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  1. #21
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    avete mai visitato la Basilica del Santo Sangue a Bruges?io ci sono stato lo scorso agosto, ma ho potuto fare solo una visita un po' frettolosa, però ci ritornerò!e voi?

  2. #22
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    Citazione Originariamente Scritto da robdealb91 Visualizza Messaggio
    avete mai visitato la Basilica del Santo Sangue a Bruges?io ci sono stato lo scorso agosto, ma ho potuto fare solo una visita un po' frettolosa, però ci ritornerò!e voi?
    No. Purtroppo non l'ho mai visitata.

  3. #23
    Piccolo insipiente
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  4. #24
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    Lightbulb Re: 1° luglio - Festa del Preziosissimo Sangue di N.S Gesù Cristo

    1° LUGLIO 2017: PREZIOSISSIMO SANGUE DI NOSTRO SIGNOR GESÙ CRISTO…




    Guéranger, L'anno liturgico - Preziosissimo Sangue di Nostro Signor Gesù Cristo
    http://www.unavoce-ve.it/pg-1lug.htm
    “1° LUGLIO PREZIOSISSIMO SANGUE DI NOSTRO SIGNOR GESÙ CRISTO.”



    LUGLIO: Mese dedicato al Preziosissimo Sangue di Gesù
    http://www.preghiereperlafamiglia.it/LUGLIO.htm
    “MESE di LUGLIO dedicato al PREZIOSISSIMO SANGUE di N. SIGNORE GESU' CRISTO.”
    “Per ogni giorno del mese di Luglio abbiamo riportato una meditazione, un esempio, un fioretto e una giaculatoria.”
    01 luglio
    “GIORNO 01
    LE SETTE EFFUSIONI
    1° GIORNO PREGHIERA ALL'INIZIO DEL MESE

    Gesù mio, accetta gli ossequi di questo Mese, in compenso di tante iniquità degli uomini; e mentre il nemico del bene cerca di allontanare il ricordo del tuo amore dalla mente dei tuoi figli, la devozione al Divin Sangue avvicini le anime al tuo Cuore. (S. Gaspare)
    MEDITAZIONE
    Venite, adoriamo Cristo, Figlio di Dio, che ci ha redenti con il suo Sangue. Per redimerci Gesù ha versato ben sette volte il suo Sangue! Il motivo di sì copiose e dolorose effusioni non va ricercato nella necessità di salvare il mondo, perché a salvarlo ne sarebbe bastata una sola goccia, ma soltanto nel suo amore per noi. Agli albori della storia umana avviene un grave fatto di sangue: il fratricidio di Caino; Gesù, agli albori della sua vita terrena, vuole iniziare la redenzione con la prima effusione di Sangue, quello della Circoncisione, versato sulle stesse braccia della Madre, come primo altare del Nuovo Testamento. Sale allora a Dio la prima degna offerta dalla terra e, da allora in poi, Egli guarderà l'umanità non più con lo sguardo della giustizia, ma della misericordia. Passano anni da questa prima effusione - anni di umile nascondimento, di privazioni e lavoro, di preghiera, di umiliazioni e persecuzioni - e Gesù dà inizio nell'orto degli ulivi alla sua Passione redentrice, versando sudore di sangue. Non sono le pene fisiche che gli fan sudare Sangue, ma la visione dei peccati della intera umanità, che egli innocente si è addossato, e la nera ingratitudine di coloro che avrebbero calpestato il suo Sangue e rifiutato il suo amore. Gesù versa di nuovo Sangue nella flagellazione per purificare particolarmente i peccati della carne, perché «per una piaga così putrida, non poteva esservi una medicina più salutare» (S. Cipriano). Ancora Sangue nella coronazione di spine. È il Cristo, re d'amore, che al posto di quella d'oro ha scelto la corona di spine, dolorosa e sanguinosa, affinché l'orgoglio umano si pieghi davanti alla Maestà di Dio. Altro Sangue lungo la via dolorosa, sotto il pesante legno della croce, fra gli insulti, le bestemmie e le percosse, lo strazio d'una Madre e il pianto delle pie donne. «Chi vuol venire dietro di me - egli dice - rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua». Non c'è dunque altra via per raggiungere il monte della salute, che quella bagnata dal Sangue di Cristo. Gesù è sul calvario e versa nuovamente Sangue dalle mani e dai piedi confitti alla croce. Dall'alto di quel monte - il vero teatro dell'amore divino - quelle mani sanguinanti si protendono per un largo abbraccio di pietà e di misericordia: «Venite a me tutti!». La croce è il trono e la cattedra del prezioso Sangue, l'emblema che porterà salute e nuova civiltà ai secoli, il segno del trionfo di Cristo sulla morte. Non poteva mancare il Sangue più generoso, quello del Cuore, proprio le ultime gocce rimaste nel Corpo del Salvatore, e ce lo dona attraverso la ferita, che il colpo di lancia apre nel suo fianco. Gesù svela così i segreti del proprio Cuore all'umanità, affinché vi legga il suo immenso amore. Ecco come Gesù ha voluto spremere da ogni vena tutto il Sangue e darlo generosamente agli uomini. Ma cosa hanno fatto gli uomini dal giorno della morte di Cristo ad oggi per ricambiare tanto amore? Gli uomini hanno continuato ad essere increduli, a bestemmiare, ad odiarsi ed uccidersi, ad essere disonesti. Gli uomini hanno calpestato il Sangue di Cristo! Almeno noi, per riparare a tante ingratitudini e ricambiare così grande amore, offriamolo a Dio e invochiamolo non solo per noi, ma anche per tutti i fratelli peccatori.
    ESEMPIO
    Nel 1848 Pio IX, a causa dell'occupazione di Roma, fu costretto a rifugiarsi a Gaeta. Quivi si recò il servo di Dio D. Giovanni Merlini e predisse al S. Padre che, se avesse fatto voto di estendere la festa del Prez.mo Sangue a tutta la Chiesa, presto sarebbe tornato a Roma. Il Pontefice, dopo aver riflettuto e pregato, il 30 giugno 1849 gli fece rispondere che lo avrebbe fatto non per voto, ma spontaneamente, se la predizione si fosse avverata. Fedele alla promessa, il 10 agosto dello stesso anno, firmava il decreto per l'estensione della festa del Prez.mo Sangue a tutta la Chiesa nella prima domenica di luglio. S. Pio X. nel 1914, la fissò al primo di luglio e Pio XI nel 1934, a ricordo del XIX Centenario della Redenzione, la elevò a rito doppio di prima classe. (…)
    Il Signore si servì della profezia di un santo missionario per l'estensione di questa festa a tutta la Chiesa e volle così dimostrare quanto gli fosse caro il culto al suo Prezioso Sangue.
    Fioretto. - Praticherò questo mese, in unione col Prezioso Sangue, pregando specialmente per la conversione dei peccatori.
    Giaculatoria. - Sangue di Gesù, prezzo del nostro riscatto, sii benedetto in eterno!”

    1° giorno: Solennità del Preziosissimo Sangue - Le 7 effusioni

    http://www.stellamatutina.eu/1-giorn...e-7-effusioni/





    Preziosissimo Sangue di Cristo - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/preziosissimo-sangue-cristo/
    “1° luglio, Preziosissimo Sangue di Cristo.

    Offerta quotidiana – Eterno Padre, io Vi offro per le mani purissime di Maria il Sangue che Gesù sparse con amore nella Passione e ogni giorno offre nel sacrificio eucaristico. Unisco le preghiere, le azioni e le sofferenze mie di questo giorno secondo le intenzioni della Vittima Divina, in espiazione dei miei peccati, per la conversione dei peccatori, per le Anime del purgatorio e per i bisogni della santa Chiesa. In particolare Ve l’offro secondo le intenzioni del Santo Padre e per questo bisogno che mi sta tanto a cuore (esporre..). Così sia.”


    Luglio: il mese del Preziosissimo Sangue - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/mese-preziosissimo-sangue/
    “Litanie del Preziosissimo Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo.

    Kyrie, eléison.
    Christe, eléison.
    Kyrie, eléison.
    Christe, audi nos.
    Christe, exáudi nos.
    Pater de cælis Deus, miserére nobis.
    Fili, Redemptor mundi, Deus, miserére nobis
    Spiritus Sancte, Deus, miserére nobis
    Sancta Trinitas, unus Deus, miserére nobis.
    Sanguis Christi, Unigéniti Patris Æterni, salva nos.
    Sanguis Christi, Verbi Dei incarnáti, salva nos.
    Sanguis Christi, Novi et ætérni Testamenti, salva nos.
    Sanguis Christi, in agonia decúrrens in terram, salva nos.
    Sanguis Christi, in flagellatióne prófluens, salva nos.
    Sanguis Christi, in coronatióne spinárum emánans, salva nos.
    Sanguis Christi, in Cruce effúsus, salva nos.
    Sanguis Christi, prétium nostræ salútis, salva nos.
    Sanguis Christi, sine quo non fit remissio, salva nos.
    Sanguis Christi, in Eucharístia potus et lavácrum animárum, salva nos.
    Sanguis Christi, flumen misericórdiæ, salva nos.
    Sanguis Christi, victor dǽmonum, salva nos.
    Sanguis Christi, fortitúdo Mártyrum, salva nos.
    Sanguis Christi, virtus Confessórum, salva nos.
    Sanguis Christi, gérminans Vírgines, salva nos.
    Sanguis Christi, robur periclitántium, salva nos.
    Sanguis Christi, levámen laborántium, salva nos.
    Sanguis Christi, in fletu solácium, salva nos.
    Sanguis Christi, spes pæniténtium, salva nos.
    Sanguis Christi, solámen moriéntium, salva nos.
    Sanguis Christi, pax et dulcédo córdium, salva nos.
    Sanguis Christi, pígnus vitæ ætérnæ, salva nos.
    Sanguis Christi, ánimas líberans de lacu Purgatórii, salva nos.
    Sanguis Christi, omni glória et honóre digníssimus, salva nos.
    Agnus Dei, qui tollis peccáta mundi, parce nobis, Dómine.
    Agnus Dei, qui tollis peccáta mundi, exáudi nos, Dómine.
    Agnus Dei, qui tollis peccáta mundi, miserére nobis.
    V. Redemísti nos, Domine, in Sánguine tuo.
    R. Et fecísti nos Deo nostro regnum.
    Orémus. Omnípotens sempitérne Deus,
    qui unigénitum Fílium tuum
    mundi Redemptórem constituísti,
    ac eius Sánguine placári voluísti:
    concéde, qu?sumus, salútis nostræ
    prétium ita venerári, atque a praeséntis vitæ
    malis eius virtúte deféndi in terris,
    ut fructu perpétuo lætémur in cælis.
    Per eúndem Christum Dóminum nostrum.
    R. Amen.


    Signore, pietà.
    Cristo, pietà.
    Signore, pietà.
    Cristo, ascoltaci
    Cristo, esaudiscici
    Padre del cielo, che sei Dio, abbi pietà di noi
    Figlio, Redentore del mondo, che sei Dio. abbi pietà di noi
    Spirito Santo, che sei Dio. abbi pietà di noi
    Santa Trinità, unico Dio, abbi pietà di noi
    Sangue di Cristo, Unigenito dell’eterno Padre salvaci
    Sangue di Cristo, Verbo di Dio incarnato. salvaci
    Sangue di Cristo, Nuovo ed Eterno Testamento salvaci
    Sangue di Cristo, che stillò fino a terra durante l’agonia, salvaci
    Sangue di Cristo, che sgorgò nella flagellazione salvaci
    Sangue di Cristo, che scaturì nella coronazione di spine, salvaci
    Sangue di Cristo, effuso sulla croce, salvaci
    Sangue di Cristo, prezzo della nostra salvezza salvaci
    Sangue di Cristo, senza il quale non c’è perdono, salvaci
    Sangue di Cristo, nell’Eucaristia bevanda e lavacro delle anime, salvaci
    Sangue di Cristo, fiume di misericordia, salvaci
    Sangue di Cristo, vincitore dei demoni, salvaci
    Sangue di Cristo, fortezza dei martiri, salvaci
    Sangue di Cristo, vigore dei confessori, salvaci
    Sangue di Cristo, che generi i vergini, salvaci
    Sangue di Cristo, sostegno nei pericoli, salvaci
    Sangue di Cristo, aiuto degli oppressi, salvaci
    Sangue di Cristo, conforto nel pianto, salvaci
    Sangue di Cristo, speranza dei penitenti, salvaci
    Sangue di Cristo, sollievo dei moribondi, salvaci
    Sangue di Cristo, pace e dolcezza dei cuori, salvaci
    Sangue di Cristo, pegno della vita eterna, salvaci
    Sangue di Cristo, che liberi le anime del purgatorio, salvaci
    Sangue di Cristo, degnissimo di ogni onore e gloria, salvaci
    Agnello di Dio che togli i peccati del mondo perdonaci, Signore
    Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, esaudiscici, Signore
    Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi
    V. Ci hai redenti, o Signore, con il tuo Sangue.
    R. E ci hai fatti regno per il nostro Dio.
    Preghiamo. Dio onnipotente ed eterno, che hai costituito Redentore del mondo il tuo Figlio unigenito ed hai voluto esser placato nel suo Sangue, concedici di venerare il prezzo della nostra salvezza e di essere protetti in terra, per la sua potenza, dai mali della vita presente, in modo da goderne per sempre il frutto in cielo. Per lo stesso Cristo nostro Signore. Amen.”




    Ligue Saint Amédée
    http://www.SaintAmedee.ch
    https://www.facebook.com/SaintAmedee/?fref=nf

    “Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].”
    “1er juillet : Fête du Très Précieux Sang de Notre Seigneur Jésus-Christ.”
    Litanies du Précieux Sang de Jésus


    www.sursumcorda.cloud
    https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/?fref=nf

    “Carlo Di Pietro - Sursum Corda
    Preghiera al Santo del giorno.
    In nómine Patris
    et Fílii
    et Spíritus Sancti.
    Amen.

    Eterno Padre, intendo onorare san Simeóne Confessore, soprannominato Salo, il quale si fece stolto per Cristo, ma l’alta sua sapienza fu da Dio manifestata con grandi miracoli. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questo santo Confessore, ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, san Simeóne possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.”




    Radio Spada | Radio Spada ? Tagliente ma puntuale
    http://www.radiospada.org
    Edizioni Radio Spada - Home
    http://www.edizioniradiospada.com
    https://www.facebook.com/radiospadasocial/?fref=nf
    “LUGLIO, MESE DEL PREZIOSISSIMO SANGUE (LITANIE).”
    “1° LUGLIO 2017: PREZIOSISSIMO SANGUE DI NOSTRO SIGNOR GESÙ CRISTO.”
    “1 luglio 2017: Ottava di San Giovanni Battista.”




    Guéranger, L'anno liturgico - Preziosissimo Sangue di Nostro Signor Gesù Cristo
    http://www.unavoce-ve.it/pg-1lug.htm
    “1° LUGLIO PREZIOSISSIMO SANGUE DI NOSTRO SIGNOR GESÙ CRISTO.

