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  1. #31
    Con Il Popolo Palestinese
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    IL DOMANI APPARTIENE A NOI
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    Sentite io sono assolutamente contro il governo Prodi e la sinistra,sono arrivato a votare Cuffaro pur di battere la sinistra...quindi non mi si può certo sospettare di simpatie per questo governo, però..io a difendere tassisti e farmacisti non mi ci metto e si dovrebbero vergognare quelli di FN se lo fanno.
    Non esistono categorie più sanguisughe di queste.
    I farmaci italiani i più cari in europa, i tassisti italiani per fare 500 metri ti dissanguano,sono categorie indifendibili.
    Questo provvedimento è giusto e mi rammarico che non lo abbia fatto il centrodestra quand'era al governo.

  2. #32
    Massimiliano71
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    Io così tanto negativamente questi provvedimenti non li vedo e spero vivamente che vengano finalmente aboliti gli ordini professionali attuali: commercialisti, farmacisti, avvocati e giornalisti in primis.
    Chi parla di corporazioni poi sinceramente dovrebbe pensarci 10 volte prima di pronunciare quella parola perchè queste sono lobbies (concetto ben diverso....).
    Naturalmente tra il dire ed il fare c'è di mezzo il mare e dovremo vedere i decreti attuativi dei provvedimenti.
    Per quanto riguarda le norme anti-evasione ed elusione invece ritengo che si potesse fare di più ma ciò che è stato fato non è assolutamente male.

  3. #33
    Massimiliano71
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    Citazione Originariamente Scritto da fedalmor
    Pijiati il tram, l'autobus, la metropolitana... il taxi è un lusso, vorresti paragonarlo al costo dei medicinali!?

    Io non ho mai visto tassisti milionari... farmacisti milionari, invece, sì...
    Caro Fed, a Firenze ci sono anche i tassisti milionari visto che per una licenza non bastano 500.000 euro.....

  4. #34
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    Thumbs down Rosso-liberal Prodi

    decreto Bersani per la "manovrina dell'Estate"
    http://etleboro.blogspot.com/2006/07...izzazioni.html

    Sviluppo economico vuole dire oggi esclusivamente deregolamentazione dei mercati, ossia cancellazione delle regole che proteggono determinati settori, spesso dettate da esigenze etico-economiche, e spesso volute, perché negarlo, per conservare certi privilegi di determinate categorie. Gli ostacoli burocrati e amministrativi possono impedire la leale concorrenza, ma la loro cancellazione ha come rovescio della medaglia il sorgere di problemi per gruppi di soggetti già a rischio o lo stravolgimento del mercato stesso.
    È stato così approvato ieri il decreto legge della deregulation: un pacchetto di nome, eterogenee e che spaziano in maniera ampia su vari settori, per combattere le "lobbies" che imbrigliano il mercato. Non capiamo bene cosa i nostri politici intendano per lobbies, né il loro modo di evitare che queste blocchino lo sviluppo del mercato.

    Le norme varate sono varie e spaziano dalla lotta all'evasione, alla deregolamentazione dei mercati farmaceutici e assicurativi, delle categorie professionali, del settore bancario, con un accesso infine all'introduzione della class action nel nostro ordinamento.
    Sarebbe quest'ultima una grossa novità, un'opportunità da sfruttare senz'altro, messa così nelle mani dei consumatori, dei cittadini e delle categorie più deboli. Così le associazioni di professionisti e le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura possono richiedere al tribunale del luogo la condanna al risarcimento dei danni e la restituzione di somme dovute direttamente ai singoli consumatori, per atti illeciti commessi in atti illeciti extracontrattuali, per pratiche commerciali illecite o di comportamenti anticoncorrenziali, sempre che ledano i diritti di una pluralità di consumatori o di utenti. Occorre tuttavia prestare attenzione a quale nemico si vuole combattere, e non commettere l'errore di accanirsi su alcune cause, scordandone altre, come quelle contro le multinazionali e il settore bancario, a difesa innanzitutto delle nostre piccole imprese. Sono state soppresse anche le commissioni provinciali e comunali per il rilascio della licenza di pubblico esercizio, quelle per l’iscrizione al ruolo degli agenti immobiliari e degli agenti di commercio.

