Quel capo ceceno che lavorava per la CIA...
[26-03-2005]
Il 21 marzo scorso truppe russe hanno circondato e ucciso nella cittadina di Shali un fiero capo della guerriglia cecena, di nome Rizvan Chitigov: il numero tre della resistenza in Cecenia, dopo Basayev e Doku Umarov. Senza sorpresa, hanno poi trovato al collo del cadavere la piastrine d’alluminio che lo identificava con nome, data e luogo di nascita, come un Marine (1). In tasca aveva una carta verde – ossia il permesso di residenza permanente in Usa – a proprio nome.
La carriera di Chitigov era infattti nota ai servizi russi. Nato in Cecenia, era emigrato in Usa al principio degli anni ’90 con l’aiuto di una “associazione internazionale musulmana” quasi certamente saudita, ossia gestita dai servizi americani per selezionare e addestrare futuri “terroristi islamici”. Negli Stati Uniti, era stato messo a frequentare una scuola per commandos dei Marines, per l’esattezza una “elite US subversion and reconnaissance school” e poi – dopo avere effettivamente servito come Marine per qualche tempo – rimandato in patria come operativo nel 1994. Subito i ribelli gli affidarono la dirigenza della “intelligence militare” nel cosiddetto governo di Aslan Mashkadov; per poi affidargli il comando dell’unico battaglione corazzato ceceno di cui disponeva la sedicente “repubblica cecena di Ishkeria”, durata pochi mesi.
In seguito aveva combattuto nella seconda campagna cecena, riparando poi in Georgia, da cui ripartiva per compiere sequestri di persona a scopo di finanziamento.
Fra i compagni d’arme Chitigov era soprannominato “l’americano”, anche perché si vantava di avere rinunciado a una carriera nella Marina militare Usa. Nel 2002 i servizi russi avevano reso nota un’intercettazione telefonica in cui Chitigov, parlando con un esponente della guerriglia cecena riparato sotto asilo politico negli Emirati Arabi Uniti (quindi sotto protezione Usa, perché gli Emirati sono un protettorato anglo-americano) gli chiedeva manuali e istruzioni tecniche per la preparazione di sostanze tossiche da usare contro i russi (2). Di fatto, in una base del gruppo di Chitigov furono poi trovate scorte di ricina “e altre tossine”, con le istruzioni per usare il veleno “in combinazione con armi convenzionali”.
Già nell’aprile 2001 Aleksandr Zdanovich, portavoce dell’FSB (nuovo nome del Kgb) aveva denunciato la certezza che Chitigov avesse mantenuto i legami con “servizi di intelligence esteri”, anzi che fosse tuttora un “agente della Cia”. L’uccisione del Marine ceceno ha tolto ogni dubbio.
di Maurizio Blondet
Note
1)“Warlord killed in Chechnya was ex-Us Marine”, RIA- Novosti, 24 marzo 2005.
2)”Russia says kills chechen rebel with links to Cia”. MosNews, 23 marzo 2005.