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Discussione: United Italy!

  1. #11
    gronk
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    Citazione Originariamente Scritto da Federico II
    Anzi... no... Non lo eliminerò...

    Che vedano tutti su cosa basi la tua 'italianità'..: sulla scuola elementare...

    Contento tu...

    In bocca al lupo per la prima media, l'anno prossimo...
    ---------------------------------------------------------

    marzo 2006

    Onore agli Italiani


    Qualcuno sostenevena che eravamo stati venduti per tre kili di carbone al giorno , altri sostenevano che non si sentivano italiani ma siciliani perchè credevano la madre Patria li avesse traditi.
    Lì nella Wallonie ancora oggi vivono moltissimi italiani , che hanno piccole case, e dentro la loro casa un piccolo pezzo d'Italia, le loro rughe che sono la testimonianza della sofferenza, e le loro lacrime versate nel silenzio.
    Il più alto riscatto degli italiani nel mondo è stato nel 1982, quando l'Italia diventò campione del mondo nel campionato di calcio: in tutte le piazze del belgio si gridava Italia.
    Le bandiere che sventolavano e le lacrime agli occhi di tutti gli italiani sono stati il più grande regalo che la storia abbia fatto a quel mare di gente.
    Ancora oggi, da tutto il mondo, guardano il nostro tricolore con ammirazione, anche se i nostri politici non meritano la stessa considerazione perchè è solo grazie al nostro sacrificio, fatto di sangue versato, e di valigie di cartone, abbiamo un "marchio". Il MADE IN ITALY lo abbiamo fatto noi, figli e figlie di tutti gli emigranti italiani del mondo