    Tra le norme di liberalizzazione, merita attenzione l'arrivo dei farmaci nei supermercati, come se il problema del settore farmaceutico siano gli altri costi, quando in realtà è l'abuso che se ne fa, il loro immediato utilizzato. Esistono medicine per curare sintomi tra i più banali, esistono medicine che curano malattie inesistenti, perché dovute esclusivamente da stress, tensioni e malessere imposti dalla società in cui viviamo. Allora, se si accetta il fatto che ci serve una medicina economica e a portata di mano per ogni piccolo malessere, allora è giusto che si deregolamenti, è giusto comprarle al supermercato. Si combatte una categoria, quella dei farmacisti, che per lungo tempo hanno assecondato questo sistema in virtù dei grossi profitti,e si favorisce una lobbies, quella dell'industria farmaceutica, che vede il commercio minuto a portato di mano. Il problema degli elevati costi dei farmaci di largo consumo potrebbe essere risolto a livello industriale, o già a livello di farmacie senza che sia alterata la catena distributiva, che con la liberalizzazione verrebbe solo ampliata. Il vero obiettivo è proprio penetrare il mercato con farmaci senza prescrizione, molto dannosi perché apparentemente innocui, per estendere il mercato. Ecco il vero motivo delle pressioni della Ue per questo tipo di provvedimento, ecco perché le industrie farmaceutiche non solo non sono turbate, ma addirittura premono per ottenere ciò. Potremmo presto ad arrivare al punto di acquistare farmaci nei tabacchi, nelle erboristerie, nei distributori. A quel punto possiamo dire di aver raggiunto un grande livello di civiltà e sviluppo, avveleneremo la nostra società, avendo in compenso risparmiato un po' di soldi.

    È stato toccato anche il mercato assicurativo, il singolo agente potrà offrire così un assortito listino di polizze, per ogni esigenza del consumatore: via libera dunque alla libera commercializzazione di polizze anche se appartenenti a differenti società di assicurazione. Sorge, dunque, il dubbio se possa esistere davvero una concorrenza se più società assicurative abbiano gli stessi agenti per poter commercializzare le proprie polizze, per cui forse questi diventeranno ancora più omogenei tra di loro.
    La deregolamentazione arriva anche nei trasporti pubblici, con la cancellazione del divieto di cumulo delle licenze e la possibilità di rilasciare titoli autorizzatori temporanei, e la possibilità per i Comuni di prevedere linee aggiuntive di trasporto pubblico con soggetti privati, che andranno così a spiazzare i consorzi pubblici.

    Prevista la libera concorrenza nel commercio al dettaglio, e qui la liberalizzazione è quasi totale, perché oltre a sparire i requisiti professionali per determinati esercizi, vengono eliminati i limiti di distanza da un esercizio all'altro, i limiti merceologici all'assortimento, le cadenze per i saldi, ma soprattutto si elimina la programmazione degli insediamenti commerciali nel rispetto di limiti antitrust. Qui è stata fatta una vera incetta delle norme di tutela del piccolo commerciante. Cosa dunque potrà impedire la realizzazione di grandi ipermercati ora che vengono eliminate le procedure burocratiche per esaminare l'impatto dell'economia locale. E poi, la proliferazione di licenze e di negozi, senza un criterio, non porta allo sviluppo economico, ma logora i profitti dei più piccoli esercizi.
    Per quanto riguarda le norme di risanamento dei conti pubblici, sembra che siano proprio un po' con l'acqua alla gola i nostri politici, evidentemente le pressioni della UE e delle agenzie di rating hanno cominciato a dare i primi risultati. Responsabilità penale per l'omissione dei versamenti IVA? Insomma, mentre si segue la strada della totale depenalizzazione del falso in bilancio, un reato che miete davvero delle vittime, soprattutto per i piccoli risparmiatori, per l'evasione dell'Iva si finirà in carcere forse?

