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  1. #1531
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    Predefinito Re: Il paradosso di Fermi secondo Roger Penrose

    Citazione Originariamente Scritto da dimecan Visualizza Messaggio
    Quante probabilità ci sono di essere soli nell'universo?

    Al contrario di ciò che pensano in tanti, la mia personale opinione è che la probabilità di essere soli nell'Universo non è affatto bassa. La domanda di Fermi era : se l'Universo e la nostra galassia pullulano di civiltà sviluppate, dove sono tutte quante? Se ci sono così tante civiltà evolute, perché non ne abbiamo ancora ricevuto le prove, come trasmissioni radio, sonde o navi spaziali?
    basta solo accennare agli step biologici che un qualsiasi organismo unicellulare dovrebbe superare per evolvere fino a diventare un essere senziente. Cercherò quindi di far capire quanto improbabile e casuale sia stata la nostra evoluzione. Eucariogenesi : Se una (piccola) parte della vita sulla Terra è riuscita a superare il livello microscopico nel quale proliferano gli organismi unicellulari, ciò lo si deve ai mitocondri, le "centrali energetiche" delle cellule eucariotiche, grazie ai quali queste ultime hanno potuto diventare molto più grandi e raggiungere quindi il livello macroscopico. Ciò che davvero affascina quando si investiga sulle nostre origini è comprendere fino a che punto l'esistenza di ciascuno di noi (come di ogni altro essere vivente che non sia un microbo) fosse improbabile. La storia dei mitocondri rende molto bene questa idea. Sembra infatti che all'incirca due miliardi di anni fa, nell'oceano primordiale, un archèo (organismo procariota differente dai batteri) sia stato inglobato accidentalmente all'interno di un eubatterio; dall'unione dei loro metabolismi, e dopo milioni di replicazioni, quest'ultimo finì per trasformarsi nell'organello cellulare odierno - il mitocondrio, appunto - che produce e fornisce energia alla cellula eucariotica. Senza tale singolo evento, dalle probabilità infinitesimali, oggigiorno il nostro pianeta sarebbe popolato da nient'altro che "pellicole" batteriche. Basti pensare che, nonostante il numero incalcolabile di interazioni avvenute fra gli organismi unicellulari vissuti sulla Terra nel corso degli ultimi 3,7 miliardi di anni, solo una di queste ha creato di fatto la cellula primigenia da cui ha avuto origine il dominio degli eucarioti (animali, piante, funghi ecc.) e quindi la vita complessa.
    Multicellularità. Anche la multicellularità non ha beneficiato di alcuna spinta evolutiva. In realtà non si conosce ancora la causa prima che ha portato alla formazione di organismi pluricellulari, ma si ritiene che degli improvvisi mutamenti climatici abbiano plasmato l'ambiente a tal punto da favorire la comparsa di organismi più grandi e più complessi. Una volta raggiunto questo stadio, la vita sulla Terra ha rischiato più volte di capitolare di fronte a ben 5 colossali estinzioni di massa, le più catastrofiche delle quali (nel Permiano 250 milioni di anni fa e nel Cretaceo 65 milioni di anni fa) hanno rischiato seriamente di mettere la parola FINE alla parabola della vita sul nostro pianeta.
    Autoconsapevolezza e civiltà. La comparsa dell'uomo, con la sua capacità di pensare e di esprimersi tramite il linguaggio, è stata tutt'altro che inevitabile in quanto frutto anch'essa di cambiamenti legati ai mutamenti climatici; una volta apparsi sul pianeta, siamo stati a nostra volta sull'orlo dell'estinzione quando, 100.000 anni fa circa, un'epidemia infettiva ridusse la popolazione mondiale a poche migliaia di individui, che riuscirono a salvarsi e a perpetuare nuovamente la specie grazie ad una mutazione genetica che li rese immuni a determinati patogeni. L'intelligenza dell'Homo Sapiens, acquisita dopo milioni di anni di evoluzione, è stata plasmata in risposta ad una serie di eventi del tutto casuali; non era scritto da nessuna parte che le prime scimmie parlanti di 350.000 anni fa sarebbero un giorno arrivate nello Spazio… Di tutto ciò che è accaduto nella (breve) storia umana, nulla è da considerarsi scontato o ineluttabile. Siamo stati solo incredibilmente fortunati! Dovremmo ricordarcelo sempre, a maggior ragione quando si tratta di valutare i rischi derivanti da potenziali conflitti nucleari o dagli incalzanti mutamenti climatici in corso. Eventuali forme di vita complessa sviluppatesi su altri pianeti potrebbero infatti non essere state altrettanto fortunate ed essere state spazzate via da una qualsivoglia calamità naturale prima ancora di poter raggiungere una parvenza di civiltà; o potrebbero anche esistere da milioni di anni e non essersi mai evolute fino a sviluppare una vera e propria coscienza di sé, per via di contingenze climatiche e/o ambientali negative o semplicemente differenti da quelle che hanno contraddistinto l'evoluzione umana. Pensiamo a cosa (non) sarebbe successo se l'asteroide del Cretaceo non fosse mai caduto sulla Terra: i mammiferi non avrebbero mai potuto uscire allo scoperto e i dinosauri avrebbero continuato a dominare incontrastati per chissà quanto tempo ancora. Ovviamente non sapremo mai se i mammiferi sarebbero riusciti comunque ad emergere un giorno, ma in ogni caso l'evoluzione avrebbe seguito certamente un'altra strada. Gli esempi di storie alternative a quella che ha favorito la nostra evoluzione si sprecano. Nonostante l'immaginario collettivo sia stato perennemente nutrito di suggestioni circa la possibilità che esista vita extraterrestre e che gli alieni debbano essere viaggiatori interstellari in possesso di tecnologie futuristiche e astronavi gigantesche, tali suggestioni sarebbero in realtà da confinare nella categoria degli azzardi mentali. Buone solo per sviluppare trame di un racconto o film di fantascienza.
    Se dovessi dare una risposta razionale, direi pertanto che molto probabilmente nella nostra galassia non vi sono altre civiltà. Allargando il discorso all'intero Universo e ponendo il caso che ci siano altre (ma non troppe) forme di vita intelligente disperse tra le centinaia di miliardi di galassie che popolano l'Universo osservabile, non riusciremmo comunque a sapere mai della loro esistenza (come loro della nostra) per via delle immani distanze che ci separano. È un po' triste, lo so, ma finché non capteremo un segnale radio inconfutabilmente alieno - e non penso accadrà mai - dovremo continuare a considerarci gli unici fortunati che hanno la possibilità di farsi domande sulle proprie origini e sul proprio ruolo nel cosmo.
    Aggiungo che oltre a tutte le "improbabilità" atteninenti la biologia (quando i biologi si esprimono sul Paradosso di Fermi per loro è spesso normale che siamo soli o già di lì), c'è anche il forte sospetto che la nostra terra sia un pianeta assai raro. Primo fattore tra una lista quasi infinita di possibili fattori, il sistema terra-luna è in pratica un sistema di pianeti gemelli e la luna sembra del tutto fondamentale per l'abitabilità della terra.

