Il Financial Time, organo della City londinese unitamente all' Economist di proprietà del gruppo Pearson, sta facendo in questi giorni un sacco di complimenti a Romano.
La cosa puzza, puzza assai, ed accresce i sospetti dei repubblicani nazionaleuropei e sociali sui fini ultimi di lui e dello Schioppa.
Sì, perchè le lodi sperticate del FT sono la più evidente testimonianza dell' interesse con cui a Londra, ma anche a Wall Street, si guarda all' Italia, da sempre considerata terra di conquista.
L' Alta Finanza Atlantica (AFA) non vede l' ora di mettere le mani su quel che rimane del patrimonio pubblico italiano, vuole terminare l' opera concordata con il gruppo di collaborazionisti italiani collocati ai vertici del potere nel giugno 1992 sul panfilo Britannia.
L' ENI è la prossima vittima designata. Attualmente è controllato al 40% da fondi di investimento americani e britannici. Le liberalizzazioni annunciate da Prodi vanno sì a vantaggio de noantri, ma costituiscono soprattutto il primo segnale inviato alla Cupola Atlantica. Seguirà la svendita della quota ancora pubblica dell' ENI con la fine dell' indipendenza energetica del nostro Paese.