Un ex catechista si confessa e rivela che non è cambiato nulla !
(presa da una mailing list cattolica )
Conosco il Cammino da 10 oramai, perché ne ho fatto parte e in un certo senso continuo a farne parte; tra l'altro avendo ricoperto in passato il ruolo di catechista e responsabile: questo mi ha dato l'opportunità di conoscere non solo la realtà della mia comunità di appartenenza, ma anche quelle di comunità NC di altre diocesi, visto che in qualità di responsbile avevo il diritto/dovere di partecipare alle Convivenze di inizio corso, in cui ogni anno si ritrovano tutti i responsabili delle comunità con diversi anni di cammino alle spalle.
Gli abusi liturgici che sistematicamente si commettono nelle prassi clebrative della Messa del sabato sera, li ho visti con i miei stessi occhi e nonostante sia passato ormai un anno dalla famosa lettera del cardianale Arinze, nulla o quasi e cambiato nelle celebrazioni neocatecumenali. Sapete quali sono stati gli unici cambiamenti che ha prodotto il richiamo della Congregazione per il culto divino? ve lo dico io: l'introduzione del Credo e la preghiera dell'Orate fratres, stop! a me però sembra che la lettera richiedesse molte più cose, e più in generale un sensibile cambiamento di rotta.
E delle sciocchezze dottrinali che ti propinano nelle catechesi dei vari passaggi, ne vogliamo parlare? Anche queste le ho udite di persona con i miei stessi orecchi.
Io ho ricevuto molteplici benefici dall'appartenenza alla Comunità neocatecumale e di questo glie ne sono riconoscente, tuttavia non posso passare sotto silenzio tutti gli errori che si compiono e si continuano a compiere al suo interno, non senza una certa coscienza di essi da parte dei responsabili internazionali. In un'accesa discussione con il mio catechista su tali abusi liturgici, egli, incalzato dai miei perché e non potendo addurre nessun supporto magisteriale che avallasse tale prassi, mi disse che la prassi liturgica neocatecumenale è una novità anche per la Chiesa, la quale (cito testualmente) « si sa che impiega molto tempo, prima di cambiare e di accettare le novità ».
In tutti questi anni in cui ho frequentato la Comunità NC, potendo conoscerla in prima perona e dal di dentro, ho ricavato la forte, anzi fortissima sensazione, che Kiko, più che "cambiare" le persone, convertondele alla vera religione di Cristo, voglia in realtà cambiare la struttura della Chiesa stessa, imponendole una ecclesiologia che nulla ha a che vedere con quella tradizionale, solennemente riaffermata da Concilio Ecumenico Vaticano II.
In parole semplici, la Chiesa che sogna Kiko è una Chiesa giudata da laici, in cui i sacerdoti siano solo ministri dei sacramenti e come tali si limitino a presiedere le celebrazioni, come primus inter pares all'interno dell'assemblea.
Ho assistito personalemnte a scene in cui dei sacerdoti sono stati catechizzati, nei vari passaggi del Cammino, dai catechisti laici della propria comunità d'appartenenza; sacerdoti che, in quanto iniziati al Cammino come semplici laici, sono tenuti all'obbedienza dei loro rispettivi catechisti, che li scrutinano come fossero dei semplici battezzati che debbano riscoprire la loro vocazione cristiana.
Il cammino NC ha molte potenzialità e molte energie positive che spesso però vengono utilizzate male o non vengono utilizzate affatto. Io parlo non come uno che vorrebbe vedere le Comunità chiuse o represse dall'autorità ecclesiastica, ma come uno che si dispiace molto ed è deluso nel vedere come una fiorente realtà ecclesiale, come il Cammino NC, male utilizza tutte le potenzialità che la Divina Provvidenza gli ha donato, quando addirittura non le sprechi in prassi liturgiche abusive e in dottrine al limite dell'eresia.