User Tag List

Risultati da 1 a 8 di 8
  1. #1
    Forumista storico
    Data Registrazione
    09 Feb 2005
    Messaggi
    35,527
     Likes dati
    32
     Like avuti
    2,766
    Mentioned
    20 Post(s)
    Tagged
    2 Thread(s)

    Predefinito Video del kamikaze inglese del 2005

    diffuso su al ja zeera.....

    quindi viene a cadere la tesi di Blondet che parlava di "attentato anomalo" perchè non vi era nessun video dei kamikaze che rivendicavano la strage prima della sua esecuzione e questo, sempre secondo blondet, sarebbe la prova che non vi era premeditazione i tizi erano stati convinti a fare un'esercitazione ignari di essere strumenti di morte di qualcuno più in alto

    toppato

  2. #2
    Impossibile
    Ospite

    Predefinito

    15/09/2005

    LONDRA - Il 7 luglio, i quattro attentatori, musulmani nati in Inghilterra, che si sono fatti saltare con le loro bombe nel metrò, non hanno lasciato rivendicazioni. Anzi, nemmeno una lettera ai parenti, un addio a mogli o genitori.

    Non sul momento, almeno. _______________________

    Perché il primo settembre 2005, come dal cappello di un prestigiatore, salta fuori un video di rivendicazione.
    Vi appare il più anziano dei quattro «suicidi», il trentenne Mohammad Sidique Khan, che dice: «le nostre parole sono morte, sono nulla finché non diamo loro vita col nostro sangue. Finchè non smetterete di bombardare, gassare, imprigionare e torturare la mia gente non smetteremo il combattimento. Siamo in guerra e io sono un soldato. Ora anche voi assaggerete la realtà della situazione».

    Khan, che secondo la versione ufficiale è morto nell'esplosione da lui provocata alla stazione di Edgware Road (in un quartiere musulmano), era anche la persona che, secondo gli inquirenti, aveva plagiato e istigato gli altri tre più giovani terroristi, insegnando loro una versione molto personale dell'Islam.
    Secondo i genitori degli altri, aveva «lavato il cervello» ai ragazzi.
    Ora, è lui, il capo, a rivendicare l'attentato post-mortem.
    Tutto chiaro, dunque?
    Forse.
    Ma perché la rivendicazione è arrivata quasi due mesi dopo l'attentato?
    Perché non mandarla subito?
    E da dove viene il video?
    E' arrivato ad Al-Jazeera, come tanti altri.
    Ma «non è chiaro quando e dove sia stato filmato», dice la BBC: come tanti altri video del genere (1).

    Il video è arrivato insieme ad un altro, in cui un uomo inturbantato che tutti dicono essere l'egiziano Al-Zawahiri, ufficialmente definito il nuovo Bin Laden, dichiara in arabo che l'attentato a Londra è «uno schiaffo» per la politica di Tony Blair.
    E dà la sua benedizione agli attentatori di Londra, e ai «loro gloriosi predecessori a New York, Washington e Madrid».
    Così, Al Zawahiri rivendica anche, finalmente, tutti gli altri attentati, dall'11 settembre in poi, attribuiti ad Al Qaeda.
    E anche lui in grave ritardo sui fatti.
    Secondo gli esperti inglesi di antiterrorismo, nota la BBC, questi messaggi tuttavia «non sono prove che Al Qaeda abbia direttamente ordinato gli attentati, ma che li ha solo ispirati».
    E' il meno che si possa dire.

    Ripetiamo: dal 7 luglio, attentati a Londra, al 1 settembre della rivendicazione, sono passati 56 giorni.
    Perché i messaggi sono stati fatti arrivare l'1 settembre?
    Che cosa accadeva in quei giorni?
    In quei giorni, era in attesa di estradizione in Italia quel certo Issac, frequentatore di palestre body building, uno degli attentatori del secondo attentato di Londra, quello del 22 luglio.
    Un attentato completamente diverso dal primo, per molti motivi: è fallito (nessuna vittima), i «terroristi» non si sono suicidati nell'atto, e alla polizia è stato facile risalire a loro in poche ore: questi dilettanti del terrore non avevano alle spalle nessuna rete a proteggerli, sono stati presi a casa loro o, come Issac, a casa di un fratello.