    Scopo della festa.
    La Chiesa ha già rivelato ai figli della nuova Alleanza il valore del Sangue dal quale furono riscattati, la sua virtù nutritiva e gli onori dell'adorazione che esso merita. Il Venerdì Santo, la terra e i cieli videro tutti i peccati immersi nel fiume della salvezza le cui eterne dighe si erano infine rotte, sotto la pressione associata della violenza degli uomini e dell'amore del Cuore divino. La festa del Santissimo Sacramento ci ha visti prostrati davanti agli altari in cui si perpetua l'immolazione del Calvario e l'effusione del Sangue prezioso divenuto la bevanda degli umili e l'oggetto degli omaggi dei potenti di questo mondo. Oggi tuttavia la Chiesa invita nuovamente i cristiani a celebrare i flutti che si effondono, dalla sacra sorgente: che altro significa ciò, se non che, le solennità precedenti non ne hanno certamente esaurito il mistero? La pace ottenuta da quel Sangue: lo scorrere delle sue onde che riportano dagli abissi i figli di Adamo purificati; la sacra mensa imbandita per essi, e quel calice di cui esso costituisce l'inebriante liquore: tutti questi preparativi sarebbero senza scopo, tutte queste meraviglie resterebbero incomprese se l'uomo non vi scorgesse le proposte d'un amore le cui esigenze non vogliono essere sorpassate dalle esigenze di nessun altro amore. Il Sangue di Gesù dev'essere per noi in quest'ora il Sangue del Testamento, il pegno dell'alleanza che Dio ci propone (Es 24,8; Ebr 9,20), la dote costituita dall'eterna Sapienza che invita gli uomini a quella divina unione di cui lo Spirito di santità procura senza fine il compimento nelle nostre anime.
    Virtù del Sangue di Gesù.
    "Avendo dunque, o fratelli - ci dice l'Apostolo - in virtù del sangue di Cristo, la fiducia di entrar nel Santo dei Santi, per la via nuova e vivente che egli inaugura per noi attraverso il velo, cioè attraverso la sua carne, accostiamoci con cuore sincero, colla pienezza della fede, purificato il cuore dalla cattiva coscienza, col corpo lavato dall'acqua pura. Conserviamo senza vacillare la professione della nostra speranza (essendo fedele chi ha promesso) e vigiliamoci a vicenda, per stimolarci alla carità e alle opere buone (Ebr 10,19-24). E il Dio della pace, il quale ha ritolto alla morte nostro Signor Gesù Cristo, vi renda capaci d'ogni bene, in modo che voi facciate la sua volontà, mentre egli opera in voi ciò che gli è grato per Gesù Cristo, a cui sia gloria nei secoli dei secoli" (ivi 13,20-21).
    Storia della festa.
    Non dobbiamo omettere di ricordare qui che questa festa è il memoriale di una fra le più splendide vittorie della Chiesa. Pio IX era stato scacciato da Roma, nel 1848, dalla Rivoluzione trionfante; in quegli stessi giorni, l'anno seguente, egli vedeva ristabilito il suo potere. Il 28, 29 e 30 giugno, sotto l'egida degli Apostoli, la figlia primogenita della Chiesa, fedele al suo glorioso passato, cacciava i nemici dalle mura della Città eterna; il 2 luglio, festa di Maria, terminava la conquista. Subito un duplice decreto notificava alla città e al mondo la gratitudine del Pontefice e il modo in cui egli intendeva perpetuare mediante la sacra Liturgia il ricordo di quegli eventi. Il 10 agosto, da Gaeta, luogo del suo rifugio durante la burrasca, Pio IX, prima di tornare a riprendere il governo dei suoi Stati, si rivolgeva al Capo invisibile della Chiesa e gliela affidava con l'istituzione dell'odierna festa, ricordandogli che, per quella Chiesa egli aveva versato tutto il suo Sangue. Poco dopo, rientrato nella capitale, si rivolgeva a Maria, come avevano fatto in altre circostanze san Pio V e Pio VII; il Vicario dell'Uomo-Dio attribuiva a colei che è l'Aiuto dei cristiani l'onore della vittoria riportata nel giorno della sua gloriosa Visitazione, e stabiliva che la festa del 2 luglio fosse elevata dal rito doppio maggiore a quello di seconda classe per tutte le Chiese: preludio alla definizione del dogma dell'Immacolata Concezione, che l'immortale Pontefice fin d'allora aveva in mente, e che doveva schiacciare ancor più il capo del serpente.
    Poi, nel corso del Giubileo indetto nel 1933 per commemorare il XIX centenario della Redenzione, Papa Pio XI, onde imprimere maggiormente nell'animo dei fedeli il ricordo e la venerazione del Sangue del Divino Agnello e per invocarne sulle anime nostre frutti più abbondanti, elevò la festa del Preziosissimo Sangue al rito doppio di prima classe.
    MESSA
    EPISTOLA (Ebr 9,11-15). - Fratelli: Cristo, venuto come pontefice dei beni futuri, attraversando un tabernacolo più grande e più perfetto, non fatto da mano d'uomo, cioè non di questa creazione, non col sangue dei capri e dei vitelli, ma col proprio sangue entrò una volta per sempre nel Santuario, dopo avere ottenuta la redenzione eterna. Or se il sangue dei capri e dei tori e la cenere di vacca, aspergendo gl'immondi, li santifica quanto alla purità della carne, quanto più il sangue di Cristo, che per lo Spirito Santo ha offerto se stesso immacolato a Dio, purificherà la nostra coscienza dalle opere di morte per servire a Dio vivo? E per questo egli è mediatore d'una nuova alleanza, affinché interposta la sua morte per redimere le prevaricazioni avvenute sotto la prima alleanza, i chiamati ricevan la promessa di eterna eredità in Gesù Cristo nostro Signore.
    Il sangue del Pontefice.
    È legge stabilita da Dio fin dal principio che non vi può essere remissione dei peccati né piena redenzione senza un sacrificio di espiazione e di riparazione, e che tale sacrificio esige l'effusione del sangue. Nell'antica Alleanza, il sangue richiesto era solo quello degli animali immolati davanti al tabernacolo del Tempio. Se esso bastava a dare una purezza esteriore, era però impotente a santificare le anime e a far entrare nel tabernacolo celeste.
    Ma nel giorno stabilito dalla divina Sapienza, è venuto Cristo, nostro vero ed unico Pontefice, che ha versato come sacrificio il suo preziosissimo Sangue. Con esso ci ha purificati. Ed è in virtù di quel sangue versato che egli entra e fa entrare nel santuario del cielo. Da quel momento "la sua espiazione e la nostra redenzione sono cosa acquisita definitivamente per l'eternità. Il suo sangue, veicolo della sua vita, purifica non soltanto il nostro corpo, ma la nostra stessa anima, il centro della nostra vita; distrugge in noi le opere di peccato, espia, riconcilia, sigilla e consacra la nuova alleanza e, una volta purificati, una volta riconciliati, ci fa adorare e servire Dio mediante un culto degno di lui".
    Il servizio del Dio vivo.
    "Infatti, il fine della vita è quello di adorare Dio. La stessa purezza della coscienza e la santità hanno come ultimo disegno e come termine il culto che rendiamo a Dio. Non si è belli per essere belli, non si è puri per essere puri e non andare oltre. Qualunque bellezza soprannaturale è ordinata in definitiva all'adorazione. È appunto quanto vuole il Padre celeste, degli adoratori in spirito e verità: e la nostra adorazione cresce davanti a Dio insieme con la nostra bellezza e la nostra dignità soprannaturale. Così, il termine della nostra vita soprannaturale non siamo noi, bensì Dio. È Dio che in ultima analisi raccoglie il beneficio di quanto noi diventiamo gradualmente mediante la sua grazia e sotto la sua mano. Dio, in noi, opera per noi. Tutta la nostra vita, quella dell'eternità e quella del tempo, è liturgica e ordinata a Dio" [1].
    VANGELO (Gv 19,30-35). - In quel tempo: Quand'ebbe preso l'aceto, Gesù disse: È compiuto. E, chinato il capo, rese lo spirito. Ma i Giudei, affinché non restassero in croce i corpi nel sabato (ché era Parasceve ed era solenne quel sabato) chiesero a Pilato che fossero ad essi rotte le gambe e fossero tolti via. Andaron quindi i soldati e ruppero le gambe al primo e all'altro che eran con lui crocifissi; ma quando furono a Gesù, come videro che era già morto, non gli ruppero le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli aprì il costato; e subito ne uscì sangue ed acqua. E chi vide lo ha attestato; e la sua testimonianza è vera.
    Il Sangue del Cuore di Gesù.
    Nel Venerdì Santo abbiamo inteso per la prima volta questo passo del discepolo prediletto. Dolente ai piedi della Croce su cui era appena spirato il Signore, la Chiesa non aveva allora abbastanza lamenti e lacrime. Oggi trasalisce di altri sentimenti, e lo stesso racconto che le cagionava il pianto la fa esplodere, nelle sue Antifone, in gioia e in canti di trionfo. Se vogliamo conoscerne la ragione, chiediamola agli interpreti autorizzati che essa stessa ha voluto incaricare di mostrarci il suo pensiero in questo giorno. Essi ci insegneranno che la nuova Eva celebra oggi la sua nascita dal costato dello sposo immerso nel sonno (Sant'Agostino, Trattato 30 su san Giovanni); che a partire dal momento solenne in cui il nuovo Adamo permette al soldato di aprirgli il Cuore, noi siamo veramente diventati l'osso delle sue ossa e la carne della sua carne (Discorso del II Notturno). Non stupiamo dunque se d'allora in poi la Chiesa non vede più altro che amore e vita in quel Sangue che si effonde.
    E tu, o anima, così a lungo ribelle ai tocchi segreti delle grazie di elezione, non desolarti; non dire: "L'amore non è più per me"! Per quanto lontano abbia potuto portarti l'antico nemico con i suoi funesti inganni, non è forse vero che non vi è traviamento, non vi è abisso, si può dire, in cui non ti abbiano seguita i rivi scaturiti dalla sacra sorgente? Credi dunque che il lungo percorso che hai voluto imporre al loro misericordioso inseguimento ne abbia esaurita la virtù? Fanne la prova. E innanzitutto, bagnati in quelle onde purificatrici; quindi, abbevera a lunghi sorsi al fiume di vita quella povera anima affaticata; e infine, armandoti di fede, risali il corso del fiume divino: poiché se è certo che per giungere fino a te non si è separato dal suo punto di partenza, è ugualmente certo che, così facendo, ritroverai la sorgente stessa.
    [1] Dom Delatte, Epîtres de saint Paul, II, 388.
    da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - II. Tempo Pasquale e dopo la Pentecoste, trad. it. L. Roberti, P. Graziani e P. Suffia, Alba, 1959, p. 813-817.”





    Luca, Sursum Corda!
    ADDIO GIUSEPPE, amico mio, sono LUCA e nel mio CUORE sarai sempre PRESENTE!
    «Réquiem aetérnam dona ei, Dómine, et lux perpétua lúceat ei. Requiéscat in pace. Amen.»

    SURSUM CORDA - HABEMUS AD DOMINUM!!! A.M.D.G.!!!

  5. #25
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    Lightbulb Re: 1° luglio - Festa del Preziosissimo Sangue di N.S Gesù Cristo


    Domenica 2 luglio 2017: Visitazione della Beata Vergine Maria (con memoria della IV domenica dopo Pentecoste)…

    Santa Messa domenicale odierna - 2 luglio 2017 - celebrata a Paese (TV) da Don Floriano Abrahamowicz, il quale ha festeggiato il suo 25° anniversario di ordinazione sacerdotale:



    “Visitazione B.M.V (Santa Messa); 25° anniversario di ordinazione sacerdotale di don Floriano!”
    https://www.youtube.com/watch?v=kb4J2kZ3D6w
    https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz/
    SANTA MESSA - domusmarcellefebvre110815
    http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php




    Omelia di Don Floriano dal min. 50:00 circa, da meditare...
    Dopo la Santa Messa c’è stata la festa con la grigliata e tutto il resto, molto ben organizzata e con varie decine di persone presenti (provenienti da Austria, Sud Tirolo, un po’ tutto il Veneto, Friuli e Trieste, Emilia fino alla Sicilia, età assai varia, intere famiglie dai bambini ai pensionati…): ottima accoglienza, grazie di cuore a Don Floriano e Josef, e a tutti coloro che hanno preparato il pranzo e collaborato, una bella giornata davvero…
    Don Floriano ha ricevuto in regalo, col contributo dei vari fedeli, una statua in legno del Sacro Cuore di Gesù…





    Visitazione di Maria - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/visitazione-di-maria/
    “2 luglio, Visitazione della B. V. Maria.

    1. Sia benedetto, o Maria, quel pensiero devoto che aveste di visitare la vostra santa parente Elisabetta. Ave Maria.
    2. Sia benedetto, o Maria, quel viaggio faticoso che intraprendeste verso la casa della vostra santa parente Elisabetta. Ave Maria.
    3. Sia benedetto, o Maria, quell’ingresso felice che faceste nella casa della vostra santa parente Elisabetta. Ave Maria.
    4. Sia benedetto, o Maria, quel saluto grazioso che faceste alla vostra santa parente Elisabetta. Ave Maria.
    5. Sia benedetto, o Maria, quell’abbraccio cortese che deste alla vostra santa parente Elisabetta. Ave Maria.
    6. Sia benedetto, o Maria, quel bacio sincero che imprimeste sul volto della vostra santa parente Elisabetta. Ave Maria.
    7. Sia benedetto, o Maria, quella grazia copiosa che per voi fu comunicata all’anima della vostra santa parente Elisabetta. Ave Maria.”




    www.sursumcorda.cloud
    https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/?fref=nf

    “Carlo Di Pietro - Sursum Corda
    Preghiera al Santo del giorno.
    In nómine Patris
    et Fílii
    et Spíritus Sancti.
    Amen.

    Eterno Padre, intendo onorare san Bernardino Realino, Confessore, il quale, dopo aver esercitato egregiamente l’ufficio di magistrato, entrato nella Compagnia di Gesù e innalzato al sacerdozio, si rese celebre per la carità e pei miracoli. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questo santo Confessore, ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, san Bernardino Realino possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.”




    Radio Spada | Radio Spada ? Tagliente ma puntuale
    http://www.radiospada.org
    Edizioni Radio Spada - Home
    http://www.edizioniradiospada.com
    https://www.facebook.com/radiospadasocial/?fref=nf
    “2 luglio 2017: Visitazione della Beata Vergine Maria (con memoria della IV domenica dopo Pentecoste).”
    “2 luglio 2017: Processo e Martiniano, santi, martiri
    , le reliquie sono all’altare che porta il loro nome nel transetto destro di S. Pietro in Vaticano. Prima erano custodite nell’Oratorio a loro dedicato, eretto e decorato da Pasquale I che vi depose i corpi. Demolito, furono posti in un’altare sotto l’organo della basilica. Questi martiri al cui primitivo sepolcro, presso il II miglio della via Aurelia, accorrevano numerosi fedeli ammalati, sono così ricordati nel M.R.: 2 luglio - A Roma, sulla via Aurelia, il natale dei santi Martiri Processo e Martiniano, i quali, dal beato Pietro Apostolo battezzati nel carcere Mamertino, ed avendo sofferto, sotto Nerone, la contusione della bocca, l'eculeo, i nervi, le fiamme e gli scorpioni, alla fine, percossi con la spada, furono coronati col martirio. [ Tratto dall'opera «Reliquie Insigni e "Corpi Santi" a Roma» di Giovanni Sicari ].”
    “Il 2 luglio 311 San Miliziade viene esaltato al Sommo Pontificato.”