  2. #1532
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    Predefinito Re: Il paradosso di Fermi secondo Roger Penrose

    Biordo dixit :

    Aggiungo che oltre a tutte le "improbabilità" attinenti la biologia (quando i biologi si esprimono sul Paradosso di Fermi per loro è spesso normale che siamo soli o già di lì), c'è anche il forte sospetto che la nostra terra sia un pianeta assai raro. Primo fattore tra una lista quasi infinita di possibili fattori, il sistema terra-luna è in pratica un sistema di pianeti gemelli e la luna sembra del tutto fondamentale per l'abitabilità della terra.

    sono d'accordo : il campo magnetico terrestre sufficientemente intenso, l'inclinazione dell'asse di rotazione (le stagioni), la luna (le maree) sono particolari che raramente accadono negli esopianeti.

  3. #1533
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    Predefinito Re: Il paradosso di Fermi secondo Roger Penrose

    Citazione Originariamente Scritto da Biordo Visualizza Messaggio
    Il problema con questa possibilità rimane a mio avviso che non si può pensare che TUTTE le civiltà scelgano questa via. Pensiamo anche solo alla razza umana, se si decidesse di rifugiarsi nella realtà virtuale, sarà praticamente impossibile che il 100% della popolazione faccia questa scelta. E, tornando al banale calcolo postato prima, anche una sola civiltà che avesse deciso diversamente dovrebbe essere qua tra di noi oltre che potenzialmente aver staccato i simulatori delle altre ...
    Quanto sopra vale IMHO per tutte le soluzioni al paradosso che presuppongono "scelte" da parte delle civiltà....
    Difficile pensare che un essere biologico possa preferire la realtà rispetto ad un mondo simulato a proprio piacimento.
    Immagina un mondo simulato dove la semplice presenza in tale mondo ti dona la perenne e stazionaria sensazione che si prova durante l'orgasmo. Nel mondo reale l'apice del piacere si prova per pochi secondi. Nella simulazione si potrebbe provare in modo costante e nulla vieta che tale sensazione si possa provare amplificata x2, x5, x100.
    Chi è quel folle che tornerebbe indietro?

