QuadrantEuropa 01/07/2006

Sabato 1 luglio la Finlandia ha assunto la Presidenza semestrale dell'Unione europea, succedendo all'Austria. Le priorità fissate da Helsinki rappresentano un segno di continuità nei confronti del semestre austriaco. In particolare, la Finlandia si propone di riattivare il dibattito sul Trattato costituzionale europeo, rafforzare la trasparenza delle istituzioni comunitarie, promuovere l'innovazione e la competitività e tutelare l'ambiente. Ma soprattutto, Helsinki sarà chiamata a gestire il dossier dell'allargamento a Romania e Bulgaria e continuare i negoziati d'adesione con la Croazia e la Turchia.

La Croazia sorpassa la Turchia nei negoziati d'accesso

Il 28 giugno, affrontando il capitolo di negoziato sulle disposizioni doganali, gli Stati membri hanno bloccato il cammino verso la membership europea della Turchia. Il blocco ai colloqui con Ankara è dovuto alla mancata apertura dei suoi porti e aeroporti ai mezzi di trasporto provenienti da Cipro. La Turchia ha affermato che adempirà alle richieste dell'Ue solo quando Bruxelles rispetterà il proprio impegno ad approvare un accordo commerciale con la provincia settentrionale di Cipro, abitata da turchi ciprioti che, secondo Ankara, vivono in una situazione di emarginazione economica. Al contrario, non ha destato problemi il capitolo sulla concorrenza. La Croazia ha invece ottenuto il semaforo verde in tutti e due i capitoli oggetto di negoziato.



L’Ue: Ankara deve aprire i porti a Cipro

La Turchia deve riconoscere Cipro e aprire porti e aeroporti alle merci cipriote.
Lo ha ribadito il ministro degli esteri finlandese Erkii Tuomioja presentando oggi a Bruxelles le priorità del semestre di presidenza Ue della Finlandia che comincerà dal prossimo primo luglio.

“Vogliamo arrivare alla fine del 2006 senza dover far fronte a scadenze drammatiche”, ha sottolineato il ministro finlandese ribadendo le consuete richieste dell'Ue ad Ankara, in base alle quali la Turchia deve ratificare entro l'anno un protocollo che comporta il riconoscimento di fatto di Cipro. ”Aspettiamo che i turchi ratifichino il protocollo addizionale, altrimenti ci saranno conseguenze”, ha precisato Tuomioja usando le parole già contenute nelle conclusioni dell'ultimo Consiglio europeo di metà giugno.

Intanto, desta scalpore in Europa e in tutto il Mediterraneo la notizia che La procura di Istanbul ha aperto un'inchiesta contro il patriarca della Chiesa armena Karekin II per offesa all'identità turca per avere definito "genocidio" i massacri degli armeni degli anni 1915-1916.

Lo ha annunciato la rete televisiva turca Ntv precisando che la procura si è attivata su denuncia del noto avvocato nazionalista Kemal Kerincsiz, presidente del Sindacato dei giuristi.

L'avvocato nella sua denuncia ha affermato - secondo l'agenzia Anadolu - che il 25 giugno scorso, durante una visita ad Istanbul su invito del patriarca ortodosso Bartolomeos, Karekin II ha dichiarato che "non è possibile trovare una soluzione finché la parte turca nega il genocidio degli armeni".

Lo stesso avvocato, già noto, tra l'altro, per avere dato inizio ad un processo, poi archiviato, contro lo scrittore Orhan Pamuk, ha chiesto anche in questo caso l'applicazione dell'articolo 301 del codice penale che punisce, con la reclusione da 6 mesi a 3 anni, le offese alla "turchità" e che sia emesso un mandato di arresto per Karekin II da eseguire nel caso che il patriarca armeno torni in Turchia.

L'Unione europea ha più volte e con insistenza chiesto alla Turchia l'abrogazione dell'articolo 301 del codice penale, in quanto rende possibile la criminalizzazione di opinioni critiche.