    02 luglio
    http://www.preghiereperlafamiglia.it.../02-luglio.htm
    “LUGLIO: IL MESE DEL PREZIOSISSIMO SANGUE MEDITAZIONI E PREGHIERE GIORNO 02
    LA DEVOZIONE AL PREZIOSO SANGUE
    2° GIORNO
    MEDITAZIONE

    La tradizione tramanda che la Vergine SS.ma, dopo la sepoltura di Gesù, abbia raccolto il Sangue sparso lungo la Via Dolorosa e sul Calvario per onorarlo, essendo la reliquia più santa lasciata sulla terra dal suo Divin Figliolo. Da quel giorno le reliquie del Sangue di Cristo furono oggetto della più tenera devozione. Possiamo dire dunque che la devozione al Prez.mo Sangue sia sorta sul Calvario e sia rimasta poi sempre viva nella Chiesa. Né poteva essere altrimenti, perché il Sangue di Gesù è Sangue Divino, è il prezzo del nostro riscatto, il pegno dell'amore di Dio per le anime; ci ha dischiuso le porte del cielo, scorre perennemente su migliaia di altari e nutrisce milioni di anime. Degno è perciò l'Agnello di ricevere onore, gloria e benedizione, perché è stato ucciso e ci ha redento! Nutriamo anche noi viva devozione al Prezioso Sangue, perché sarà una sorgente perenne di grazie. Guardiamo nel Cristo insanguinato il modello perfetto di tutte le virtù, adoriamolo e amiamolo, ed uniti a Lui nella sofferenza, imploriamo il perdono dei nostri peccati. (…)
    Fioretto. - Nutrirò sempre la più tenera devozione al Sangue Divino di Gesù.
    Giaculatoria. - Sia sempre benedetto e ringraziato Gesù, che col suo Sangue ci ha salvato.”
    2° giorno: La devozione al Preziosissimo Sangue





    Ligue Saint Amédée
    http://www.SaintAmedee.ch
    https://www.facebook.com/SaintAmedee/?fref=nf