    Anzi sono pure sicuro che tale simulazioni creerebbero talmente una utopica abitudine e dipendenza che il semplice "ritorno alla realtà" sia terribile per quanto si possa vivere in una società utopica gestita dalle macchina.

    Per me è piu probabile che una "Chiara Ferragni" abbandoni la sua vita tra hotel di 7 stelle , ristoranti stellati, viaggi esotici e fama per vivere come un eremita del terzo mondo in Africa rispetto ad un persona che prova la simulazione del suo universo perfetto per ritornare a vivere nella realtà.
    Per massimizzare l'efficienza, una società deve essere governata secondo i principi della scienza e della razionalità. I capricci personali di un'élite politica ignorante e pericolosamente non qualificata non devono essere autorizzati a interferire.

  4. #1534
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    Predefinito Re: Il paradosso di Fermi secondo Roger Penrose

    Citazione Originariamente Scritto da Aubrey de Grey Visualizza Messaggio
    Difficile pensare che un essere biologico possa preferire la realtà rispetto ad un mondo simulato a proprio piacimento.
    Già adesso ci sono nerdz che passano il tempo chiusi nella loro stanza "vivendo" tramite videogiochi e quant'altro.

  5. #1535
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    Predefinito Re: Il paradosso di Fermi secondo Roger Penrose

    Citazione Originariamente Scritto da Aubrey de Grey Visualizza Messaggio
    Difficile pensare che un essere biologico possa preferire la realtà rispetto ad un mondo simulato a proprio piacimento.
    Immagina un mondo simulato dove la semplice presenza in tale mondo ti dona la perenne e stazionaria sensazione che si prova durante l'orgasmo. Nel mondo reale l'apice del piacere si prova per pochi secondi. Nella simulazione si potrebbe provare in modo costante e nulla vieta che tale sensazione si possa provare amplificata x2, x5, x100.
    Chi è quel folle che tornerebbe indietro?

    Anzi sono pure sicuro che tale simulazioni creerebbero talmente una utopica abitudine e dipendenza che il semplice "ritorno alla realtà" sia terribile per quanto si possa vivere in una società utopica gestita dalle macchina.

    Per me è piu probabile che una "Chiara Ferragni" abbandoni la sua vita tra hotel di 7 stelle , ristoranti stellati, viaggi esotici e fama per vivere come un eremita del terzo mondo in Africa rispetto ad un persona che prova la simulazione del suo universo perfetto per ritornare a vivere nella realtà.
    Però che sia possibile costruire simulazioni così perfette non è scontato. Anche se secondo me rimane il fatto che anche solo una civiltà (e non necessariamente biologica) decida di espandersi nella galassia, fosse anche solo per difendere i server della simulazione, dovrebbe già essere qua o per lo meno essere visibile. Se non lo è per me la spiegazione principale rimane che la vita intelligente è rarissima. Se poi un paio di civiltà nella nostra galassia si stan facendo le seghe mentali nei simulatori da un paio di miliardi di anni cambia poco, nel senso che la spiegazione principale al paradosso rimarrebbe comunque la rarità della vita intelligente.

    Comunque la mia contestazione di base rimane che prendendo anche solo noi esseri umani, biologicamente distanziati da differenze inifinitesimali nel DNA, non riusciremmo mai a metterci d'accordo di andare TUTTI nei simulatori. Figurati altre civiltà con differenze abissali tra una e l'altra...non mi convince proprio.

    Che poi noi probabilmente siamo in una simulazione, beh, quello mi sembra plausibile una simulazione di nicchia in cui hanno deciso di eliminare gli alieni per vedere che succede in uno scenario così improbabile

  6. #1536
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    Predefinito Re: Il paradosso di Fermi secondo Roger Penrose

    Citazione Originariamente Scritto da Aubrey de Grey Visualizza Messaggio
    Difficile pensare che un essere biologico possa preferire la realtà rispetto ad un mondo simulato a proprio piacimento.
    Immagina un mondo simulato dove la semplice presenza in tale mondo ti dona la perenne e stazionaria sensazione che si prova durante l'orgasmo. Nel mondo reale l'apice del piacere si prova per pochi secondi. Nella simulazione si potrebbe provare in modo costante e nulla vieta che tale sensazione si possa provare amplificata x2, x5, x100.
    Chi è quel folle che tornerebbe indietro?

