MILANO - E' stato classificato dagli artificieri come ''un ordigno di fattura artigianale'' il cilindro che conteneva materiale esplosivo fatto brillare dagli artificieri attorno all'1 in via Solferino, a Milano. E' la Polizia a precisarlo, spiegando che il tubo metallico trovato alla base della saracinesca di un locale aveva una lunghezza di 30-40 centimetri e il diametro di 8.
Il cilindro era stato cementato alle due estremita' e aveva una sorta di miccia alla quale molto probabilmente era gia' stato dato fuoco, senza esito forse per la pioggia caduta a Milano per tutta la serata. La presenza di ''una bomba inesplosa'' era infatti stata annunciata da una telefonata giunta ieri sera al centralino del quotidiano Libero: ''E' iniziata - aveva detto, secondo quanto si e' appreso, una voce anonima - la campagna contro il mondo islamico''.
La Polizia ha quindi chiuso un tratto della strada al traffico, peraltro scarso sia per l'orario sia per il periodo vicino a Ferragosto, e gli artificieri hanno iniziato l' operazione, riuscita al terzo tentativo. Saranno ora gli esami degli esperti a chiarire l'effettiva pericolosita' del contenuto del tubo metallico, forse destinato a un solo atto dimostrativo.
Di certo il cilindro fatto brillare era ai piedi della saracinesca di via Solferino 33, in una zona centrale della citta' dove tra l'altro si trova anche la sede del Corriere della Sera. Dai primi accertamenti e' risultato che nell' edificio fino a qualche anno fa si trovava un centro gastronomico-culturale somalo. Attualmente l'insegna riporta la scritta 'bar ristorante' che in questo periodo, ovviamente, e' chiuso per ferie.