SCANDALO CALCIO
RIPRENDE IL PROCESSO, MA CI SONO PERPLESSITÀ SUL NEO PRESIDENTE DELLA CORTE FEDERALE CHE DECIDERÀ IN SECONDO GRADO
Il nuovo giudice difese la Lazio
Sandulli tutelò il club nel 1986 ed era vicepresidente della Polisportiva
3/7/2006
di Guglielmo Buccheri
L'aula conferenze dell'Olimpico dove
si celebra il processo davanti alla Caf
Speciale Crisi Calcio
ROMA. In attesa della ri-partenza del maxi-processo al calcio delle intercettazioni (questa mattina alle 9.30), è il cambio al vertice della Corte Federale (organo che dovrà esprimersi in secondo grado, inappellabile, dopo la Caf) a far discutere. L’uscita di scena di Pasquale De Lise doveva avere l’effetto di allontanare pericolosi sospetti e strumentalizzazioni dal collegio giudicante in appello: De Lise, scegliendo la strada dell’autosospensione, chiudeva il capitolo dei malumori di chi guardava alla sua doppia funzione di presidente della Corte Federale e di presidente della prima sezione del Tar del Lazio con diffidenza. Sospetti e mugugni che tornano d’attualità dopo la nomina del membro anziano, Piero Sandulli, al vertice della stessa Corte Federale.
Nel processo mai visto al calcio italiano ogni mossa è stata dettata dall’esigenza di sgombrare il campo da possibili strumentalizzazioni, ma, adesso, c’è il rischio che proprio la nomina di Sandulli si accompagni a qualche polemica. Il nuovo presidente della Corte Federale, infatti, è stato fino a pochi anni fa vicepresidente generale della Polisportiva Lazio, una struttura composta da 37 società sportive di ogni disciplina e a cui è affiliata anche quella del calcio. Sandulli, inoltre, ha fatto parte nell’86 del collegio di difesa della società biancoceleste coinvolta nello scandalo scommesse (la Lazio fu penalizzata di nove punti in serie B).
Il maxi-processo riprenderà il suo corso questa mattina nell’Olimpico-bunker. Poi, una volta conosciute le sentenze del presidente della Caf, Cesare Ruperto, toccherà ai giudici della Corte Federale esprimersi sul destino di Juventus, Milan, Fiorentina e Lazio oltre su quello degli altri 26 deferiti di Calciopoli. «E’ ancora prematuro, ma - spiega l’avvocato Mattia Grassani, difensore del Bologna, costituitosi parte terza interessata nel processo - sarà meglio allontanare ogni ombra dal procedimento. Visto il passato, sulla nomina di Piero Sandulli si potrebbe aprire una discussione. Davanti abbiamo un’occasione unica per cambiare il calcio, sarebbe meglio arrivare ai verdetti senza lasciare sul campo sospetti di alcun tipo».
La prima, vera, giornata del maxi-processo, intanto, vivrà sulle scelte di Ruperto in merito al numero di testimoni che il presidente della Caf deciderà di ascoltare. Quella sui test è, infatti, la partita più delicata in funzione dei tempi dello stesso procedimento: il rinvio di tre giorni concesso giovedì scorso da Ruperto ha fatto sì da comprimere ancora di più gli spazi del dibattimento se, come ribadito dal commissario straordinario della Figc, Guido Rossi, l’Uefa non aspetterà oltre le ore di vigilia del 28 luglio per iscrivere i club italiani alle coppe alla luce delle sentenze sportive. Decine sono i nomi dei testi scritti nelle memorie difensive dei vari «incolpati»: si va dai giocatori di Parma, Bologna, Brescia e Chievo chiamati a testimoniare dalla Lazio, all’arbitro Daniele Tombolini inserito come teste da Franco Carraro, ai fischietti europei Poll e Ivanov, i cui nomi risultano nella memoria difensiva depositata dall’ex designatore Pierluigi Pairetto.
Il presidente della Caf avrà la piena discrezionalità nel decidere sui testi da ascoltare, anche su quelli richiesti dal procuratore federale, Stefano Palazzi. Una facoltà che, una volta esercitata, darà un segnale importante sulla tempistica del processo. Dopo aver deciso sulle eccezioni, già nel pomeriggio il collegio giudicante indicherà come intenda procedere formalizzando anche una calendarizzazione delle audizioni. Le tappe del maxi-processo adesso rischiano di entrare in rotta di collisione anche con l’avventura azzurra in Germania: se l’Italia andrà in finale le richieste di pena del procuratore federale arriverebbero a poche ore dalla finale mondiale di domenica prossima a Berlino.