Originariamente Scritto da
shalom2
Aiutiamo i 250.000 profughi israeliani
La conferenza stampa svoltasi al termine della conferenza di Roma, tenuta da
Massimo D'Alema, Kofi Annan, Condoleeza Rice e Fuad Siniora, è durata
mezz'ora. Si è parlato, stranamente, solo delle bombe israeliane, dei
profughi libanesi, della risposta sproporzionata di Israele, e con "sottile"
diplomazia il mezzo premier libanese Siniora (mezzo perché controlla solo
metà del suo paese) ha consigliato ad Israele di restituire i territori
occupati libanesi e palestinesi, se vuole davvero vivere in pace e sicurezza
dentro i suoi confini (e questo perché stanno subendo: pensate a cosa
succederebbe al popolo israeliano se mai gli arabi dovessero vincere una
guerra). Perché piuttosto, Siniora non ci spiega come mai non riesce a
controllare i suoi amici Hezbollah?
Ciò che più conta però è che da questa conferenza non sono venute alcune
necessarie e siginificative parole.
Non una parola sul fatto che da Gaza sono stati lanciati mille missili sul
sud di Israele e le città meridionali sono
diventate città fantasma.
Non una parola sul fatto che dal Libano sono stati lanciati duemila missili
contro Israele e che il 15 % della popolazione del paese, un milione e
cinquantamila persone, vive nei rifugi.
Non una parola sui duecentocinquantamila israeliani che hanno dovuto
abbandonare le loro case e che sono divenuti rifugiati in zone del centro
del paese.
Non una parola sul fatto che l'economia al sud e al nord di Israele non
esiste più e che il turismo non esiste più.
Non una parola sul motivo per il quale un paese membro delle Nazioni Unite
(Israele) viene attaccato da uno, o meglio, da tre stati vicini (Libano,
Siria e Iran) e il resto del mondo non interviene a difenderlo.
Queste parole mancate dimostrano una volta di più che anche gli italiani
sono vittime di bombardamenti: quelli di una informazione che fa
semplicemente scomparire Israele e quanto avviene in Israele, che è del
resto la strategia necessaria per poter propalare idiozie sulla sproporzione
della risposta di Israele. Ecco perché sono spariti i tremila missili che
stanno devastando Israele, sono sparite le città devastate, sono spariti i
rifugiati, sono sparite le rovine dell'economia, sono sparite le sempre più
numerose dichiarazioni della volontà di distruggere Israele che accompagnano
ciascuno di queste migliaia di missili.
Chiedo ai veri "resistenti" rimasti, a quei pochi sopravvissuti curiosi
indagatori dello spazio e della realtà circostante, di fare qualcosa per
aiutare i 250.000 profughi israeliani e di chiedere alle Autorità di fare
altrettanto, stabilendo così un principio di reale uguaglianza tra i popoli.
Non commettiamo gli stessi errori politici e strategici del 1948, del 1967 e
del 1973. Anche i profughi israeliani sono profughi a tutti gli effetti.
Comincia da qui la "pace sostenibile", qualora ve ne sia una.