OUSITANIO VIVO Settembre 1996
OCCITANIA SI - PADANIA NO
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La sorgente del Po, ai piedi del Monviso, non si trova in Padania, la grande pianura che porta alla lontana Venezia, sull'Adriatico, bensì nell'Occitania Alpina"!
Questo ha dichiarato Gustavo Malan, uno dei firmatari della Carta di Chivasso, a proposito dell'iniziativa di Bossi di recarsi a Pian dal Re alle sorgenti del Po per raccogliere acqua e terra a fondamento della sua Padania.
Questo afferma il Movimento Autonomista Occitano e crediamo che questo affermino tutti gli autonimisti occitani delle Valli a fronte di un'iniziativa certo simbolica, e magari anche un pò folkloristica, ma sicuramente del tutto irrispettosa di quelle che sono le fondamenta culturali della Valle Po e di tutte le altri Valli occitane della Provincia di Cuneo e Torino.
In questo modo la Lega, il movimento politico che si vuole federalista ed autonomista, fonda l'indipendenza della sua Padania, con un atto simbolico di totale negazione delle radici storiche e culturali di questa nostra terra occitana, che con la pianura padana ha poco da spartire.
Questo atto, per quanto simbolico, è carico di contenuti e di foschi presagi, contenuti che sono ben evidenti nelle parole d'ordine e nei messagi che la Lega da tempo diffonde.
Le ragioni del federalismo leghista non si fondano su patrimoni linguistici e culturali, bensì sulla supposta forza economica della pianura padana. Il federalismo leghista non è quello delle comunità locali, dei cantoni, quello che con la Carta di Chivasso si rivendicava, bensì quello dei poteri economici; per questo nei progetti della Lega non c'è spazio per le autonomie storiche delle popolazioni alpine, quelle riconosciute come quella valdostana, tedesca, ladino-friulana e slovena, ma soprattutto per quelle che attendono ancora il riconoscimento, come l'occitana e la franco-provenzale.
Con il suo gesto di recarsi a Pian dal Re, per trovare le sorgenti della sua Padania Bossi ha negato ancora una volta il federalismo della Carta di Chivasso, per sposare un federalismo centralista che piace tanto alla "Fondazione Agnelli", cosicchè non a caso la proposta della Padania, non è poi tanto lontana dalle macro regioni che quella Fondazione sempre più spesso ci propone.
Ai dirigenti, militanti e simpatizzanti della Lega, a coloro che l'hanno votata, diciamo di meditare su questo atto di negazione della realtà occitana; un atto che allontana ogni possibilità di un dialogo che, da una parte come dall'altra, qualcuno aveva pur cercato di stabilire.
In quanto autonomisti occitani riteniamo urgente riprendere le fila della collaborazione tra tutte le organizzazioni autonomiste dell'arco alpino, per affermare il federalismo delle lingue, delle culture, il federalismo delle nostre popolazioni, per non cadere in un nuovo centralismo padano, vestito di parole d'ordine federaliste, ma che può trovare più di un consenso a Roma e nei poteri forti che da sempre governano l'Italia.
La Segreteria del Movinento Autonomista Occitano