Sarà...io però ho qualche dubbio che la cosa venga recepita in questi termini.Originariamente Scritto da paolor_it
Sarà...io però ho qualche dubbio che la cosa venga recepita in questi termini.Originariamente Scritto da paolor_it
Ah tranquillo, dopo una giornata al mare sono un po' lento di riflessi.Originariamente Scritto da pomponio leto
Cmq ho chiarito perchè qua dentro c'è chi certe cose non le dice (e, quel che peggio, le pensa) per battuta.
Nono, però per lavoro collaboro con diversi studi legali.Originariamente Scritto da pomponio leto
Diciamo che è una realtà che conosco abbastanza.
Questo perchè non possono competere con la concorrenza degli avvocati più affermati battendoli con tariffe più basse.Originariamente Scritto da paolor_it
Il decreto Bersani va proprio a favore dei giudici più giovani!
Sono gli studi più affermati cioè gli avvocati che guadagnano anche centinaia di migliaia di euro che si stanno battendo contro il decreto!
Saluti
Si, a favore dei professionisti più giovani che per aprire un'attività devono andare in Brasile a vendersi un rene.Originariamente Scritto da il Pasquino
Date un occhio al topic sulla partita IVA...
http://www.politicaonline.net/forum/...d.php?t=273845
no, molte cose che dici non hanno alcuna rispondenza con la realtà.Originariamente Scritto da il Pasquino
Il decreto Bersani sarà utile ai giovani per la possibilità di pubblicità. ma sulla questione delle tariffe invece sei fuori strada.
Le tariffe già oggi sono molto basse (i minimi), anzi bassissime, inoltre è di fatto possibile sforarle in basso ulteriormente (non entro in questioni tecniche, ma se voglio far pagare una somma risibile un cliente mi posso dimenticare qualche voce o interpretarne allegramente altre).
I problemi dei giovani avvocati sono due:
In primo luogo, sono in troppi: 150.000 avvocati e non c'è lavoro per tutti. Non pensare che i notai abbiano tariffe molto diverse: eppure guadagnano enormemente di più perchè sono solo in 5.000.
Il secondo problema sono le rigidità del mercato legale, che in parte possono essere superate dalla nuova normativa sulla pubblicità.
Le altre rigidità sono strutturali: l'altissimo costo di avviamento e gestone di uno studio legale, il fatto che il rapporto cliente-avvocato è intuitu personae, la mentalità di molti avvocati ecc.
Nessun cliente potrà ragionevolmente aspettarsi dalla cancellazione dei minimi un abbattimento delle parcelle.
Magari fosse così!!Originariamente Scritto da il Pasquino
Da un lato l'eventuale abolizione degli ordini professionali costituisce una manna per i tanti praticanti, considerata la ridicolaggine dell'esame di Stato e le discutibili modalità (ammesso che ve ne siano) utilizzate per le correzioni dei test.
Viceversa, mentre le liberalizzazioni per uno studio affermato non comporteranno più di tanti cambiamenti, dato che i clienti li hanno già, un giovane avvocato difficilmente riuscirà ad inserirsi nel mercato, non potendo competere con i grandi nomi ed i grandi studi associati.
LA questione della concorrenza basata sul ribasso é, in realtà, solamente populismo.
Se hai un problema legale, cerchi l'avvocato che ti tira fuori dai guai, e non guardi la spesa, così come non puoi giocare al ribasso nella scelta del medico, ad esempio.
Giustizia e salute sono ambiti in cui é difficile immaginare una concorrenza perfetta.
Secondo me, il danno più grande di questa riforma riguarda la specializzazione del professionista: se ieri potevi decidere di essere un bravo penalista, ed occuparti solo di diritto penale, dando il meglio di te in quello specifico settore, da oggi non potrai più permettertelo, perché qualsiasi cliente si presenti in studio, anche se ti chiede prestazioni molto lontane dal settore in cui sei specializzato, non potrai mandarlo da un collega, come si fa oggi, ma accetterai l'incarico ugualmente, con buona pace della qiualità della prestazione.
perchè mai, scusa?Originariamente Scritto da John Dee
Originariamente Scritto da Alex il Rosso
Vorresti forse dire che un avvocato ha meno diritto di scioperare di un metalmeccanico o di un magistrato?
Mi sembra evidente.Originariamente Scritto da massimiliano
Se, ad esempio, mi occupassi quasi esclusivamente di diritto civile, e capita sse in studio un cliente che vuole fare una causa amministrativa di un certo spessore, lo "reindirizzerei" da un mio collega che fa l'amministrativista, il quale, a sua volta, se gli capitasse un cliente che invece richiede delle prestazioni ad esempio in ambito di diritto di famiglia, che é il mio forte, lo manderebbe da me.
La specializzazione non é prevista né dalla legge né da alcun regolamento deontologico. E' una prassi che si sta(va) diffondendo da alcuni anni tra i professionisti, e permette di lasciarci alle spalle il vecchio "azzeccagarbugli" che si occupava di tutto ( e male), ed offre invece la possibilità di formare degli specialisti sempre più completi ed esperti in uno specifico settore del diritto.
Ma qual'é lo strumento che permette tutto ciò?
Paradossalmente, proprio la tariffa minima.
Se, ad esempio, io volessi divorziare, sapendo che un divorzio costa la stessa cifra ovunque, a quel punto potrò optare per il professonista più bravo in quello specifico settore,tanto il prezzo é lo stesso, più o meno.
Ma se crei concorrenza, partendo dal presupposto che la gente sceglie in base alla convenienza, anche a discapito della qualità, allora se un avvocato vuole garantirsi un certo numero di clienti, dovrà abbassare i prezzi, da un lato, ma dall'altro non potrà rifiutare alcun cliente, perché nn potrà più permetterselo.
La professione cioé tornerà indietro di 50 anni, bisognerà occuparsi di tutto pur di avere un cliente, ed é evidente che la qualità andrà a rotoli.
Credo che l'unica soluzione saranno i grandi studi all'americana, con dentro 10 o 20 legali, gestiti in maniera aziendale...
Non che sia sbagliato, però non vedo grossi vantaggi per il cittadino.