La trasmissione della fede ai figli, per Kiko Argüello
(CATECHUMENIUM.IT) -
Un discorso di Kiko su questo fondamentale argomento, tenuto a Manila nel Gennaio 2003: importante per chi non lo conosce, per chi lo conoscesse "repetita iuvant"...
Sono stato invitato a parlare brevemente su come le famiglie nel Cammino Neocatecumenale trasmettono la Fede ai figli. Migliaia di famiglie si scontrano con il problema dei loro figli che nella scuola e nella università abbandonano la Chiesa : come possono le famiglie cristiane rispondere a questa secolarizzazione, a questo cambio epocale, alla globalizzazione , a un ambiente contrario ai valori cristiani?
Dio si è manifestato al suo popolo sul Monte Sinai. Dio ha voluto scegliere un popolo per rivelarsi , attraverso la sua condotta, all’intera umanità. Ha scelto un popolo di schiavi in Egitto e ha iniziato ad operare con loro. Dio si è rivelato attraverso la sua condotta nella loro storia. Dopo aver fatto miracoli, aprendo il mare e guidando il suo popolo attraverso il deserto, Dio ha fatto una alleanza con esso.
E’ apparso sopra il Monte Sinai, lì dove il popolo vide tremare la montagna e udì un rumore terrificante, l’umanità ha sentito per la prima volta la voce di Dio. E Dio parlò così: “Shemà Israel, Adonai elohenu, Adonai ehad!Ascolta Israele! Io sono l’unico!E tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutte le tue forze e amerai il tuo prossimo come te stesso!” Però subito aggiunge: “ Questo lo ripeterai ai tuoi figli quando sei in casa, quando sei per strada, quando ti corichi e quando ti alzi” E quando viene il momento in cui tuo figlio ti chiede: “Qual è il significato di queste leggi, di queste tradizioni e di questi comandamenti?” , tu gli risponderai : “Eravamo schiavi in terra d’Egitto e il Signore ci ha liberati con mano potente.Davanti ai nostri occhi il Signore ha operato segni e prodigi contro il Faraone e la sua casa. Ci ha liberato per condurci in una terra che aveva promesso ai nostri padri” . Questo sta scritto nel Cap. 6 del libro del Deuteronomio.
Questa parola “Shemà” è ancora oggi il credo fondamentale di Israele. Gli ebrei ortodossi la proclamano tre volte al giorno. Questo testo talmente importante per il popolo ebreo lungo i secoli perché ha tenuto unita la famiglia ebrea, ci aiuta a capire l’importanza del fatto che i padri trasmettano la fede ai figli e mostra altrettanto chiaramente che questo comandamento divino è stato dato ai padri e non può essere delegato a nessun’altra persona. Sono loro che devono raccontare ai loro figli le opere che Dio ha fatto in loro favore.
Sono stato in contatto con molte famiglie cattoliche, famiglie appartenenti all’Azione Cattolica che stavano anche in altri movimenti ecclesiali che hanno delegato alla parrocchia la trasmissione della fede ai loro figli. E dopo , quando i loro figli sono andati all’università, hanno scoperto che avevano abbandonato la fede. Non hanno obbedito al comandamento secondo il quale loro sono i primi che principalmente devono trasmettere la fede ai loro figli, secondo il comandamento divino.
Per i primi cristiani , la trasmissione della fede ai loro figli, attraverso le Sacre Scritture compiute in Gesù Cristo, era una missione fondamentale.Ne abbiamo testimonianza nella Seconda Lettera di San Paolo a Timoteo: “ Tu, al contrario, persevera in quello che hai appreso e in cui hai creduto , tenendo presente da chi lo apprendesti e che fin da bambino conoscesti le Sacre Scritture, le quali ti possono dare la sapienza che porta alla salvezza mediante la fede in Gesù Cristo” (2Tim3,14-15). Questa tradizione , in varie forme, è rimasta nelle famiglie cristiane lungo i secoli. Ed è ancor più evidente nella testimonianza di numerosi bambini e giovani che furono martirizzati.
Il Cammino Neocatecumenale come iniziazione cristiana nelle Diocesi e nelle Parrocchie , insegna oggi agli sposi a trasmettere la fede ai loro figli, in particolare attraverso una celebrazione in una liturgia domestica. Noi insegniamo loro che la famiglia cristiana ha tre altari: il primo è la mensa della Santa Eucaristia, dove Gesù offre il sacrificio della sua vita per la nostra salvezza
il secondo è il talamo nuziale , dove si compie il sacramento del matrimonio e si da la vita a nuovi figli di Dio. Insegniamo come deve essere compiuto l’atto coniugale , che prima è necessario pregare, e si insegna ai bambini che la camera da letto dei genitori è un luogo santo.Ai cristiani dobbiamo insegnare che il talamo nuziale deve essere tenuto in grande onore e gloria.
