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SAVOIA/ MONZA, COMMEMORATO UMBERTO I SENZA VITTORIO EMANUELE
E' come un padre, essere monarchici è appartenere a una famiglia
22-07-2006 17: 57
Milano, 22 lug. (Apcom) - Una sempiterna fedeltà ai Savoia, il rinnovato orgoglio di essere monarchici e un pizzico di delusione per la mancata presenza, a pochi giorni dalla sua scarcerazione, del principe Vittorio Emanuele alla commemorazione di Umberto I. E' con questi sentimenti che un centinaio di monarchici dell'Ordine mauriziano, delle Guardie d'onore del Pantheon e del gruppo Savoia hanno commemorato oggi presso la Villa reale di Monza re Umberto i, assassinato il 29 luglio del 1900 dall'anarchico Gaetano Bresci.
"Il principe Vittorio Emanuele di Savoia l'ho visto ieri. E' su di morale, fiducioso - rassicura il capitano di vascello Ugo d'Atri, presidente della guardia d'onore del Pantheon - Spero che questa vicenda finisca in tempi rapidi", aggiunge, mentre un un gruppetto di monarchici accaldati esce dalla chiesa per cercare sollievo dalla canicola. In un angolo ombreggiato della villa Reale spiegano, con lo scudo dei Savoia appuntato sul petto, perché l'arresto di Vittorio Emanuele non ha intaccato la loro fede monarchica. Anzi. "Essere monarchici è una fede, un'istituzione, non è come appartenere a un partito". E alle vicende giudiziarie che hanno coinvolto il Vittorio Emanuele "noi non ci crediamo". Comunque, dicono, "a un padre non si voltano mai le spalle, anche in un momento di difficoltà, perché essere monarchici è appartenere a una famiglia". "Le Intercettazioni sono un fatto gravissimo - agguinge D'Atri - Ma soprattutto è gravissimo averle pubblicate: frasi strappate dal loro contesto vengono stravolte. E' un gioco al massacro. E' stato come sparare su un ferito. E in Italia non ce la si prende mai con i poteri forti".
Alessandro Kaisserlian, uno dei 5.000 iscritti all'Istituto nazionale per la guardia d'onore alle reali tombe del Pantheon, spiega i motivi della sua presenza: "Ricordiamo la figura di Re Umberto che oltre che un capo di Stato è stato un padre di famiglia. Lo ricordiamo anche per ribadire che la violenza politica non è mai giustificata". Ed elogia il figlio Emanuele Filiberto: "E' molto amato: è un giovane, una persona di qualità, ha idee moderne e non è un conservatore". Sull'arresto che ha sconvolto Casa Savoia Kaisserling pone però un interrogativo: "E' una casualità che Vittorio Emanuele sia stato arrestato due giorni dopo che Emanuele Filiberto ha dato indicazione di votare no al referendum? Mmm... - dice, scuotendo la testa - la casualità non è quasi mai casuale... Non voglio comunque entrare nel merito della vicenda giudiziaria".
A concludere, con una ricostruzione storica della vita di re Umberto I dai toni agiografici, l'intervento di Enrica Magnani Bosio, che premette: "Ogni riferimento alla dinastia che ha fatto l'Unità d'Italia viene deformato". E rivolta all'attenta platea: "Ci hanno definito 'il circo Barnum' dei Savoia. Ma noi siamo qui chiamati a difendere le nostre idee, siamo qui a ricordare un re, il re buono".
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