Marcello Pamio - 21 luglio 2006

La strage di innocenti, siglata e firmata dalla Stella di David continua imperterrita e senza alcun impedimento occidentale e soprattutto sotto la cappa di silenzio vergognoso dei media.
In Libano, oltre 300 morti civili tra cui donne e bambini innocenti, sono stati seppelliti sotto decine di tonnellate di bombe e missili intelligenti sparati senza distinzione alcuna dall’aviazione israeliana, la quarta potenza militare del mondo.
Nella Striscia di Gaza sono oltre 100 i palestinesi ammazzati, per non parlare del numero stratosferico di feriti, anche gravi.



Bambini assassinati e feriti in Libano

Questi missili, che stanno massacrando giorno dopo giorno i bambini libanesi (e prima di loro i bambini palestinesi, e domani quelli siriani e dopodomani pure quelli iraniani) portano, oltre al sigillo di Salomone, le firme di altri bambini, questa volta israeliani.



Bambini che si divertono a scrivere sui missili che andranno ad ammazzare altri bambini

Nelle foto sopra è possibile vedere compiere il rituale criminoso. Un doppio crimine contro l’umanità: quelle bombe andranno infatti a devastare e ammazzare altri esseri viventi innocenti, e quei bambini che sorridono divertiti dal gioco delle firme e dei messaggi, parteciperanno seppur inconsapevolmente, alla tragedia immane.
Stiamo parlando di bambini! Bambini che il rabbinato talmudico ortodosso - il vero problema di Israele e dell’estremismo xenofobo che avanza - li istruisce fin da piccoli all’odio, alla superiorità e diversità religiose, ne più ne meno dei bambini istruiti nelle scuole coraniche, dette madrasse.
Lo scopo d’altronde è il medesimo: condizionare religiosamente i bambini per renderli degli adulti corrotti e schiavi del sistema, dei robot da usare a proprio piacimento.

I bambini, sono gli esseri innocenti che pagano sempre il prezzo più alto di tutti: quelli che vengono dilaniati esternamente dalle bombe che piovono dal cielo, quelli che sopravvivono ma che non troveranno più la famiglia, e quelli infine che vengono dilaniati interiormente da bombe ideologiche, razziali, religiose e culturali fatte esplodere appositamente al loro interno…
Non so quale sia il più fortunato: quello che muore sul colpo o quello che muore lentamente con il cuore oscurato da un odio viscerale inculcato con la forza della stupidità e dell’ignoranza umana…

Quest’ultima strategia è molto radicata negli ambienti estremistici in medioriente, sia da parte islamica che ebraica.
Nel 1989 in Israele, il partito Shass (ultraortodosso di destra) pubblicò una preghiera nell’edizione speciale delle Nuove Dolci Preghiere, composta per la festa del Simhat Torah, in cui i bambini (quelli che oggi firmano le bombe sorridendo) vengono portati alla sinagoga.[1]
Riporto solo la prima parte della preghiera (dedicata ai bambini), perché il resto ha il medesimo e duro tono.

Un giorno di purezza per gli ebrei
Un giorno di impurità per gli arabi
Un giorno di salvezza per gli ebrei
Un giorno di pianto per gli arabi
Un giorno di prosperità per gli ebrei
Un giorno di estinzione per gli arabi
Un giorno di conoscenza per gli ebrei
Un giorno di sporcizia per gli arabi
Un giorno di dominio per gli ebrei
Un giorno di peste per gli arabi
Un giorno di consolazione per gli ebrei
Un giorno di vendetta contro gli arabi
Un giorno di perdono per gli ebrei
Un giorno di lapidazione per gli arabi[2]
...