    E poi, dove finisce la lotta all'evasione e comincia la violazione della privacy? Infatti sorge in capo ai professionisti l'obbligo di tenere i conti correnti dedicati per la gestione dell'attività professionale, in cui far confluire i pagamenti dei clienti, per cui tutti i pagamenti dovranno essere incassati solo tramite bonifico, Pos, carte di credito, tutti i movimenti dovranno essere tutti tracciati.
    Vengono rafforzati i poteri di indagine economico finanziarie da parte di GdF e Agenzia delle Entrate, prevedendo che gli operatori finanziari, come banche, intermediari, società di gestione di patrimonio e di investimento, di comunicare periodicamente l'elenco dei soggetti con cui trattano. La norma sembra impeccabile, tuttavia esiste un potere delle Agenzie di verificare che i titolari dei conti siano i reali beneficiari? Possono verificare che non esistano banche schermo o conti fantasma che raccolgano e riciclino soldi, per farli perdere nei circuiti bancari? E poi tale previsione sembra mal conciliarsi con la recente direttiva sul risparmio, che dà la possibilità ai grandi paradisi fiscali europei di non comunicare i movimenti dei loro conti o delle loro società pagando una ritenuta del 12,5%, da spartire ovviamente con il fisco italiano. Sembra che da un lato il controllo sia eccessivamente zelante, e dall'altro lasciano liberamente banchettare i maestri dell'alta finanza, che non hanno certo un problema di evasione fiscale, bensì di riciclaggio di denaro sporco ai più alti livelli.
    E così, cari Italiani, quando tornerete dalle vacanze troverete non poche sorprese. Mentre siete a villeggiare, qualcuno ha pensato per voi, alle vostre tasche e alle vostre imprese. Vi è stato donato il libero mercato, così potrete risparmiare un po' di soldi, mentre la colonizzazione delle multinazionali sterminerà le vostre risorse. Dovrete pagare le tasse, fino all'ultimo centesimo, altrimenti si ricorrerà alle maniere forti: hanno cattive intenzioni gli agenti del fisco questi anni, perché occorre risanare i conti. Tutti ora stanno festeggiando la loro piccola vittoria, ma forse l'euforia durerà ben poco, perché si vedranno le prime vittime
    NIHIL DIFFICILE VOLENTI

  5. #35
    Barbudo
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    Citazione Originariamente Scritto da fedalmor
    + Stato, - libero mercato
    .

  6. #36
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    Citazione Originariamente Scritto da Barbudo
    .
    "+ stato, - libero mercato" (al di là della maggiore o minore o diversamente graduata condivisione del principio da parte di ognuno di noi), non credo sia pertinente al decreto Bersani e alla discussione in corso. Non mi pare siano in atto privatizzazioni o svendite, basta leggere il testo o un riassunto dello stesso. Diciamo che è un pò [OT]. Se poi si voleva dire altro, mi scuso. E' che sono un pò allergico agli slogan.

  7. #37
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    mah...
    per quanto mi riguarda (faccio l'architetto), penso che ci si troverà a mercanteggiare sulla parcella e si perderà definitivamente il controllo della qualità.
    Si lavorerà male e peggio.
    Ancor peggio di adesso, che è tutto dire.
    ...che schifo.
    qui ed ora

  8. #38
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    Pare che voglia svendere anche la "società italiana autostrade",in favore di acquirenti stranieri,visto che ne ha commissariato l'attuale dirigenza..
    NIHIL DIFFICILE VOLENTI

  9. #39
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    PRODI:PROTESTE DEI TASSISTI SONO SENZA SENSO.
    Premier, 'da categorie reazioni senza senso a dl Bersani'
    (ANSA) - ROMA, 3 LUG -'L'obiettivo del governo e' quello di ridare ai cittadini una speranza nel futuro'. Lo ha detto Prodi parlando alla platea di Confesercenti. Per il premier occorre 'riavviare il motore della crescita' e questo non puo' avvenire ''senza un reale risanamento dei conti'. Il presidente del Consiglio ha poi sottolineato che le reazioni delle categorie ai provvedimenti di liberalizzazioni 'sono davvero senza senso' perche' hanno lo scopo di favorire gli interessi del 'cittadino-consumatore'.
    NIHIL DIFFICILE VOLENTI

  10. #40
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