Unione, accordo per l'Afghanistan
ma il Pdci si chiama fuori
I comunisti italiani chiedono un'intesa che segni "più discontinuità"
ROMA - L'Unione ha raggiunto un'intesa di massima sulle missioni internazionali dell'Italia e, in particolare su quella in Afghanistan, ma il Pdci non scioglie la sua riserva e conserva la posizione contraria a un eventuale ddl che non contenga forti segnali di discontinuità sulla missione a Kabul. E' quanto emerso dal vertice della maggioranza appena concluso al Senato.
Il capogruppo di Rifondazione, Russo Spena, si è mostrato soddisfatto della riunione: "Valutiamo positivamente il confronto; ci sarà il decreto sul finanziamento della missione e - ha spiegato - una mozione parlamentare di spessore che sancirà la discontinuità".
La presenza italiana in Afghanistan rimarrà "con 3-400 uomini in meno" che avranno "le stesse regole di ingaggio" ha spiegato Russo Spena. A quanto si capisce, i nostri militari non andranno al sud, cioè non andranno nei teatri di guerra, e sulla missione in Afghanistan ci sarà "un monitoraggio permanente"..
Ma il Pdci non è ancora d'accordo: "La mozione non l'ho letta - ha detto il capogruppo dei Comunisti italiani al Senato, Manuela Palermi - . Ma non ho visto nessuna volontà di mediazione e quindi non c'è l'accordo dei Comunisti italiani".