  2. #12
    W il Patriottismo Siciliano!
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    Citazione Originariamente Scritto da gronk
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    Pagina delle Idee
    BRUGIA BENEDETTO
    Rispolverando la storia: risposta ai secessionisti
    Nel 1820 i Carbonari si inserirono nell'esercito napoletano. Due sottotenenti, Morelli e Silvati, sollevarono l'esercito borbonico, così il generale Guglielmo Pepe obbligò re Ferdinando di Borbone a concedere e a giurare la Costituzione. Questa vittoria fu cantata dal poeta-patriota Gabriele Rossetti. L'Austria, temendo che i moti si propagassero altrove, organizzò un congresso a Lubiana, dove fu invitato lo stesso re Ferdinando di Napoli, che vi partecipò con il consenso della Camera. Re Ferdinando fece ritorno con l'esercito austriaco, il cui comandante era il generale Frimont, che sconfisse l'esercito liberale napoletano. La Costituzione fu abolita e i più compromessi, come Pepe e Rossetti, si salvarono con l'esilio; molti furono i condannati a morte, tra di loro anche i sottotenenti Morelli e Silvati. Anche in Sicilia il movimento liberale, capitanato da Ruggero Settimo, fu represso dal generale Colletta. I moti del 1821 in Piemonte furono opera dei Carbonari e dell'esercito. Carlo di San Marzano, Ansaldo, Provena e Santorre di Santarosa speravano nell'appoggio di Carlo Alberto, di fama liberale, e provocarono i moti nel presidio di Alessandria e poi in quello di Torino. Così il re Vittorio Emanuele I abdicò in favore di suo fratello Carlo Felice; poiché questi era assente, cedette temporaneamente la reggenza a Carlo Alberto, il quale promulgò la Costituzione. Carlo Felice disapprovò l'opera di Carlo Alberto e gli impose di lasciare il Piemonte. Quindi, con l'aiuto di 15.000 soldati austriaci, i costituzionalisti furono battuti a Novara. Come logica conseguenza, furono istituiti processi che si conclusero con moltissime condanne a morte e centinaia di anni di carcere. I moti ebbero ripercussioni in Lombardia, dove l'Austria perseguitò i patrioti locali sospettandoli di relazioni con i liberali piemontesi e condannandoli al carcere perpetuo nella fortezza dello Spielberg. Tra di loro: Federico Confalonieri, Piero Maroncelli e Silvio Pellico il quale ne lasciò un'impressionante descrizione ne Le mie prigioni. Le rivoluzioni napoletana e piemontese si placarono con facilità perché erano state suscitate da gruppi elitari e da frange dell'esercito, senza una coscienza partecipativa di intervento popolare. I moti del 1831 furono rivoluzione di popolo, ma fallirono perché quel re che doveva proteggerla venne meno alla sua parola. Fu, questi, Luigi, duca d'Orléans, amico di tutti i liberali italiani che, divenuto re di Francia, in seguito alla rivoluzione parigina del 1830, promise di far rispettare il principio del "non intervento" in favore di quei popoli che si fossero sollevati a libertà, e invece non lasciò che anche questa volta intervenissero gli austriaci, ma denunziò alla corte di Vienna il duca di Modena, Francesco IV, come colui che era al corrente e partecipe di ciò che andava preparandosi in Italia. Questi, per togliere all'Austria qualsiasi sospetto, una notte sorprese Ciro Menotti in riunione con molti liberali, ne fece bombardare la casa e lo trasse prigioniero a Mantova. Contemporaneamente, lo stesso Francesco IV vi si rifugiò, essendo scoppiata la rivoluzione nei suoi territori. La rivoluzione si estese in Romagna e nelle Marche, tanto da provocare l'intervento dell'esercito austriaco che a Cattolica soffocò nel sangue la rivolta, sconfiggendo le truppe volontarie. Francesco IV tornò a Modena e perseguitò tutti i liberali, mandando a morte anche Ciro Menotti.
    La rivoluzione del 1831 fu seguita da altre insurrezioni, ma tutte soffocate nel sangue. Le speranze degli italiani si rivolsero allora verso Carlo Alberto divenuto re. Anche il repubblicano Mazzini, che mai fu liberale, gli indirizzò una lettera invitandolo a far sua la causa italiana.
    Tra le figure più belle e più ideali del Risorgimento ci furono i fratelli Bandiera, Attilio ed Emilio, già ufficiali della marina austriaca, i quali concepirono il disegno di sollevare l'Italia meridionale. Martiri, assieme ad altri ardimentosi, tentarono uno sbarco in Calabria, nei pressi di Crotone. Sorpresi e arrestati, morirono giustiziati con altri sette compagni al grido di “Italia!”.
    Il Risorgimento donava all'Italia figure come Giuseppe Mazzini. Mazzini è tra gli italiani che agitarono maggiormente il vessillo dell'unità e della libertà nazionale, dedicando tutta la sua esistenza ad attività di proselitismo fra i giovani. Costituì l'associazione segreta “Giovine Italia” che si estese in breve per tutta la penisola. Morì a Pisa, di morte naturale, sotto falso nome in quanto sul suo capo pendevano ben due condanne a morte.
    Tutta l'Italia propositiva era in movimento. Ricordiamo i Riformisti (fra di loro le nobili figure di Massimo D'Azeglio, Cesare Balbo e Vincenzo Gioberti), che mirando alla libertà proponevano riforme civili, miglioramenti nelle istituzioni e preparazione nel campo militare, necessaria per conquistare l'indipendenza.
    Il 4 marzo 1848, in seguito a una petizione popolare, Carlo Alberto concesse la Costituzione, come era avvenuto in Toscana e come avvenne nel Napoletano dove re Ferdinando II, in seguito alla trionfante rivoluzione in Sicilia, fu costretto a fare altrettanto.
    Durante le Cinque Giornate di Milano i milanesi, di qualsiasi estrazione sociale, cacciarono gli austriaci con tanto slancio e ardimento da provocare commozione in tutti i popoli d'Europa. Nello stesso giorno in cui Radetzky fu costretto a lasciare la città, Daniele Manin fu liberato dalle carceri veneziane in seguito a una sollevazione popolare. Un unico grido: “W l'Italia unita!”.
    Ci furono tre guerre d'indipendenza, altre migliaia di morti, altri impiccati, tutti al grido: “W l'Italia unita!”. Ci fu la quarta guerra d'indipendenza, la più cruenta, la più moderna, che affratellò tutte le genti d'Italia: nelle stesse trincee si battevano soldati siciliani e calabresi assieme a piemontesi e lombardi. La morte non teneva conto delle origini né sociali, né territoriali, provocando 650.000 caduti, un milione di dispersi, tre milioni di feriti, tutti al grido di “Trento e Trieste italiane”.
    Questi sono brevi episodi di un secolo. Dalla caduta dell'Impero Romano, avvenuta nel 472 d.c., fino al 1990 mi domando quanti milioni di uomini siano morti per riunificare l'Italia. Faccio mio questo passaggio di Mussolini del 1919: «Gioventù italiana! Sii degna del tuo passato e del tuo avvenire. I libri siano l’arma della tua intelligenza, non il veleno che la uccida. I tuoi santi sono Balilla e Mameli, gli adolescenti di Curtatone e Montanara, Oberdan e Rismondo e gli innumerevoli che dal ’15 al ’18 lasciarono le aule per le trincee, andarono all'assalto gridando Viva l’Italia e oggi dormono nei piccoli cimiteri dimenticati. Fa, o gioventù italiana, di tutte le scuole, e di tutti i cantieri, che la Patria non manchi al suo radioso avvenire: fa che il XX secolo veda Roma, centro della civiltà latina e faro di luce per tutte le genti
    Non conosco Benedetto Brugia... ma su internet non c'è un granché... Vedo ancora una volta che ti basi su solide fondamenta...