    “Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].”
    Litanies du Précieux Sang de Jésus
    "2 Juillet : Visitation de la Bienheureuse Vierge Marie
    Déjà, dans les jours qui précédèrent la naissance du Sauveur, la visite de Marie à sa cousine Élisabeth a fait l’objet de nos méditations. Mais il convenait de revenir sur une circonstance aussi importante de la vie de Notre-Dame ; la simple mémoire de ce mystère, au Vendredi des Quatre-Temps de l’Avent, ne suffisait point à faire ressortir ce qu’il renferme par lui-même d’enseignement profond et de sainte allégresse. En se complétant dans le cours des âges, la sainte Liturgie devait exploiter cette mine précieuse, à l’honneur de la Vierge-mère. L’Ordre de saint François et quelques églises particulières, comme celles du Mans, de Reims et de Paris, avaient déjà pris les devants, lorsqu’Urbain VI, en l’année 1389, institua la solennité du présent jour. Le Pape conseillait le jeûne en la vigile de la fête, et ordonnait qu’elle fût suivie d’une Octave ; il accordait à sa célébration les mêmes indulgences qu’Urbain IV avait, dans le siècle précédent, attachées à la fête du Corps du Seigneur. La bulle de promulgation, arrêtée par la mort du Pontife, fut reprise et publiée par Boniface IX qui lui succéda sur le Siège de saint Pierre.
    Nous apprenons des Leçons de l’Office primitivement composé pour cette fête, que le but de son institution avait été, dans la pensée d’Urbain, d’obtenir la cessation du schisme qui désolait alors l’Église. Exilée de Rome durant soixante-dix ans, la papauté venait d’y rentrer à peine ; l’enfer, furieux d’un retour qui contrariait ses plans opposés là comme partout à ceux du Seigneur, s’en était vengé en parvenant à ranger sous deux chefs le troupeau de l’unique bercail. Telle était l’obscurité dont de misérables intrigues avaient su couvrir l’autorité du légitime pasteur, qu’on vit nombre d’églises hésiter de bonne foi et, finalement, préférer la houlette trompeuse du mercenaire. Les ténèbres devaient même s’épaissir encore, et la nuit devenir un moment si profonde, que les ordres de trois papes en présence allaient se croiser sur le monde, sans que le peuple fidèle, frappé de stupeur, parvînt à discerner sûrement la voix du Vicaire du Christ. Jamais situation plus douloureuse n’avait été faite à l’Épouse du Fils de Dieu. Mais Notre-Dame, vers qui s’était tourné le vrai Pontife au début de l’orage, ne fit point défaut à la confiance de l’Église. Durant les années que l’insondable justice du Très-Haut avait décrété de laisser aux puissances de l’abîme, elle se tint en défense, maintenant si bien la tête de l’ancien serpent sous son pied vainqueur, qu’en dépit de l’effroyable confusion qu’il avait soulevée, sa bave immonde ne put souiller la foi des peuples ; leur attachement restait immuable à l’unité de la Chaire romaine, quel qu’en fût dans cette incertitude l’occupant véritable. Aussi l’Occident, disjoint en fait, mais toujours un quant au principe, se rejoignit comme de lui-même au temps marqué par Dieu pour ramener la lumière. Cependant, l’heure venue pour la Reine des saints de prendre l’offensive, elle ne se contenta pas de rétablir dans ses anciennes positions l’armée des élus ; l’enfer dut expier son audace, en rendant à l’Église les conquêtes mêmes qui lui semblaient depuis des siècles assurées pour jamais. La queue du dragon n’avait point encore fini de s’agiter à Bâle, que Florence voyait les chefs du schisme grec, les Arméniens, les Éthiopiens, les dissidents de Jérusalem, de Syrie et de Mésopotamie, compenser par leur adhésion inespérée au Pontife romain les angoisses que l’Occident venait de traverser.
    Il restait à montrer qu’un pareil rapprochement des peuples au sein même de la tempête, était bien l’œuvre de celle que le pilote avait, un demi-siècle auparavant, appelée au secours de la barque de Pierre. On vit les factieux de l’assemblée de Bâle en donner la preuve, trop négligée par des historiens qui ne soupçonnent plus l’importance des grands faits liturgiques dans l’histoire de la chrétienté ; sur le point de se séparer, les derniers tenants du schisme consacrèrent la quarante-troisième session de leur prétendu concile à promulguer, pour ses adhérents, cette même fête de la Visitation en l’établissement de laquelle Urbain VI avait dès l’abord mis son espoir. Malgré la résistance de quelques obstinés, le schisme était vraiment fini dès lors ; l’orage se dissipait : le nom de Marie, invoqué des deux parts, resplendissait comme le signe de la paix sur les nuées. Ainsi l’arc-en-ciel unit dans sa douce lumière les extrémités opposées de l’horizon. Contemplez-le, dit l’Esprit-Saint, et bénissez celui qui l’a fait ; car il est beau dans sa splendeur ! Il embrasse les cieux dans le circuit de sa gloire.
    Si l’on se demande pourquoi Dieu voulut que le mystère de la Visitation, et non un autre, devînt, par cette solennité qui lui fut consacrée, le monument de la paix reconquise : il est facile d’en trouver la raison dans la nature même de ce mystère et les circonstances où il s’accomplit.
    C’est là surtout que Marie apparaît, en effet, comme la véritable arche d’alliance : portant en elle, non plus les titres périmés du pacte de servitude conclu au bruit du tonnerre entre Jéhovah et les Juifs ; mais l’Emmanuel, témoignage vivant d’une réconciliation plus vraie, d’une alliance plus sublime entre la terre et les cieux.
    Par elle, mieux qu’en Adam, tous les hommes seront frères ; car celui qu’elle cache en son sein sera le premier-né de la grande famille des fils de Dieu. A peine conçu, voici que pour lui commence l’œuvre d’universelle propitiation. Levez-vous, ô Seigneur, vous et l’arche d’où votre sainteté découlera sur le monde. De Nazareth aux montagnes de Judée, dans sa marche rapide, elle sera protégée par l’aile des chérubins jaloux de contempler sa gloire. Au milieu des guerriers les plus illustres et des chœurs d’Israël, David conduisit l’arche figurative de la maison d’Abinadab à celle d’Obedédom ; mieux que lui, Dieu votre Père saura entourer l’arche sacrée du Testament nouveau, lui composant une escorte de l’élite des célestes phalanges.
    Heureuse fut la demeure du lévite devenu, pour trois mois, l’hôte du Très-Haut résidant sur le propitiatoire d’or ; plus fortunée sera celle du prêtre Zacharie, qui, durant un même espace de temps, abritera l’éternelle Sagesse nouvellement descendue au sein très pur où vient de se consommer l’union qu’ambitionnait son amour ! Par le péché d’origine, l’ennemi de Dieu et des hommes tenait captif, en cette maison bénie, celui qui devait en être l’ornement dans les siècles sans fin ; l’ambassade de l’ange annonçant la naissance de Jean, sa conception miraculeuse, n’avaient point exempté le fils de la stérile du tribut honteux que tous les fils d’Adam doivent solder au prince de la mort, à leur entrée dans la vie. Mais, les habitants d’Azot en firent autrefois l’expérience, Dagon ne saurait tenir debout devant l’arche : Marie paraît, et Satan renversé subit dans l’âme de Jean sa plus belle défaite, qui toutefois ne sera point la dernière ; car l’arche de l’alliance n’arrêtera ses triomphes qu’avec la réconciliation du dernier des élus.
    Célébrons cette journée par nos chants d’allégresse ; car toute victoire, pour l’Église et ses fils, est en germe dans ce mystère : désormais l’arche sainte préside aux combats du nouvel Israël. Plus de division entre l’homme et Dieu, le chrétien et ses frères ; si l’arche ancienne fut impuissante à empêcher la scission des tribus, le schisme et l’hérésie n’auront licence de tenir tête à Marie durant plus ou moins d’années ou de siècles, que pour mieux enfin faire éclater sa gloire.
    D’elle sans cesse, comme en ce jour béni, s’échapperont, sous les yeux de l’ennemi confondu, et la joie des petits, et la bénédiction de tous, et la perfection des pontifes. Au tressaillement de Jean, à la subite exclamation d’Élisabeth, au chant de Zacharie, joignons le tribut de nos voix ; que toute la terre en retentisse.
    Ainsi jadis était saluée la venue de l’arche au camp des Hébreux ; les Philistins, l’entendant, savaient par là que le secours du Seigneur était descendu ; et, saisis de crainte, ils gémissaient, disant : « Malheur à nous : il n’y avait pas si grande joie hier ; malheur à nous ! » Oui certes, aujourd’hui avec Jean, le genre humain tressaille et il chante ; oui certes, aujourd’hui à bon droit l’ennemi se lamente : le premier coup du talon de la femme frappe aujourd’hui sa tête altière, et Jean délivré est en cela le précurseur de nous tous. Plus heureux que l’ancien, le nouvel Israël est assuré que jamais sa gloire ne lui sera ôtée ; jamais ne sera prise l’arche sainte qui lui fait traverser les flots et abat devant lui les forteresses. Combien donc n’est-il pas juste que ce jour, où prend fin la série de défaites commencée en Éden, soit aussi le jour des cantiques nouveaux du nouveau peuple ! Mais à qui d’entonner l’hymne du triomphe, sinon à qui remporte la victoire ? Levez-vous donc, levez-vous, Debbora ; levez-vous et chantez le Cantique. Les forts avaient disparu, jusqu’à ce que s’élevât Marie, la vraie Debbora, jusqu’à ce que parût la Mère en Israël. « C’est moi, c’est moi, dit-elle en effet, qui chanterai au Seigneur, qui célébrerai le Dieu d’Israël. Selon la parole de mon aïeul David, magnifiez avec moi le Seigneur, et tous ensemble exaltons son saint nom. Mon cœur, comme celui d’Anne, a tressailli en Dieu son Sauveur. Car, de même qu’en Judith sa servante, il a accompli en moi sa miséricorde et fait que ma louange sera dans toutes les bouches jusqu’à l’éternité. Il est puissant celui qui a fait en moi de grandes choses ; il n’est point de sainteté pareille à la sienne. Ainsi que par Esther, il a pour toutes les générations sauvé ceux qui le craignent ; dans la force de son bras, il a retourné contre l’impie les projets de son cœur, renversant l’orgueilleux Aman de son siège et relevant les humbles ; il a fait passer des riches aux affamés l’abondance ; il s’est ressouvenu de son peuple et a eu pitié de son héritage. Telle était bien la promesse que reçut Abraham, et que nos pères nous ont transmise : il a fait comme il avait dit ».
    Filles de Sion, et vous tous qui gémissiez dans les fers de Satan, l’hymne de la délivrance a donc retenti sur notre terre. A la suite de celle qui porte en son sein le gage de l’alliance, formons des chœurs ; mieux que Marie sœur d’Aaron, et à plus juste titre, elle préside au concert d’Israël. Ainsi elle chante en ce jour de triomphe, rappelant tous les chants de victoire qui préludèrent dans les siècles de l’attente à son divin Cantique. Mais les victoires passées du peuple élu n’étaient que la figure de celle que remporte, en cette fête de sa manifestation, la glorieuse souveraine qui, mieux que Debbora, Judith ou Esther, a commencé de délivrer son peuple ; en sa bouche, les accents de ses illustres devancières ont passé de l’aspiration enflammée des temps de la prophétie à l’extase sereine qui marque la possession du Dieu longtemps attendu. Une ère nouvelle commence pour les chants sacrés : la louange divine reçoit de Marie le caractère qu’elle ne perdra plus ici-bas, qu’elle gardera jusque dans l’éternité.
    Les considérations qui précèdent nous ont été inspirées par le motif spécial qui porta l’Église, au XIVème siècle, à instituer cette fête. En rendant Rome à Pie IX exilé, au 2 juillet de l’année 1849, Marie a montré de nouveau dans nos temps que cette date était bien pour elle une journée de victoire. Mais le mystère de la glorieuse Visitation est si vaste, que nous ne saurions, eu égard aux limites qui nous sont imposées, songer à épuiser ici tous les enseignements qu’il renferme.
    Quelques-uns d’eux, au reste, nous ont été donnés dans les jours de l’Avent ; d’autres plus récemment, à l’occasion de la fête de saint Jean-Baptiste et de son Octave ; d’autres enfin seront mis en lumière par l’Épître et l’Évangile de la Messe qui va suivre.
    VÊPRES.
    A l’époque de l’Année Liturgique, la fête du Précieux Sang n’avait pas encore été élevée au rend de Ière classe : la fête de la Visitation avait donc encore des Ières Vêpres.
    Les Antiennes de l’Office sont toutes tirées de l’Évangile, et reproduisent historiquement le mystère du jour.
    Les Psaumes ont chanté la grandeur de Celui que l’humilité de Marie vient d’attirer en elle, et qui la manifeste pour la première fois au monde comme la Cité de Dieu, bâtie par lui avec amour, ainsi qu’elle-même le proclame aujourd’hui en louant le Seigneur son Dieu. Le Capitule est emprunté, comme les Psaumes et l’Hymne, à l’Office commun de Notre-Dame ; il rappelle l’auguste prédestination qui, dès avant tous les âges, unit inséparablement l’éternelle Sagesse et la femme bénie plus que toutes en qui elle devait prendre chair.
    Chaque jour, le solennel Office du soir emprunte au Cantique de Marie son parfum le plus suave. Il n’est pas jusqu’au soir du grand Vendredi où Notre-Dame ne soit invitée par l’Église de la terre à le redire, près de la croix sur laquelle vient de se consommer le terrible drame. C’est qu’en effet, l’incomparable Cantique a pour objet la rédemption tout entière ; au pied de la croix, non moins que dans les journées si douces où nous ramène la solennité présente, ce qui domine en Marie et l’emporte sur tous les déchirements comme sur toutes les joies, c’est la pensée de la gloire de Dieu enfin satisfaite, du salut de l’homme enfin assuré. Aujourd’hui que les mystères du Cycle ont achevé récemment de passer sous nos yeux, le Magnificat résonne, pour ainsi dire, dans son ampleur, en même temps qu’il reçoit de cette fête toute la fraîcheur du premier jour où il fut donné au monde de l’entendre. « Bienheureuse êtes-vous d’avoir cru, ô Marie ! Les choses qui vous ont été dites par le Seigneur s’accompliront en vous. Alléluia. »
    A LA MESSE.
    L’Introït est celui des Messes votives de Notre-Dame à cette époque de l’année. Il est tiré de Sédulius, le poète chrétien du Vème siècle, auquel la sainte Liturgie a fait d’autres emprunts si gracieux dans les jours de Noël et de l’Épiphanie. La parole excellente célébrée dans le Verset, l’œuvre que dédie au Roi la Vierge-mère, il n’est personne qui ne la reconnaisse aujourd’hui dans le sublime Magnificat, richesse et gloire de cette journée.
    Salut, Mère sainte, o vous dont l’enfantement a mis au monde le Roi qui gouverne le ciel et la terre dans les siècles. Sa puissance est à jamais, comme son empire embrassant tout dans un cercle éternel. Pour vous s’unissent, en un sein fortune, les joies de la mère et l’honneur de la vierge ; avant vous, ni après, on ne vit rien de semblable ; seule entre toutes et sans exemple vous avez plu au Christ !
    La paix est le don précieux que la terre implorait sans fin depuis le péché d’origine. Réjouissons-nous donc ; car le Prince de la paix se révèle par Marie en ce jour.
    La solennelle mémoire du mystère que nous célébrons, va développer en nous l’œuvre de salut commencée dans celui de Noël, aux premiers jours du Cycle. Implorons cette grâce par la Collecte, avec la sainte Église.
    Dans les Messes privées, à la suite des Collecte, Secrète et Postcommunion de la fête, on fait mémoire des saints martyrs Processus et Martinien.
    ÉPÎTRE
    L’Église nous introduit dans la profondeur du mystère. La lecture qui précède n’est que l’explication de cette parole d’Élisabeth où toute la fête est résumée : Au son de votre voix, mon enfant a tressailli dans mon sein. Voix de Marie, voix de la tourterelle, qui met l’hiver en fuite et annonce le printemps, les parfums et les fleurs ! A ce signal si doux, captive dans la nuit du péché, l’âme de Jean s’est dépouillée des livrées de l’esclave, et, développant soudain les germes des vertus les plus hautes, elle est apparue belle comme l’épouse en tout l’éclat du jour des noces. Aussi, quelle hâte de Jésus vers cette âme bien-aimée ! Entre Jean et l’Époux, que d’épanchements ineffables ! Quel dialogue sublime du sein d’Élisabeth à celui de Marie ! Admirables mères, plus admirables enfants ! Dans la rencontre fortunée, l’ouïe, les yeux, la voix des mères, sont moins à elles qu’aux fruits bénis de leurs seins ; leurs sens sont le treillis par lequel l’Époux et l’Ami de l’Époux se voient, se comprennent et se parlent.
    L’homme animal, il est vrai, ne comprend pointée langage. Père, dira l’Homme-Dieu plus tard, je vous rends grâces de ce que vous avez caché ces choses aux prudents et aux sages, pour les révéler aux petits. Que celui-là donc qui a des oreilles pour entendre, entende ; mais en vérité, je vous le dis, si vous ne devenez comme des petits enfants, vous n’entrerez point dans le royaume des cieux, ni ne connaîtrez ses mystères. La Sagesse n’en sera pas moins justifiée par ses fils, comme le dit
    l’Évangile. Dans la droiture de leur humilité, les simples de cœur, en quête de lumière, dépassent les ombres vaines qui se jouent au-dessus des marais de ce monde ; ils savent que le premier rayon du soleil de l’éternité dissipera ces fantômes, ne laissant que le vide à ceux qui s’y seront arrêtés. Pour eux, dès maintenant ils se nourrissent de ce que l’œil n’a point vu, ni l’oreille entendu, préludant ici-bas aux délices éternelles.
    Jean-Baptiste en fait à cette heure l’ineffable expérience. Prévenue par le divin ami qui l’a recherchée, son âme s’éveille en pleine extase. Pour Jésus, d’autre part, c’est la première conquête ; c’est à l’adresse de Jean que, pour la première fois en dehors de Marie, les accents de l’épithalame sacré se formulent dans l’âme du Verbe fait chair et font battre son cœur. Aujourd’hui donc, et c’est l’enseignement de notre Épître, à côté du Magnificat s’inaugure aussi le divin Cantique dans la
    pleine acception que l’Esprit-Saint voulut lui donner. Jamais les ravissements de l’Époux ne seront plus justifiés qu’en ce jour béni ; jamais ils ne trouveront écho plus fidèle. Échauffons-nous à ces ardeurs du ciel ; joignons notre enthousiasme à celui de l’éternelle Sagesse, dont cette journée marque le premier pas vers l’humanité tout entière. Avec Jésus, sollicitons le Précurseur de se montrer enfin. N’était l’ordre d’en haut, l’ivresse de l’amour lui ferait soudain, en effet, forcer la muraille qui l’empêche de paraître et d’annoncer l’Époux. Car il sait que la vue de son visage, précédant la face même du Seigneur, excitera, elle aussi, les transports de la terre ; il sait que sa voix sera douce, quand elle sera l’organe du Verbe appelant à lui l’Épouse.
    Avec Élisabeth, exaltons au Graduel la Vierge bénie qui nous vaut toutes ces joies, et en qui l’amour tient enfermé celui que le monde ne pouvait contenir. Le distique que l’on chante au Verset, était cher à la piété du moyen âge ; on le retrouve en diverses liturgies, soit comme début d’Hymne, soit sous forme d’Antienne dans la composition des Messes ou de l’Office.
    ÉVANGILE.
    Marie avait appris de l’archange qu’Élisabeth allait bientôt devenir mère. La pensée des services que réclament sa vénérable cousine et l’enfant qui va naître, lui fait prendre aussitôt la route des montagnes où est située l’habitation de Zacharie. Ainsi va, ainsi presse, quand elle est vraie, la charité du Christ. Il n’est point d’état d’âme où, sous le prétexte d’une perfection plus relevée, le chrétien puisse oublier ses frères. Marie venait de contracter avec Dieu l’union la plus haute ; et volontiers notre imagination se la représenterait impuissante à tout, perdue dans l’extase, durant ces jours où le Verbe, prenant chair de sa chair, l’inonde en retour de tous les flots de sa divinité. L’Évangile est formel cependant : c’est en ces jours mêmes que l’humble vierge, assise jusque-là dans le secret de la face du Seigneur, se lève pour se dévouer à tous les besoins du prochain dans le corps et dans l’âme. Serait-ce à dire que les œuvres l’emportent sur la prière, et que la contemplation n’est plus la meilleure part ? Non, sans doute ; et Notre-Dame n’avait jamais si directement ni si pleinement qu’en ces mêmes jours, adhéré à Dieu par tout son être. Mais la créature parvenue sur les sommets de la vie unitive, est d’autant plus apte aux œuvres du dehors qu’aucune dépense de soi ne peut la distraire du centre immuable où elle reste fixée.
    Insigne privilège, résultat de cette division de l’esprit et de l’âme à laquelle tous n’arrivent point, et qui marque l’un des pas les plus décisifs dans les voies spirituelles ; car elle suppose la purification tellement parfaite de l’être humain, qu’il ne forme plus en toute vérité qu’un même esprit avec le Seigneur ; elle entraîne une soumission si absolue des puissances, que, sans se heurter, elles obéissent simultanément, dans leurs sphères diverses, au souffle divin. Tant que le chrétien n’a point franchi ce dernier défilé défendu avec acharnement par la nature, tant qu’il n’a pas conquis cette liberté sainte des enfants de Dieu, il ne peut, en effet, aller à l’homme sans quitter Dieu en quelque chose. Non qu’il doive négliger pour cela ses devoirs envers le prochain, dans qui Dieu a voulu que nous le voyions lui-même ; heureux toutefois qui, comme Marie, ne perd rien de la meilleure part, en vaquant aux obligations de ce monde ! Mais combien petit est le nombre de ces privilégiés, et quelle illusion serait de se persuader le contraire !
    Nous retrouverons ces pensées au jour de la triomphante Assomption ; mais l’Évangile qu’on vient d’entendre, nous faisait un devoir d’attirer dès maintenant sur elles l’attention du lecteur. C’est spécialement en cette fête, que Notre-Dame a mérité d’être invoquée comme le modèle de tous ceux qui s’adonnent aux œuvres de miséricorde ; s’il n’est point donné à tous de tenir comme elle, dans le même temps, leur esprit plus que jamais abîmé en Dieu : tous néanmoins doivent s’efforcer d’approcher sans fin, par la pratique du recueillement et de la divine louange, des lumineux sommets où leur Reine se montre aujourd’hui dans la plénitude de ses perfections ineffables.
    L’Offertoire chante le glorieux privilège de Marie, mère et vierge, enfantant celui qui l’a faite.
    Le Fils de Dieu, naissant de Marie, a consacré son intégrité virginale. Obtenons, dans la Secrète de ce jour, qu’il veuille en souvenir de sa Mère nous purifier de nos souillures, et rendre ainsi notre offrande acceptable au Dieu très-haut.
    L’Église possède en elle, dans les Mystères, le même Fils du Père éternel que portèrent durant neuf mois les entrailles de Marie. C’est en son sein bienheureux que, pour venir à nous tous, il a pris un corps. Chantons, dans l’Antienne de la Communion, et le Fils et la Mère.
    La célébration de chacun des mystères du salut par la participation au divin Sacrement qui les contient tous, est un moyen d’obtenir l’éloignement du mal pour ce monde et pour l’éternité. C’est ce qu’exprime la Postcommunion en ce qui touche le mystère de ce jour.
    Les XIVème et XVème siècles ont chanté en de gracieuses compositions le mystère de ce jour. Celle qui suit eut le don d’exciter la colère des prétendus Réformés par les expressions de sa piété si touchante envers la Mère de Dieu. On y remarquera l’appel à l’unité pour ceux qui s’égarent. Selon ce que nous avons dit du motif qui porta l’Église à établir la fête de la Visitation, Marie est de même invoquée, en d’autres formules du même temps propres à cette fête, comme la lumière qui dissipe tous les nuages, qui dissout tous les schismes.
    SÉQUENCE.
    Veni præcelsa domina, Venez, glorieuse souveraine ;
    Maria, tu nos visita, Marie, vous-même visitez-nous :
    Ægras mentes illumina illuminez nos âmes malades,
    Per sacra vitæ munia. donnez-nous de vivre saintement.
    Veni salvatrix sæculi, Venez, vous qui sauvâtes le monde,
    Sordes aufer piaculi, enlevez la souillure de nos crimes ;
    In visitando populum dans cette visite à votre peuple,
    Pœnæ tollas periculum. écartez tout péril de peine.
    Veni regina gentium, Venez, reine des nations,
    Dele flammas reatuum, éteignez les flammes du péché ;
    Rege quemcumque devium, quiconque s’égare, redressez-le,
    Da vitam innocentium. donnez à tous vie innocente.
    Veni et ægros visites, Venez, visitez les malades ;
    Maria, vires robores Marie, fortifiez les courages
    Virtute sacri impetus, par la vertu de votre impulsion sainte,
    Ne fluctuetur animus. bannissez les hésitations.
    Veni stella, lux marium, Venez, étoile, lumière des mers,
    Infunde pacis radium, faites briller le rayon de la paix ;
    Exsultet cor in gaudium que Jean tressaille
    Johannis ante Dominum. devant son Seigneur.
    Veni virga regalium, Venez, sceptre des rois,
    Reduc fluctus errantium ramenez les foules errantes
    Ad unitatem fidei à l’unité de foi
    In qua salvantur cœlici. qui est le salut des citoyens des cieux.
    Veni, deposce Spiritus Venez, implorez pour nous
    Sancti dona propensius, ardemment les dons de l’Esprit-Saint,
    Ut dirigamur rectius afin que nous suivions une ligne plus droite
    In hujus vitæ actibus. dans les actes de cette vie.
    Veni,laudemus Filium, Venez, louons le Fils,
    Laudemus Sanctum Spiritum, louons l’Esprit-Saint,
    Laudemus Patrem unicum, louons le Père, unique Dieu :
    Qui nobis det auxilium. qu’il nous donne secours.
    Amen. Amen.
    Quelle est celle-ci, qui s’avance belle comme l’aurore à son lever, terrible comme une armée rangée en bataille ? O Marie, c’est aujourd’hui que, pour la première fois, votre douce clarté réjouit la terre. Vous portez en vous le Soleil de justice ; et sa lumière naissante frappant le sommet des monts, tandis que la plaine est encore dans la nuit, atteint d’abord le Précurseur illustre dont il est dit qu’entre les fils des femmes il n’est point de plus grand. Bientôt l’astre divin, montant toujours, inondera de ses feux les plus humbles vallées. Mais que de grâce en ces premiers rayons qui s’échappent de la nuée sous laquelle il se cache encore ! Car vous êtes, ô Marie, la nuée légère, espoir du monde, terreur de l’enfer ; en sa céleste transparence, contemplant de loin les mystères de ce jour, Élie le père des prophètes et Isaïe leur prince découvrirent tous deux le Seigneur. Ils vous voyaient hâtant votre course au-dessus des montagnes, et ils bénissaient Dieu ; car, dit l’Esprit-Saint, lorsque l’hiver a enchaîné les neuves, desséché les vallées, brûlé les montagnes, le remède à tout est dans la hâte de la nuée.
    Hâtez-vous donc, ô Marie ! Venez à nous tous, et que ce ne soient plus seulement les montagnes qui ressentent les bienfaits de votre sereine influence : abaissez-vous jusqu’aux régions sans gloire où la plus grande partie du genre humain végète, impuissante à s’élever sur les hauteurs ; que jusque dans les abîmes de perversité les plus voisins du gouffre infernal, votre visite fasse pénétrer la lumière du salut. Oh ! Puissions-nous, des prisons du péché, de la plaine où s’agite le vulgaire, être entraînés à votre suite ! Ils sont si beaux vos pas dans nos humbles sentiers, ils sont si suaves les parfums dont vous enivrez aujourd’hui la terre ! Vous n’étiez point connue, vous-même vous ignoriez, ô la plus belle des filles d’Adam, jusqu’à cette première sortie qui vous amène vers nos pauvres demeures et manifeste votre puissance. Le désert, embaumé soudain des senteurs du ciel, acclame au passage, non plus l’arche des figures, mais la litière du vrai Salomon, en ces jours mêmes qui sont les jours des noces sublimes qu’a voulu contracter son amour. Quoi d’étonnant si d’une course rapide elle franchit les montagnes, portant l’Époux qui s’élance comme un géant de sommets en sommets ?
    Vous n’êtes pas, ô Marie, celle qui nous est montrée dans le divin Cantique hésitante à l’action malgré le céleste appel, inconsidérément éprise du mystique repos au point de le placer ailleurs que dans le bon plaisir absolu du Bien-Aimé. Ce n’est point vous qui, à la voix de l’Époux, ferez difficulté de reprendre pour lui les vêtements du travail, d’exposer tant qu’il le voudra vos pieds sans tache à la poussière des chemins de ce monde. Bien plutôt : à peine s’est-il donné à vous dans une mesure qui ne sera connue d’aucune autre, que, vous gardant de rester absorbée dans la jouissance égoïste de son amour, vous-même l’invitez à commencer aussitôt le grand œuvre qui l’a fait descendre du ciel en terre : « Venez, mon bien-aimé, sortons aux champs, levons-nous dès le matin pour voir si la vigne a fleuri, pour hâter l’éclosion des fruits du salut dans les âmes ; c’est là que je veux être à vous ». Et, appuyée sur lui, non moins que lui sur vous-même, sans rien perdre pour cela des délices du ciel, vous traversez notre désert ; et la Trinité sainte perçoit, entre cette mère et son fils, des accords inconnus jusque-là pour elle-même ; et les amis de l’Époux, entendant votre voix si douce, ont, eux aussi, compris son amour et partagé vos joies. Avec lui, avec vous, de siècle en siècle, elles seront nombreuses les âmes qui, douées de l’agilité de la biche et du faon mystérieux, fuiront les vallées et gagneront les montagnes où brûle sans fin le pur parfum des cieux.
    Bénissez, ô Marie, ceux que séduit ainsi la meilleure part. Protégez le saint Ordre qui se fait gloire d’honorer spécialement le mystère de votre Visitation ; fidèle à l’esprit de ses illustres fondateurs, il ne cesse point de justifier son titre, en embaumant l’Église de la terre de ces mêmes parfums d’humilité, de douceur, de prière cachée, qui furent pour les anges le principal attrait de ce grand jour, il y a dix-huit siècles. Enfin, ô Notre-Dame, n’oubliez point les rangs pressés de ceux que la grâce suscite, plus nombreux que jamais en nos temps, pour marcher sur vos traces à la recherche miséricordieuse de toutes les misères ; apprenez-leur comment on peut, sans quitter Dieu, se donner au prochain : pour le plus grand honneur de ce Dieu très-haut et le bonheur de l’homme, multipliez ici-bas vos fidèles copies.
    Que tous enfin, vous ayant suivie en la mesure et la manière voulues par Celui qui divise ses dons à chacun comme il veut, nous nous retrouvions dans la patrie pour chanter d’une seule voix avec vous le Magnificat éternel !
    L'année liturgique, Dom Guéranger"



    Luca, Sursum Corda!
    ADDIO GIUSEPPE, amico mio, sono LUCA e nel mio CUORE sarai sempre PRESENTE!
    «Réquiem aetérnam dona ei, Dómine, et lux perpétua lúceat ei. Requiéscat in pace. Amen.»

