Sorelle in clausura: queste sconosciute....

[niocat55 (POL)]

Sorelle in clausura: queste sconosciute....
La bella testimonianza di Suor Maria Grazia della Divina Provvidenza , ipovedente


Sr. Maria Grazia della Divina Provvidenza, 27 anni,
originaria di Pordenone, ipovedente, racconta la sua esperienza.


Provengo da una famiglia che mi ha educata alla fede cristiana e a vivere i valori umani. All'età di circa 7 anni mi hanno inserita in parrocchia a frequentare il catechismo e il gruppo Scout.

Dopo la terza media sono andata a Trieste, all'Istituto dei ciechi Ritimeyer, per il corso di centralinista; dopo circa un anno e mezzo ho iniziato a lavorare.
Nel 1987 sono entrata a far parte del Cammino Neocatecumenale; lì ho approfondito la conoscenza della Parola di Dio, i Sacramenti e la vita cristiana.
Ho partecipato anche a diversi pellegrinaggi in occasione delle giornate mondiali della gioventù: 1989 in Spagna; 1991 in Polonia; 1993 in America; 1995 a Loreto.
In questi anni, ho avuto dei momenti di buio perché il sacerdote che mi seguiva mi aveva indicato due monasteri di clausura, ma loro non mi hanno accolta per i problemi della vista; pensavano che io scegliessi questa strada per scappare dalle difficoltà del mondo.
La Provvidenza di Dio mi è venuta incontro perché, sempre tramite questo sacerdote, ho ricevuto un dépliant di tutta l'Opera della Divina Provvidenza di Don
Orione, così mi sono messa in contatto con Suor Maria Luigia delle Suore Sacramentine non vedenti.

Il 22 agosto del 1996 sono entrata in Postulandato, il 15 agosto del 1997 in Noviziato e il 15 agosto del 2000 ho avuto la gioia di professare i Voti di castità, di povertà, di obbedienza e di carità.
Per la professione religiosa ho avuto l'opportunità di cambiare il nome: ho scelto Suor Maria Grazia, perché un sacerdote del Seminario di Tortona ha portato per le case la Madonna Pellegrina di Fatima per pregare per le
vocazioni; il 1° giugno del 1995 l'ha portata dalle Suore Sacramentine; durante il Santo Rosario, le suore hanno chiesto alla Madonna tre vocazioni e alla sera stessa ho telefonato io per la prima volta. Questa coincidenza è stata sia per me che per le suore una grazia mandata dalla Madonna.

Della Divina Provvidenza invece, perché il 20 novembre la nostra Congregazione festeggia la Madonna della Divina Provvidenza ed è il giorno che sono nata.
Questo mi aiuterà a far crescere in me la devozione a Maria e a confidare in Lei in ogni momento della mia vita.

Nel rispondere alla chiamata del Signore, mi ha dato tanta forza questa parola di Gesù agli apostoli:
"Chi avrà lasciato famiglia, fratelli, sorelle, casa, campi per il regno dei cieli, riceverà cento volte tanto e la vita eterna". Così ho lasciato la mia famiglia, gli amici, il lavoro e mi sono consacrata al Signore.

catechumenium.it

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P.S. (mio) Certo che per alcuni che frequentano questo sito il cammino catecumenale è considerato, una eresia, un non essere appartenenti alla Chiesa, una setta, un covo di plagiati.......MA DA CUI GUARDA CASO NOSCONO VOCAZIONI PRESBITERIALI E CONSACRATE, OPPURE FAMIGLIE MISSIONARIE.

CERTO CHE PER ESSERE PLAGIATORI NEL C.N. SONO PROPRIO IL MASSIMO SUL MERCATO

[Rollingstone (POL)]

Io, pur non facendo il cammino Neocatecumenale, ma un'altro tipo di esperienza, ho il massimo rispetto per questo cammino. E' un'esperienza di Cristo reale e vera, non adatta a tutti, perchè comporta fatiche e rinunce non indifferenti e porta ad un reale confronto con la Parola, non a blandi proponimenti che durano lo spazio di un giorno. Ho degli amici carrissimi che fanno da molti anni questo cammino, laici, diaconi permanenti e sacerdoti, e ringrazio Dio per la loro fede e per la testimonianza che mi portano.
Le eresie sono ben altre, ovvero il relativismo che si fa strada anche all'interno delle Parrocchie e della Chiesa, affermando che la Chiesa si deve "adeguare" al mondo.
Queste sono le eresie....

