Napolitano: «Da Bossi grande realismo» «Durante l'incontro che ho avuto con il leader della Lega ho ascoltato parole di grande responsabilità sui temi delle riforme»
MILANO - «Stamani da Umberto Bossi ho ascoltato parole di grande realismo e responsabilità sui temi delle riforme». Lo ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, durante la visita alla redazione del Corriere della Sera.
INCONTRO - Ad accogliere Napolitano è stato il direttore Paolo Mieli. Poco prima sono arrivati tra gli altri il sindaco di Milano Letizia Moratti e il vice presidente vicario del Consiglio regionale lombardo Enzo Lucchini. Il capo dello Stato ha incontrato i giornalisti, i poligrafici e i vertici dell'azienda.
IL MESSAGGIO - «Nelle scorse settimane - ha detto Napolitano - ho cercato di portare avanti, secondo un mio preciso convincimento, il colloquio con le forze politiche. Ho incontrato i leader dei maggiori partiti dei due schieramenti. Con Umberto Bossi, al di là del clamore sollevato, stamani ho solo completato il giro sulla falsa riga dei precedenti incontri». «Anche all' onorevole Bossi ho espresso la mia convinzione che sia indispensabile, se si vuole giungere al tempo della maturità della democrazia dell'alternanza, come ho detto nel mio discorso alle Camere, sia indispensabile anche in Italia costruire un clima di confronto più obiettivo sui problemi del Paese, sulle strade da seguire nell' interesse generale. Naturalmente non mi faccio facili illusioni su quanto questo sforzo sia difficile. Tuttavia, voglio dire qui, alla prima occasione che mi si offre di parlarne in pubblico, oggi a Milano che, come avevo già tratto dall'incontro con gli altri leader politici motivo di conforto e fiducia, per questo impegno che intendo portare avanti così anche questa mattina ho ascoltato dall'onorevole Bossi parole di grande realismo e responsabilità sui temi istituzionali». «In modo particolare io condivido la considerazione - ha aggiunto il Capo dello Stato - che sia necessario tenere ben conto di come tre successivi tentativi di riforma globale della seconda parte della Costituzione dal 1993-94 al 25 giugno scorso non siano andati a buon fine. Quindi occorre lavorare con grande ponderazione, concretezza e anche gradualità».
03 luglio 2006