    SURSUM CORDA - HABEMUS AD DOMINUM!!! A.M.D.G.!!!

  6. #26
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    Lightbulb Re: 1° luglio - Festa del Preziosissimo Sangue di N.S Gesù Cristo

    3 luglio 2017: San Leone II, papa e confessore, infra l'Ottava dei Ss. Pietro e Paolo…




    Luglio: il mese del Preziosissimo Sangue - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/mese-preziosissimo-sangue/

    San Leone II - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/san-leone-ii/
    “3 luglio, San Leone II, Papa e Confessore (611 – Roma, 3 luglio 683).

    “A Roma il natale di san Leone secondo, Papa e Confessore, il quale nel primo anno del suo Pontificato, pieno di meriti, volò al cielo”.”


    http://www.sodalitium.biz/della-fest...-pietro-paolo/
    "Catechismo Maggiore di San Pio X –
    Delle feste dei santi Apostoli, e in particolare dei santi Pietro e Paolo.


    194 D. Chi furono gli Apostoli?
    R. Gli Apostoli furono discepoli di Gesù Cristo da Lui eletti ad essere testimoni della sua predicazione e de’ suoi miracoli, depositari della sua dottrina, investiti della sua autorità, e mandati ad annunziare l’Evangelo a tutte le genti.

    195 D. Quale fu il frutto della predicazione degli Apostoli?
    R. Il frutto della predicazione degli Apostoli fu la distruzione dell’idolatria, e lo stabilimento della religione cristiana.

    196 D. Con quali mezzi hanno gli Apostoli indotto le nazioni ad abbracciare la religione cristiana?
    R. Gli Apostoli hanno indotto le nazioni ad abbracciare la religione cristiana confermando la divinità della dottrina che predicavano colla forza dei miracoli, colla santità della vita, e finalmente colla costanza ne’ patimenti, e col dare per essa la vita medesima.

    197 D. Perché si celebra con maggior solennità la festa de santi Pietro e Paolo?
    R. Si celebra con maggior solennità la festa dei santi Pietro e Paolo, perché essi sono i principi degli Apostoli.

    198 D. Perché i santi Pietro e Paolo si chiamano principi degli Apostoli?
    R. I santi Pietro e Paolo si chiamano principi degli Apostoli, perché S. Pietro é stato specialmente eletto da Gesù Cristo capo degli Apostoli e di tutta la Chiesa, e S. Paolo ha faticato più di tutti nella predicazione del Vangelo e nella conversione dei gentili.

    199 D. Dove ebbe S. Pietro la sua sede?
    R. S. Pietro ebbe prima la sua sede in Antiochia, poi la trasferì e fissò in Roma, capitale allora dell’impero Romano, e in Roma terminò i lunghi e penosi travagli del suo apostolato con un glorioso martirio.

    200 D. Dall’ avere S. Pietro fissato la sua sede in Roma, a dall’aver ivi terminati i suoi giorni che cosa consegue?
    R. Dall’avere S. Pietro fissato in Roma la sua sede consegue che noi dobbiamo riconoscere il Romano Pontefice per vero successore di S. Pietro e capo di tutta la Chiesa, prestargli sincera ubbidienza, e tenere per fede le dottrine da esso definite come Pastore e Maestro di tutti i cristiani.

    201 D. Chi era S. Paolo prima della conversione?
    R. S. Paolo, prima della conversione, era un dotto fariseo e un persecutore del nome di Gesù.

    202 D. Come fu chiamato S. Paolo all’apostolato?
    R. S. Paolo fu chiamato all’apostolato sulla via di Damasco, dove Gesù Cristo glorioso gli apparve e di persecutore della Chiesa ne fece un zelantissimo predicatore del Vangelo.

    203 D. Perché Gesù Cristo ha voluto convertire S. Paolo con un sì grande miracolo?
    R. Gesù Cristo volle convertire S. Paolo con un si grande miracolo per mostrare in lui la potenza e l’efficacia della sua grazia, che può cambiare i cuori più induriti e convertirli a penitenza, e per renderne il testimonio più credibile.

    204 D. Perché i santi Apostoli Pietro e Paolo si festeggiano nel medesimo giorno?
    R. I santi Apostoli Pietro e Paolo si festeggiano nel medesimo giorno, perché ambedue dopo aver santificata Roma con la loro presenza e predicazione vi subirono il martirio e ne divennero i gloriosi protettori.

    205 D. Che cosa dobbiamo noi imparare dai santi Apostoli?
    R. Dai santi Apostoli noi dobbiamo imparare:
    a regolare le azioni della vita colle massime del Vangelo;
    ad istruire con santo zelo e con costanza nella dottrina di Gesù Cristo quelli che ne abbisognano;
    a patir volentieri qualche cosa per amore del suo nome.

    206 D. Che cosa dobbiamo noi fare nelle feste degli Apostoli?
    R. Nelle feste degli Apostoli dobbiamo
    ringraziare il Signore d’averci chiamati alla Fede per mezzo di essi;
    chiedergli la grazia di conservarla illibata per loro intercessione;
    pregarlo a proteggere la Chiesa contro i suoi nemici, e darle de’ pastori che siano degni successori de’ santi Apostoli."




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    “Carlo Di Pietro - Sursum Corda

    Preghiera al Santo del giorno.
    In nómine Patris
    et Fílii
    et Spíritus Sancti.
    Amen.

    Eterno Padre, intendo onorare san Giacinto, cameriere dell’imperatore Traiàno. Accusato di esser Cristiano, fu afflitto con varie battiture, e, gettato in carcere, consunto dalla fame, rese lo spirito. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questo santo Martire, ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, san Giacinto possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.”



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    “3 luglio 2017: infra l'Ottava dei Ss. Pietro e Paolo.”
    “3 luglio 2017: san Leone II, Papa e confessore.

    Leone II, Leone III e Leone IV, papi, santi, i loro resti, ritrovati nel 1580 furono, il 27 maggio del 1607, collocati all’altare della Madonna della Clemenza a S. Pietro in Vaticano. Prima erano, per volere di Pasquale II, nell’oratorio e altare dedicato a S. Leone I papa.
    Leone II, Siciliano, fu sulla sedia di Pietro dal 17 agosto 682 al 3 luglio 683,
    M.R.: 3 luglio - A Roma il natale di san Leone secondo, Papa e Confessore, il quale nel primo anno del suo Pontificato, pieno di meriti, volò al cielo.
    [ Tratto dall'opera «Reliquie Insigni e "Corpi Santi" a Roma» di Giovanni Sicari ].”



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    “Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].”
    “3 juillet : Saint Léon II, Pape et Confesseur († 683).”
    “3 juillet : Saint Héliodore d'Altino, Évêque.”




    3° giorno: Come dobbiamo praticare la devozione al Preziosissimo Sangue
    http://www.stellamatutina.eu/3-giorn...issimo-sangue/
    “3° giorno: Come dobbiamo praticare la devozione al Preziosissimo Sangue

    La devozione al Preziosissimo Sangue non deve essere sterile, ma feconda di vita per le nostre anime. E maggiori saranno i frutti spirituali se seguiremo il metodo insegnatoci dai santi, che in ciò furono maestri. S. Gaspare Del Bufalo, il Serafino del Prez.mo Sangue, ci consiglia di fissare lo sguardo nel Cristo insanguinato e di richiamare alla mente questi pensieri: Chi è Colui che ha dato il Sangue per me? Il Figlio di Dio. Se l’avesse versato un amico come gli sarei riconoscente! Per Gesù invece la più nera ingratitudine! Anch’io forse sono giunto perfino a bestemmiarlo e ad offenderlo con gravi peccati. Che cosa mi ha dato il Figlio di Dio? Il Suo Sangue. Voi sapete, esclama S. Pietro, che non con l’oro e l’argento siete stati liberati, ma col Sangue Prezioso di Cristo. E quali meriti avevo io? Nessuno. Si sa che una madre dà il sangue per i suoi figlioli e chi ama lo versa per la persona amata. Ma io, per il peccato, ero nemico di Dio. Eppure egli non ha guardato alle mie colpe, ma solo al suo amore. Come me l’ha dato? Tutto, fino all’ultima stilla fra gli insulti, le bestemmie e i tormenti più atroci. Perciò Gesù vuole da noi in cambio di tanto dolore e di tanto amore, il nostro cuore, vuole che noi fuggiamo il peccato, vuole che noi l’amiamo con tutte le nostre forze. Si, amiamolo questo Dio confitto alla croce, amiamolo intensamente e le sue sofferenze non saranno state inutili e il suo Sangue non sarà stato sparso invano per noi.
    ESEMPIO: Il più grande apostolo della devozione al Prez.mo Sangue fu senza dubbio S. Gaspare del Bufalo romano, nato il 6 gennaio 1786 e morto il 28 dicembre 1837. Suor Agnese del Verbo Incarnato, morta poi in gran concetto di santità, molti anni prima ne predisse l’Opera grandiosa affermando che sarebbe stato «La tromba del divin Sangue», a voler significare con quanto ardore ne avrebbe propagato la devozione e cantato le glorie. Dovette subire indicibili sofferenze e calunnie, ma alla fine ebbe la gioia di poter fondare la Congregazione dei Missionari del Prez.mo Sangue, oggi sparsa in molte parti del mondo. Il Signore per confortarlo nelle sue tribolazioni, un giorno, mentre celebrava la santa Messa, subito dopo la consacrazione gli fece vedere il cielo dal quale scendeva una catena d’oro, che passando nel calice, legava la sua anima per condurla alla gloria. Da quel giorno egli dovette soffrire ancora di più, ma fu sempre più intenso il suo zelo per portare alle anime i benefici del Sangue di Gesù. Fu beatificato da S. Pio X il 18 dicembre 1904 e canonizzato da Pio XII il 12 giugno 1954. Il suo corpo riposa nella chiesa di S. Maria in Trivio a Roma e in parte anche in Albano Laziale, presso Roma, chiuso in ricca urna. Dal cielo continua a largire grazie e miracoli specialmente ai devoti del Sangue Prezioso.
    PROPOSITO: Penserò spesso, soprattutto nel momento della tentazione, alle sofferenze patite da Gesù per me.
    GIACULATORIA: Ti adoro, o Sangue Prezioso di Gesù, versato per mio amore.”



    03 luglio
    http://www.preghiereperlafamiglia.it.../03-luglio.htm
    “LA DEVOZIONE AL PREZ.MO SANGUE.”





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  7. #27
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    Lightbulb Re: 1° luglio - Festa del Preziosissimo Sangue di N.S Gesù Cristo

    4 e 5 luglio 2017: infra l'ottava dei ss. Pietro e Paolo…




    4 luglio 2017: infra l'Ottava dei Ss. Pietro e Paolo…



    “Preghiera a San Pietro per la fedeltà a Cristo.”
    https://www.sursumcorda.cloud/preghi...-a-cristo.html

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    “Carlo Di Pietro - Sursum Corda
    Preghiera al Santo del giorno.
    In nómine Patris
    et Fílii
    et Spíritus Sancti.
    Amen.

    Eterno Padre, intendo onorare san Teodóro Vescovo, il quale, nella persecuzione di Diocleziàno, sotto il Preside Digniàno, fu percosso con flagelli piombati e gli fu tagliata la lingua, e finalmente Confessore si riposò in pace.
    Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questo santo Confessore, ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, san Teodóro Vescovo possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.”




    Nell'ottava dei ss. Pietro e Paolo - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/nellottava-san-pietro-paolo/
    “4 luglio, nell’ottava dei santi Pietro e Paolo Apostoli.

    O santi Apostoli, che dopo aver osservato e incessantemente predicato il Vangelo, ne confermaste tutte le verità sostenendo intrepidi le più crudeli persecuzioni e i più tormentosi martìrii in sua difesa, otteneteci, vi preghiamo, la grazia di essere sempre disposti, come voi, a preferire piuttosto la morte che tradire in qualsiasi maniera la causa della fede. Così sia.”



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    “4 luglio 2017: infra l'Ottava dei Ss. Pietro e Paolo.”



    Ligue Saint Amédée
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    “4 juillet : Sainte Berthe, Veuve, Fondatrice de Monastère (644-723).”





