Non ce ne andiamo

[tigermen]

Resistenza civile all'aggresore IslamoFascista
Alta Galilea

Al confine di Zarit riaprono i rifugi: «Non ce ne andiamo»


Da Zarit

«La mattinata sembrava del tutto normale. Succede a volte che si avverta la tensione nell'aria. Oggi (ieri, ndr) non era così. Verso le nove di mattina ero appena entrato nella doccia quando ho sentito all'improvviso il crepitio di armi leggere. Poco dopo è iniziata la guerra». Chi parla è David Osana, del villaggio agricolo di Zarit, nella Alta Galilea. La sua è l'ultima casa del villaggio, dopo la quale c'è il confine con il Libano e la vicinanza dei guerriglieri Hezbollah che dal fortino di Karkum e da altre palazzine vicine dominano la zona dall'alto. La prima fase dell'attacco è stata costituita da un bombardamento a tappeto delle città e dei villaggi israeliani della Alta Galilea, con decine di razzi e di colpi di mortaio. Verso la casa di Osana i guerriglieri hanno sparato un razzo Katyuscia. Due persone che si trovavano nelle vicinanze sono rimaste ferite. «Da stamane (ieri, ndr) - dice Osana, un padre di cinque figli - ricevo telefonate da amici e parenti che mi offrono ospitalità nel centro di Israele. Io rifiuto gli inviti. Noi andiamo in visita nei momenti di tranquillità. Quando qua si combatte, noi restiamo. Il nostro posto è qua, accanto ai soldati». Adesso a Zarit si riaprono i rifugi, trascurati negli anni di sostanziale tranquillità seguiti al ritiro israeliano dal Libano, completato nel maggio 2000. L'attacco di ieri viene visto in Galilea come una provocazione assolutamente ingiustificata, in quanto Israele si è ritirato allora fino al confine internazionale mentre il governo libanese non mai ha trovato opportuno dislocare in quella zona le proprie forze. «Di conseguenza la zona di confine pullula di guerriglieri e di consiglieri militari iraniani» dicono gli abitanti. In quella regione i guerriglieri hanno inoltre puntato migliaia di razzi verso Israele. Diverse località turistiche della Alta Galilea sono state chiuse. Ormai è troppo pericoloso.

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Israele entra in Libano. «Atto di guerra»


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Al confine di Zarit riaprono i rifugi: «Non ce ne andiamo»


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Frontiera di sangue sempre violata

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[audace12]

Resistete eroi israeliani!Siete nelle nostre preghiere!