    In qualche modo, la rivendicazione di Khan cade nel momento opportuno per sciogliere i dubbi, invitare i magistrati italiani a sbrigarsi a consegnare l'innocuo Issac, e a collegare il secondo attentato fallito al primo?
    Domande.
    Ma varrà la pena di ricordare che questo Khan, bravo insegnante per handicappati che le sue colleghe ritenevano insospettabile, aveva fatto una visita in Israele nel 2003. Una visita-lampo, di un solo giorno.
    A fare che?
    I servizi israeliani hanno lasciato intendere che avrebbe organizzato un attentato suicida a Tel Aviv, in cui morirono due terroristi, ma il secondo non per lo scoppio del suo ordigno; fuggito dalla scena del delitto, il suo corpo è stato ritrovato il giorno dopo su una spiaggia.
    Ucciso da qualcuno.
    Dai suoi complici musulmani?
    Può anche darsi.

    Ma sarebbe fare poco onore al Mossad credere che abbia lasciato entrare in Israele quel Khan, uno con la faccia da pakistano, solo perché esibiva un regolare passaporto britannico.
    E l'abbia fatto uscire senza problemi il giorno dopo l'attentato a Tel Aviv.
    Chiunque sia atterrato in Israele sa che ciascuno viene sottoposto a interrogatori, perquisizioni e accurati controlli, soprattutto all'uscita.
    Questi fatti portano ad ipotesi che sono «vietate» (come s'è visto anche dalla reazioni di media italiani vicini alla nota lobby a un nostro articolo su La Padania a proposito delle domande senza risposta dell'11 settembre).
    Eppure ci viene voglia di sfidare il divieto mediatico, e avanzare l'ipotesi di un Khan in qualche modo incastrato da un qualche servizio, o indotto altrimenti a collaborare.

    La nostra ipotesi ci spinge persino ad azzardare che Khan sia vivo: dopotutto, se ben ricordiamo, Scotland Yard ritenne di aver identificato a sufficienza i cadaveri dei terroristi dai documenti che portavano, tanto da rinunciare all'esame del DNA.
    Il video, cioè, potrebbe essere posteriore al 7 luglio.
    Stiamo pensando a un complotto troppo vasto e incredibile?
    Ricordiamo Peter Power.
    Peter Power è quell'ex poliziotto di Scotland Yard, oggi passato al lucroso business della sicurezza privata, che quel 7 luglio telefonò alla BBC per dire che la sua ditta, Visor Consultant, aveva un'esercitazione in corso che simulava proprio un attentato nel metrò.
    «Alle 9.30 di stamattina eravamo in piena esercitazione», disse concitato Power, «per conto di una società che conta più di mille persone [dipendenti?] a Londra; un'esercitazione basata su bombe sincronizzate che esplodevano…proprio nelle stazioni del metrò dove si è prodotto il fatto stamattina. Ho ancora i capelli ritti in testa».

    Subissato da richieste di precisazioni, da allora Peter Power non risponde se non con un @ mail circolare ed automatico.
    Dove, dopo aver smentito che l'esercitazione da lui condotta per conto della misteriosa azienda-cliente «sia qualcosa come un complotto», minimizza ma ammette: «un piccolo numero di simulazioni 'walk trough' programmate molto prima hanno avuto inizio stamattina per conto di una compagnia privata di Londra, nel quadro di un programma molto più vasto e che resta confidenziale, e che due simulazioni si basavano su attentati dinamitardi, alla stessa ora di quelli che hanno avuto luogo. Una delle simulazioni in particolare era molto simile agli avvenimenti reali... ».