    04 luglio
    http://www.preghiereperlafamiglia.it.../04-luglio.htm
    “IL SANGUE DIVINO DI GESU'
    4° GIORNO
    MEDITAZIONE

    Ogni buon cristiano dovrebbe fissare spesso lo sguardo al Sangue che gronda dalle piaghe di Gesù Crocifisso e, durante la S. Messa, contemplare con devozione il calice consacrato, che il sacerdote leva in alto. Ma nel far ciò non dovrebbe fermarsi a considerare unicamente le sofferenze del Redentore, ma riflettere che quel Sangue, sgorgato dalle vene di Gesù, è Sangue Divino, cioè il Sangue di Dio. Ebbene la ragione fondamentale del culto al P. Sangue è tutta qui: il Sangue Prezioso è il Sangue del Dio Incarnato e perciò noi lo adoriamo. Infatti è di fede che nella Persona di Gesù Cristo si sono unite due nature: quella divina e quella umana, perciò il Sangue ch'egli ha versato è Sangue divino ed umano, perché Sangue di Gesù vero Dio e vero Uomo. Grande mistero incomprensibile ad ogni mente creata! Se non possiamo comprendere questo mistero, una cosa possiamo e dobbiamo capire, e cioè che Dio ha voluto prendere la nostra umanità e versare il suo Sangue per salvarci: «Per la nostra salvezza discese dal cielo e si fece uomo». Egli è degno perciò di ricevere gloria e benedizioni dalle anime nostre, è degno di tutto il nostro amore. Adoriamo dunque profondamente questo mistero di sapienza e di amore ed innalziamo al Sangue Prezioso di Gesù l'inno della nostra riconoscenza, per aver così operato la salvezza delle nostre anime.
    ESEMPIO
    Un'anima veramente prediletta dal Sangue di Gesù fu la B. Maria De Mattias nata a Vallecorsa (FR) il 4 febbraio 1805 e morta a Roma il 20 agosto 1886. Ascoltando le parole di S. Gaspare del Bufalo, decise di farsi suora, ma quando andò a chiedere consiglio al santo missionario, questi, per divina ispirazione, le disse che il Signore la chiamava ad altra missione e l'affidò alla direzione spirituale del Venerabile D. Giovanni Merlini, anch'egli missionario. Lasciò la famiglia e si recò ad Acuto nel Lazio, dove, dopo molte difficoltà, aprì la prima casa e scuola delle Suore Adoratrici del Sangue di Cristo. Fra privazioni, lotte e sofferenze fondò nuove case e nuove scuole per l'educazione e l'istruzione cristiana della gioventù femminile. Non solo fu devotis¬sima del Prez.mo Sangue, ma spese tutta la sua vita a diffonderne il culto nel popolo. Alle suore ripeteva spesso: «Non si allontani mai il vostro cuore da quella fonte perenne che scaturisce dalla piaga amorosa del costato di Gesù Crocifisso, nostro sposo; qui avremo raddolcite le nostre fatiche fatte per amore di Dio». Fu beatificata da Pio XII nell'Anno Santo 1950 ed il suo corpo riposa nella Chiesa del Prez.mo Sangue, che sorge a Roma, nel quartiere Latino Via Beata Maria De Mattias, 10. Dal suo altare si sprigiona un raggio perenne di grazie e benedizioni per chi ricorre alla sua intercessione.
    Fioretto. - Bacerò il Crocifisso e dirò: Sangue Divino del Redentore, io ti adoro e ti amo.
    Giaculatoria. Sangue Divino di Gesù dona fede e forza all'anima mia.”
    4° giorno: Il sangue divino di Gesù.





    Luca, Sursum Corda!








    5 luglio 2017: infra l'ottava dei ss. Pietro e Paolo...



    Sant'Antonio Maria Zaccaria - Sodalitium
    “Sant’Antonio Maria Zaccaria, Confessore (Cremona, 1502 – Cremona, 5 luglio 1539).

    “A Cremona, in Lombardia, sant’Antonio Maria Zaccaria Confessore, Fondatore dei Chierici Regolari di san Paolo e delle Vergini Angeliche : insigne per ogni virtù e per miracoli, dal Papa Leone decimoterzo fu ascritto fra i Santi. Il suo corpo si venera a Milano, nella chiesa di san Barnaba”.
    Sant’Antonio Maria Zaccaria, tu che hai curato i poveri e gli ammalati e hai consacrato la tua vita alla salute delle anime, ascolta la mia umile e fiduciosa preghiera. Continua la tua opera di medico e di sacerdote, ottenendomi da Dio la guarigione dalle infermità fisiche e morali, così che, libero da ogni colpa e da ogni male, io possa amare il Signore nella gioia, compiere con fedeltà i miei doveri, lavorare generosamente per il bene dei fratelli e per la mia santificazione. Così sia.”



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    “Carlo Di Pietro - Sursum Corda
    Preghiera al Santo del giorno.
    In nómine Patris
    et Fílii
    et Spíritus Sancti.
    Amen.

    Eterno Padre, intendo onorare santa Zoe Martire, moglie del beato Nicostrato Martire, la quale, sotto l’imperatore Diocleziàno, mentre pregava alla confessione del beato Apòstolo Piétro, fu legata dai persecutori e gettata in oscurissimo carcere; quindi fu sospesa pel collo e pei capelli ad un albero, sotto il quale fu fatto un orribile fumo, e così, nella confessione del Signore, rese lo spirito. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi le avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questa santa Martire, ed a lei affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, santa Zoe possa essere mia avvocata e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.”

    “Disponibili copie dell'ultimo numero di Sodalitum presso Oratorio IMBC san Lorenzo Martire a Potenza. WWW.SODALITIUM.IT”



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    “5 luglio 2017: infra l'ottava dei ss. Pietro e Paolo.”
    “5 luglio 2017: Sant'Antonio Maria Zaccaria, confessore.

    Nato nel 1502 e morto nel 1539 a Cremona. E' il fondatore, assieme ad altri due sacerdoti, della "Congregazione dei Clerici Regolari di san Paolo", meglio noti come "Barnabiti" per il nome popolare che gli venne dato da quando avevano avviato la confraternita nella chiesa di san Barnaba. Resta orfano di padre quando ha solo due anni. Lo spirito di Antonio viene anche formato, per così dire, dalle numerose vicende tragiche che colpiscono Cremona nel XVI° secolo: una serie di passaggi di dominazioni, con relativi saccheggi e devastazioni; lo straripamento del Po; le febbri malariche; il tifo petecchiale; la carestia; la peste e, infine, il terremoto. Dopo aver lasciato tutta la sua eredità alla madre (giovane vedova che si era occupata a tempo pieno della sua educazione), parte per studiare Medicina a Padova, ma quando torna laureato nella sua città, viene colpito dalla miseria morale della popolazione, e decide di trasformarsi da medico del corpo a medico delle anime. Comincia a vivere secondo uno stile ispirato alla vita evangelica, assiste malati e prigionieri, e dà inizio ad un apostolato verso i laici nella piccola chiesa di san Vitale, vicina alla sua casa. Raduna persone di tutti i tipi a cui legge la Sacra Scrittura o fa catechesi. Lui stesso, spinto da un frate che lo guida spiritualmente, si avvia verso gli studi teologici e dei padri della Chiesa. Nel 1528 viene ordinato sacerdote (in forma tutt'altro che solenne) e da allora si firmerà sempre con la sigla "Antonio Maria prete". Dato che prosegue il suo apostolato per i laici, rinuncia di fatto alla carriera ecclesiastica, ma guadagna comunque una fama tale da essere invitato ad espandere il suo intervento. Trasferitosi a Milano, conosce Ferrari e Morigia, con i quali condivide l' idea di fondare una nuova congregazione di clerici regolari per rigenerare e rianimare l'amore al culto divino (in quei tempi i problemi sulla cura del culto e la moralità sono assai gravi). Vuole trasformare l'oratorio (nel quale aveva avviato il suo apostolato ai laici) in una originale comunità formata da tre famiglie: preti, suore (Angeliche di san Paolo) e persone laiche. Dieci anni più tardi si trasferiranno nella chiesa di san Barnaba. Singolare nella storia dei Barnabiti, è l'approvazione papale della congregazione ancora prima che fosse effettivamente avviata. Le famiglie dei Barnabiti diventano famose a Milano per le loro iniziative (alcune saranno addirittura caratteristiche di Milano, come il suonare le campane alle 15 del venerdì per ricordare la passione di Cristo, o la "Quaranta ore" di esposizione itinerante del ss.Sacramento). Predicano per le strade con il crocifisso in mano, fanno catechesi ed invitano la gente a conversione: durante la peste e le carestie assistono la popolazione. Il loro zelo, comunque, gli fa guadagnare anche l'ostilità da parte di qualcuno, ed infatti verranno accusati di eresia e sottoposti a processo. Antonio muore di "febbre" nel 1539 nella sua Cremona. Ha 37 anni. Dopo 27 anni dalla morte, come per altri santi, il suo corpo viene trovato incorrotto. Dichiarato santo nel 1897, in forma solenne a san Pietro, da papa Leone XIII. Di lui ci sono rimasti alcuni scritti molto belli.”




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    05 luglio
    http://www.preghiereperlafamiglia.it.../05-luglio.htm
    “IL SANGUE CHE PURIFICA
    5° GIORNO
    MEDITAZIONE

    Gesù ci ha amati e ci ha purificati dalla colpa nel suo Sangue. L'umanità giaceva sotto il pesante fardello del peccato e sentiva l'incoercibile necessità dell'espiazione. In tutti i tempi vittime, ritenute innocenti e meritevoli presso Dio, venivano sacrificate; alcuni popoli giunsero ad immolare perfino vittime umane. Ma né questi sacrifici, né tutte le sofferenze umane unite insieme, sarebbero mai bastate a purificare l'uomo dal peccato. L'abisso fra l'uomo e Dio era infinito perché l'offeso era il Creatore e l'offensore una creatura. Era dunque necessaria una vittima innocente e capace di meriti infiniti come Dio, ma allo stesso tempo ricoperta delle colpe umane. Questa vittima non poteva essere una creatura, ma Dio stesso. Si manifestò allora tutta la carità di Dio verso l'uomo perché egli mandò il suo Figlio Unigenito ad immolarsi per la nostra salvezza. Gesù volle scegliere la via del sangue per purificarci dalla colpa, perché è il sangue che ribolle nelle vene, è il sangue che stimola all'ira e alla vendetta, è il sangue il fomite della concupiscenza, è il sangue che spinge al peccato, perciò solo il Sangue di Gesù poteva purificarci da ogni iniquità. È dunque necessario ricorrere al Sangue di Gesù, unica medicina delle anime, se vogliamo avere il perdono dei nostri peccati e mantenerci nella grazia di Dio.
    ESEMPIO
    Il servo di Dio Mons. Francesco Albertini, per meglio promuovere la devozione al Prezzo della nostra redenzione, fondò la Confraternita del Prez.mo Sangue. Mentre ne scriveva gli Statuti, nel convento delle Paolotte in Roma, si udirono urla e strepiti in tutto il monastero. Alle consorelle spaventate, suor Maria Agnese del Verbo Incarnato disse: «Non temete: è il demonio che si arrabbia, perché il nostro confessore sta facendo cosa che gli dispiace assai». L'uomo di Dio stava scrivendo la «Coroncina del Prez. Sangue». Il maligno suscitò in lui tanti scrupoli che stava per distruggerla quando la stessa santa suora, ispirata da Dio, vedendolo esclamò: «Oh! che bel regalo ci portate, padre!». «Quale?» disse meravigliato l'Albertini, che a nessuno aveva confidato di aver scritto quelle preghiere. «La Coroncina del Prez.mo Sangue», rispose la suora. «Non la distruggete, perché sarà diffusa in tutto il mondo e farà molto bene alle anime». E fu così. Anche i più ostinati peccatori non resistevano quando durante le sante Missioni, si svolgeva la commoventissima funzione delle «Sette Effusioni». L'Albertini fu eletto Vescovo di Terracina, dove morì santamente.
    Fioretto. - Pensiamo quanto Sangue è costata a Gesù la salvezza dell'anima nostra e non la macchiamo col peccato.
    Giaculatoria. - Salve, o Sangue Prezioso, che scaturisci dalle piaghe di nostro Signor Gesù Crocifisso e lavi i peccati di tutto il mondo.”
    5° giorno: Il sangue che purifica




    Luca, Sursum Corda!
    ADDIO GIUSEPPE, amico mio, sono LUCA e nel mio CUORE sarai sempre PRESENTE!
    «Réquiem aetérnam dona ei, Dómine, et lux perpétua lúceat ei. Requiéscat in pace. Amen.»

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  8. #28
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    Lightbulb Re: 1° luglio - Festa del Preziosissimo Sangue di N.S Gesù Cristo

    6 luglio 2017: SANTA MARIA GORETTI, OTTAVA dei Santi Pietro e Paolo…









    "Serto di fiori aulentissimi in onore di Santa Maria Goretti Di Piergiorgio Seveso."
    https://www.facebook.com/media/set/?...2566657&type=3





    Santa Maria Goretti - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/santa-maria-goretti/
    “6 luglio, Santa Maria Goretti, Martire (Corinaldo, 16 ottobre 1890 – Nettuno, 6 luglio 1902).

    “A Nettuno, nel Lazio, santa Maria Goretti, piissima fanciulla, crudelissimamente uccisa per la difesa della propria verginità, che il Papa Pio dodicesimo solennemente annoverò nel catalogo delle sante Vergini”.
    O piccola Maria Goretti che sacrificasti la vita per conservare illibata la tua verginità e che, morente, perdonasti al tuo uccisore promettendo di pregare per lui dal Cielo, aiutaci a superare noi stessi nel difficile cammino di questo mondo così profondamente sconvolto dalle più violente passioni. Ottienici la grazia della purezza dei costumi e quella di un grande amore verso i nostri fratelli. Tu, che uscita da un’umile famiglia di contadini, per la tua eroica vittoria sul male e il glorioso martirio volasti al Cielo con l’aureola della santità, ottienici la pace, la fede, il lavoro fecondo in una nuova atmosfera di carità, ottenendo per noi dal Signore tutte le grazie necessarie per il nostro bene spirituale e materiale, per la nostra vita terrena e per quella eterna. In particolare ottienici la grazia che in questo momento ci sta molto a cuore. Così sia.”



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    “6 Juillet : Sainte Maria Goretti, Vierge et martyre (1890-1902).”





    06 Luglio - Santa Maria Goretti
    http://www.preghiereperlafamiglia.it...ia-goretti.htm
    “06 LUGLIO SANTA MARIA GORETTI Corinaldo, 16 ottobre 1890 - Nettuno, 6 luglio 1902

    Nacque a Corinaldo (Ancona) il 16 ottobre 1890, figlia dei contadini Luigi Goretti e Assunta Carlini, Maria era la seconda di sei figli. I Goretti si trasferirono presto nell'Agro Pontino. Nel 1900 suo padre morì, la madre dovette iniziare a lavorare e lasciò a Maria l'incarico di badare alla casa e ai suoi fratelli. A undici anni Maria fece la Prima Comunione e maturò il proposito di morire prima di commettere dei peccati. Alessandro Serenelli, un giovane di 18 anni, s' innamorò di Maria. Il 5 luglio del 1902 la aggredì e tentò di violentarla. Alle sue resistenze la uccise accoltellandola. Maria morì dopo un'operazione, il giorno successivo, e prima di spirare perdonò Serenelli. L'assassino fu condannato a 30 anni di prigione. Si pentì e si convertì solo dopo aver sognato Maria che gli diceva avrebbe raggiunto il Paradiso. Quando fu scarcerato dopo 27 anni chiese perdono alla madre di Maria. Maria Goretti fu proclamata santa nel 1950 da Pio XII. (Avvenire)
    PREGHIERA A SANTA MARIA GORETTI
    Salve, o soave ed amabile santa! Martire sulla terra ed Angelo in cielo! Dalla tua gloria volgi lo sguardo su questo popolo che ti ama, che ti venera, che ti glorifica, che ti esalta. Sulla tua fronte tu porti chiaro e fulgente il nome vittorioso di Cristo; sul tuo volto virgineo è la forza dell’amore, la costanza della fedeltà allo sposo divino; tu sei sposa di sangue, per ritrarre in te l’immagine di Lui. A te, potente presso l’agnello di Dio, affidiamo questi i nostri figli e figlie. Essi ammirano il tuo eroismo, ma anche vogliono essere tuoi imitatori nel fervore della fede e nella incorruttibile illibatezza dei costumi. A te i padri e le madri ricorrono, affinché tu li assita nella loro missione educativa. In te per le nostre mani trova rifugio la fanciullezza, e la gioventù tutta, affinchè sia protetta da ogni contaminazione e possa incedere per il cammino della vita nella serenità e nella letizia dei puri di cuore. Così sia.
    (Papa Pio XII).”





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    “Carlo Di Pietro - Sursum Corda
    Preghiera al Santo del giorno.
    In nómine Patris
    et Fílii
    et Spíritus Sancti.
    Amen.

    Eterno Padre, intendo onorare sant’Isaia Profeta, il quale, sotto il Re Manàsse, morì segato in due parti, e fu sepolto sotto la quercia di Rogel, vicino alla corrente delle acque. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima, per i meriti di questo Santo, ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, sant’Isaia Profeta possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia."




