MILANO - Luigi Chiappero, avvocato dell’ex amministratore delegato della Juventus Antonio Giraudo: come sta il suo assistito alla vigilia della sentenza? «Un po’ di preoccupazione c’è, soprattutto per il peso mediatico della vicenda. Ma siamo tranquilli perché non si è verificato alcun illecito: andare a cena con i designatori non significa influire sugli arbitri o alterare le partite. Significa al massimo avere un comportamento deontologicamente non corretto. E poi il codice non prevede l’illecito di sistema: esiste solo quello specifico messo in atto per alterare una certa partita. E questo non è provato».
Qual è la preoccupazione maggiore di Antonio Giraudo?
«Dopo 12 anni, è nata una sorta di immedesimazione tra la persona e la società. Giraudo ha molto più a cuore le sorti della Juventus che non le sue».
E quindi teme la retrocessione in C?
«No, perché spera che sia comminata una sanzione corretta che rispetti le norme».
E cioè?
«Questo è un caso molto particolare. Bisogna giudicare adesso fatti che risalgono a due anni fa. Perché nulla viene contestato al campionato appena finito. Dunque non ha senso parlare di retrocessione (o assegnazione a un campionato di competenza) dalla stagione 2004-2005: perché nel frattempo se n’è giocata un’altra. Quelle sanzioni sarebbero inefficaci come dicono le carte federali».
E allora, facendo a lei la stessa domanda che il presidente Ruperto ha fatto al suo collega Zaccone, quale sarebbe la pena congrua?
«Allora bisogna cercare un’altra sanzione. Per la Juve potrebbe essere la revoca dello scudetto 2004/2005, più, magari una penalizzazione in A. E se si volesse essere proprio duri anche la perdita della Champions. Ma intendiamoci: la revoca di uno scudetto è una punizione severissima. E resta tale anche se una squadra ne ha ottenuti 29. Sono comunque ipotesi perché per me l’illecito non esiste». Revoca solo dello scudetto 2004-2005? Ma l’accusa sostiene che l’ultimo anno voi abbiate goduto dei benefici ottenuti nella stagione precedente.
«Non è così: la stessa cosa si è già verificata nel precedente di Triestina-Empoli dell’87. È incomprensibile che sia stata chiesta la revoca dell’ultimo scudetto».
C’è chi parla di un atto di clemenza dopo la vittoria ai Mondiali: che ne dice?
«Se si guardano i fatti e se si interpretano correttamente le norme non ne abbiamo bisogno. In ogni caso le ottime figure dei bianconeri e la loro presenza record sono la prova che in campo le cose sono andate come dovevano andare. Tradotto in termini giuridici: non c’è stato alcun illecito, non esiste un illecito di sistema, al massimo un tentativo non concretizzato e senza danno. Ma quest’ultima cosa la dico sperando che il dottor Giraudo non mi senta».