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ossoduro
In Sardegna la tassa lusso non disturba
da Italia Oggi
´Sono convinto che l'imposizione della tassa regionale sulle imbarcazioni non incida sulla domanda di posti barca in luoghi di qualità come la Costa Smeralda'. Il finanziere statunitense Tom Barrack, alla guida della Colony capital che ha acquistato gli hotel di lusso di Porto Cervo e Porto Rotondo, sdrammatizza sulle cosiddette tasse per il lusso, introdotte dalla Sardegna e che colpiscono yacht e aerei privati che dal 1° giugno al 30 settembre fanno scalo nell'isola.
´Porto Cervo ospita nel suo porto 700 posti barca, di cui soltanto un centinaio destinato ai grandi yacht, a fronte di una richiesta che diventa in alta stagione dieci volte superiore', argomenta Barrack. ´L'uso di una barca di media grandezza raggiunge un costo elevato: l'importo della tassa incide in minima parte e non influenza assolutamente la quantità della richiesta. La maggior parte degli yacht ritorna nelle nostre acque diverse volte durante la stagione, e la tassa annuale è semplicemente un piccolo costo del godimento delle bellezze e dei vantaggi che offre questo territorio'.
Secondo Barrack, i grandi yacht sono equipaggiati con sistemi ecologici settici all'avanguardia, gestiti da staff di professionisti che non hanno alcun problema a dedicare alle tasse una piccola parte delle spese ordinarie. Il finanziere appare dunque in sintonia con quanto sostenuto dal presidente della regione, Renato Soru, a giustificazione delle imposte a carico dei non sardi. Per Barrack, la salvaguardia delle acque, delle coste, delle baie, la sicurezza dei porti e la qualità dei servizi ´sono la sola strada che possiamo tracciare per assicurare la continuità dell'eccellenza nel diporto per i futuri decenni e, mi auguro, per sempre: per poter preservare questo unico santuario acquatico tutti noi dobbiamo contribuire un po' di più e pretendere di meno'.
C'è, infine, anche un riferimento religioso nelle parole dell'uomo d'affari americano: ´Chi riesce ad apprezzare questa scarsità e celebrare quello che Dio ha creato in questo posto magico non si può opporre allo sforzo indispensabile per preservarlo e mantenerlo contro l'abuso e il degrado. Il rispetto per il delicato equilibrio tra l'uomo, la natura e le macchine è un dovere essenziale per chi guida un territorio. Noi, che abbiamo la fortuna di poter godere di questa unicità, abbiamo il dovere di farci carico delle responsabilità che accompagnano tale dono'. In sostanza, sembra di capire, tanto rumore per nulla: chi deve pagare lo può fare senza problemi.