    Non ci resta solo l'appetito di sapere che cosa precisamente sia un'esercitazione «walk-trough», il nome potendo indicare un'operazione di addestramento «invisibile», condotta tra la folla ignara.
    Si vorrebbe sapere altro.
    In una successiva intervista lasciata alla CTV l'11 luglio, Peter Power ammetteva che (da lui? Da altri?) era stato condotta un'altra esercitazione, chiamata Osiris 2, nel 2003.
    Lo scopo: «mettere alla prova le apparecchiature e il personale in profondità nel metrò».
    Poi, nell'aprile 2005, c'è stata a Londra un'altra esercitazione sempre nella sotterranea, chiamata Atlantic Blue.

    Ma, ecco il punto, «Atlantic Blue» era parte di una più vasta catena di esercitazioni, nome in codice TOPOFF 3, non solo britannica: vi partecipavano anche USA e Canada.
    A coordinare il tutto era Michael Chertoff: quell'americano di madre israeliana, oggi capo della della Homeland Security (Sicurezza della Patria); ma l'11 settembre Chertoff era procuratore a New York, e come tale espulse per visti scaduti cinque israeliani colti a festeggiare l'attentato alle Twin Towers, sottraendoli così ad ulteriori indagini (2).
    Ora, come sappiamo, anche in USA quell'11 settembre erano in corso numerose esercitazioni «programmate da tempo».
    La più clamorosa forse fu quella della FEMA (la Protezione Civile americana): simulava un attacco biochimico alle Towers proprio l'11 settembre, sicché uomini e materiali per l'emergenza, guarda caso, già erano affluiti e installati su un molo a due passi dal World Trade Center la sera del 10.
    Pronti all'attentato della sedicente Al Qaeda.

    Non parliamo poi delle grandi esercitazioni aeree in corso quel giorno. Fra cui quella che interessò, a fine agosto, la 27ma Squadriglia caccia di Langley, Virginia: a due passi da Washington; gli F-16 della 27ma non poterono intervenire perché erano stati spediti per addestramento in Turchia e in Islanda.
    Chi si ostina a non credere a un ben orchestrato complotto, è costretto a credere a miracolose coincidenze.
    Troppi attentati «arabi» sono preceduti da esercitazioni decise in ambienti militari. L'utilità della copertura che tali esercitazioni offrono è fin troppo ovvia: legittima gli occulti decisori dell'operazione reale, consente loro di utilizzare uomini e mezzi dell'autorità pubblica, e di dare risposte soddisfacenti a chi si accorgesse che sta succedendo qualcosa di strano: «è un'esercitazione, circolare! ».

    Il giorno del vero attentato, le esercitazioni consentono di spiegare i terroristi sul campo, magari con addosso uniformi della polizia o della Protezione Civile; e di ostacolare, aumentando la confusione, la reazione dei servizi di polizia o di soccorso leali.
    Delitti di Stato: vi pare impossibile?
    Ma per tutti gli anni '70 – come denunciò nel 1990 Andreotti, per salvare se stesso – le organizzazioni «Stay Behind» della NATO (in Italia Gladio) hanno messo a segno attentati qui e in Europa, nel quadro di una «strategia della tensione» che doveva portare la gente, spaventata, ad accettare governi «forti» e «bianchi», ossia né rossi né neri, ma democristiani.
    Le organizzazioni «Stay Behind» hanno tutta la competenza, gli uomini e i mezzi per ordinare «esercitazioni» di copertura, e la segretezza e clandestinità necessaria per fare attentati.
    Ovviamente, «false flag».
    Alla luce di questa ipotesi «vietata", attenti alle esercitazioni antiterrorismo in Italia: sono in corso per tutto settembre, per volontà del ministro (democristiano) Pisanu. Qualcuno deve aver deciso che «Al Qaeda» debba colpire anche noi.