Il terzo altare è la mensa dove la famiglia si riunisce per mangiare, benedicendo il Signore per i suoi doni.La celebrazione domestica , nella quale si trasmette la fede ai figli, si tiene attorno a questa stessa mensa. Dopo oltre trent’anni dall’inizio del Cammino Neocatecumenale, uno dei frutti che più ci consolano è il vedere la famiglia ricostruita.La famiglia si trasforma in un vero “Santuario domestico della Chiesa”.
Queste famiglie che sono nel Cammino sono tutte aperte alla vita. IL Cammino ha uno dei tassi di natalità più alti nel mondo – cinque figli per famiglia – inclusi i mussulmani.Gli insegniamo cosa significa dare un figlio a Dio. Queste famiglie numerose compiono il dovere fondamentale delle famiglie cristiane che è quello di trasmettere la fede ai propri figli. Oltre alle preghiere della mattina e della sera, ringraziano il Signore prima dei pasti e partecipano all’Eucarestia con i loro padri nelle loro comunità.
La trasmissione della fede ai figli si realizza, come abbiamo detto, in una Liturgia domestica celebrata regolarmente nel Giorno del Signore. In questa celebrazione , secondo la grandezza della famiglia, si prepara la mensa con una tovaglia bianca, una candela, fiori e la Bibbia.Un figlio suona la chitarra, un altro il flauto e pregano uniti al padre e ai nonni. In questa celebrazione i padri proclamano i Salmi delle Lodi con i loro figli. I padri preparano una lettura che può essere il Vangelo della Messa della Domenica . Poi i padri chiedono ai figli: “Cosa ti dice Dio con questa lettura per la tua vita? “. Impressiona moltissimo vedere come i figli applicano la Parola di Dio alla loro esperienza di vita. Al termine, quando tutti i figli hanno parlato, i padri danno una catechesi fondata sulla propria esperienza.
Dicono quello che la Parola significa per loro. Al termine invitano i figlia pregare per il Papa , per la Chiesa, per coloro che soffrono, etc. . Poi pregano insieme con il Padre Nostro e si scambiano il segno della Pace. Così accade ogni Domenica in ogni famiglia cristiana.
Il risultato di questa preziosa attenzione dei padri verso i figli è che quasi il 100% dei figli del Cammino Neocatecumenale rimangono nella Chiesa. Questa è anche la ragione per la quale abbiamo portato 50.000 giovani a Toronto e 75.000 a Parigi. E’ meraviglioso vedere come le comunità neocatecumenali sono piene di giovani! Piene di giovani!All’incontro con il Papa a Roma, a Tor Vergata, abbiamo portato 100.000 giovani, tutti appartenenti al Cammino Neocatecumenale , a queste famiglie numerose , a questo tipo di educazione dei figli e a queste celebrazioni domestiche. Stanno suscitando migliaia di vocazioni, migliaia…Abbiamo aperto già 50 Seminari Redemptoris Mater; da queste comunità sono entrate in clausura oltre 4000 sorelle , tutti i conventi in Italia sono pieni di sorelle che vengono dal Cammino Neocatecumenale.
E questo non è un Movimento.Queste comunità sono nella parrocchia come una iniziazione cristiana che appartiene alla Chiesa.La Chiesa ha riconosciuto che non siamo una associazione né una congregazione né un Movimento.La nostra missione è quella di aiutare le parrocchie e i Vescovi ad avere un itinerario di formazione cristiana che aiuti a maturare nella fede , come la Sacra Famiglia di Nazareth. Nostro Signore,la Parola di Dio, prese carne dalla Vergine Maria, nacque come un bambino che aveva bisogno di crescere per diventare uomo, per diventare adulto. Solamente da adulto ha potuto compiere la sua missione di salvare il mondo , quando ebbe 30 anni.Come si fece adulto? Obbedendo a Maria e Giuseppe. Allo stesso modo oggi molta gente battezzata possiede una fede piccola , infantile. Questa fede deve crescere come nella Famiglia di Nazareth, obbedendo al parroco e ai catechisti, in obbedienza al parroco e ai catechisti.
Siamo grati al Pontificio Consiglio per la Famiglia che ha iniziato ad interessarsi a questo fenomeno.Sono rimasti sorpresi di tutti questi giovani e di quello che stiamo facendo e ci hanno invitato a proporre a tutta la Chiesa lo stesso tipo di celebrazione (domestica) che noi facciamo.
Quando avemmo un incontro con Mons.Bugnini, che era una stretto collaboratore di Papa Paolo VI e l’incaricato per tutto il rinnovamento liturgico , i RICA, ci disse che nella Chiesa mancava una liturgia domestica e quando seppe cosa stavamo facendo rimase molto colpito. Così che siamo molto contenti di collaborare con il Pontificio Consiglio per la Famiglia e di dare il nostro piccolo contributo attraverso quello che Dio sta facendo con noi. Mi piacerebbe proporre questo a tutti gli altri , per aiutare altra gente, altre ottime famiglie di tutte le altre realtà cristiane che si trovano in difficoltà con i loro figli durante la crescita e nella scuola. In tutta Europa c’è una cultura di sinistra con una terribile educazione sessuale che và contro l’insegnamento cristiano.I padri soffrono molto vedendo i figli contaminati da questa cultura. Questa è la verità.