    Anzi sono pure sicuro che tale simulazioni creerebbero talmente una utopica abitudine e dipendenza che il semplice "ritorno alla realtà" sia terribile per quanto si possa vivere in una società utopica gestita dalle macchina.

    Per me è piu probabile che una "Chiara Ferragni" abbandoni la sua vita tra hotel di 7 stelle , ristoranti stellati, viaggi esotici e fama per vivere come un eremita del terzo mondo in Africa rispetto ad un persona che prova la simulazione del suo universo perfetto per ritornare a vivere nella realtà.
    Una civiltà di questo tipo deve aver emesso radiazioni nello spazio. Il punto è che finora non è stato captato nulla.
    Per me siamo soli, perlomeno come forme di vita intelligente.

  7. #1537
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    Predefinito Re: Il paradosso di Fermi secondo Roger Penrose

    Citazione Originariamente Scritto da Infinity Visualizza Messaggio
    Una civiltà di questo tipo deve aver emesso radiazioni nello spazio. Il punto è che finora non è stato captato nulla.
    Per me siamo soli, perlomeno come forme di vita intelligente.
    In realtà, se rinunciano a colonizzare lo spazio, non è così scontato, anzi il contrario. ...passano alla fibra e con i mezzi attuali non li trovi.

  8. #1538
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    Predefinito Re: Il paradosso di Fermi secondo Roger Penrose

    Citazione Originariamente Scritto da Biordo Visualizza Messaggio
    In realtà, se rinunciano a colonizzare lo spazio, non è così scontato, anzi il contrario. ...passano alla fibra e con i mezzi attuali non li trovi.
    Non possono aver cominciato dalla fibra. La fisica è uguale per tutti.

  9. #1539
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    Predefinito Re: Il paradosso di Fermi secondo Roger Penrose

    Citazione Originariamente Scritto da Biordo Visualizza Messaggio
    Anche se secondo me rimane il fatto che anche solo una civiltà (e non necessariamente biologica) decida di espandersi nella galassia, fosse anche solo per difendere i server della simulazione, dovrebbe già essere qua o per lo meno essere visibile.
    Potrebbe essere, ma se è capitato è estremamente probabile che sia capitato in una galassia enormemente distante da noi.
    Magari l'evoluzione tecnologica avviene una volta ogni 1.000.000 di galassie.
    Quindi anche se una civiltà abbia colonizzato o semplicemente esplorato la sua intera Galassia non potremmo mai saperlo in quanto si tratta della milionesima galassia piu lontana rispetto a noi.

    Tra l'altro penso che la colonizzazione di una intera galassia da parte di una specie potrebbe portare a possibili secessioni e guerre da parte degli stessi individui.
    Trovandosi migliaia di anni luce dalla "Madre Terra", non avendo mai conosciuto "l'impero galattico centralizzato", non avendone memoria storica, potrebbero nascere sentimenti isolazionisti, nazionalisti e, nell'arco di decenni, secoli o millenni, portare ad eventuali guerre.

    Una specie senziente, sapendo di questa eventualità, potrebbe evitare la colonizzazione "biologica" (se dove necessario per preservare la specie e in un raggio non ampio) lasciando all'intelligenza artificiale l'esplorazione della galassia.

    Dubito possano essere anche interessati all'esplorazione intergalattica, ma nel caso lo fossero i tempi sarebbero estremamente lunghi. Probabilmente servirebbe piu tempo dell'intera età dell'universo. (Si parla di milioni di anni per esplorare una galassia, figuriamoci il tempo necessario per il viaggio verso un'altra galassia ed esplorazione di essa. Figuriamoci se stiamo parlando di 1.000.000, 10.000.000, 100 miliardi di galassie o 2.000 miliardi di galassie.
    Per massimizzare l'efficienza, una società deve essere governata secondo i principi della scienza e della razionalità. I capricci personali di un'élite politica ignorante e pericolosamente non qualificata non devono essere autorizzati a interferire.

  10. #1540
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    Predefinito Re: Il paradosso di Fermi secondo Roger Penrose

    Citazione Originariamente Scritto da Infinity Visualizza Messaggio
    Non possono aver cominciato dalla fibra. La fisica è uguale per tutti.
    se i segnali radio vengono emessi solo per 100, 200, 1000 anni è statisticamente pressoché impossibile captarli.

 

 
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