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    “6 luglio 2017: OTTAVA dei Santi Pietro e Paolo.”
    “Il 6 luglio 1758 Clemente XIII della Torre Rezzonico viene esaltato al Sommo Pontificato.”






    06 luglio
    http://www.preghiereperlafamiglia.it.../06-luglio.htm
    “IL SANGUE CHE PACIFICA CON DIO
    6° GIORNO
    MEDITAZIONE

    Dopo il diluvio universale Noé offrì a Dio un sacrificio di lode e di grazie ed ecco che l'arcobaleno appare all'orizzonte, come per avvolgere in un solo amplesso il cielo e la terra. Dio, placato, giurò che mai avrebbe distrutto i viventi sulla terra. Il sacrificio offerto da Noé era soltanto la figura dell'immolazione di Cristo, che, col sacrificio del proprio Sangue, avrebbe pacificato l'umanità con Dio. Cos'è il peccato se non un atto di guerra dell'uomo contro il suo Creatore? L'atto di guerra genera inimicizia. È l'uomo che, ribellandosi a Dio, diventa suo nemico, ne provoca l'ira ed i castighi. Il Sangue di Gesù è stato versato per cancellare questo stato di guerra. I quattro angeli dell'Apocalisse che Dio manda per punire il mondo, odono una voce: «Non versate il calice della vendetta, perché prima si devono segnare coloro che ne dovranno essere preservati». «E chi sono costoro?» domandano gli angeli. La voce risponde: «Coloro che lavarono le proprie anime nel Sangue dell'Agnello». Quanta bontà del Signore verso di noi! Non solo ci ha purificati col suo Sangue, ma ha voluto anche dimenticare tutte le nostre colpe e ci ha proclamati suoi figli prediletti. Rispondiamo anche noi con l'amore a tanto amore. Quale nera ingratitudine sarebbe la nostra se osassimo offenderlo e tradirlo col peccato, proprio mentre egli, con paterno amplesso ci stringe al suo Cuore.
    ESEMPIO
    I santi, che più degli altri conoscono il valore di un'anima, si sono adoperati in tutti i modi per salvare non solo la propria, ma anche quelle del prossimo. Un apostolo instancabile fu S. Francesco Saverio, della Compagnia di Gesù, da S. Gaspare scelto a protettore dei Missionari e delle Suore Adoratrici del Sangue di Cristo. Egli abbandonò gli onori e le comodità del suo nobile casato, entrò nella Compagnia di Gesù e solcò gli oceani per portare la fede di Cristo nelle Indie e in Giappone. Il Crocifisso era la sua spada conquistatrice. Un giorno, viaggiando sul mare in burrasca, gli fu strappato dalla furia delle onde, ma lo riebbe inaspettatamente da un grosso granchio il giorno dopo, mentre era in preghiera sulla spiaggia. Dopo l'India e il Giappone, assetato ancora di anime, tentò di penetrare in Cina, ma non poté coronare il suo sogno, perché Dio volle chiamarlo al premio di tante fatiche. Morì nell'Isola di Sanciano, di fronte a Canton, il 3 dicembre 1552. Quel braccio, che battezzò migliaia di infedeli, è esposto nella chiesa del Gesù in Roma.
    Fioretto. - Se per disgrazia cadrò in peccato, penserò alla grande dolcezza che si prova quando si è in pace con Dio, gli chiederò subito perdono e mi confesserò al più presto.
    Giaculatoria. - Agnello di Dio, che col tuo Sangue togli i peccati del mondo, abbi pietà di me.”
    6° giorno: Il sangue che pacifica con Dio
    “6° giorno: Il sangue che pacifica con Dio.”





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  9. #29
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    Lightbulb Re: 1° luglio - Festa del Preziosissimo Sangue di N.S Gesù Cristo

    7 e 8 luglio 2017...



    7 luglio 2017: Santi Cirillo e Metodio, Vescovi e Confessori…





    Santi CIRILLO E METODIO : Apostoli degli Slavi (Mario SCUDU)
    https://forum.termometropolitico.it/...-d-europa.html
    “Martirologio tradizionale (7 luglio): I santi Vescovi e Confessori Cirillo e Metodio fratelli, il cui natale rispettivamente si commemora il quattordici Febbraio e il sei Aprile.”


    SS. Cirillo e Metodio - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/ss-cirillo-metodio/
    “7 luglio, Santi Cirillo e Metodio, Vescovi e Confessori.

    Dio onnipotente ed eterno, che per i tuoi beati Confessori e Vescovi Cirillo e Metodio concedesti alle genti slave di giungere alla cognizione del tuo nome; fa, che come ora ci allietiamo della loro festa, così veniamo poi aggregati alle loro compagnia. Per il Signore.”



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    “Carlo Di Pietro - Sursum Corda
    Preghiera al Santo del giorno.
    In nómine Patris
    et Fílii
    et Spíritus Sancti.
    Amen.

    Eterno Padre, intendo onorare san Villebàldo, primo Vescovo di Eichstadt, figlio di san Riccardo, Re d’Inghiltérra, e fratello di santa Valbùrga Vergine: affaticandosi per il Vangelo insieme con san Bonifacio, convertì a Cristo molte genti. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questo santo Vescovo, ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, san Villebàldo possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.”



    Ligue Saint Amédée
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    “7 juillet : Saint Cyrille et saint Méthode, Apôtres des Slaves.”



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    http://www.radiospada.org
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    “7 luglio 2017: Santi Cirillo e Metodio, confessori.

    Cirillo e Metodio, fratelli nel sangue e nella fede, nati a Tessalonica (attuale Salonicco, Grecia) all’inizio del sec. IX, evangelizzarono i popoli della Pannonia e della Moravia. Crearono l’alfabeto slavo e tradussero in questa lingua la Scrittura e anche i testi della liturgia latina, per aprire ai nuovi popoli i tesori della parola di Dio e dei Sacramenti. Per questa missione apostolica sostennero prove e sofferenze di ogni genere. Papa Adriano II accreditò la loro opera, confermando la lingua slava per il servizio liturgico. Metodio, consacrato vescovo di Sirmio (Jugoslavia) e nominato legato presso gli Slavi, morì a Velehrad (Cecoslovacchia) il 6 aprile 885.”
    “Il 7 luglio 1304 muore il Beato Benedetto XI Boccasini, Sommo Pontefice.”




    07 luglio
    http://www.preghiereperlafamiglia.it.../07-luglio.htm
    “IL SANGUE CHE REDIME
    7° GIORNO
    MEDITAZIONE

    Il peccato non solo privò l'uomo della grazia e lo inimicò con Dio, ma lo rese anche schiavo di Satana; la Redenzione perciò doveva operare questo triplice effetto nelle anime: restituire la grazia santificante, purificandole dalla colpa, pacificarle con Dio e infine riscattarle dalla schiavitù del demonio. Infatti il peccatore, per scrollare dalle sue spalle il giogo soave e dolce della legge divina, incappa nella tirannia dell'inferno. «Chi pecca, dice S. Giovanni, appartiene al demonio». Quale fu il prezzo pagato da Gesù per strappare dai suoi artigli questa preziosa preda? Il suo Sangue. Ecco dunque il valore di un'anima! Quanto vali tu? Risponde S. Agostino: guarda quanto sei stato pagato». Dio ti aveva perduto e ti ha ricomprato sborsando tutto il suo Sangue. E tu che conto fai di te stesso? Chi sa quante volte, cedendo alla violenza della tentazione, fuggi da Dio e ti vendi nuovamente a Satana! Sii forte, abbi fede nella virtù del Sangue Divino, invocalo e non soccomberai nella lotta. Te lo assicura S. Paolo «Per la fede in quel Sangue, anche noi vinceremo il demonio».
    ESEMPIO
    Nei Processi di Beatificazione di S. Gaspare Del Bufalo si narra che nel 1821, mentre predicava la Missione a Segni, nel Lazio gli si presentò un uomo che per venti scudi al giorno aveva venduto l'anima al demonio. Il patto era stato da lui sottoscritto e consegnato a Satana, che gli era comparso. L'infelice riceveva in modo misterioso e puntualmente i venti scudi giornalieri, ma non aveva pace. A quei tempi era quella una buona somma, eppure si ritrovava sempre pieno di debiti a causa dei suoi stravizi. Era sull'orlo della disperazione, quando sentì parlare del santo missionario. Andò a cercarlo, si gettò ai suoi piedi ed ebbe la fortuna di ascoltare dalla sua bocca queste consolanti parole: «Abbi fede, figliolo, il Sangue di Gesù ricomprerà la tua anima». Il Servo di Dio non cessò di pregare, digiunare e macerarsi le carni con la disciplina per salvare quell'anima. Alla fine il Sangue di Gesù trionfò e il demonio fu costretto a restituire il foglio firmato da quel povero peccatore. Cosa dire di coloro che, per un vile piacere, vendono la propria anima a Satana? Se pensassero quanti tormenti è costata a Gesù!
    Fioretto. - Per evitare il peccato mortificherò la mia volontà e i miei sensi, specialmente gli occhi.
    Giaculatoria. - Sangue Prezioso di Gesù, prezzo infinito del nostro riscatto, sii sempre amato da tutti gli uomini!”
    7° giorno: Il sangue che redime




    Luca, Sursum Corda!








    8 luglio 2017: Sant’Elisabetta, Vedova, Regina di Portogallo…




    S. Elisabetta di Portogallo - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/s-elisabetta-portogallo/
    “8 luglio, Sant’Elisabetta, Vedova, Regina di Portogallo (Saragozza, 4 gennaio 1271 – Estremoz, 4 luglio 1336).

    O santa Elisabetta, siate le celeste amica dell’anima nostra, aiutateci ad amare Gesù come voi Lo avete amato, proteggeteci nel nostro difficile e, ottenendoci il perdono dei nostri falli, apriteci la via al Regno dei Cieli ove voi sedete beata. Così sia.”


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    “Carlo Di Pietro - Sursum Corda
    Preghiera al Santo del giorno.
    In nómine Patris
    et Fílii
    et Spíritus Sancti.
    Amen.

    Eterno Padre, intendo onorare i santi Monaci Abraamiti, i quali per il culto delle sante immagini, resistendo all’imperatore Teófilo, compirono il martirio. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi avete loro elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questi Santi, ed a loro affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, i santi Monaci Abraamiti possano essere miei avvocati e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.”



    Ligue Saint Amédée
    http://www.SaintAmedee.ch
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    “8 juillet : Sainte Elisabeth, Reine du Portugal (1271-1336).”




    Radio Spada | Radio Spada ? Tagliente ma puntuale
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    “8 luglio 2017: Sant'Elisabetta del Portogallo, Regina e vedova.

    Santa Elisabetta nasce in Aragona (Spagna) nel 1271. E' figlia del re di Spagna Pietro III, quindi pronipote di Federico II. A soli 12 anni viene data in sposa a Dionigi, re del Portogallo, da cui ebbe due figli. Non fu tuttavia un'unione felice, ma in essa Elisabetta seppe dare la testimonianza cristiana che la portò alla santità. Svolse opera pacificatrice in famiglia e come onsigliera del marito riuscì a smorzare le tensioni tra Aragona, Portogallo e Spagna. Si occupò anche dei figli illegittimi del marito, che condusse alla conversione e che assistette personalmente quando cadde gravemente malato. Alla morte del marito donò ciò che aveva ai poveri e ai monasteri e diventa Terziaria Francescana. Dopo un pellegrinaggio al santuario di Compostela, in cui depose la propria corona, si ritirò nel convento delle clarisse di Coimbra, da lei stessa fondato. Ne uscì solo per risolvere un conflitto sorto tra il figlio Alfonso IV e il genero. Muore nel 1336 ad Estremoz in Portogallo.”
    “L'8 luglio 1623 muore Papa Gregorio XV Ludovisi, Sommo Pontefice.”
    “L'8 luglio 1153 muore Papa Eugenio III Paganelli di Montemagno, Sommo Pontefice e Beato.”




    08 luglio
    http://www.preghiereperlafamiglia.it.../08-luglio.htm
    “LA REDENZIONE FU COPIOSA ED UNIVERSALE
    8° GIORNO
    MEDITAZIONE

    I Giudei pensavano che il Messia dovesse incarnarsi esclusivamente per riportare all'antico splendore il regno d'Israele. Gesù invece venne sulla terra per salvare tutti gli uomini, quindi per un fine spirituale. «Il mio regno - disse - non è di questo mondo». Perciò la Redenzione operata col suo Sangue fu abbondante - cioè egli non si limitò a darne poche gocce, ma lo diede tutto - e facendosi nostra via coll'esempio, nostra verità colla parola, nostra vita con la grazia e l'Eucarestia, volle redimere l'uomo in ogni sua facoltà: nella volontà, nella mente, nel cuore. Né limitò la sua opera redentrice ad alcuni popoli o ad alcune caste privilegiate: «Ci hai redenti, o Signore, col tuo Sangue, d'ogni tribù, lingua, popolo e nazione». Dall'alto della croce, al cospetto del mondo intero, il suo Sangue scese sulla terra, superò gli spazi, la pervase tutta, sicché la natura stessa tremò dinanzi ad un sacrificio così immenso. Gesù era l'Aspettato delle genti e tutte le genti dovevano godere di quella immolazione e guardare al Calvario, come all'unica sorgente di salvezza. Perciò dai piedi della croce partirono, e partiranno sempre i missionari - apostoli del Sangue - affinché la sua voce e i suoi benefici potessero giungere a tutte le anime.
    ESEMPIO
    La reliquia più insigne bagnata dal Prezioso Sangue di Cristo è la S. Croce. Dopo la prodigiosa scoperta avvenuta ad opera di S. Elena e di S. Macario, rimase per tre secoli a Gerusalemme; i Persiani conquistata la città la portarono nella loro nazione. Quattordici anni dopo l'imperatore Eraclio, avendo sottomessa la Persia, volle personalmente riportarla nella Città Santa. Aveva iniziato la salita dell'erta del Calvario, quando, fermato da una forza misteriosa, non poté andare innanzi. Gli si avvicinò allora il santo vescovo Zaccaria e gli disse: «Imperatore, non è possibile camminare vestito con tanto sfarzo per quella via che Gesù percorse con tanta umiltà e dolore». Solo quando depose le ricche vesti e i gioielli Eraclio poté proseguire il cammino e ricollocare con le sue mani la S. Croce sul colle della crocifissione. Anche noi pretendiamo di essere veri cristiani, cioè di portare la croce con Gesù, e rimanere al tempo stesso attaccati agli agi della vita e al nostro orgoglio. Orbene, ciò è assolutamente impossibile. È necessario essere sinceramente umili per poter percorrere la via segnataci dal Sangue di Gesù.
    Fioretto. - Per amore del Divin Sangue soffrirò volentieri le umiliazioni e mi accosterò fraternamente ai poveri e ai perseguitati.
    Giaculatoria. - Ti adoriamo, o Gesù, e ti benediciamo perché con la tua santa Croce e il tuo prezioso Sangue hai redento il mondo.
    8° giorno: La redenzione del sangue di Cristo fu copiosa ed universale





    Luca, Sursum Corda!
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  10. #30
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    Lightbulb Re: 1° luglio - Festa del Preziosissimo Sangue di N.S Gesù Cristo

    9 luglio 2017: DOMENICA QUINTA DOPO LA PENTECOSTE…

    Santa Messa domenicale odierna - 9 luglio 2017 - celebrata stamattina a Paese (TV) da Don Floriano Abrahamowicz, il quale durante l'omelia (piena di profonde riflessioni) ha ringraziato nuovamente i fedeli per la statua in legno del Sacro Cuore e per la festa del suo 25° anniversario di ordinazione sacerdotale:





    “5° dopo Pentecoste (Santa Messa)
    https://www.youtube.com/watch?v=3l51UiR6yRM
    5° dopo Pentecoste (Omelia)
    https://www.youtube.com/watch?v=1jZZXT5DWeI
    https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz/
    http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php”





    V domenica dopo la Pentecoste - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/v-domenica-la-pentecoste/
    “9 luglio 2017, V domenica dopo la Pentecoste.

