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Princ.Citeriore
Il significato esoterico del fascio, in massoneria, così ci è spiegato da Carlo Gentile (uno dei più autorevoli teorici della massoneria italiana, Grande Oratore e Gran Maestro
Aggiunto della "comunione" di Palazzo Giustiniani, e membro della "chiesa gnostica"),
nel suo libro: "Giuseppe Mazzini, uomo universale" (Bastogi ed., 1982, pagg. 96-97):
«IlFascio è simbolo etrusco costituito da 12 rami d'albero e proiettato visibilmente in una processione di 12 uomini (i littori) che aprivano i cortei consolari e significavano la sovranità comune delle 12 originarie tribù: sulla linea tradizionale delle 12 città etrusche della confederazione e del governo dei 12 lucumoni ed in relazione ai 12 Dei Consentes, costituenti la corte celeste di Giove. L origine del numero è evidentemente simbolica e astronomica ed ha carattere solare, ricollegandosi ai segni nei quali la luce esprime i punti di collegamento con la realtà vivente, con le visibili espressioni degli umani destini.
Tralasciando i riferimenti a tutte le mitologie solari d'Europa e d'America, cui si sono riferiti ampiamente gli studiosi del Ramo (Arturo Reghini e Gino Pelaggi), onde si può andare dai discepoli di Confucio, ai 12 discepoli di Gesù e, dai 12 Fratelli Arvali delle corporazioni romane alle 12 fatiche di Èrcole, interessa, dal punto di vista massonico, il simbolo della grande opera, cioè il CUBO dai 12 spigoli che significa la Vita, la Creazione, la sintonia del libero muratore con il Geometra dell'Universo».
Su quel fascio, come sempre ci informa il Gentile (id. pagg. 95-96), giurò l'alto iniziato Giuseppe Mazzini, quale fondatore dell'Alleanza Repubblicana Universale, secondo il relativo rituale da lui stesso predisposto che così prescriveva: «ponete la destra sul Fascio Romano e scevro da qualunque pregiudizio delle religioni rivelate, alle quali noi non prestiamo credenza, guidato unicamente dalla ragione e dal dovere, dall'onore in
faccia all'Umanità e ai nostri Fratelli repubblicani, ripetete con me le parole: "Io giuro sul mio onore di osservare scrupolosamente lo Statuto, il programma e quanto prescrive la formula del giuramento "».
Giova aggiungere che il "razionale " Mazzini credeva al ciclo delle reincarnazioni (vedi "Idoveri dell'uomo" cap. VII).
Il fascismo si colloca nel solco del pensiero mazziniano, tanto che la Associazione giovanile del M.S.I. (ignoro se esista tutt'ora) recava il mazzinianissimo nome di "Giovine Italia ". E' del resto noto che quando, nel 1922, Mussolini, che fu poi fregiato da Raoul Palermi, Gran Maestro della massoneria di Piazza del Gesù, con la sciarpa di 33 ad honorem - assunse il potere, circondato da 4 uomini, i cosiddetti quadrumviri, tutti massoni, il Gran Maestro della massoneria di palazzo Giustiniani, Domizio Torrigiani così commentò quell 'evento: «Questa rivoluzione ha un 'anima massonica» ! (Sui rapporti tra fascismo e massoneria si veda l'illuminante libro di Gianni Vannoni: "Massoneria Fascismo e Chiesa cattolica", Laterza ed. 1980). I fatti, qui sinteticamente esposti, sono peraltro menzionati anche da Aldo Mola nella sua "Storia della massoneria italiana" alle pagg. 505 e 507, dove si legge, tra l'altro, che Palermi «aveva garantito l'appoggio totale delle sue Logge alla imminente marcia su Roma» (pag. 507)
dal libro la rivoluzione francese nell'opera della massoneria di agnoli, pagina 99