    Maurizio Blondet


    Note
    1) «London bomber video aired on TV», BBC, 2 settembre 2005.
    2) «Ces exercises de simulations qui facilitent les attentats», Réseau Voltaire, 13 settembre 2005.


    toppato

  3. #3
    email non funzionante
    Data Registrazione
    24 Nov 2003
    Messaggi
    4,894
     Likes dati
    0
     Like avuti
    2
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da Airbus A-380
    diffuso su al ja zeera.....

    quindi viene a cadere la tesi di Blondet che parlava di "attentato anomalo" perchè non vi era nessun video dei kamikaze che rivendicavano la strage prima della sua esecuzione e questo, sempre secondo blondet, sarebbe la prova che non vi era premeditazione i tizi erano stati convinti a fare un'esercitazione ignari di essere strumenti di morte di qualcuno più in alto

    toppato
    Solo in questo forum ai giornalisti come lui viene dato credito, Blondet è stato cacciato dall'avvenire e non scrive più sui giornali di un certo livello peroprio per questi motivi

  4. #4
    Ridendo castigo mores
    Data Registrazione
    05 Mar 2002
    Messaggi
    9,515
     Likes dati
    0
     Like avuti
    2
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da tigermen
    Solo in questo forum ai giornalisti come lui viene dato credito, Blondet è stato cacciato dall'avvenire e non scrive più sui giornali di un certo livello peroprio per questi motivi
    be non e' un novita' , c' era un posto nel mondo che oltre a licenziare certi rompiscatole li mandavano anche nei manicomi ..


    PS: ma tu prima di commentarlo un 3d riesci a leggerlo? ..
    "dammi i soldi, e al diavolo tutto il resto "
    Marx


    (graucho..:-))

  5. #5
    Ridendo castigo mores
    Data Registrazione
    05 Mar 2002
    Messaggi
    9,515
     Likes dati
    0
     Like avuti
    2
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    comunque .. per quelli che non hanno disturbi di attenzione casualmente oggi blondet ha trattato lo stesso argomento o meglio lo stesso " articolo di fede" ..


    Attentato Londra: niente inchiesta, «costa troppo»
    Maurizio Blondet
    05/07/2006
    LONDRA - Tony Blair ha annunciato che non si farà alcuna inchiesta sull’attentato al metrò di Londra del 7 luglio 2005.
    La scusa: «Costerebbe milioni e milioni di sterline».
    Blair ha citato gli altissimi costi per l’inchiesta della «domenica di sangue» a Londonderry del 1998, dove 14 attivisti irlandesi furono massacrati da parà britannici durante una marcia pacifica.
    Nessun colpevole trovato (che disdetta) nonostante, ha detto il portavoce di Downing Street, 400 milioni di sterline spesi.
    «Con questa cifra si potrebbero pagare 15 mila infermiere, 5 mila medici, 11 mila poliziotti, oppure 13 elicotteri Apaches per le nostre truppe in Iraq e Afgnanistan» (sic. Non c’è dubbio dove andrà la somma risparmiata).
    La cifra del resto è alquanto improbabile (prima, il costo dell’indagine sulla domenica di sangue era stato valutato ufficialmente a 160 milioni di sterline), e la scusa magrissima, addirittura imbarazzante per Blair.
    Tutto per rigettare una richiesta di una vera indagine ufficiale, che è avanzata a voce sempre più alta dalle famiglie delle vittime del 7 luglio, e da esponenti della comunità musulmana.
    Iqbal Sacranie, già segretario del consiglio islamico (è un Lord, membro della camera alta), ha protestato sostenendo che la comunità islamica è sempre più «alienata» da questo rifiuto di indagare su «come, chi e perché» ha fatto l’attentato.
    Pare, ha detto, che il governo abbia qualcosa da nascondere.



    E’ il meno che si possa dire.
    Sembra sempre più certo che Mohammed Siddique Khan, il cosiddetto «capo degli attentatori», il più adulto dei quattro, insegnante modello in una scuola per bambini difficili di Leeds, fosse un informatore del controspionaggio inglese, l’MI5.
    Lo ha sostenuto alla BBC Charles Shoebridge, già investigatore nella Polizia Metropolitana di Londra, laureato all’Accademia Militare Reale di Sandhurst, ed ora giornalista e scrittore sul tema del terrorismo in Gran Bretagna.
    Come ripetono varie fonti, l’auto Honda Accord di Khan conteneva microspie, inserite prima degli attentati, con il suo consenso.
    Come si ricorderà, quel giorno una ditta di cui non si è mai saputo il nome aveva ordinato alla Visor Consultants, una compagnia di sicurezza, di condurre un’esercitazione che simulava un attentato nel metrò nei luoghi e nell’ora dove realmente avvenne.
    L’ipotesi che prende corpo è che Khan, lungi dall’essere un terrorista fanatico, fosse un patriota britannico caduto in una trappola mentre credeva di fare il suo dovere, probabilmente testando la sicurezza della sotterranea come parte della «esercitazione».
    O almeno, questo è quello che musulmani e familiari dei morti vorrebbero fosse appurato da un’indagine.
    Blair ha risposto: «L’inchiesta distrarrebbe la polizia e le forze di sicurezza dall’impegno di parare la minaccia terrorista che continua, e alla fine ci direbbe quel che già sappiamo: che quattro individui sono venuti e hanno commesso l’atto».



