Il comunicato di Eurasia

Come avevamo anticipato alcuni giorni fa, la cd. "Comunità internazionale" riunita nel G8 di San Pietroburgo è incapace non solo di condannare solennemente l'ennesima aggressione israeliana nei confronti di uno Stato sovrano ma anche di prendere un qualsivoglia provvedimento teso a fermare la strage quotidiana del popolo libanese.
Il "Paese dei cedri" è stato in queste ore riportato all' "età della pietra" dai bombardamenti sionisti, tutti concentrati sulle abitazioni e sulle infrastrutture civili, allo scopo di fiaccare il
morale di coloro che hanno osato sfidare l'arroganza e l'impunità di Tel Aviv.
Il fine ultimo della strategia israeliana è però ancora più drammatico e consiste nell'alzare il tono delle provocazioni belliche con l'obiettivo di trascinare nel conflitto anche Siria ed Iran, un aggravamento della crisi che determinerebbe di fatto la Terza Guerra Mondiale.
Ribadiamo perciò ancora una volta come le responsabilità della guerra ricadano interamente sul regime coloniale sionista, che sta inoltre approfittando dell'attacco al Libano per intensificare i suoi massacri in una Palestina già da decenni martoriata senza pietà.
Ricordiamo agli sprovveduti che la resistenza libanese e quella palestinese non si faranno
comunque intimidire dalla supremazia militare israeliana e usciranno vincitrici da questo
confronto, così come già sta succedendo per la guerriglia antiamericana in Iraq e Afghanistan.
Invitiamo tutte le istituzioni a stracciare gli accordi di cooperazione con lo Stato israeliano
(ultimi esempi quelli della Regione Lazio e della Regione Lombardia) e la società civile a manifestare decisamente contro la politica bellica dell'entità sionista e dei suoi sostenitori.