Lo stesso anno (1989) sulla rivista Ha’aretz, il quotidiano più prestigioso d’Israele apparve un'altra poesia, questa volta la versione laica di una preghiera che, incorniciata, era esposta, pensate voi, nell’edificio della pubblica amministrazione israeliana della striscia di Gaza.[3]

«Sì, è vero che odio gli arabi
e che voglio cancellarli dalla carta geografica.
E’ questo il mio lavoro
e passo la vita piacevolmente:
ogni pallottola che sparo vola via una testa.
Che gioia quando si fa centro!
Entra nella testa e la spacca.
Allora mi sento liberato
e provo grande gioia
A vedere come vola via la testa.
Nei territori ci sono tanti bei posti.
C’è il mare, ci sono le belle spiagge
e tanto palmizi…
Peccato che ci siano anche gli arabi…»[4]

Questa poesia, se così possiamo chiamarla, dice tutto su coloro (per fortuna una stretta minoranza) che attualmente controllano l’amministrazione israeliana, e che ipocrisia per ipocrisia, sono gli stessi che etichettano di antisemitismo coloro che hanno il coraggio di criticare la politica guerrafondaia e xenofoba. Visto che gli arabi sono semiti, chi odia gli arabi è un antisemita per definizione!!!

Avrete capito, mi auguro, che non c’entrano nulla i soldati rapiti, le minacce di Ahmadinejad, il nucleare iraniano, gli hezbollah, ecc. il vero pericolo per il Medioriente, e per la stessa esistenza di Israele viene proprio dal suo interno: le correnti estremiste ortodosse talmudiche che (si considerano gli eletti) e considerano i cristiani e in particolar modo i non-giudei, dei gentili (goi, goym); termine questo usato nel Talmud (Scioscen Ammispat 34,22) nel significato dispregiativo e di «cattiveria»[5]…
E costoro, che sono molto potenti pure all’interno dell’amministrazione statunitense, hanno tutte le intenzioni di giungere nell’ex Persia quanto prima. Questo perché l’Iran è rimasta praticamente l’unica potenza islamica seria nella regione. Tutto il resto è chi più chi meno, filo occidentale e/o filo israeliano e per cui non creano problemi alla costruzione del “Tempio di Salomone”.

L’Arabia Saudita è culo e camicia con gli States, l’Egitto non ne parliamo, l’Iraq di Saddam Hussein è stato democratizzato (seppur con qualche danno collaterale: 250-300 mila morti civili!!!), la Siria e il Libano (che li stanno sistemando in questi giorni) non hanno alcun esercito, per cui rimane solamente la teocrazia di Ahmadinejad.
L’Iran ha esercito proprio, armamenti seri, aviazione (grazie alla collaborazione di Russia e Cina), una popolazione consistente e tanto petrolio. Insomma un vero e proprio pericolo per Israele, e per il rabbinato talmudico che persegue politicamente l’Heretz Israel, cioè la Grande Israele dei confini biblici.

Ecco perché l’attacco al Libano, ed ecco perché le bombe sulla popolazione civile apriranno un varco – guarda caso - verso la Siria , (accusata di non voler frenare gli Hezbollah), e qui magicamente altre bombe apriranno un altro varco verso l’Iran (accusato di armare gli Hezbollah).
E’ solo questione di tempo e di strategia, ma la strada è già stata spianata e scritta da molto tempo. Forse per accelerare i tempi può anche darsi che la Siria si salvi dalle bombe, ma certamente l’obiettivo finale è l’Iran.

In tutto questo bailamme, in tutti questi disastri umanitari coloro che ci vanno di mezzo sono sempre i bambini innocenti: da una parte o dall’altra, sia che si tratti di un bambino libanese, israeliano, siriano, iraniano o palestinese!
Essendo i bambini degli “adulti in divenire”, come potrà mai essere la società futura, in cui i bambini di oggi vengono condizionati, sottomessi, sfruttati e violentati psicologicamente, relegati a studiare testi sacri (vecchi di migliaia di anni e manipolati infinite volte), abituati a odiare il prossimo e il vicino, abituati a vedere la morte ogni santo giorno?

«Se non diventerete come dei bambini, non entrerete nel Regno dei Cieli»
[ Gesù, Matteo 18 ]

Forse qualcuno non vuole farci entrare nel Regno dei Cieli?

Marcello Pamio



Note:

[1] Israel Shahak, “Storia ebraica e giudaismo: il peso di tre millenni”
[2] Idem
[3] Idem
[4] Idem
[5] “I segreti della dottrina rabbinica”, I. B. Pranaitis