E mi piacerebbe riuscire a far capire a tutta la Chiesa che quello che sto dicendo non è un problema secondario, una devozione : è una questione di vita o di morte per la Chiesa.Una questione di vita o di morte!Se la Chiesa non è capace di trasmettere la fede alla prossima generazione , morirà. Questo è così importante che il Santo Padre ( Giovanni Paolo II, ndr.) e il Pontificio Consiglio per la Famiglia hanno capito cosa stiamo perdendo….. ci sono parrocchie dove già non ci sono più giovani.Dove sono?Non si tratta di far teatro o altre stupidaggini con i bambini, si tratta di dare un contenuto veritiero e serio. Perché loro devono far fronte ad un ambiente che sta completamente agli antipodi della realtà del Vangelo. Attraverso la globalizzazione del mondo intero , la secolarizzazione si sta diffondendo con molta rapidità, mettendo in crisi tutte le religioni.In Europa stiamo perdendo le scuole cristiane, non ci sono più molte scuole che insegnano la religione. Gli ordini religiosi non hanno più vocazioni e stanno abbandonando le scuole e le università.
Abbiamo perso le università e ai nostri figli insegnano Hegel, Marx ….tutto all’opposto, il nichilismo. Queste cose non vengono dette ai nostri giovani. Però alla Chiesa rimane una formula vincente: la famiglia. Noi abbiamo visto che i nostri figli educati in una famiglia stabile , non vacillano a scuola.Si fanno obbiettori.
Quando nelle classi di educazione sessuale si insegna la masturbazione e altre cose contrarie al Vangelo , si alzano in piedi e fanno obiezione di coscienza. I padri vanno a parlare con il direttore.Non soccombono a tutto questo. Nelle università , dove tutto è contrario ai valori cristiani , essi non soccombono , non li possono convincere. Dietro a loro ci sono la famiglia e la loro comunità cristiana, una comunità di 40 o 50 fratelli che stanno tutti uniti, dove c’è Dio, dove non esistono classi sociali.
Tutti sono fratelli: ingegneri , donne delle pulizie, vagabondi : tutti sono fratelli! Non ci sono differenze di lingua o di cultura, tra bianchi e neri, tra gente colta e ignorante. Non ci sono poveri nè ricchi, sono tutti fratelli che si aiutano l’un l’altro. Se c’è una famiglia con molti figli che fatica ad arrivare a fine mese, la comunità fa una colletta per aiutarli. La comunità aiuta la famiglia e la famiglia salva la Chiesa.
La nostra società sta distruggendo la famiglia e, in particolare, l’Europa sta andando verso l’apostasia e sta facendo sì che le famiglie si dividano.A causa del lavoro non abbiamo tempo di stare a casa e mangiare insieme. In Europa non ci sono luoghi d’incontro, non c’è tempo. Domani il ragazzo gioca a pallacanestro, la ragazza và a ballare. Stanno sempre fuori, non si riuniscono mai, non si siedono a parlare. La moglie lavora, il padre lavora, quando rientrano a casa i figli già dormono. E la famiglia si sta distruggendo riguardo al tempo ( i ritmi di lavoro e gli orari scolastici) , in quanto alla sua composizione (coppie di fatto, coppie omosessuali, divorzi) , in quanto a stile di vita ( la gente vive in un modo che contrasta il senso della famiglia) e soprattutto attraverso una cultura che ci circonda totalmente contraria al Vangelo.
Siamo convinti che la vera battaglia che la Chiesa dovrà affrontare nel terzo millennio, la sfida che dobbiamo affrontare e nella quale si gioca il nostro futuro, è quella della famiglia. Per questo dico che siamo contenti di poter collaborare con il Pontificio Consiglio per la Famiglia, portando l’esperienza di tante famiglie , poi di tanti anni nei quali abbiamo visto che questa è la formula vincente. Con loro stiamo cercando di fare una guida. Sulla base di una esperienza di più di trenta anni, con famiglie di differenti culture e classi sociali, possiamo fare qualcosa di valido, non solo una schema disegnato sulla tavola di un bar, ma qualcosa di serio, una guida per la famiglia, una esperienza del Cammino Neocatecumenale attraverso la quale la Chiesa può aiutare la famiglia a trasmettere la fede ai figli. Penso che tutto questo è un grande contributo alla famiglia.
Spero che questa piccola semente che ora seminiamo , possa un giorno diventare un albero pieno di frutti, perché se un bambino di quattro anni ha visto suo padre pregare nell’assemblea con sincerità, non lo dimenticherà mai, mai! Molti adulti non dimenticheranno mai come hanno celebrato nelle loro proprie famiglie, dove hanno visto l’amore dei loro padri per Dio e come pregavano con vera convinzione.
Pregate per me. Grazie.
Kiko Argüello