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AGENFAX Anno 10, N° 79 - Mar. 28 Apr. 2009 S. Valeria
http://www.agenfax.it/index.php?opti...=4350#josc4350
mi son trovato a leggere:
L'OPINIONE di... Arduino Rossi
"Il Principe Carlo vuole salvare il pianeta
A Roma Carlo d'Inghilterra ha lanciato una proposta importante: "Ci rimangono al momento solo 99 mesi prima di raggiungere il punto di non ritorno........la storia ci giudicherà''.
Alla Camera dei Deputati Carlo ha scomodato Giulio Cesare: "....il dado è tratto......non c'è modo di tornare indietro.................il tempo scorre inesorabilmente: 99 mesi passeranno in un lampo e allora sarà troppo tardi per salvare la situazione.
Mi auguro sinceramente che Regno Unito e Italia possano incrociare di nuovo le loro storie, questa volta con un obiettivo comune, per allontanare il mondo dal disastro e portarlo verso un futuro equo, sicuro e sostenibile''.
Il futuro Erede al Trono di una delle più antiche case regnanti d'Europa, esempio storico di conservatorismo illuminato, personaggio spesso poco popolare per la sua vicenda personale, riguardante la moglie Diana, ha voluto impartire una lezione di ecologia.
Vicende mondane, chiacchiere da comari e un giornalismo fatto di pettegolezzi hanno distrutto la sua immagine davanti al mondo.
Io non avrei mai creduto di dover lodare un Principe ereditario al Trono: se uno mi avesse predetto questo fatto trenta o solo venti anni fa, sarei scoppiato in una risata di almeno mezzora.
Invece eccomi qua a dire che il Principe ha perfettamente ragione, che dobbiamo salvare questa povera Terra, o meglio dobbiamo intervenire per ridurre l'effetto serra, salvaguardare la biodiversità, ma pure la bellezza della natura selvaggia.
Non so se io sono cambiato o è mutato Sua Maestà, forse futuro Sovrano del Regno Unito. Io e tanti altri siamo diventati conservatori oppure il Principe è maturato?
Non so neppure se questa sua iniziativa, nobile e bella, sia tutta spontanea o dipende dalla necessità di ridare lustro al suo casato, un po' troppo chiacchierato negli ultimi anni.
Comunque è una faccenda importante: non so se siano 99, 9 o 999 i mesi che ci mancano perché l'irreparabile sia fermato, ma è importante agire subito.
E' una questione di vita o di morte, non solo per la natura, ma soprattutto per la nostra civiltà, che è molto più fragile di quanto si creda: basta poco, una grande carestia dovuta alla siccità o alle piogge eccessive, per riportare la fame anche nei paesi ricchi. I porti potrebbero subire danni dall'innalzamento delle acque e i commerci mondiali potrebbero essere ridotti a poco o nulla.
Sì, è l'economia che subirà il peggio e probabilmente le infrastrutture umane, le comunicazioni, i trasporti usciranno danneggiati e limitati.
Tutto questo può bastare a far ragionare chi ha la capacità di ragionare? Poi c'è la necessità di salvare la biodiversità, che permette alla terra di essere un pianeta vivo, con la biosfera, dove tutti gli esseri viventi interagiscono: sono concetti semplici e fondamentali, che ormai dovrebbero essere ben ficcati nelle teste di chi ha un'intelligenza almeno normale.
Non serve essere dei genialoidi.
Pure la Monarchia Inglese si è scomodata, tra etichetta e tradizioni, per questa giusta battaglia. Invece i nostri politici dove sono? In ritardo di un secolo, tranne per alcuni ambientalisti di professione, che in qualche caso hanno squalificato le teorie scientifiche con prese di posizione estreme, qualche volta confuse, mentre dall'altra parte ci sono i ben pensanti sempre sogghignanti per ciò che il "popolino" crede, giusto o sbagliato che sia. Io invece sono sempre stato un amico della natura, da quando lessi per la prima volta "Il cantico delle creature" di San Francesco d'Assisi: in pochi si sono accorti che l'ambientalismo ha le radici ben piantate in Italia, tra i vecchi contadini, i montanari, che rispettavano i boschi più selvaggi, la macchia e la boscaglia.
E' forse banale dire che l'avidità ha accecato le menti delle persone, ma è vero, quanto le responsabilità di chi aveva la presunzione di sapere tutto e credeva di controllare tutto.
Io invito tutta la nostra classe politica a fare un "inchino" davanti alla Corona di Gran Bretagna: non sono e non sarò mai un monarchico, ma in questo caso la nostra repubblica si è dimostrata in ritardo rispetto alle teste coronate. E' stata una figuraccia?"
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A questo... opinionista che vede bisognosa di lustro la Monarchia Inglese per le vicende sessuali dei Principi, mentre riafferma il nostrano, limpido repubblicanesimo dalle lenzuola senza macchia.... non ho potuto far a meno di dire:
Caro Signor Rossi,
il Suo chiedersi se, per caso, Lei sia cambiato o sia maturato il Principe di Galles è solo e chiaramente dovuto al Suo pregiudizio, che onestamente ammette, unito alla disinformazione dei media nostrani che per amor non certo di Patria, ma di repubblica, nascondono, quando non mistificano addirittura, le realtà che da sempre sono sotto gli occhi di tutto il mondo.
Non è il caso mi metta ad elencare i vigorosi discorsi tenuti, l'efficace impegno profuso, le fondazioni da lui volute (di una, con una sede periferica anche a Venezia, ne beneficiano pure i giovani italiani) a sostegno dei meno fortunati.
Il tutto durante l'arco che va dalla sua incoronazione a Principe del Galles ad oggi.
Quindi, la sua, è tutta una vita spesa al servizio dell'Uomo e dell'Ambiente con una attività franca e decisa anche in urto a potentissime lobby, come può esserlo quella di un "funzionario" che, per fortuna del suo popolo, non è condizionato da interessi e logiche elettorali.
Forse è per questo che la Monarchia tiene benissimo là dove c'è, nonostante che, un giorno si e un giorno no, i nostri repubblicanissimi media si affannino a pronosticarne la fine.