Decisamente il mio genere di "pensieri" Quelli che muovono le farfalline nella pancia... pur non avendo mai sentito prima tale parola, il concetto lo associo ad alcuni studi che hanno contribuito a formare la mia mente. Senza volerlo banalizzare, credo significhi calarsi nei panni di, contestualizzare per comprendere, abbandonare i filtri contingenti attraverso i quali si pretende a volte di guardare la realtà e ciò che ne fa parte.Originariamente Scritto da metapolis
In che modo l'avrebbe variata? Approdondiamo...Ovvero, applicando il tutto alla nostra sotto/cultura, possiamo dire che, essendo divenuta una "sottocultura" essa ha variato la significazione esatta di etimi e miti originari (che avevano una valenza vitale e rivoluzionaria) trasformandola in un museo delle cere.
La sensazione che ho è di qualcosa a cui il tempo ha tolto l'energia di esprimersi, un tempo attraversato da persone che, creatosi un mondo a sè, una sottocultura appunto, hanno lasciato morire quell'energia proprio attraverso la sua stessa mitizzazione.
Ecco allora la necessità di "calarsi" nel significato originario di tali miti, per sentire oggi vivo lo spirito che dovrebbe appunto caratterizzare la nostra identità politica, sociale e culturale, un'identità aperta al dialogo, contestualizzata nel presente. E' questo che intendi metapolis?Se s'interviene nella ri/lettura (e nella ri/applicazione) possibilmente corretta e originaria, della nostra mitologia che si è mummificata, si può riuscire a recuperare lo spirito originario e, quindi, ad essere noi stessi pur nel confronto aperto e costruttivo senza dovere a tutti i costi fuggire al confronto aperto e costruttivo per mantenere un'identità imbalsamata; o senza dovere, al contrario, rinunciare all'identità e alla specificità se ci si confronta.