Regolamentazione delle intercettazioni telefoniche...

[cato censor]

Da www.affaritaliani.it

Come mai tutta questa paura delle intercettazioni e questa volontà di regolamentarle (Amato, Napolitano) dopo che tutti le hanno usate, in primis il Centrosinistra e i suoi magistrati per combattere avversari politici ed economici? "Il fatto è che si teme che finiscano in piazza, cioè sui giornali, i dossier di Tavaroli (l'ex capo della sicurezza Telecom coinvolto nel caso delle intercettazioni illegali) e allora ne vedremo delle belle sui benpensanti della sinistra (imprenditori, giornalisti, politici, magistrati, governatori di regione...) ...da far impallidire Fazio e Ricucci", raccontano amici di... meglio non dirlo. Chissà se anche questa estate Arturo Parisi vorrà aprire la questione morale? O sarà qualcun'altro a farlo, magari per "bruciare" e depotenziare futuri e ben peggiori rischi?

[AnnoZero]

e quindi?

[cato censor]

e quindi?

Quindi W Amato e Napolitano che coprono il culo agli amici come faceva Berlusconi con Previti e soci!

(E' per questo che avete votato? Bella fregatura.... )

[massimiliano (POL)]

L'importante è che questi dossier, se attestano fatti di rilevanza penale, siano esaminati dalla magistratura, la quale, in udienza PUBBLICA, darà lettura degli atti e li valuterà nel contraddittorio.

I processi vanno fatti nei tribunali, e sulla base (anche) delle intercettazioni legittimamente effettuate, non sui giornali.

[Demogorgon]

Il problema non sono le intercettazioni in se', ma la facilita' con cui diventano pubbliche.

Il cittadino non riesce mai a sapere come, perche' noi sappiamo solo chi ha fatto le intercettazioni (i magistrati, gli inquirenti...) e chi le ha pubblicate (i giornalisti).

Per i primi sono uno strumento di indagine importante, limitarne l'uso va solo a vantaggio di chi commette crimini.

Ai giornalisti si deve garantire il diritto di cronaca e la liberta' di stampa, cosi' come alla gente il diritto di essere informata.

PERO'... nel mezzo ci dev'essere qualcun altro che passa le informazioni, sicuramente per soldi oppure per convenienza. Di chi si tratta? Collaboratori dei magistrati? Segretari, fattorini, guardie giurate, carabinieri? Qualcuno lo fa, e i giornalisti si appellano al segreto professionale per non inguaiare le loro fonti, in questo modo rendendosi complici.

Le intercettazioni devono continuare ad essere usate, visto che negli ultimi 12 mesi hanno permesso di scoprire moltissimi illeciti, ma deve anche esserci una legge che VIETA di pubblicare una intercettazione finche' il processo non e' concluso (o almeno finche' non venga messa agli atti). Le intercettazioni non usate nei processi devono essere distrutte e non pubblicate.

Altrimenti, i processi sono esposti all'opinione pubblica che poi viene guidata da qualche interessato per influenzare l'esito del processo stesso, di fatto creando un parallelo processo mediatico.

[massimiliano (POL)]

Il problema non sono le intercettazioni in se', ma la facilita' con cui diventano pubbliche.

Il cittadino non riesce mai a sapere come, perche' noi sappiamo solo chi ha fatto le intercettazioni (i magistrati, gli inquirenti...) e chi le ha pubblicate (i giornalisti).

Per i primi sono uno strumento di indagine importante, limitarne l'uso va solo a vantaggio di chi commette crimini.

Ai giornalisti si deve garantire il diritto di cronaca e la liberta' di stampa, cosi' come alla gente il diritto di essere informata.

PERO'... nel mezzo ci dev'essere qualcun altro che passa le informazioni, sicuramente per soldi oppure per convenienza. Di chi si tratta? Collaboratori dei magistrati? Segretari, fattorini, guardie giurate, carabinieri? Qualcuno lo fa, e i giornalisti si appellano al segreto professionale per non inguaiare le loro fonti, in questo modo rendendosi complici.

Le intercettazioni devono continuare ad essere usate, visto che negli ultimi 12 mesi hanno permesso di scoprire moltissimi illeciti, ma deve anche esserci una legge che VIETA di pubblicare una intercettazione finche' il processo non e' concluso (o almeno finche' non venga messa agli atti). Le intercettazioni non usate nei processi devono essere distrutte e non pubblicate.

Altrimenti, i processi sono esposti all'opinione pubblica che poi viene guidata da qualche interessato per influenzare l'esito del processo stesso, di fatto creando un parallelo processo mediatico.

concordo...solo una nota: il processo non può non essere pubblico, quindi, dopo la conclusione delle indagini preliminari, le prove raccolte devono essere date in visione ai difensori degli imputati. Se poi si va in giudizio, le prove utilizzate non possono non essere lette ed i giornalisti, se interessati a presenziare l'udienza, non possono non riportarne i contenuti.

Il problema è dato dai poliziotti e talvolta i magistrati che passano integralmente gli atti ai giornalisti (anche quando non sono più coperti dal segreto...a maggior ragione è grave, oltre che illecita, la trasmissione se le indagini non sono concluse: ma questo accade più di rado).
Alle volte anche alcune parti private, dopo che le hanno visionate, hanno interesse a rendere pubbliche alcune intercettazioni...servirebbe una responsabilità amministrativa oggettiva per i funzionari (p.g. e magistrati) che hanno accesso agli atti in caso di fuga di notizie e il divieto per i giornali di pubblicare il testo delle intercettazioni, sanzionate amministrativamente con mooooooooooooooltissimi euro (in caso di recidiva, sospensione delle pubblicazioni per 3 giorni del quotidiano....)

[libpensatore]

ma gli avvocati del diavolo non dovrebbe essere in sciopero? invece di postare fesserie?

[tolomeo]

L'importante è che questi dossier, se attestano fatti di rilevanza penale, siano esaminati dalla magistratura, la quale, in udienza PUBBLICA, darà lettura degli atti e li valuterà nel contraddittorio.

I processi vanno fatti nei tribunali, e sulla base (anche) delle intercettazioni legittimamente effettuate, non sui giornali.

ma qui ti sbagli.
ci sono inchieste che sono partite dopo la pubblicazione delle intercettazioni sui giornali...

[MrBojangles]

ma qui ti sbagli.
ci sono inchieste che sono partite dopo la pubblicazione delle intercettazioni sui giornali...

E' vero.
Quella a carico de il Giornale per la pubblicazione (illegale) delle intercettazioni archiviate su Fassino-Consorte, ad esempio.

Spero che la Giustizia faccia il suo corso ...

[massimiliano (POL)]

ma qui ti sbagli.
ci sono inchieste che sono partite dopo la pubblicazione delle intercettazioni sui giornali...

Mi sbaglio?
Per "inchiesta" intendi procedimento penale?
Posto che un'intercettazione è fatta solo nel corso di un'indagine penale (e solo per taluni reati e a seguito di una specifica autorizzazione) mi spieghi come è possibile che si faccia prima un'intercettazione e poi l'indagine relativa, se la prima presuppone la seconda?

Se intendi inchiesta giornalistica...che i giornalisti facciano pure ricerca, basta che non pubblichino le telefonate di amanti e amichette dell'intercettato di turno per vendere 2 copie in +.
Se un uomo è colpevole, va accertato e punito anche severamente in tribunale, ma non sputtanato prima di una condanna e messo alla berlina per la sua vita privata. Questa inciviltà è una stortura che non raddrizza in alcun modo eventuali storture rappresentate da un comportamento illecito dell'intercettato.