A proposito delle dichiarazioni di Ferrari (ex direttore di TelePadania) ad Affaritaliani.it basterebbe citare le centinaia di interventi pubblici, in Parlamento, in televisione, alla radio per chiarire la mia posizione sempre estremamente critica nei confronti di Forza Italia". Così l'onorevole leghista Dario Galli ad Affari. "Solo una persona con problemi mentali può pensare di avvicinare il mio nome al partito di Berlusconi. Sono entrato nella Lega alla fine degli anni '80, sono stato eletto due volte sindaco in una giunta monocolore leghista e oggi, finito il secondo mandato, la mia città, Tradate, è ancora saldamente in mano a un sindaco della Lega".
"Quando sono entrato nella Lega, pur giovane - spiega Galli -, ero già laureato e giovane dirigente d'azienda. Ho passato in prima linea il periodo federalista, il periodo secessionista e l'avventura della CdL. Sempre esclusivamente agli ordini di Umberto Bossi. Conosco Max Ferrari da quando aveva i calzoni corti e scriveva sul giornalino di sezione. Da allora, lui che critica i poltronari, ha fatto carriera nei meandri di partito, sputando alla fine nel piatto in cui ha mangiato solo perché non gli è stata data la cadrega. Io, nel frattempo, ho rinunciato alla mia vita privata e a una carriera che all'età di Ferrari di oggi era già lanciatissima. Di uomini come Ferrari, non se ne fa nulla. Figuriamoci la secessione".