In onore di questa grande mistica, apro questo thread.
Aug.
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Dal sito SANTI E BEATI (con modifiche mie):
Santa Veronica Giuliani, Vergine
9 luglio - Comune
Mercatello, Urbino, 27 dicembre 1660 - Città di Castello, 9 luglio 1727
Veronica Giuliani, al secolo Orsola, è una delle più grandi mistiche della storia. Ebbe numerose rivelazioni e ricevette le Stimmate. Nata a Mercatello sul Metauro, presso Urbino, nel 1660, visse cinquant'anni nel monastero delle Clarisse di Città di Castello. Entratavi 17enne, vi morì nel 1727, dopo essere stata cuoca, infermiera, maestra delle novizie e badessa. All'autopsia risultò che il cuore era trafitto da parte a parte. Dopo aver ricevuto le piaghe della Passione di Cristo, infatti - rivela nel diario spirituale - «piansi molto e con tutto il mio cuore pregai il Signore di volerle nascondere agli occhi di tutti». Nulla sapremmo delle esperienze di Veronica, se il direttore spirituale non le avesse ordinato di trascriverle. Lo fece per 30 anni e il risultato è il «Tesoro nascosto», pubblicato in 10 volumi dal 1825 al 1928. Morì nel Venerdì Santo, dopo 33 giorni di malattia. È santa dal 1839. (Avvenire)
Etimologia: Veronica = portatrice di vittoria, dal greco
Emblema: Giglio
Martirologio Romano: A Città di Castello in Umbria, santa Veronica Giuliani, badessa dell’Ordine delle Clarisse Cappuccine, che, ricca di carismi spirituali, corrispose nel corpo e nell’anima alla passione di Cristo e fu per questo posta sotto custodia per cinquanta giorni, offrendo un mirabile modello di pazienza e di obbedienza.
Martirologio tradizionale (9 luglio): A Citta di Castello, in Umbria, santa Veronica Giuliani Vergine, nativa di Mercatello, terra della diocesi di Urbania, Monaca del Second'Ordine di san Francesco e Abbadessa del monastero di Città di Castello: illustre per l'intenso desiderio di patire, e per le altre virtù e grazie celesti, dal Papa Gregorio decimosesto fu iscritta nel numero delle sante Vergini.
La parola "mistica" ha avuto nella nostra epoca un'estensione impropria. Basti pensare alle infelici espressioni di "mistica della razza", "mistica del superuomo". Nel senso proprio e primario la mistica è il campo dei fenomeni vissuti da taluni spiriti privilegiati, uniti allo spirito divino da un legame d'amore ineffabile. Di essi, noi comuni mortali conosciamo soltanto il lato spettacolare, il cosiddetto meraviglioso mistico, come il miracolo e la profezia, il dominio sui fenomeni della natura, le stesse manifestazioni diaboliche, le visioni, le estasi, gli incendi interiori, le stimmate.
Ogni epoca ha avuto i suoi mistici. Oggi ricordiamo una santa, all'anagrafe Orsola Giuliani, nata nel 1660 a Mercatello, presso Urbino, settima figlia dei coniugi Francesco e Benedetta Giuliani, che all'età di diciassette anni, il 28 ottobre 1677, entrò tra le suore clarisse cappuccine di Città di Castello, assumendo alla professione religiosa il nome di Veronica. Nulla sarebbe trapelato dalle austere mura di quel convento della straordinaria esperienza mistica di sorella Veronica, se il suo confessore non le avesse ordinato di trascrivere sul suo diario, con l'imposizione di non rileggere nulla di quanto andava tracciando, le confidenze del Redentore, di cui riviveva puntualmente le sofferenze della passione. "L'anno 1697 - leggiamo sul suo diario - il venerdì santo, la mattina vicino al giorno, trovandomi in orazione... Iddio fece penetrare nell'anima mia la grazia col darmi i segni e i dolori che il Verbo divino aveva sofferti per la mia redenzione. Io sentivo nel mio cuore una pena di morte". Quel venerdì santo era il 5 aprile 1697.
Così descrive la ricezione delle stimmate: "Io vidi uscire dalle sue SS. Piaghe cinque raggi risplendenti e tutti vennero alla volta mia... In quattro vi erano i chiodi, e in una vi era la lancia, come d'oro, tutta infuocata, e mi passò il cuore da banda a banda".
Viene eletta Abbadessa il 5 aprile 1716.
Dopo la sua morte, avvenuta a Città di Castello il 9 luglio 1727, di venerdì, dopo 33 giorni di malattia, sul suo corpo, che mostrava ancora le ferite della passione, venne eseguita l'autopsia e i medici riscontrarono che il cuore era effettivamente trafitto da parte a parte. "Quando vidi queste stigmate esteriori, confida S. Veronica al suo diario - io piansi molto e con tutto il mio cuore pregai il Signore di volerle nascondere agli occhi di tutti". Il suo desiderio venne esaudito, vivendo ella in totale reclusione per tutta la vita. Ma le fitte pagine dei suoi diari, scritti per più di trent'anni e che pubblicati formarono ben quarantaquattro volumi, sono un vero tesoro nascosto che arricchì di stupende pagine la letteratura mistica.
Fu canonizzata da Gregorio XVI il 26 maggio 1839.
Autore: Piero Bargellini