    Ti consiglio anche questo libro, a cura di Delfino Tinelli: Obiettivi 2000, Fabbri Editori, 1984-'86, Milano.

  3. #13
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    Citazione Originariamente Scritto da gronk
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    Il Risorgimento donava all'Italia figure come Giuseppe Mazzini. Mazzini è tra gli italiani che agitarono maggiormente il vessillo dell'unità e della libertà nazionale, dedicando tutta la sua esistenza ad attività di proselitismo fra i giovani. Costituì l'associazione segreta “Giovine Italia” che si estese in breve per tutta la penisola. Morì a Pisa, di morte naturale, sotto falso nome in quanto sul suo capo pendevano ben due condanne a morte.
    Tutta l'Italia propositiva era in movimento. Ricordiamo i Riformisti (fra di loro le nobili figure di Massimo D'Azeglio, Cesare Balbo e Vincenzo Gioberti), che mirando alla libertà proponevano riforme civili, miglioramenti nelle istituzioni e preparazione nel campo militare, necessaria per conquistare l'indipendenza.
    Il 4 marzo 1848, in seguito a una petizione popolare, Carlo Alberto concesse la Costituzione, come era avvenuto in Toscana e come avvenne nel Napoletano dove re Ferdinando II, in seguito alla trionfante rivoluzione in Sicilia, fu costretto a fare altrettanto.
    Allora le DUe SIcilie erano già LIBERE e INDIPENDENTE fin dal 1734, a leggere il passo in rosso sembra che carlo alberto abbia concesso la costituzione prima di Ferdinando II
    ps
    Nando in quel psot ho detto semplicemnte ke con certa gente è impossibile dialogare, anke se i ns obiettivi immediati sembrano essere convergenti, sembrano... ma in fondo sono i nipotini delle camicie zozze, la cui camicia oggi è verde !

    ps2
    considerazione ovvia:
    ma se sti liberali erano così nuoni, comemai è nata la quistione meridionale, come mai al sud comandano ancora le mafie, come mai qst è una repubblica delle BANANE ?

  4. #14
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    Questa è l'Italia? http://www.gattopardobelice.it/event...gurazione.html

    Il terremoto è avvenuto nel 1968!!!

    E' bello il romanticismo, certo... ma quando si tratta di cose serie come questa (e non è che una goccia nell'oceano, te lo garantisco!), il romanticismo e tutto ciò che riguarda l'Italia come 'Patria' va a farsi fottere! Ecco come l'Italia considera la Sicilia! 32 anni per iniziare i lavori di ripristino di un paese che, ormai, è diventato fantasma nel deserto! COSì L'ITALIA HA RIDOTTO LA SICILIA: UNA TERRA D'EMIGRAZIONE, UNA TERRA DA ABBANDONARE A Sé STESSA, UNA TERRA CHE PIù HA LA MENTE NELL'OBLIO DEL SUO PASSATO, MEGLIO è!!! Tra 50 anni, forse non ci sarà più nemmeno la terra dell'Isola...e tu mi vieni a parlare di storia da scuola elementare scritta dal primo pinco pallino che trovi su Internet??

    Anche Ichthys, che per ora sta in silenzio, sa bene che le vicende in Sicilia non sono andate come dici (o meglio, come copi e incolli...), anche se lui afferma di essere un fiero italiano. Fonti, documenti, cronisti dalla parte di chi ha perso, parlano di ben altre situazioni! D'Azeglio, che citi, dice in prima persona nel suo "I miei ricordi" che ha contribuito all'unità d'Italia per puro e semplice PASSAMENTO DI NOIA!!!