    O Dio, che hai preparato beni invisibili a quelli che ti amano, versa nei nostri cuori la tenerezza del tuo amore, affinché, amandoti in tutto e sopra tutto, conseguiamo l’oggetto delle tue promesse, il quale supera ogni desiderio.”



    www.sursumcorda.cloud
    https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/?fref=nf

    “Carlo Di Pietro - Sursum Corda
    Preghiera al Santo del giorno.
    In nómine Patris
    et Fílii
    et Spíritus Sancti.
    Amen.

    Eterno Padre, intendo onorare san Cirillo Vescovo, il quale, nella persecuzione di Décio, sotto il Preside Lucio, fu gettato alle fiamme, ed essendo rimasto illeso dal fuoco, che bruciò i legami soltanto, dal Giudice fu rimesso in libertà per lo stupore di così grande miracolo, ma per aver poi con insistenza e ardore predicato Cristo, dal medesimo fu preso di nuovo e decapitato. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questo santo Martire, ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, san Cirillo Vescovo possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.”



    Ligue Saint Amédée
    http://www.SaintAmedee.ch
    https://www.facebook.com/SaintAmedee/?fref=nf
    “Cinquième Dimanche après la Pentecôte.”
    “Sermon du Père Joseph-Marie pour le Cinquième Dimanche après la Pentecôte : du véritable amour de Dieu (2015).
    http://prieure2bethleem.org/predica/...uin.mp3”
    “9 juillet 1386 : bataille de Sempach.
    Historisches Lexikon der Schweiz (HLS) - Seite nicht gefunden
    “9 Juillet : Les dix-neuf Martyrs de Gorcum - torturés et assassinés par des Protestants († 1572).”
    “9 juillet : Sainte Véronique Giuliani, Vierge, Clarisse (1660-1727).”




    Radio Spada | Radio Spada ? Tagliente ma puntuale
    http://www.radiospada.org
    Edizioni Radio Spada - Home
    http://www.edizioniradiospada.com
    https://www.facebook.com/radiospadasocial/?fref=nf
    “9 luglio 2017: DOMENICA QUINTA DOPO LA PENTECOSTE.”
    “Il 9 luglio 1935 muore S.E.R. il cardinale Pietro LaFontaine, Patriarca di Venezia.”
    “Il 9 luglio 1153 Anastasio IV della Suburra viene esaltato al Sommo Pontificato.”




    Guéranger, L'anno liturgico - Domenica Quinta dopo la Pentecoste
    http://www.unavoce-ve.it/pg-dopopent-dom5.htm
    “DOMENICA QUINTA DOPO LA PENTECOSTE

    All'Ufficio.
    La Chiesa ha iniziato questa notte la lettura del secondo libro dei Re, che comincia con il racconto della infelice morte di Saul e dell'avvento di David al trono d'Israele. L'esaltazione del figlio di Iesse segna il punto culminante della vita profetica dell'antico popolo; in lui Dio trova il suo servo fedele (Sal 88,21), e lo avrebbe mostrato al mondo come la più completa figura del Messia venturo. Un giuramento divino garantiva al nuovo re l'avvenire della sua stirpe; il suo trono doveva essere eterno (ivi 36-38), poiché doveva diventare un giorno il trono di colui che sarebbe stato chiamato Figlio dell'Altissimo senza cessare di avere David per padre (Lc 1,32).
    Ma al momento in cui la tribù di Giuda acclamava sull'Ebron l'eletto del Signore, le circostanze non erano del tutto propizie, bisogna convenirne, alla letizia e alla speranza. La Chiesa, ieri ai Vespri, traeva una delle più belle Antifone della sua Liturgia dal canto funebre ispirato a David dalla vista di quel diadema raccolto nella polvere insanguinata del campo di battaglia su cui erano caduti i principi d'Israele: "Monti di Gelboc, non cada su voi né rugiada né pioggia, poiché qui è stato abbattuto lo scettro degli eroi, lo scettro di Saul, come se non avesse ricevuto l'unzione. Come mai sono caduti gli eroi nella battaglia? Gionata è stato ucciso sulle alture; Saul e Gionata, così amabili e belli in vita, perfino nella morte non sono stati separati".
    La Chiesa, ispirata dalla vicinanza della solennità degli Apostoli che ricorre il 29 giugno e dal giorno in cui l'Ufficio del Tempo riporta ogni anno questa Antifona, ne applicava le ultime parole a san Pietro e a san Paolo nell'ottava della loro festa: "Gloriosi principi della terra, essi si erano amati nella vita - esclama - e tanto meno han potuto essere separati nella morte!" [1]. Come già il popolo ebraico a quell'epoca della sua storia, più d'una volta l'esercito cristiano non ha salutato l'avvento di uno dei suoi capi che su una terra bagnata dal sangue dei loro predecessori.
    EPISTOLA (1Pt 3,8-15). - Carissimi: Siate tutti concordi, compassionevoli, amanti dei fratelli, misericordiosi, modesti, umili. Non rendete male per male, né maledizione per maledizione, ma anzi benedite; perché a questo siete stati chiamati per ereditare la benedizione. "Chi dunque vuole amare la vita e veder giorni felici, raffreni la sua lingua dal male e le sue labbra dal parlar fraudolento; schivi il male e faccia il bene, cerchi la pace e si sforzi di conseguirla perché il Signore ha gli occhi sopra i giusti e le orecchie intente alle loro preghiere; ma la faccia di Dio è contro coloro che fanno il male". E chi vi potrà far del male se sarete zelanti del bene? Se poi aveste a soffrire per la giustizia, beati voi! Non temete però le loro minacce e non vi turbate, ma santificate nei vostri cuori Cristo Signore.
    La carità fraterna.
    L'unione di una vera carità, la concordia e la pace da mantenere ad ogni costo come condizione della loro felicità presente e futura: ecco l'oggetto delle raccomandazioni rivolte da Simone divenuto Pietro (Pietra) alle altre pietre scelte che poggiano su di lui per formare le basi del tempio elevato dal Figlio dell'uomo alla gloria dell'Altissimo.
    Comprendiamo bene l'importanza per tutti i cristiani dell'unione mutua, di quell'amore dei fratelli raccomandato con tanta frequenza e con tanta forza dalla voce degli Apostoli, che sono i cooperatori dello Spirito nell'edificazione della santa Chiesa. L'astensione dallo scisma e dall'eresia, di cui il Vangelo ricordava otto giorni fa gli eccessi disastrosi, la repressione stessa delle passioni odiose e degli astii invidiosi non possono bastare; è necessario un amore effettivo, devoto, perseverante, che unisca veramente e armonizzi come si conviene le anime e i cuori; è necessaria quella carità traboccante, la sola degna di tale nome e che, mostrandoci Dio stesso nei nostri fratelli, fa veramente nostri i loro gaudi e le loro pene. Lungi da noi quella sonnolenza egoistica in cui si compiace l'anima accidiosa, e in cui troppo spesso anime illuse credono di soddisfare tanto meglio alla prima delle virtù in quanto si disinteressano più completamente di ciò che le circonda. Su tali anime non può aver presa il cemento divino: pietre inadatte a qualsiasi costruzione, che il celeste operaio scarta o che lascia inusate ai piedi delle mura, perché non si adattano all'insieme e non potrebbero essere squadrate. Guai ad esse tuttavia, se l'edificio si completa senza che abbiano meritato di trovar posto nelle sue mura! Comprenderebbero allora, ma troppo tardi, che la carità è una, che non ama Dio chi non ama il suo fratello (1Gv 4,21) e che chi non ama rimane nella morte (ivi 3,14). Riponiamo dunque, con san Giovanni, la perfezione del nostro amore per Dio nell'amore dei nostri fratelli (ivi 4,12): allora soltanto avremo Dio in noi (ibid.); allora soltanto potremo godere gli ineffabili misteri dell'unione divina con Colui che non si unisce ai suoi se non per fare di tutti e di se stesso un tempio augusto alla gloria del Padre suo.
    VANGELO (Mt 5,20-24). - In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: Se la vostra giustizia non sarà maggiore di quella degli Scribi e dei Farisei, non entrerete nel regno dei cieli. Udiste come fu detto agli antichi: Non uccidere, e chiunque avrà ucciso, sarà condannato in giudizio; ma io vi dico: chiunque si adira col suo fratello sarà condannato in giudizio. E chi avrà detto al suo fratello: "raca" sarà condannato nel Sinedrio. E chi gli avrà detto: "pazzo" sarà condannato al fuoco della Geenna. Se dunque tu stai per fare la tua offerta all'altare e ivi ti ricordi che il tuo fratello ha qualcosa contro di te, lascia la tua offerta lì dinanzi all'altare, e va prima a riconciliarti col tuo fratello, e poi torna a fare la tua offerta.
    Il legislatore.
    Il Verbo divino disceso per santificare gli uomini nella verità, cioè in se stesso (Gv 17, 17.19), doveva ridare innanzitutto il loro splendore primitivo, offuscato dal tempo, agli immutabili principi di giustizia e di diritto che risiedono in lui come nel loro centro.
    È quanto fece fin da principio e con una incomparabile solennità, dopo la chiamata dei suoi discepoli e l'elezione dei dodici, nel passo del discorso della montagna dal quale la Chiesa ha tratto il Vangelo di oggi. Con ciò egli veniva non già a condannare o a distruggere la legge (Mt 5,17), ma a ristabilire contro gli Scribi e i Farisei il suo vero senso, e darle quella pienezza che gli stessi anziani del tempo di Mosè non avevano saputo apportare.
    Il Giudice.
    Nelle poche righe che la Chiesa ne ha riprodotte, il pensiero del Salvatore mostra che non si deve calcolare alla stregua dei tribunali di quaggiù il grado di giustizia necessario per entrare nel regno dei cieli. La legge ebraica deferiva l'omicidio al tribunale criminale detto del giudizio; ed Egli, Padrone e autore della legge, dichiara che l'ira, questo primo passo verso l'omicidio, foss'anche rimasta nelle pieghe più intime della coscienza, può apportare di per sé sola la morte dell'anima, incorrendo così veramente, nell'ordine spirituale, nella pena capitale riservata nell'ordine sociale della vita presente all'omicidio compiuto. Se, anche senza passare alle vie di fatto, quest'ira si sfoga in parole sprezzanti, come l'espressione siriaca raca, uomo da nulla, la colpa diventa così grave che, apprezzata nel suo giusto valore davanti a Dio, sorpasserebbe la giurisdizione criminale ordinaria per essere assoggettata al consiglio supremo del popolo. Se dal disprezzo si passa all'ingiuria, non vi è più nulla nella gradazione delle procedure umane che possa dare un'idea dell'enormità del peccato commesso. Ma i poteri del sommo giudice non si fermano, come quelli degli uomini, ad un dato limite: la carità fraterna calpestata troverà sempre al di là del tempo il suo vindice. Come è grande il precetto della santa dilezione che unisce le anime! Come si oppone direttamente all'opera divina la colpa che, più o meno da vicino, viene a compromettere o a turbare l'armonia delle pietre vive dell'edificio che si eleva quaggiù, nella concordia e nell'amore, alla gloria dell'indivisibile e pacifica Trinità!
    PREGHIAMO
    O Dio, che hai preparato beni invisibili a quelli che ti amano, versa nei nostri cuori la tenerezza del tuo amore, affinché, amandoti in tutto e sopra tutto, conseguiamo l'oggetto delle tue promesse, il quale supera ogni desiderio.

    [1] Anche questa ottava fu soppressa col decreto della Sacra Congregazione del Riti del 23 marzo 1955.
    da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - II. Tempo Pasquale e dopo la Pentecoste, trad. it. L. Roberti, P. Graziani e P. Suffia, Alba, 1959, p. 446-449.”






    09 luglio
    http://www.preghiereperlafamiglia.it.../09-luglio.htm
    “CONSANGUINEI DI CRISTO.
    9° GIORNO
    MEDITAZIONE

    L'apostolo S. Pietro ammonisce i cristiani a non trascurare la propria dignità, perché, dopo la redenzione, per effetto della grazia santificante e della comunione del Corpo e del Sangue del Signore, l'uomo è divenuto partecipe della stessa natura divina. Si è verificato in noi, per l'immensa bontà di Dio, il mistero della nostra incorporazione in Cristo e siamo divenuti veramente i suoi consanguinei. Con parole più semplici possiamo dire che nelle nostre vene scorre il Sangue di Cristo. Perciò S. Paolo chiama Gesù il «Primo dei nostri fratelli» e S. Caterina da Siena esclama: «Per l'amore tuo, Dio si è fatto uomo e l'uomo è fatto Dio». Abbiamo mai pensato che siamo veramente fratelli di Gesù? Com'è da compatire l'uomo che corre in cerca di titoli onorifici, di documenti che comprovino la sua discendenza da nobili casati, che sborsa danaro per comperare dignità terrene e poi dimentica che Gesù, col suo Sangue, ci ha fatto «popolo santo e regale!». Non dimenticare però, che la consanguineità con Cristo non è un titolo riservato solo a te, ma è comune a tutti gli uomini. Vedi quel pezzente, quel minorato, quel povero scacciato dalla società, quell'essere sventurato che sembra quasi un mostro? Nelle loro vene scorre, come nelle tue, il Sangue di Gesù! Tutti insieme formiamo quel Corpo mistico, del quale Gesù Cristo è il Capo e noi siamo le membra. Questa è la vera ed unica democrazia, questa è la perfetta uguaglianza tra gli uomini.
    ESEMPIO
    È commovente un episodio della prima guerra mondiale, avvenuto sul campo di battaglia fra due soldati moribondi, uno tedesco e l'altro francese. Il francese con uno sforzo supremo riuscì a tirar fuori dalla giubba un Crocifisso. Era inzuppato di sangue. Se lo portò alle labbra e, con voce fievole, iniziò la recita dell'Ave Maria. A quelle parole il soldato tedesco, che giaceva quasi esanime accanto a lui e che fin'allora non aveva dato segno di vita, si scosse e lentamente, come glielo permettevano le ultime forze, tese la mano e, insieme a quella del francese, la posò sul crocifisso; poi con un fil di voce rispose alla preghiera: Santa Maria Madre di Dio... Guardandosi negli occhi i due eroi morirono. Erano due anime buone, vittime dell'odio che semina la, guerra. Nel Crocifisso si riconobbero fratelli. Solo l'amore di Gesù ci unisce ai piedi di quella croce, sulla quale Egli sanguina per noi.
    Fioretto. - Non siate vili agli occhi di voi stessi, se Dio vi stima tanto da versare ogni giorno sugli altari il Sangue Preziosissimo del suo Divin Figliolo per voi (S. Agostino).
    Giaculatoria. - Ti preghiamo, o Signore, soccorri i tuoi figli, che hai redenti col tuo Sangue Prezioso.”
    9° giorno: Consanguinei di Cristo





    Luca, Sursum Corda!
    ADDIO GIUSEPPE, amico mio, sono LUCA e nel mio CUORE sarai sempre PRESENTE!
    «Réquiem aetérnam dona ei, Dómine, et lux perpétua lúceat ei. Requiéscat in pace. Amen.»

    SURSUM CORDA - HABEMUS AD DOMINUM!!! A.M.D.G.!!!

 

 
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