[bateau_ivre]

Cito da un Autore non sospettabile di anticlericalismo:
"Eppure, nessun ordinamento giuridico ha mai criminalizzato questa pratica di reclusione. Ancor oggi, l'istituto della clausura femminile, disciplinato dall'Istruzione Verbi Sponsa del 1999, solleva non pochi dubbi in ordine alla sua compatibilità con la tutela dei diritti fondamentali costituzionalmente garantiti non meno che con il concetto di 'dignità umana', disegnato dalla nostra Carta costituzionale".
Con cordialità
bateau

[Rollingstone (POL)]

Cito da un Autore non sospettabile di anticlericalismo:
"Eppure, nessun ordinamento giuridico ha mai criminalizzato questa pratica di reclusione. Ancor oggi, l'istituto della clausura femminile, disciplinato dall'Istruzione Verbi Sponsa del 1999, solleva non pochi dubbi in ordine alla sua compatibilità con la tutela dei diritti fondamentali costituzionalmente garantiti non meno che con il concetto di 'dignità umana', disegnato dalla nostra Carta costituzionale".
Con cordialità
bateau

sei voglio chiudermi in casa mia insieme a 10 persone a pregare, la Costituzione mi puo' forse obbligare a non farlo ? L'ho scelto io mica me l'ha imposto qualcuno ?
Se poi si vuole essere anticlericali a tutti i costi, prego, si accomodino....

[bateau_ivre]

X ROLLINGSTONE:

Sicuramente per Lei è così, però è necessario operare un approccio sociologico al problema per poi filtrarlo alla luce della normativa vigente.
Il problema resta, anche perché non ho citato da "L'Asino" di Podrecca e Galantara di buona memoria.

Cordialità
bateau

[Augustinus]

X ROLLINGSTONE:

Sicuramente per Lei è così, però è necessario operare un approccio sociologico al problema per poi filtrarlo alla luce della normativa vigente.
Il problema resta, anche perché non ho citato da "L'Asino" di Podrecca e Galantara di buona memoria.

Cordialità
bateau

La questione è molto semplice: i diritti di libertà non sono diritti indisponibili. Possono essere benissimo auto-limitati da una libera scelta personale. L'importante è che non si perseguano finalità riprovate dall'ordinamento. E nel nostro caso, stante la distinzione degli ordini tra Stato e Chiesa, non vi è alcuna riprovazione. Anzi, si tratta di situazioni che, in ultima analisi, trovano la loro ragione di tutela nell'art. 19 Cost. (che, come noto, prevede quale unico limite che non si pratichino riti contrari al buon costume, cioè al pudore sessuale).

[bateau_ivre]

X AUGUSTINUS:
Lei che è un giurista avrà sicuramente individuato l'opera che ho citato - è recente e ne conoscerà o ne potrà ricostruire il contesto generale.

Ma qui non si parla di monacazione come rito, ma come scelta e si pone il problema della libertà della medesima.

Cordialità
bateau

[Augustinus]

X AUGUSTINUS:
Lei che è un giurista avrà sicuramente individuato l'opera che ho citato - è recente e ne conoscerà o ne potrà ricostruire il contesto generale.

Ma qui non si parla di monacazione come rito, ma come scelta e si pone il problema della libertà della medesima.

Cordialità
bateau

Infatti, io non ho parlato del rito, ma di limiti alla libertà religiosa. Ora, la clausura è espressione di libertà religiosa, la quale, ho detto, ha il solo limite nei riti contrari al buon costume. Poichè ciò non si pone nella fattispecie, evidentemente, la clausura non incontra problemi giuridici, poichè si tratta di un'auto-limitazione - in nome, appunto, della libertà religiosa - dei diritti di libertà, che non sono diritti assolutamente indisponibili. Chiaro, no?

[Mappo]

Cito da un Autore non sospettabile di anticlericalismo:
"Eppure, nessun ordinamento giuridico ha mai criminalizzato questa pratica di reclusione. Ancor oggi, l'istituto della clausura femminile, disciplinato dall'Istruzione Verbi Sponsa del 1999, solleva non pochi dubbi in ordine alla sua compatibilità con la tutela dei diritti fondamentali costituzionalmente garantiti non meno che con il concetto di 'dignità umana', disegnato dalla nostra Carta costituzionale".
Con cordialità
bateau

Sinceramente faccio fatica a immaginare che la scelta della clausura possa essere visto come, anche solo in ipotesi, incompatibile con la tutela dei diritti fondamentali costituzionalmente garantiti o con il concetto di dignità umana.
Ditemi che sto sognando, mi sono laureato in giurisprudenza nel lontano 1990 e posso garantire che alla corte del compianto professor Barile queste cose non venivano neppure prese in considerazione e se uno studente le avesse proposte sarebbe stato invitato a dedicarsi a questioni più serie. Boh forse è una deriva giurisprudenziale zapateriana

[bateau_ivre]

X MAPPO TAPPO
Dal 1990 sono passati ben sedici anni e, nella contingenza nella quale si trova il mondo, è come se ne fossero trascorsi 1.600.
Non è da Lei, mi consenta, bollare (non facciamo come quel buffo ometto che chiama comunista chi non la pensa come lui...) come deriva "zapateriana" un problema che, magari bagatellare nel suo rilievo sociale, presenta e suscita notevoli problemi giuridici di carattere generale.
Sicuramente in Italia, in Europa, le monacazioni avvengono liberamente; posso nutrire qualche dubbio per quanto riguarda l'Africa o l'Asia?

cordialità

bateau