Libano -
27-07-2006 08:00a cura di
Il bombardamento israeliano della base di caschi blu dell'Onu in Libano non è stato un incidente. Il tenente colonnello irlandese John Molloy, l'ufficiale di collegamento tra le forze Onu della missione Unfil e Israele, per almeno sei volte ieri aveva avvertito telfonicamente gli israeliani della pericolosità dei loro attacchi per la vita degli osservatori delle Nazioni Unite. Aveva ripetutamente avvisato che la base, inconfondibile con altre strutture, era stata ripetutamente sfiorata da decine di bombe e proiettili di artiglieria. Ma il bombardamento è proseguito come se nulla fosse. Alle 18.30 locali, quattro colpi hanno centrato un edificio ed il rifugio della base. Anche in questo caso, però, le segnalazioni degli uomini dell'Onu non sono state ascoltate. E così, alle 19.15, altri tre colpi hanno distrutto ogni cosa. La forza Onu costituisce non solo un sostegno alle popolazioni civili che cercano la fuga dalla guerra ma anche un osservatorio di quello che accade nel sud del Libano. Dopo questo "incidente", come continua a definirlo il governo di Tel Aviv, è probabile che la missione Unfil venga sospesa. La stessa Onu non è stata in grado di condannare Israele per quanto accaduto, per il solito veto degli Usa.