APPELLO

di Emanuele Ottolenghi

Caro Direttore, il diritto internazionale non può essere invocato soltanto quando fa comodo. L'attuale crisi in corso tra Israele e Hezbullah è iniziata con un atto di aggressione da parte della milizia filo-iraniana contro Israele. Nel corso di un'incursione in territorio sovrano israeliano il 12 luglio, Hezbollah ha rapito due soldati israeliani di cui non si hanno più notizie. A prescindere dall'interpretazione dei fatti e delle soluzioni militari o diplomatiche, tutte le forze politiche in Italia si augurano di vedere al più presto la fine delle ostilità, e nel frattempo invitano le parti belligeranti a rispettare il diritto internazionale nella conduzione delle ostilità, con particolare cura per i civili. In Europa e in Italia si è chiesto con insistenza a Israele di applicare il principio di proporzionalità nella sua reazione militare. In quanto prigionieri di guerra, i due soldati israeliani catturati da Hezbullah hanno diritto della piena protezione della Terza Convenzione di Ginevra, compreso il divieto di esser tenuti come ostaggi e esser vittime di violenza e altre forme di trattamento degradante e umiliante (Art. 3.1). Hanno diritto a cure mediche (artt. 15 e 30) e a praticare la loro fede religiosa (art. 34). Nessuno di questi diritti è negato a prigionieri arabi e palestinesi attualmente detenuti in Israele. Nel caso di prigionieri israeliani in passato altrettanto non è mai avvenuto. Secondo la medesima convenzione, di cui Libano e Israele sono contraenti, la Croce Rossa internazionale si può attivare (art. 9) per garantire la protezione dei prigionieri di guerra. In nome del diritto e dei principi umanitari di cui sopra, ci appelliamo al governo italiano affinché solleciti la Croce Rossa a intercedere presso il governo libanese, di cui Hizbullah è parte integrante, perché i suoi rappresentanti ottengano accesso ai prigionieri per verificarne lo stato di salute ed rispetto dei loro diritti summenzionati.

Invitiamo tutte le forze politiche italiane, di destra e di sinistra, cattoliche e laiche, a esigere che la Terza Convenzione di Ginevra sia dunque immediatamente applicata ai due prigionieri israeliani.

Chiediamo al governo italiano di farsi portatore di questa richiesta presso il governo libanese e nelle altre sedi internazionali competenti.

Per le famiglie dei prigionieri la conoscenza del loro destino è non meno importante che per la soluzione di questo conflitto.