    Anche Bush non ha fatto serie inchieste sull’11 settembre con l’identica scusa: sottrarrebbe energie alle forze antiterrorismo (le cui energie non hanno impedito i mega-attentati), che la minaccia terroristica non è finita anzi «continua»: dev’esserci un apposito formulario dei pretesti, elaborato da apposito ufficio di propaganda.
    Forse sarebbe ora di aggiornarlo.
    Soprattutto perché quella in corso è, come dice ufficialmente il Pentagono, «the long war», la guerra lunga per antonomasia.
    Non si può andare avanti per altri 15 anni di bombardamenti in Iraq, Afghanistan, e presto Siria e Iran (lo vuole Israele, la nota «ditta») ripetendo sempre le stesse scuse.
    Blair in compenso ha dato risposte brevi manu alle domande dei musulmani.
    «Non c’era un divieto della CIA su viaggi di Khan in America. Non c’erano apparati nella sua auto prima del 7 luglio. Non c’è stata informazione previa alla polizia di quel che stavano preparando» gli attentatori.
    «Queste storie sono semplicemente sbagliate».
    Così si fa nel libero, scientifico, legalistico Occidente: un atto di fede nel capo del governo che risponde al posto dei detectives, circa un evento tragico ed enorme.
    Tutto denaro risparmiato.
    Per gli Apaches.

    Maurizio Blondet
    "dammi i soldi, e al diavolo tutto il resto "
    Marx


    (graucho..:-))

  6. #6
    Registered User
    Data Registrazione
    18 Oct 2005
    Messaggi
    161
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    magari lo assumono ad Alias, perchè come storia per una fiction non è niente male.

  7. #7
    Forumista senior
    Data Registrazione
    29 Sep 2005
    Località
    La mia terra
    Messaggi
    2,187
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da momoti
    magari lo assumono ad Alias, perchè come storia per una fiction non è niente male.
    Quoto

  8. #8
    Forumista storico
    Data Registrazione
    09 Feb 2005
    Messaggi
    35,527
     Likes dati
    32
     Like avuti
    2,766
    Mentioned
    20 Post(s)
    Tagged
    2 Thread(s)

    Predefinito

    a proposito alias finisce con la quinta serie quella che daranno tra poco

 

 

Discussioni Simili

  1. Ecco la qualità video della webcam Logitech Revue HD Video Chat
    Di Templares nel forum Telefonia e Hi-Tech
    Risposte: 0
    Ultimo Messaggio: 10-10-10, 22:10
  2. Kamikaze
    Di camden nel forum Padania!
    Risposte: 3
    Ultimo Messaggio: 12-10-09, 13:24
  3. Bel video su anarchismo e libertarismo (in inglese)
    Di OrsoNelBosco nel forum Liberalismo e Libertarismo
    Risposte: 1
    Ultimo Messaggio: 17-02-08, 00:16
  4. Kamikaze
    Di Musashi nel forum Destra Radicale
    Risposte: 0
    Ultimo Messaggio: 05-12-05, 21:03
  5. Mercenario inglese che spara sui civili a Bagdad (video)
    Di pietro nel forum Comunismo e Comunità
    Risposte: 0
    Ultimo Messaggio: 02-12-05, 12:08

Tag per Questa Discussione

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito