Jolanda Spiz, ausiliaria della SAF, chiamata dai soldati "sorella" così scriveva ai suoi cari:
"ho raggiunto il mio sogno, lavoro e dò tutta me stessa, per l'idea e per la salvezza dell'italia. il nostro destino è segnato, quando viene il momento la morte ci sorprende sia sul campo di battaglia sia a casa. si vede che non è ancora giunta la mia ora poichè sono sempre fortunatissima nei bombardamenti e sento che dio mi è vicino.
il mio pensiero è tutto concentrato nel lavoro, duro, responsabilie ma infinitamente soddisfacente. invece a tardi sera quando rientro in caserma e mi butto stanca morta sulla branda allora a occhi aperti ricordo i tempi passati. penso alla nostra mamma adorata e a tutti voi. vi penso con tanta nostalgia. di voi serbo tanti dolci ricordi. e vi sento vicini."
è stata uccisa, secondo l'ultima ricostruzione, dopo essere stata denudata e portata in giro per le strade di torino su un camion come un trofeo, fatta passare per prostituta e umiliata.