    "... nel 1816 Ferdinando III, univa i due regni di Napoli e di Sicilia facendosi incoronare "re delle due Sicilie". La Sicilia, mal tollerava questo stato di cose che la poneva in condizione svantaggiose nei confronti di Napoli, per questo aderiva entusiasticamente ai moti insurrezionali che dovevano portare all'unità d'Italia..." [ http://www.cassibilenelmondo.it/Storia_Sicilia.htm ]

    NULLA DI PIU' FALSO! La Sicilia ha sì protestato contro il governo napolicentrico, ma per la rivendicazione della propria Autonomia statuale, non certo inneggiando ad uno straniero quale era Carlo Alberto prima e suo figlio Vittorio Emanuele poi ed ENTRAMBI INCAPACI DI PARLARE IL TOSCANO, OVVERO LA LINGUA CHE SAREBBE DIVENTATA ITALIANA ma solo capaci di esprimersi in francese. VERGOGNA!

    Ma di che Italia parli??? Voglio proprio sapere di che diamine stai parlando!

  5. #15
    Gaeta resiste ancora!
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    sui saBoia c'è un porverbio siicliano, che dice "che paso casa saBoai ?" x dire che quelli sono comele cavallette si fottono tutto, xkè forse il ns amico nn lo sa ma i sBoia sn stati re di Sicilia,ma x un lasso di tempo BREVISSIMO

    Ferdinando di Borbone ma primo ancora Carlo commiswero un grande errore xkè intrapresero una politica antitradizionale; lo stesso errore fu fatto anke in Spagna.
    Ma Filippo V era stato educato presso la corte di Luigi XIV x cui trovava incomprensibili le tradizioni ispaniche (i fuoros), lui e i suoi discendti abbandonarono gli ideali propri dei Re Cattolici.
    Al posto del rispetto delle consuetudini dei popoli ke componevano i loro domini, la accentartice politica assolutistica. L'assolutismo, come il liberalismo, e i sistemi dittatorialidel XIX secolo nn appartengono alla cultura dei popoli che componevano le Spagne !

    ps
    spero di nn aver travisato il pensiero d Francisco Eliàs de Tejada !

  6. #16
    Sospeso/a
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    Secondo me si stà facendo un errore di Storia fra Carboneria e Massoneria!
    All'inizio del 1800, la Massoneria si divise e nacque la Carboneria!
    E la Carboneria era al Sud un movimento anticlericale, tanto da essere scomunicato da Pio VII nel 1821.
    Non mi soffermo sulla Carboneria, poiché è già stato postato da gronk.
    Ma vorrei ricordare che la carboneria non sopravvisse al 1848 e ritornò la massoneria nelle idee di Mazzini con la Giovine Italia e dopo l'invasione del Sud...almeno, appunto al Sud, dove si ebbe la Guerra civile (se non altro, chiamata tale più per una questione di confini geografici che non per fattori etnoculturali almeno simili coi Savoia), anche la Massoneria di Mazzini si perse, tant'è che Mazzini e Cattaneo stessi, a Napoli capirono che Cavour, agendo con Garibaldi - che talmente tonto che era in politica, che non se ne accorse nemmeno in quali mani metteva l'Italia intera -, in quella maniera avevano disunito l'Italia!
    La Massoneria - ma non era più la Massoneria degli ideali unitari come lo fu la Carboneria (e forse la Massoneria non lo era mai stata...visto che era sempre stata manovrata dagli inglesi e dalle loro banche...nonostante Mazzini abbia avuto una linea di condotta almeno sincera con le sue idee!) - dopo il 1861 crebbe a Palermo - circa 10 anni dopo, triplicando in pochi mesi le Logge, portandole da circa 60 a 180 circa....e si ebbe la trasformazione del mafioso, da delinquente comune (oppure da guappo, gagliardo, bel giovine....) a società organizzativa tanto da portare in Sicilia nel 1909 l'agente americano Petrosino, che capì nel 1908 che per sconfiggere la Mano Nera di New York doveva andare alle sue origini, ma a Palermo lo uccisero!!!

 

 
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