella cattedrale di Notre Dame.
Nel 1981 il ministro francese dell'istruzione Savary propose una riduzione degli aiuti statali all'istruzione privata. Lustiger organizzò una protesta di massa a Versailles. Poco dopo si ebbe la caduta del governo Mauroy. Nel 1995 Lustiger ebbe un ruolo chiave nella deposizione di Jacques Gaillot, vescovo di Évreux. Gaillot venne inviato nella sede titolare di Partenia.
Lustiger, fortemente convinto del celibato dei preti, come ordinario per i cattolici di rito orientale residenti in Francia, evitò spesso la nomina di sacerdoti maroniti o uniati ucraini sposati.
Jean-Marie Lustiger nel presentare la morale tradizionale cattolica in genere riuscì a schivare o a deviare l'attenzione in modo che non si crasse un acceso dibattito in sua presenza.
Si ricorda il suo sostegno all'azione di protezione ed ospitalità offerta dal curato di St. Bernard-de-la-Chapelle, che nel 1996 accettò l'occupazione della sua parrocchia da parte di un gruppo di immigranti illegali, in seguito Lustiger dimostrò meno simpatia per queste occupazioni.
Lustiger considerava se stesso come l'unico alto prelato cattolico "ebreo"
In effetti Lustiger è stato l'unico alto prelato cattolico dei tempi moderni che fosse nato (e che si considerasse sempre) come ebreo, un fatto che lo rese inevitabilmente una figura controversa. Lui affermava di essere orgoglioso delle sue origini ebraiche e si auto-descriveva come un "ebreo completo" (e veniva considerato l'unico prelato cattolico a parlare correntemente lo Yiddish). Quando diventò arcivescovo di Parigi, disse: "Io sono nato ebreo e così rimango, anche se questo può essere inaccettabile per molti. Per me, la vocazione di Israele è quella di portare luce ai goyim. Questa è la mia speranza e credo che il cristianesimo sia il mezzo per raggiungere questo scopo." (In questa sua affermazione, Lustiger utilizzava la parola "Israele" intendendola come "il popolo giudaico" e non come un riferimento allo Stato d'Israele.)
Osservazioni come questa offesero alcuni ebrei, che dicono che Lustiger non ha alcun diritto a proclamarsi ebreo, sebbene secondo la halakha (Legge religiosa ebraica) Lustiger fosse ancora da considerarsi ebreo anche dopo la conversione ad un'altra religione. Altri sostennero che "ebreo" fosse anche una designazione etnica così come religiosa, e che Lustiger avesse diritto di auto-definirsi come tale in questo senso. Il fatto storico era che era stato classificato come ebreo sotto le leggi antisemitiche della Germania nazista e della Francia di Vichy. Il suo strenuo sostegno allo Stato d'Israele, che contrasta con la posizione ufficiale del Vaticano, ufficialmente neutrale, gli guadagnò qualche sostegno dall'opinione pubblica ebraica.
Nel 1988 Lustiger ricevette il Premio Nostra Aetate per l'avanzamento delle relazione ebraico-cattoliche dal "Center for Christian-Jewish Understanding", un'istituzione americana interreligiosa dell'Università cattolica americana del Sacro Cuore di Fairfield, Connecticut. L'Anti-Defamation League, un'organizzazione ebraica di difesa dei diritti civili, protestò perché riteneva inappropriato onorare Lustiger, in quanto aveva abbandonato la fede ebraica in cui era nato. "Va bene averlo come interlocutore ad una conferenza o ad un colloquio", ha detto il direttore americano della lega Abraham Foxman, "Ma non ritengo che dovrebbe ricevere onori, poiché si è convertito e ciò lo rende un cattivo esempio"
Nel 2005 termina nel suo incarico come arcivescovo di Parigi
Nel 2005, giorno 11 febbraio, il ritiro di Lustiger dalla sede arcivescovile di Parigi venne accettato e André Vingt-Trois, un vescovo ausiliare di Parigi che era divenuto arcivescovo di Tours, venne chiamato a succedergli alla cattedra di Parigi.
Jean-Marie Lustiger era un delfino alla successione di papa Giovanni Paolo II, in parte per le sue radici polacche e in parte per il suo strenuo sostegno alle vedute del Papa di fronte alla grande ostilità del cattolicesimo liberale e del clima generale di anticlericalismo sempre vigenti in Francia. Questo portò a speculazioni e rumori, secondo i quali Lustiger sarebbe stato un candidato alla successione di Giovanni Paolo II, ma lui si è sempre rifiutato di discutere questa possibilità. Comunque l'arcivescovo Jean-Marie Lustiger era uno dei cardinali elettori nel recente conclave del 2005, che vide l'elezione di papa Benedetto XVI.
È stato uno dei cardinali che ha celebrato la Messa tridentina dopo la Riforma liturgica.
La morte
Jean-Marie Lustiger concesse la sua ultima apparizione pubblica il 31 maggio 2007, quando dichiarò ai suoi colleghi dell'Accademia francese che non lo avrebbero più rivisto. Morì di cancro il 5 agosto del 2007 in una clinica della periferia di Parigi dove combatteva contro il cancro del polmone e le metastasi ossee sin dal mese di aprile (Le Figaro). La sua morte, in quanto "Grande di Francia" è stata pubblicamente annunciata dal presidente francese Nicolas Sarkozy[1].
Il funerale di Jean-Marie Lustiger è stato celebrato nella Cattedrale di Notre-Dame di Parigi, il 10 agosto del 2007.
http://it.wikipedia.org/wiki/Jean-Marie_Lustiger