Originariamente Scritto da
Luce da Luce
Dai "Capitoli pratici e teologici" di Simeone il Nuovo Teologo.
Nn.108.101. FG 3°,373s.371.
Quale scopo persegue l'economia dell'incarnazione del Dio Verbo, proclamato in tutta la Scrittura, letto, ma non riconosciuto da noi? Non è forse quello di renderci partecipi di ciò che è suo, dopo che egli si è fatto partecipe di ciò che è nostro? Per questo il Figlio di Dio divenne figlio dell'uomo: per fare noi uomini figli di Dio, innalzando per grazia la nostra stirpe a ciò che egli è per natura, col generarci dall'alto nello Spirito santo e subito introdurci nel regno dei cieli; o piuttosto col farci dono di avere il regno dei cieli dentro di noi. Così noi non siamo nella speranza di entrare in esso, ma già lo possediamo, esultando nel grido:
La nostra vita è nascosta con Cristo in Dio (Col 3,3).
Esaminiamo ora come possiamo glorificare Dio: non altrimenti da come egli fu glorificato nel Figlio. Con le cose con cui il Figlio ha glorificato il Padre suo, anche il Figlio è stato glorificato dal Padre, Quelle, facciamole anche noi con zelo, per glorificare Colui che ha accettato di essere chiamato
Padre nostro, che sei nei cieli (Mt 6,9) e operiamo al fine di essere glorificati da lui con la gloria del Figlio, quella che aveva da lui, prima che il mondo fosse.
E queste cose sono la croce, cioè la morte a tutta la realtà mondana, le tribolazioni, le prove di ogni genere e il resto dei patimenti di Cristo. Se sopportiamo ciò con molta pazienza, noi imitiamo i patimenti di Cristo e con essi glorifichiamo il Padre nostro e Dio, come figli per grazia e coeredi di Cristo.